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Lui & Lei

mamma servizievole


di femminadentroTO
06.08.2022    |    1.088    |    7 9.7
"Avevo il compito di gestire 8 ragazzi compreso mio figlio, per 5 lunghissimi giorni..."
Il fatto di essere una donna di 50 anni circa mi permetteva di avere uncerto rispetto nei confronti di ragazzini 20enni.
Vi racconto quello che mi è successo qualche anno fa, quando mio figlio decise di invitare a casa un gruppo di ragazzi e ragazze svedesi affiliati all'università che frequentava mio figlio.
Mio marito in quel periodo lavorava a Milano e veniva a casa solo ogni due settimane dunque non avrebbe potuto conoscere questi ragazzi grazie al fatto che, proprio in quel periodo, lui era trattenuto all'estero per conto della sua società.
Avevo il compito di gestire 8 ragazzi compreso mio figlio, per 5 lunghissimi giorni.
Organizzavo gli incontri con il resto dei ragazzi facenti parte del gruppo Erasmus e mi coordinavo con gli insegnanti per gestire i ragazzi.
Nel mio appartamento ospitavo tre ragazzi e due ragazze, pronti a sfruttare ogni occasione per divertirsi e dare libero sfogo al loro istinto sessuale.
Cercavo di separarli e tenerli a distanza tra di loro ma non era facile.
Sentivo il testosterone montare ogni volta che i ragazzi si trovavano insieme.
Mi veniva in mente quando ero giovane e si organizzavano gite con i coscritti e quello che succedeva tra di noi non era di certo innocente.
Sveglia alle 6,30 per preparare le colazioni e far trovare tutto pronto per i ragazzi fino al giorno che, mentre andavo nel mio bagno, mi ritrovo Michael seduto nella tazza con il pisello in mano.
Chiedo scusa profondamente imbarazzata ma lui senza nessun problema continua a tenersi in mano il pisello.
Prima di uscire dal bagno mi accorgo che il ragazzo ha in mano le mie mutandine sporche che la sera precedente avevo lasciato nel cesto della biancheria sporca.
Rimango basita! non capisco cosa stesse facendo con i miei slip ma faccio finta di niente e vado in cucina.
Tutti gli altri dormono.
Non ho avuto modo di fare pipì e preparo tutte le colazioni aspettando che il mio bagno si liberi.
Non ho avuto modo di togliermi la vestaglia in seta per indossare qualcosa di più appropriato, per evitare di essere troppo spoglia vado in camera e indosso un collant nero giusto per non essere troppo nuda.
Mi sento a disagio, mentre apparecchio la tavola sento arrivare Michael in boxer , molto disinvolto.
Chiedo se il bagno è libero e mi dirigo per potermi dare una rinfrescata.
Mi sentivo molto accaldata.. quel ragazzo mi turbava e vedendolo in boxer con un profilo bello tosto del suo pisello risvegliava in me voglie assopite.
Mi siedo nel water, mi accorgo subito che il collant senza mutandine si è leggermente bagnato.
Non capisco bene se siano gocce di pipì o di eccitazione.
Il dubbio mi fa sobbalzare... e mentre le ultime gocce di urina gocciolano dalla mia patatina vedo davanti a me il ragazzo.
Mi copro velocemente le parti intime diventando rossa per la vergogna.
Mi lamento per la sua presenza ma lui fa finta di non capire.
Il cuore mi batte forte.
Non so cosa fare, il suo slip si abbassa e il suo pisello è li davanti a me.
Non reagisco prontamente ed il pisello me lo ritrovo davanti alla bocca.
Michael è molto sfacciato, si avvicina e mi afferra la testa dirigendola verso la sua cappella.
Ancora non reagisco, forse non voglio reagire, apro la bocca e la cappella è dentro.
Il sapore è aspro, non si è lavato e sento i suoi aromi non gradevoli... assecondo la sua spinta ed ormai metà pisello è dentro la bocca.

Non riesco a reagire, non voglio reagire, voglio quel pisello in bocca e lo lavoro come so fare.
Gioco con la cappella e la mia lingua ci gira intorno soppesando l'asta e tutto il pisello.
Mi tiene la testa ben premuta, non vuole che lasci il suo pisello e nel frattempo la mia mano è scesa verso il clitoride.
Mi accarezzo la patatina, non ho più la forza di reagire e continuo a tenere la sua cappella tra le labbra.
Godo intensamente e l'umore esce copioso dalla patatina e il liquido seminale inizia a umettare le mie labbra, misto con la mia saliva.
Mi afferra per i capelli e mi tira sù dal water dove ancora ero seduta.
Con quel pò di pudore che mi era rimasto tiro su i collant ma lui mi guarda con occhi assatanati di sesso.
Afferro il suo pisello quasi duro e me lo strofino tra le cosce.
Il collant ormai è umido di umori miei e suoi...
Mi bacia e mi accarezza tutta, fa cadere la vestaglia e rimango con i soli collant indosso.
La sua lingua è impertinente ma non mi formalizzo.
mi bacia, mi lecca i capezzoli e tutto il mondo intorno a noi sparisce.
Giù i collant e con le mani sul lavandino mi sento alla mercè di questo splendido ragazzo.
Vorrei resistere per rispetto di mio marito ma ormai è tardi.
Non decido io il gioco, ne faccio parte e devo soccombere alle sue regole.
Mi strofina la cappella sulla patatina ormai fradicia ma in un moto di orgoglio mi ritraggo.
'' just the ass''gli dico, non voglio rimanere incinta di uno sbarbatello di 20anni.
Molto remissiva mi giro e porgo a sua disposizione il culetto.
La cappella già umida si poggia sullo sfintere e senza nessuna delicatezza spinge.
Spinge ed io non resisto.
Spinge e la cappella inizia a farsi largo, reagisco ma senza convinzione e d'un tratto il grosso membro è dentro.
Mi inarco, assecondo la spinta e dopo pochi secondi è dentro di me.
Era da tanto tempo che non lo prendevo dietro e questo mi provocò dolore ben presto sostituito dai gemiti del ragazzo.
Ormai ero a 90 gradi e l'asta scorreva dentro me.
Godevo ma non potevo darlo a vedere, smorzavo la voglia di toccarmi il clitoride come una puttana qualunque.
Le gocce del suo sperma iniziavano ad inondarmi, bagnando sotto di me la mutandina del collant.
Era venuto dentro di me... sentivo il suo liquido spermatico colare ed ero pronta a prendermi la mia parte di piacere ma proprio in quell'istante le voci degli altri ragazzi risuonarono nel corridoio.
Mi irrigidii all'istante sperando che nessuno di loro venisse in bagno.
Michael sfilò di colpo il pisello ed io dovetti stringere le chiappe tenendomi dentro lo sperma.
Corsi in camera da letto, mi cambiai in fretta e subito in cucina per seguire i ragazzi.
Ero sconvolta ma con calma riuscii a fare tutto quello che c'era da fare prima di liberarmi del regalino che mi aveva lasciato il ragazzo.
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