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Studiare dai nonni.... 1


di MasterT2
16.07.2023    |    2.441    |    3 9.1
"Arrivo al problema intestinale e siamo arrivati..."

Successe tutto ai tempi del liceo. Ero stato lasciato in citta' da solo tra esami e finaline delle attivita' a cui partecipavo. Avevo convinto mamma a raggiungere papa' che era in trasferta e pensavo mi sarei goduto quei giorni da solo. Credevo! Quando mia nonna mi chiamo' per vedere come me la passavo, capii subito che sotto sotto la vita da solo non mi si confaceva poi tanto, oltre un giorno o due, e la sua offerta di trasferirmi da loro, senza condizioni, mi sembro' mandata dal cielo. Accettai prima che cambiasse idea. Quella sera la prima cena decente da quando mamma era partita, mi riconcilio' col mondo famigliare. Nei giorni a seguire, gli interrogatori della nonna su scuola e sopratutto ragazze mi risultarono simpatici cosi' come le partite a carte e I film in tv, seduti in tre sul divano con biscotti vini dolci e tante risate e coccole, io in mezzo a loro.
Non avrei mai pensato che passare tempo con loro mi avrebbe attratto piu' degli amici.
Al tempo c'erano ragazze, certo, ma niente di realmente serio per nessuno.Si giocava, si scoprivano cose, si sperimentava. Ero anche riuscito a perdermi nel calore liquido di qualche fichetta stretta. Ma si faceva cosi, tanto per farlo, per poi discuterne con gli altri del gruppo; mancava qualcosa. Non che lo sapessi, solo istinto. Non penso sarebbe mai successo niente se non per il classico sasso nello stagno. Sotto forma di un cugino del nonno: Luigi. Un piccolo passo indietro, meglio cominciare dalle presentazioni. Sono Antonio, Tony, allora 18enne pinpante, moro appena peloso nei punti critici, fisicamente normale, sull'appena paffuto, ancora non ero gran frequentatore di palestre e le partitelle erano tutto il mio sport. Nonno Francesco, Ciccio, e nonna Ada. Entrambi ex professori...allora si andava in pensione a 55anni e loro, a 62, si godevano la vita anche se io li reputavo “anziani”. Beata gioventu'! Ma mi sarei ricreduto. Entrambi di statura media, nonno con baffi e barba grigi come tutto il resto del pelo abbondante. Asciutto con un po' di pancetta; lei piu' rotonda con un bel culone ed un bel paio di tette che la sera sul divano, senza reggiseno sotto la felpa, diventavano il mio poggiatesta. Molto allegra, sempre con la battuta spiritosa e continuamente in attivita'. Ed eccoci a noi. Una sera mentre preparava per la cena, squilla il campanello. Nonno va ad aprire.
“Luigi!! Ma no! Che sorpresa! Ada, guarda chi c'e'! Luigi!”
Seguirono gridolini, abbracci, baci, e tutto il resto. Finalmente eccolo. Lo avevo conosciuto da bambino, ma non lo ricordavo. Abbastanza, alto, sul biondo ora slavato, sbarbato, sul robusto, una bella voce.
“Vieni caro, vieni, ma che sorpresa! Potevi chiamare!”
“Sono appena arrivato e tra una cosa e l'altra ero gia' qui. Non disturbo spero.”
“Ma figurati! Sei a casa tua!. Luigi, questo e' Tony, il figlio d'Ivana. Te lo ricordi? Tony, il cugino del nonno, Luigi, quello che gira il mondo!”
“Tony, ma certo! Beh, un po' cresciuto. Ciao. Come va?”
“Tony e' in citta' da solo e sta da noi per un po', meglio per gli esami. Quest'anno si diploma.”
“Si, mi ricordo di te, anni fa, mi sembra a Pasqua. Eri arrivato con un uovo gigante. Mi ricordo che dentro c'era un modello di rimorchiatore. Ce l'ho ancora sai.”
Ancora qualche chiacchera e poi il nonno e Luigi, ridendo e dandosi pacche sulle spalle si ritirarono in soggiorno. Io rimasi in cucina con la nonna. Che mi riassunse un po' chi era Luigi. Ex ufficiale di marina, passato alla mercantile, ora comandante di cargo....faceva la vita, appunto, del giramondo, ma non mancava di venirli a trovare tra un viaggio e l'altro. Da poco in pensione non aveva ancora deciso dove sistemarsi. Al momento mi sembra vivesse in America. Sapevano che doveva arrivare, ma aveva anticipato di qualche giorno. Mi risulto' subito simpatico. Dopo cena, tutti in soggiono con una bottiglia di Sherry dolce. Luigi a raccontare e noi a commentare. La serata passo' velocissima. In mutuo accordo, la nonna gli preparo' il divano per dormire. Offrii di dormirci io, ma rifiuto'.Loro sarebbero stati a chiaccherare ancora un po' ed io dovevo dormire....il segnale per lasciarli. Andai in bagno e tornando sentii Luigi che diceva:
“Non l'ho detto prima, ma quando sono in viaggio, mi si blocca tutto, come sempre. Sta cominciando a darmi fastidio.”
“Vuoi che ti preparo un bel clistere caldo? Ho della glicerina da qualche parte.”
Mi si drizzarono le orecchie a sentire la nonna. Clistere? Ne avevo fatto qualcuno da bambino. Ti infilavano una gomma nel sedere e poi camomilla. Pensavo fosse per bambini appunto.
“Grazie Ada, si, penso di averne proprio bisogno. Capisci tutto al volo tu.”
Risata della nonna. Movimento. Mi infilo in camera lasciando la porta aperta. Va in cucina, bagno, cucina, di nuovo bagno. Luigi e il nonno ridacchiano, confabulano, ridono ancora. Una decina di minuti e la nonna chiama dal bagno.
“Luigi, dai che e' pronto!”
“Arrivo! Ciccio, vuieni anche tu?”
“ Certo! Non vorrai mica che me lo perdo! E' gia' un po che non me lo fa.”
Accidenti! Cosa stava succedendo? Curiosita' a mille. Sento camminare e poi entrano in bagno. Non e' molto grande. Saranno stretti in tre. Mi faccio coraggio e mi avvicino alla porta. Casa vecchia, le porte hanno il pannello di vetro zigrinato e le serratura vecchio stile, col buco....e il bagno non ha chiave dentro. Non vedo granche'. La schiena del nonno.
“Ecco, cosi' bene, curvati un po' di piu'. Hei, non me lo ricordavo cosi' stretto!”
Risatina generale.
“Cosa vuoi cara, si invecchia e gli amici sono sempre piu' pochi. A bordo poi se non capita qualcuno che conosco, non posso certo darlo a tutti!”
“Certo che capisco caro. Meno male che ci vieni a trovare ogni tanto. Da quando ti sei stabilito in America ci vediamo proprio poco. Ecco fatto! Tirati su e respira a fondo. Cerca di tenerlo un po'. Non te ne ho fatto tanto. Ciccio caro, ne vuoi un po' anche tu vero! Dai, girati e appoggiati qui!”
Movimento. Ora vedo il nonno di fianco. Si appoggia al lavandino e si curva. Nonna gli va dietro e abbassa la tuta. Azzo, il nonno ce l'ha duro! E anche bello lungo. Lo vedo tutto di profilo. Lo penso e Luigi mi fa eco. Lui e' appoggiato al muro vicino alla vasca. Si massaggia la pancia e anche il suo punta in avanti. Una bella cappella grossa.
“Ciccio, ce l'hai duro! Te lo stai pregustando vero!”
“Te l'ho detto che e' un po che non lo facciamo. Con Tony in giro dobbiamo stare attenti.
Meno male che ha il sonno pesante. Mmmm, Ada, bellissimo!”
Lateralmente vedo la nonna aprire le chiappe e spingere dentro tutta la cannula per poi aprire il rubinetto tra I suoi sospiri di piacere. Con la mano se lo acchiappa e mena lentamente.
“Scusate ragazzi, ma non tengo piu'”
Cosi' dicendo Luigi si siede sul water e si sentono I rumori. Nonno ride e nonna muove la cannula mentre massaggia le palle.
“Gigi, fai presto che non so quanto tengo!” esclama il nonno.
“Un minuto Ciccio. Ecco, vieni.”
Il nonno scapa a sedersi e Luigi si sposta sul bide'. Nascosto. Nonna ridacchia.
“Eih, a me chi lo fa?”
Si appoggia al lavandino curvandosi e alza la vestaglia. Bella chiappona. Sculetta.
“Eccomi cara, tutto tuo.”
Luigi si mette dietro e lei spinge ancor di piu' il culo in fuori. Come vorrei vedere da dietro. In compenso vedo Luigi. Bel fisico, ancorta asciutto e l'uccello mezzo dritto sembra considerevole. Passa la mano in mezzo alle gambe della nonna.
“Mmmm, Ada, tesoro, mi stai facendo venir voglia di leccartela.”
“Dopo caro, adesso fai il lavoretto. Mmmmm, ecco, bravo, cosi'”
Nonna sospira. Luigi ha spinto dentro la cannula e aperto. Ancora sospiri di piacere.
Nonno si sposta sul bide e finalmente nonna si drizza.
“Via ragazzi, fate posto.”
E scappa sul water. Nonno si alza e si asciuga, poi si avvicina a Luigi e lo bacia. Fanno lingua in bocca smanettandosi il cazzo. Nonna li incita.
“Porci che siete. Dai che li voglio belli duri.”
E lo sono, li vedo abbastanza bene con le mani che segano, le cappelle che appaiono come grossi funghi....nonno l'ha piu' lungo, Luigi piu' grosso. Accidenti, cosi' preso dai cazzi che non ho notato la nonna. Si alza dal bide' e viene verso la porta. Scappo di corsa, giusto a tempo. Riesco a correre in camera mia. Ridacchiano nel corridoio e scompaiono, la porta si chiude. Provo a spiare. Accidenti, il letto non si vede. Sento rumori, sospiri, grugniti, movimenti, immagino col cazzo dritto cosa possa succedere. Niente mi sembra troppo. Tutti che se lo succhiano, nonna ne prende due, magari si inculano anche loro, cazzo, sto venendo. Riesco appena a mettere la mano che schizzo. Con la mano piena, attento a non gocciolare, vado in bagno. Piano piano mi lavo. Torno in camera. I rumori ci sono ancora. Con le immagini in testa mi addormento.
Mi sveglio nel totale silenzio. In cucina metto su il caffe'. Nonna arriva in vestaglia, sembra nuda sotto. Occhiaie, ma rilassata, sorriso da gattona; di sicuro topo o uccello, qualcosa ha mangiato. Sento uno stimolo, pericoloso nei boxer, meglio pensare ad altro. Guardo l'ora, tarduccio. Caffe' pronto, biscotti, parliamo del tempo, la vestaglia si apre un po', le tettone fanno capolino. Devo scappare.
“Ciao, nonna, sono in ritardo. Devo vedere Gianni.”
Corro in camera con l'affare che comincia a drizzarsi. Meglio andare. Mi vesto in fretta e via. Chiamo Gianni, il mio migliore amico. Ci conosciamo dall'asilo. Siamo cresciuti assieme confidando uno nell'altro, condividendo tutte le esperienze dell'infanzia, adolescenza, voglie, curiosita' tutto insomma. Gianni e' la persona giusta con cui parlare.
Sono confuso. So benissimo a cosa ho assistito, ma la mia mente deve ancora metabolizzare. Ci incontriamo al solito bar, a meta' strada tra noi. Capuccino e brioche. Sono distratto. Parliamo del tempo. Gianni ride.
“Hei, cosa succede? Ci sei? E' grave?”
“Non ci crederai mai. Qui c'e' troppa gente. Sto ancora cercando di elaborare.”
“Azzo, allora e' grave! Dai, andiamo da me che mia madre e' fuori.”
Per strada, non e' lontano, comincio a fargli il panorama. L'arrivo di Luigi, chi e', mi accorgo lo sto descrivendo in dettaglio. Arrivo al problema intestinale e siamo arrivati.
Camera sua. Seduti sul letto comincio a raccontare. Ascolta, la bocca sempre piu' spalancata.
“Figa! Non ci credo. Davvero? E tu? Solo a guardare? Accidenti. Cazzo, me l'hai fatto venire duro!”
Mi accorgo che ce l'ho duro anch'io. Stiamo entrambi cercando di aggiustarcelo.
“E cosa volevi che facessi. Beh, a dir la verita' sarei entrato volentieri.”
“Tua nonna e' ancora una bella figona. Ormai, due o tre, che differenza fa? Senti, io non ce la faccio piu'. Troppo strette le braghe. Mica ti dispiace vero?”
Si alza e comincia a spogliarsi. Figurarsi. Mica la prima volta che ci vediamo nudi. Anzi.
Mi alzo anch'io e mi spoglio veloce. Ci guardiamo. I cazzi dritti come pioli. Ridiamo toccandolo con la mano. Qualche volta qualche sega assieme ce la siamo tirata. Ma ognuno il suo. Automaticamente cominciamo a muovere le mani.
“E poi? Hanno scopato in tre?”
“Sono sicuro di si, ma facevano piano e non si sentiva niente!”
“Cazzo, cazzo, che sfiga! E tu pensi che loro due, si, tuo nonno e suo cugino, pensi che l'abbiano fatto anche loro?”
“Cazzo, se ci penso vengo subito? Gianni, ma ci hai mai pensato?”
“Che a tuo nonno piace il cazzo?”
“No, stupido. Magari pensi che sono pazzo, ma mi era venuta voglia di toccarli, magari assaggiarli. Ti e' mai capitato?”
Adesso ci stiamo segando a piena mano.
“Tony, sai che quache volta ho pensato di toccartelo.”
“Gianni, anch'io. Beh, veramente lo sto pensando adesso.”
“Cazzo! Dai, vuoi?”
“Si, dai!”
Piccolo tentennamento poi, assieme, allunghiamo la mano. Non avevo mai toccato un altro cazzo prima e la sua mano sul mio, mi da I brividi. Tentativamente muoviamo la mano. Movimento istintivo, atavico. Ci guardiamo, lingua che spunta tra I denti. Ridiamo. La mano va. Ridiamo di cuore, sollevati, soddisfatti.
“Gianni?”
“Si!”
“Cosa pensi?”
“Niente, mi piace!”
“Non pensi che siamo strani?”
“Magari, un po' strani. Ma mi piace. A te?”
“Oh, si, mi piace. Dici che siamo gay?”
“Gay? Ma no, a me piace la fica, e anche a te mi sembra!”
“Beh, si, pero', ci stiamo segando il cazzo.”
“Beh, magari siamo solo porci. Si, siamo proprio porci. Tony, cosa diresti se ti dicessi che mi piacerebbe assaggiarlo?”
“Assaggiarlo? In bocca dici?”
“Beh, si, con cosa si assaggia. Come un pompino.”
“Davvero? Dai, si, dai Gianni, facciamolo.”
“Vieni, dai, mettiamoci sul letto.”
Come con un giocattolo nuovo, eccitatissimi e imbranati al massimo. Ma volere e' potere e un'attimo dopo eravano sdraiati, fianco a fianco, ognuno che teneva l'uccello dell'altro a tiro di lingua. Sento un tocco caldo e umido. Scarica elettrica. Chiudo gli occhi e allungo la lingua sulla sua cappella. Brivido. Umida, viscida. Sa piu' o meno come la mia. La mia l'ho assaggiata spesso. Piu' deciso apro la bocca. Caldo, duro, morbido allo stesso tempo. Sento la sua bocca calda e bagnata chiudersi sul mio. Forte stretta sotto lo palle. Segnale che sta montando. Provo a succhiare, tormentare con la lingua. Ricordo le poche pompe che ho ricevuto e applico, ma per lo piu' seguo l'istinto. Lo sento gonfiarsi ancora, se possibile. Sento tutte le papilline, trovo il buchino in punta, con la lingua, lo stuzzico, poi lo riprendo tutto in bocca. Ecco, lui mi sta proprio pompando. Mi massaggia le palle. Lo faccio anch'io. Aumentiamo la velocita”. Sto salivando da matti, Riesco appena a inghiottire che ho la bocca piena.
“Tony, Tony, cazzo, Tony, cazzo, mi fai venire. Cazzo Tony, vengo, uhhh, vengo!”
Si rifiomda sul mio cazzo succhiando veloce. Lo sento indurirsi e gonfiarsi in bocca il primo fiotto mi riempie la bocca. Inghiotto d'istinto. Buona! Ancora, ancora. Schizza a fiume. Tantissima. Cazzo, sto venendo anch'io. Cerco di mugolare qualcosa mentre inghiotto. Chissa' se ha capito. Troppo tardi.Spingo nella sua bocca e comincio a schizzare. Lo sento mugolare. Rido dentro di me. Ha la bocca piena. Penso alle ragazze che, di solito, te la fanno ricadere sulle palle. Sento solo la mano che continua a massaggiare. Gli spasmi calmano. Con la mano spremo le ultime gocce e me le succhio. Fa altrettanto. Finalmente alziamo la testa e ci guardiamo. Ridiamo leccandoci le labbra.
“Cazzo Tony. Dovremo farlo piu' spesso. Hai una goccetta all'angolo della bocca.”
“Cazzo, si. Il miglior pompino!. Anche tu hai una goccia.”
In contemporanea la puliamo col dito e la lecchiamo, poi ridiamo ancora e ci stravacchiamo sul letto, nudi, accarezzandici il cazzo finalmente rilassato.
Chi l'avrebbe mai pensata un giorno fa? Io e Gianni che ci succhiamo l'uccello.
Cominciamo a parlare. Di tutto, di niente, contenti del contatto dei nostri corpi nudi. Ad un certo punto uno di noi esclama:
“Ne ho ancora voglia!”
Non ricordo chi sia stato. Ricordo le nostre labbra che si sono cercate, le lingue sfiorate. Un bacio peccaminoso, sensuale, porco. Bellissimo. Sentiamo I cazzi rifiorire in mano. Giovani e duri virgulti. Mi metto a cavalcioni delle sue gambe. Cazzo contro cazzo. Ce li sfreghiamo uno contro l'altro. Gianni alza le gambe e le tira indietro. Mi trovo a puntare tra le sue chiappe, sotto le palle.
“Tony, dai, proviamo. Dai, scopami il culo!”
Senza parlare, l'eccitazione che stringe lo stomaco, lo guido con la mano. Appoggio la cappella al bersaglio e spingo.
“Ahiaaaaa, fa male!”
“Ma non e' entrato. Lo tieni troppo stretto!
Riprovo. Il suo cazzo si e' un po' ammosciato. Riposiziono e spingo. Forte.
“Uuuughh. No, no. aspetta. Troppo male.”
“Beh, lo dicono tutti che la prima volta fa male. Te lo devo rompere no?”
“No, no, niente rompere. Aspetta. Adesso che ci penso. Ricordi Nino, quello della 5E?”
“Nino, quello, quello un po' finocchietto?”
Ridiamo pensando a cosa stavamo facendo.
“Si, Nino, proprio quello. Eravamo abbastanza amici. Una volta stava tirando fuori la roba dallo zainetto. Aveva una scatoletta di preservativi e una bottiglietta di gel. Mi ha detto che lui era sempre pronto.”
Gel? Certo, gel! Lubrificante. Si accese la famosa lampadina.
“Cazzo Gianni. Gel. E dove lo troviamo. Ne hai?”
“Magari! No, non ne ho.”
“Pensi che tua mamma..”
Ride di cuore.
“No, non penso proprio. Ma non si sa mai. Andiamo a vedere,”
Nudi cominciammo a esplorare, frugare, bagno, camera, cucina. Tombola. Crema nivea.
“Dici che funziona?”
“”Proviamo. Succhiamelo un po.”
Gia' era tutto normale, cosa che facevamo tutti I giorni. Una succhiatina ed eccolo pronto, bello duro. Un po' di crema sulla cappella. Stavolta si gira e si piega sul letto. Ditata di crema sul buco. Il dito scivola dentro una bellezza.
“Mmmm, bello! Funziona!”
“Guarda che era solo il dito. Ecco. Adesso arriva il topolino!”
Ho il cazzo durissimo. Punto il buco incremato e spingo. Trattiene il respiro. Un attimo di resistenza e si apre. Giusto la cappella che stringe forte.
“Uhhh, e' entrato. Piano.”
“Si. Non stringere cosi. Ecco. Ecco che entra il resto. Fa male?
'Mmm appena un po'. Ma mi piace. Prova a muoverti? Si, si, lo sento. Si, bello. Mi piace. Dai, prova a scoparmi.”
Niente di piu' facile. Comincio il movimento. Prima lento, poi sempre piu' veloce. Lui inspira forte quando spingo, qualche grugnito. Comincia rispondere alle spinte. Allungo la mano e lo trovo quasi moscio. Meno un po'. Recupera qualcosa.
“Ti piace?”
“Si, cazzo! Dai, si. Dai che lo sento bene. Cazzo, mi piace. Dai, dai.”
“Guarda che vengo.”
“Cazzo, si, dai, vienimi in culo. Dai, dai, cazzo, dai. Dai che lo sento. Ecco. Ecco, si, sta schizzando.”
Comincio a venire stretto nella morsa del suo culo, spinto tutto dentro. Appena si rilassa do ancora un paio di colpetti e lo tiro fuori. Tracce brunastre sulla cappella mischiate a sborra. Sborra gli cola dal buco. Acchiappo uno scottex e mi pulisco, un altro glielo spingo tra le chiappe. Ridiamo di cuore. Allungo una mano. Risponde subito. Lui non e' venuto.
“Vuoi provare?”
“Me lo dai?”
“Che amico sarei se no?”
Altre risate. Il cazzo si drizza. Mi abbasso a dargli una succhiatina. Ecco, bello duro. Mi giro curvandomi sul letto. Nessuno parla. Un attimo e sento il dito fresco di crema sul buco. Spinge. Entra. Scivola dentro. Se questo e' l'antipasto, immagino gia' il resto. Gianni e' fermo e delicato allo stesso tempo. Beh, lui l'ha gia' provato. Leva il dito ed ecco il cazzo. Morbido, caldo, spinge. Cerco di rilassarmi di piu'. Spinge ancora. Sento come un plop, in testa, e' dentro. Cazzo, ce l'ho in culo. Strano, non fa proprio male, ma e' strano. Scivola dentro tutto. Mi sento pieno. Mi lascia abituare alla presenza, poi comincia a muoversi. Cazzo, mi sto facendo inculare. Mi piace, si, mi piace. Non riesco a definire la sensazione, ma mi piace. Provo a stringere. Mmmm, un dolorino.Rilasso. Lascio scivolare. Si, mi piace. Sento la mia voce.
“Mmmm, cazzo, si, dai Gianni. Avevi ragione. Si, mi piace. E' bello!Dai, inculami, fammi sentire una bella sborrata.”
Gianni era pronto. Non ci volle molto. Una bella serie di cappellate e l'ultima spinta. Le pulsazioni, qualcosa che ricordava gli schizzi. Sembra quasi fresca. Ha grugnito come un maiale. Ora soffia e lo sfila. Sento colare dal buco. Cazzo, lo scottex. Prendo al volo e me lo spingo tra le chiappe. Lui si sta pulendo l'uccello. Ridiamo.
“Cazzo Gianni, che fine abbiamo fatto!”
“Perche? Ti dispiace?”
“No, no, anzi. Magari lo rifacciamo.”
“Poco, ma sicuro. Dai, andiamo a darci una ripulita prima che arrivi la vecchia.”
Che goduria il bide' sul culo indolenzito. Gianni tira fuori una specie di perettona.
“Ecco, questa la usa mia mamma per lavarsi la bernarda.”
“L'hai vista?”
“Tempo fa, ero piccolo, c'era ancora mio padre. Ma la usa ancora. La vedo spostata.”
Prepara acqua e sapone intimo nel lavandino, poi riempiamo la pera e, seduti sul water, ce la facciamo a vicenda. Ridiamo pensando che probabilmente cosi' facevano le donne dopo scopato. Controlliamo di non aver lasciato tracce. Tutto a posto. Siamo ancora agitati. Il tempo passa veloce. Proviamo un po' di ripasso. Difficile concentrarsi. Arriva sua mamma.
“Ciao Tony, come va? I nonni? Ti fermi a mangiare?”
“Sera signora!”
“no mamma. Pensavamo uscire a mangiare una pizza. Magari si ferma a dormire, cosi' possiamo studiare ancora un po'.”
“Fate quello che volete.”
Telefono alla nonna e la informo che resto fuori. Ci vediamo domani.

Continua...

Nella prossima puntata, Tony scopre che ha fatto un'affare a rimanere coi nonni!!
Voi dove le passate le vacanze? Che piaceri proibiti vi state godendo?
[email protected]..... opinioni, commenti, consigli, quattro chiacchere...ciao!!
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