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Gay & Bisex

Magic moment


di femminadentroTO
22.08.2022    |    493    |    4 9.0
"Lei si presentò qualche minuto dopo scusandosi gentilmente..."


La mia amicizia con Elia risaliva dal liceo.
Avevamo frequentato insieme gli studi e avevamo instaurato una bella complicità che ci portava a scambiarci le compagne di classe quando, durante le gite, potevamo dar libero sfogo ai nostri ormoni sempre pronti ad affrontare il sesso in modo appassionato e coinvolgente.
Durante una gita avevamo preso di mira la stessa ragazza e, dopo uno sfrenato corteggiamento nei suoi confronti da parte di entrambi, lei molto salomonicamente decise di farlo a tre.
Fu pazzesco, tutta la notte in camera a scopare come ricci con quella ragazzina ninfomane che non diceva mai no a qualsiasi nostra proposta.
Mentre mi riposavo un attimo per ricaricare il pisello, Elia si montava la ragazza strappandole continui gemiti di goduria e in quel momento, senza quasi rendermene conto, appoggiai la mano sul sedere del mio amico, quasi a volerlo aiutare nella spinta.
Lui si girò, mi guardò e senza dirmi niente riprese a scopare la ragazza.
Quella mia mano iniziò ad accarezzare le natiche belle sode, con un certo piacere che prima non avevo mai pensato di provare.
D'un tratto il mio dito medio si infilò nel buchetto e capii che a lui piaceva.
La ragazza era posiziata a pecora e non poteva vedere cosa succedeva alle sue spalle.
Infilai per bene il dito sentendo una certa reazione sul mio pisello.
Un desiderio di metterglielo dietro mi portò a posizionarmi dietro di lui ma in quel momento la ragazza esplose in un violento orgasmo mandando a monte il mio piano.
La serata finì li e con Elia non affrontammo mai l'argomento anche perchè dopo pochi mesi lui si trasferì in un'altra città e per anni con ci sentimmo più.
Nel frattempo terminai gli studi e iniziai a lavorare presso una società di informatica.
Da impenitente libertino scopavo tantissimo, comprese qualche escursione con trav e qualche bel ragazzo.
La passione per il sesso mi portava ad organizzare feste nelle quali tutto era consentito e in alcune occasioni il mio culetto ha ospitato dei bei piselli, compreso un ragazzo di colore conosciuto in discoteca.
Al rientro dalle vacanze estive, in ufficio ci furono delle novità: ci venne comunicato l'arrivo di un nuovo manager e tutti noi eravamo in trepida attesa , curiosi di conoscerlo.
Con mia grande sorpresa il manager era Elia.
Rimasi a bocca aperta e, senza che me ne rendessi conto, lui si avvicinò e mi abbracciò fraternamente ricordandomi con piacere i tempi del liceo.
Qualche giorno dopo mi invitò a casa sua per farmi conoscere la moglie e li cambiò tutto.
La casa si trovava in un bel quartiere residenziale e all'appuntamento mi presento molto casual e con una bottiglia di champagne e con un appuntamento con una bella hostess, conosciuta la sera prima, per la notte.
Elia mi accolse cordialmente mentre la moglie terminava di prepararsi.
Lei si presentò qualche minuto dopo scusandosi gentilmente.
Rimasi basito.
Una donna di classe, elegantissima nel suo vestito aderente che segnava perfettamente le sue forme da atleta ed un viso dolce e sorridente che si faceva perdonare qualsiasi mancanza.
Il look era curatissimo ma quello che mi colpì di più furono le calze velatissime che avvolgevano fino al ginocchio le sue bellissime gambe.
Sicuramente indossava un collant, velatissimo, altrimenti con il vestitino aderente che indossava si sarebbe notata la balza della calza o il segno dei reggicalze.
Non smettevo di osservarla senza distogliere allo stesso tempo lo sguardo dal viso del mio amico evitando di essere troppo spudorato.
Quella donna mi era entrata nel cervello e la fantasia volava allegramente così come i bicchieri di erbaluce che generosamente mi offrivano per brindare ad ogni minima occasione.
L'appuntamento serale era già nel dimenticatoio, non avevo altro in mente che quella donna e rimanere in quell'ambiente ovattato il più a lungo possibile approfittando della bella compagnia.
Elia si imbarazzava quando raccontavo qualche episodio e io non insistetti più su quella falsariga.
Continuavo ad osservare le gambe sperando che entrambi non notassero quelle mie occhiate furtive.
Rischiavo di eccitarmi e mostrare il rigonfiamento dentro i pantaloni dunque mi costrinsi a non guardare più Emily.
-Ti senti in imbarazzo ? mi auguro di no, vieni, siediti insieme a noi, mi rende curiosa la vostra amicizia ''particolare''-.
A quelle parole, un pò frastornato, mi avvicinai al divano e mi sedetti in mezzo alla coppia sentendo la mano di lei posarsi sulla gamba.
-Non sentirti in imbarazzo, sei tra amici- mi sussurrò Emily guardandomi negli occhi e cercando l'approvazione di Elia.
La complicità dei due mi diede a pensare! dove volevano arrivare ? e quella mano sulla coscia ? da semplice appoggio la mano iniziò a scorrere avanti e indietro.
-Ho notato che osservavi le mie gambe... ti piacciono ? o ammiravi le calze ? sai, ci sono tanti feticisti delle calze femminili-
Stavo per rispondere quando lei prese la mia mano e la appoggiò sulla sua coscia.
Istintivamente guardai Elia negli occhi ed il suo sorriso mi tranquillizzò.
Tirai su la gonna e misi in mostra un collant fantastico.
Aveva ragione, adoravo i collant e non ne facevo mistero.
Li accarezzavo per tutta la lunghezza della gamba mentre il pisello ormai era durissimo.
Mi chinai e iniziai a baciare le gambe e mentre leccavo mi accorsi che lei non indossava mutandine.
L'eccitazione montava ed il cervello non ragionava più.
Sentivo che qualcuno mi spogliava ma lasciavo fare.
Avevo a portata di mano quelle splendide gambe e iniziavo a sentire il sapore acre della sua patatina.
Lei tirò giù i collant lasciandomi campo libero verso quella patatina depilata che non chiedeva altro di essere leccata.
Sentivo che Elia mi posizionava sul divano fin quando non mi trovai chino in avanti con le mie chiappe scoperte e due mani che mi massaggiavano.
Emily mi afferrò per i capelli e bruscamente mi staccò dalla sua patatina. Con un sorriso al quale non si può dire di no mi disse che per me sarebbe stata una serata da non dimenticare e con uno sguardo da femdom intimò al marito di continuare.
Giù i pantaloni, via gli slip e con il pisello nelle mani del mio amico la mia eccitazione salì alle stelle.
Leccavo tra le gambe di quella Diavolessa accarezzandole le gambe ancora velate dal collant.
Il dito medio di Elia iniziò ad investigare dentro il mio ano lubrificandolo per bene e dopo entrò l'indice ed anche l'anulare... mi stava dilatando con maestria ed io già non
resistivo più... sculettavo facendo capire di esser ben disposto.
-Elia mi aveva avvisato di questa tua bisessualità latente, ma con noi non devi aver nessuna remora, ci divertiremo tutti e tre fino all'estasi finale-.
Morivo dalla voglia, Emily afferrò la cappella e me la massaggiava, me la stringeva fin quasi a farmi male.
-Forza, scopa questa troietta, dai, senti quanto è vogliosa ? secondo me con un pò di trucco e qualche cosina indosso diventa una bella signorina, che ne pensi ?-
Elia non parlava, la sua cappella cercava il varco giusto e finalmente lo trovò.
raddrizzai istintivamente la schiena ma lei mi bloccò spingendo la testa verso la sua fighetta.
Soffrivo ma la novità mi esaltava, non avevo mai provato e non credevo fosse tanto piacevole.
Ho sempre identificato il rapporto anale come sofferenza e poco piacere ma mi dovetti ricredere.
Godevo sentire la cappella scivolare quasi facilmente dentro me fino a quando non arrivò l'asta e li iniziarono i dolori! era grosso, spingeva ma non entrava, volevo dirgli di smettere ma lei mi tirò i capelli spingendo la testa verso il basso e, all'improvviso, un sonoro sculaccione mi fece capire chi comandava!
-Sfonda questo culetto, muoviti!- In tono perentorio Emily gestiva suo marito che obbediva.
Sentii una fitta tremenda e l'asta scorrere impenitente dentro me.
Mi piegai ancor di più per permettere il pisello di entrare più facilmente.
- Che puttanella...ti piace vero ? lo vedo dal tuo corpo, dal tuo modo di assecondare il pisello, dal tuo cercare piacere. Ormai sei nostra, la nostra puttanella-.
Ero entrato completamente nella parte, sentivo il corpo di Elia che si poggiava sulla mia schiena per avere più libertà di impalarmi a suo piacimento.
Non so dirvi quanto durò, ma ad un certo punto sentii il mio amico irrigidirsi, sfilare il pisello dal culetto e posizionarmelo sulle labbra.
Venne copiosamente ed io leccai tutto, tutto.
-Questo è solo l'inizio tesoro- mi disse Emily.
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