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Le mie prime volte*


di MasterT2
29.11.2022    |    9.461    |    3 9.8
"Quelli di voi che hanno stretto in mano un cazzo diverso dal proprio sono sicuro che mi capiranno..."
Racconto ripubblicato
Le mie prime volte.
Sara’ l’eta’ ma ultimamente mi trovo spesso a pensare alle mie “prime”... !! Parliamo di sesso naturalmente. Ancora adesso trovo eccitante rivangare le mie prime esperienze che ovviamente risalgono all’adolescenza. Con una sorella maggiore di un paio d’anni ed una famiglia disinibita (specie per l’epoca), sono cresciuto senza falsi pudori e stupidi imbarazzi e una mentalita’ apertissima. Sono certo stato aiutato dal mio patrimonio genetico... questa apertura mentale l’ho riscontrata in tutta la mia famiglia... che mi ha portato a vivere esperienze di ogni tipo facendo di me quello che sono adesso.
Ma veniamo ai fatti..!! Come, credo, tutti i ragazzini, il gioco dei dottori mi interessava moltissimo e lo praticavo spesso con mia sorella e appena possibile com amichetti e cugini vari. Con mia sorella poi ero abituato sin da piccolo a fare il bagno assieme. All’epoca in cui avvennero i fatti, mia sorella cominciava a mostrare i segni della puberta’ con le tettine che cominciavano a gonfiarsi, per non parlare della fichetta che sembrava crescere e svilupparsi a vista d’occhio. Naturalmente noi non ci facevamo nessun caso ma la mamma cominciava a mugugnare che era ora che cominciassimo a fare il bagno da soli, cosa che noi ignoravamo. Eravamo troppo abituati al piacere di strofinarci reciprocamente ancora senza alcuna malizia. Sempre in quel periodo, successero molte cose. Papa’ ando’ a lavorare all’estero; la bisnonna, da poco vedova, venne a stare con noi in attesa che i nonni materni (la nonna era sua figlia) si sistemassero per prenderla con loro. Aveva quasi ottant’anni e noi l’amavamo moltissimo. Una delle incombenze che prese per alleviare il lavoro di mamma fu proprio la supervisione del bagno serale. Fin qui niente di strano... niente di strano neppure che il mio pisello si drizzasse e che il nostro gioco preferito era che io facessi il sommergibile col pisello come periscopio e mia sorella cercasse di colpirlo con un elastico.
Una sera che rientrai in casa abbastanza zozzo, fui spedito in bagno prima che mia sorella rientrasse e la nonna venne a lavarmi la schiena... si cominciava da li’ ma poi finiva per insaponarmi tutto mentre io raccontavo tutti i fatti del giorno. Pertanto era anche normale che la sua mano mi insaponasse tutto il pisello dritto, palline e culetto e che me lo scappellasse per lavarlo bene anche sotto.... fin da piccolo mi era stato insegnato che dovevo lavarmi sempre bene sotto la pelle o mi sarebbe caduto il pisello...!!! Ma quel giorno qualcos’altro successe. Proprio mentre raccontavo della partita sul campetto infangato e lei me lo insaponava per bene, una fortissima sensazione mi prese proprio li’, la vista mi si oscuro’, mi sembro’ di perdere l’equilibrio e mi aggrappai a lei (era seduta sul bordo della vasca) e allo stesso tempo mi parve che il mio pisello esplodesse rompendosi tutto. Gridai piu’ di spavento mentre sentivo delle fortissime pulsazioni sempre dal pisello che credevo si fosse rotto. Appena si calmo’ ed ebbi il coraggio di guardare, vidi il vestito e la mano della nonna sporchi di una roba marrone-giallastra che, mi resi conto, era proprio uscita da me. Nonna mi guardava a bocca aperta ma senza parole, io cominciai a piangere senza sapere perche’... ma credevo fosse una cosa grave, che magari avrebbero dovuto tagliarmelo. Lei si riprese per prima e mi tranquillizo’ dicendo che non era successo niente di male, che significava che ormai ero un’ometto, che stavo crescendo. Mi fece risedere nell’acqua calda mentre si ripuliva per poi riprendere da dove aveva interrotto il lavoro. Riprese ad insaponarmi. Il mio pisello era sempre dritto e come lo sfioro’ con la mano sentii di nuovo una forte sensazione. Mi ritrassi spaventato. Ma nonna mi tranquillizzo’.
“Stai tranquillo... non ti fa mica male?”
“No, nonna..non proprio male....e’ che mi sembra strano.... e poi, se succede di nuovo?”
“Ti ho gia’ detto che non c’e’ niente di male! E’ normale per un giovanotto.... e poi se ne esce ancora un pochino e’ meglio.... bisogna eliminirla tutta quella roba scura!”
“Nonna.. che roba e’? e perche’...”
“E’ una cosa che fanno tutti gli uomini quando diventano grandi. E tu stai diventando grande!”
Intanto la sua mano mi stava di nuovo insaponando gentilmente, ma appena mi tiro’ giu’ tutta la pelle e mi tocco’ la cappella sentii di nuovo una sensazione fortissima.
“Nonnaaaa... li’ mi da piu’ fastidio..”
“Si caro... e’ normale. Li’ sei molto piu’ sensibile e ora hai tutti i nervi tesi. Chiudi gli occhi e cerca di rilassarti.”
“Ma come faccio se mi tocchi li’... e poi...”
“Shhhh... zitto e chiudi gli occhi..”
La sua mano si era spostata alla base del pisello. Mi massaggio’ un pochino le palline e poi stringendolo appena appena fece su e giu’ con la mano un paio di volte mentre io obbedivo e chiudevo gli occhi appoggiandomi a lei. Non ci volle altro. Credo che fosse il terzo o quarto su e giu’ che sentii di nuovo, stavolta con piacere, quella sensazione di forte pressione la’ sotto e poi la pressione che saliva lungo il pisello per poi esplodere dalla punta. Urlai ma aprii gli occhi
“Shhhhh..... bravo... non e’ niente! Va tutto bene! Vedi come e’ bella bianca adesso!!”
Aveva ragione. Dopo il primo fiotto, ancora giallastro, gli altri erano via via sempre piu’ bianchi e brillanti... e anche un po’ meno densi...piu’ cremosi direi....e poi, stavolta non ero spaventato. Si, un momento di apprensione al principio, ma poi... mi era piaciuto. Ansavo ancora un po’ ma mi sentivo bene... ero un uomo ora!!! E la nonna mi aveva fatto la mia prima sega!!(Questo naturalmente lo capii un po’ di tempo dopo). Comunque quella sera rimasi strano e dicendo di essere stanchissimo me ne andai subito a letto dopo cena.
Il giorno dopo mi svegliai tutto normale, anzi, molto piu’ pimpante del solito e mi lanciai nelle attivita’ quotidiane che, in vacanza, erano sopratutto gioco, quasi dimenticandomi del fatto... ma.. la sera, eccoci al bagno, di nuovo e, guarda caso visto che era abbastanza raro, di nuovo da solo. Me ne stavo crogiolandomi nell’acqua calda che arrivo’ la nonna. Come non fosse mai successo niente, prese a farmi lo shampo e poi ad insaponarmi e, li’ fu la sorpresa, arrivo’ anche la mamma che gia’ da un bel po’ non si occupava piu’ del nostro bagno. Si sedette sul water li’ per li’, pensai che dovesse andare... era gia’ capitato altre volte. Ma non era cosi’. Nonna mi fece alzare per finire di insaponarmi e mi ritrovai davanti a lei col pisello bello in tiro... cosa che come vi ho detto era normale.
“Hai visto cara come e’ cresciuto?”
“Si nonna, lo so che ormai e’ un giovanotto... “
“Di piu’, guarda... e’ proprio un’ometto adesso!”
E con mia grande sorpresa me lo strinse nella mano insaponata facendo su e giu’ come il giorno prima. Feci appena a tempo a rendermene conto.
“Nonnaaaa... attenta, se fai cosi’...”
“Shhhh... che la mammma vuole vedere...”
Un’attimo e si ripete’. Ancora piu’ piacevole dell’ultima volta. Sotto lo sguardo di mia madre, stretto nella mano di nonna, produssi una bella spruzzata perlacea. Mamma si alzo’, mi arruffo’ i capelli e poi mi palpo’ le palline dicendo:
“E si... e’ proprio ora che faccia il bagno da solo!” E usci’.
E per quelli di voi che si aspettano un seguito, mi dispiace deludervi ma quella fu l’unica volta nella mia vita che sesso e madre vennero a contatto. 
Dopo il bagno, mamma mi fece sedere accanto a lei e cerco’ di farmi capire il mio nuovo stato e responsabilita’ condendo il tutto con il famoso discorso delle api e dei fiori. Cosa che mi diede parecchio da pensare. Lo stesso discorso era stato fatto a mia sorella all’apparire del ciclo... ma io non ero stato a sentire piu’ di tanto. Comunque tra i discorsi di mamma e quelli di nonna capii che non solo avevo un nuovo ed interessante giocattolo ma che dovevo fare molta attenzione che non si sapesse in giro che ci giocavo.... anche se poi avrei capito che tutti lo facevano ma nessuno lo ammetteva. Quando papa’ torno’ a casa in licenza, mi porto’ fuori... solo io e lui per poter parlare tra uomini. Ed ecco nuovamente tutta la tiritera su cosa era bene e non, etc. etc. Ricordo benissimo una domanda che gli feci: “Papa’, ma se va bene quando lo fai con le ragazze, perche non va bene quando lo fai solo?” Domanda che lo lascio’ un po’ spiazzato e alla fine mi spiego’ facendomi una lezione di storia della nostra societa’. Roba che tutti conoscete visto che state leggendo il mio racconto. Torniamo percio’ a quello che ci interessa di piu’. Dopo la prima sega, e visti tutti i vari discorsi, cominciai ad interessarmi alle ragazze sotto un punto di vista diverso... stavo diventando curioso su come erano fatte sotto...e su come fosse il loro atteggiamento verso il pisello! Altro che muro.... anche se tra di loro tutte ne parlavano, c’era come un blocco arrivati al momento del fare. Ve ne ricordate anche voi vero? Meno male che c’era mia sorella che mi risparmio’ la fatica e l’assillo della ricerca. Lei mi tolse tutte le curiosita’ sul corpo femminile ed in cambio voleva che fossi il suo schiavetto personale su cui provava le arti di sedurre i ragazzi. Patto che continuo’ per anni in maniera molto soddisfacente per entrambi. Inoltre mi dava un sacco di spiegaziioni sui vari perche’ delle ragazze... e delle femmine in generale, cosa che aiuto’ moltissimo la mia crescita sessuale e le mie possibilita’ di “cuccare”! Cosi’ conobbi il mio primo bacio ed esplorai la mia prima fichetta, mentre lei praticava sul mio uccello le arti della pugnetta. Come ho gia’ detto, lei e’ piu’ vecchia di me di due anni. Con le amiche parlava moltissimo di ragazzi e con il mio aiuto si toglieva tutte le curiosita’. Il nostro terreno di prova era di solito il bagno dove, quando eravamo soli o al limite con la nonna che non ce lo impediva anche se sapeva esattamente cosa succedeva, ci dedicavamo alla scoperta di cosa faceva godere e agli esperimenti. La prima leccata di fica, il primo pompino... il problema era che ci davamo talmente per scontati che si’ci divertivamo ma era quasi come giocare col vecchio giocattolo che, anche se preferito, veniva messo da parte ogni volta che arrivava qualcosa di nuovo. Importante comunque era la confidenza che avevamo e ancora abbiamo tra di noi che ci portava a dirci tutto. Non esistevano segreti o cose imbarazzanti. Mi racconto’ della sua prima sega ad un’altro ragazzo e di tutte le sue esperienze che, spero, saranno materia di un altro racconto. Qui parliamo delle mie, anche se, spesso, erano in comune!!
Il tempo passava velocissimo. Tornati a scuola, mentre io scoprivo che anche quasi tutti i miei amici avevano scoperto le gioie della manipolazione del proprio pene, ma che quasi nessuno lo faceva in compagnia di una femmina, mia sorella conobbe una nuova ragazza e presto furono, come si suol dire, “migliori amiche”. Questa tipa, Franca, era una classica peperina, piccola e formosetta e con tanta voglia di ‘sapere’ e ‘provare’. Viveva sola con la mamma non sposata e che, relativamente spesso, aveva nuovi fidanzati ma, teneva la figlia a stecchetto. Franca aveva pertanto sanissime curiosita’ sessuali, specie sentendo la madre divertirsi parecchio. Continuamente tormentava mia sorella per sapere... visto che aveva un fratello... se lo aveva visto, com’era, come funzionava, etc. Alla fine, dopo vari giuramenti che non lo avrebbe mai detto a nessuno, mia sorella le confido’ parte delle nostre esperienze. Per farla breve Franca convinse mia sorella a chiedermi di farglielo vedere. Mia sorella mi convinse subito stimolandomi con la frase “dai che ci divertiamo”. Esatto... anche lei avrebbe partecipato agli esperimenti dell’amica. Incontro a casa di Franca che al pomeriggio era spesso sola.
“Ciao G.! Carino tuo fratello!”
“Gia!! Ma non dirglielo che poi si monta la testa!!”
“Dai, andiamo di la’... Mi raccomando, avete giurato che non direte mai niente a nessuno!”
“Ma certo! Vero A.?”
“Vero G.! E poi chi mi crederebbe...!! Penserebbero tutti che racconto un sacco di palle. Franca, guarda pero’ che se lo vuoi vedere, anche tu mi devi far vedere la passera!!”
“Si, si,, siamo daccordo. Pero’ tu, almeno, quella di tua sorella l’hai gia’ vista! E potete giocare assieme! Io non ce l’ho un fratello!! E dei ragazzi non ci si puo’ fidare!” Su, dai... tiralo fuori..!!”
In un attimo ero tutto nudo e tronfio di fronte a lei che si mise la mano sulla bocca.
“Ma non dovrebbe essere duro?”
“Basta che lo tocchi un pochino.... e che gli fai vedere la patatina! Aspetta che ti faccio vedere. Ecco, cosi’...!”
Mentre Franca si sfilava gonna e mutandine, G. me lo prese tra le dita facendo su e giu’ un paio di volte per poi passarlo a Franca che, seduta in poltrona aveva aperto le gambe per farmi vedere bene la fichetta.
“Mmmmm G.! Che bello...!! E’ caldo. E come e’ cresciuto...!! E’ anche bello liscio!! Peccato che mamma non vuole che cominci a scopare fino a che saro’ maggiorenne!! Voi l’avete fatto?”
“Ma sei scema!! Siamo fratello e sorella!! Va bene qualche giochetto, ma scopare..!! E poi ho deciso che mi sposero’ vergine!! Dai, muovilo piu’ svelta che lo fai spruzzare!!
“Wow G.! Hai visto che passera pelosa che ha la Franca!! E anche tutta rossa!! Scommetto che te la sei sfregata da poco.”
“Si A., l’ho vista! Franca, guarda... cosi’, vedi..!! Lo stringi con la mano e tiri giu’ tutta la pelle e poi torni indietro. Tutta la mano... ma non stringere troppo. Ecco... un po’ piu’ svelta.. Sara’ meglio ti togli la maglietta o ti spruzza tutto addosso!”
“Va bene, me la tolgo! Ma tu resti vestita?”
“No, no.. mi metto nuda anch’io...!!
Un’attimo dopo erano tutte e due nude. Franca aveva anche le tettine gia’ piu’ grosse di G., che era piu’ alta e snella. Ed eccola ad occuparsi ancora del mio uccello, ormai pronto.
“Ragazze... mi sa che ci siamo...!!”
“Franca, dai che spruzza....dai...!!
“Oh..oh... G.... ohhhh...ooops.... eccola.... eih.. Me la sta spruzzando addosso..!!
E Franca mollo’ l’uccello che drizzatosi improvvisamente le schizzo’ in faccia.
“Mio Dio G.... ma... non ci sara’ mica pericolo di rimanere..”
“Incinta? Ma no, Franca. Per quello bisogna che ti spruzzi nella pancia. E’ per quello che non si dovrebbe scopare fin dopo sposate!! Non ti preoccupare..anzi, gia’ che ci sei assaggiala. E’ buona sai!!”
“Mmmmm... davvero? Non so... tu l’hai fatto?”
“Ma si! E poi non eri tu che mi dicevi che tua mamma gli piace fare i pompini? Un pompino e’ quando lo succhi. Noo?”
“Gia’... non ci avevo pensato... pompa, succhiare... e’ vero.....! Ma davvero e’ buona?”
“Beh... a me non dispiace. Ma calda e’ meglio. Assaggiala direttamente sul pisello.”
“....mi fa un po’ senso... Davvero si succhia il coso?”
“Beh, se non vuoi farlo, nessuno ti obbliga... ma a me piace..!!”
Non del tutto convinta, Franca lo prese di nuovo in mano e avvicino’ la punta della lingua alla cappella e, facendosi coraggio lo sfioro’, assaggio’, poi lecco’ un’altra volta..
“Mmmmm..hai ragione..... e’ buona..” ... poi un’altra. Era diventato di nuovo durissimo.
“Franca, aspetta che ti faccio vedere come si succhia.”
E mia sorella, con fare da maestrina, si mise in cattedra mostrando all’amica come si succhiava. Non che qualcuno glielo avesse mai mostrato.. ma a me piaceva. Che sapevamo noi allora!?! G. imbocco’ la cappella e la succhio’ come un ciucciotto per poi leccare tutto attorno e ripetere ancora. Non male per una principiante direi.... ma per una vera pompa avrei dovuto aspettare ancora un po’. Anche Franca prese a dilettersi col ciucciotto e in breve mi portarono nuovamente all’orgasmo. Su suggerimento di G., Franca lo tenne in bocca e si succhio’ tutta la crema.
“Avevi ragione, e’ proprio buona calda!! Dovro’ chiedere a mia madre se fa cosi’ anche lei..!! E vostra madre?”
“Non lo so.. e di sicuro non glielo chiedo!! A mamma non piace molto parlare di certe cose. Mi dice sempre:”Quando sarai piu’ grande!” ...” 
Io stavo per dire qualcosa sulla nonna, ma G. Mi diede un’occhiataccia e rimasi zitto. Da allora capii che quello che facevamo in casa doveva rimanere segreto... con tutti!!
“A., adesso tocca a te darti da fare... Franca, allarga bene le gambe che A. te la lecca!’
“Cosa? Davvero? A te lo fa?”
“Il mio gioco preferito. Vedrai, e’ bellissimo. Ti fara’ godere da matti!”
Obbediente, mi ero accoccolato davanti a lei e avevo cominciato a leccarla. Allora lo facevo giusto come un cagnolino, leccate rapide su e giu’ e intorno al punto dove mia sorella diceva che era piu’ sensibile. Franca ando’ subito in visibilio.
“Wow G. Ma e’ fantastico!! Oooohhh... mi piace proprio!! A.... ti prego.... lecca piu’ svelto... Aaaaahhhh... che bello..!! Wow... mi sa che dovrai venire a leccarmela ancora!!”
Aveva un odore ed un sapore molto piu’ forti di mia sorella che di solito leccavo quando facevamo il bagno. Odore e sapore molto eccitanti. Da allora li ho sempre associati ad una donna in calore e li trovo molto stimolanti.
Franca aveva cominciato a gemere ed ansare e mia sorella si mise a cavalcioni della sua faccia piazzandole la fichetta direttamente sulla bocca aperta.
“Dai, tu leccati la mia, cosi’ godo anch’io...”
Franca non aveva molte opzioni perche’ G. gliela stava, letteralmente strusciando sulla faccia... e poi era buona la fica di mia sorella...!! Il mio primo trio..!! Godettero quasi subito e, visto che lo avevo di nuovo duro, lo rifacemmo in tre. Io leccai G., lei leccava Franca che mi fece un’altra pompa... beata gioventu’, duro a comando!!! 
Ci divertimmo in quella maniera per parecchio tempo fino a che un giorno Franca ebbe un’altra curiosita’. Aveva sentito sua madre che se lo faceva mettere nel sedere!! Quella si che era una novita’. Finora avevo associato il culo solo alle sue funzioni naturali e ai rapporti tra gay. Avevo si ricevuto piacevolissime perette... che facevano anche parte del nostro repertorio quando giocavamo ai dottori... ma non avevo ancora associato il subdolo piacere anale ad un piacere sessuale. Franca ci racconto’ appunto che la sera prima aveva sentito la mamma che gioiva dicendo al compagno di metterglielo tutto nel culo e che la mattina le aveva chiesto spiegazioni, al che la mamma, ridendo, le disse che quello era il posto giusto per fare esperienza, che li’ non correva rischi. Ed eccoci all’esperimento culo. Nella nostra ignoranza, con Franca alla pecorina e chiappe belle aperte, puntai l’uccello contro il buchetto ma niente.... non voleva entrare e, spingendo forte faceva male sia a me che a lei. Ci volle il genio di G. per capire che bisognava lubrificare. Ricordandosi che per fare le perette si ungevano le cannule, ebbe la bella pensata di usare il sapone.... a volte ci infilavamo nel buchino le dita insaponate... e cosi’ riprovammo e ... meraviglia... il mio cazzo dritto (duro si, ma non ancora grosso) scivolo’ tutto dentro nel buchetto di Franca che lo accolse con un “Oooohh” di piacere.
“Allora? Com’e’?”
“Ma... strano... fa venir voglia di andare...!!”
“Hei, non fare scherzi...!!”
“Stupido...l’ho fatta prima!! Ma adesso mi sento come fossi di nuovo piena. Ma mamma diceva di sbatterla forte!”
“Mi sa proprio... dai A., prova a fare su e giu’, muoviti. Com’e’ adesso?”
“Oooohhhh siiiii... adesso si che mi piace!! Mi sembra che mi spinga su la pancia e mi stimola tutta la cosina..... Oooooohhhhh..... dai, piu’ forte.....!!
Istintivamente lei comincio’ a strofinarsela mentre io, stantuffando allegramente, in quattro e quattr’otto le riempivo il budello. La sorpresa arrivo’ dopo... quando lo tirai fuori, me lo trovai tutto sporco di cacca... il che mi lascio’ piuttosto schifato. Corsi a lavarmi tutto disgustato dalla mia prima inculata, giurando a me stesso che mai piu’ l’avrei infilato in un posto del genere. Beata ingenuita’. Anche Franca e G. Rimasero un po’ male per il risultato, anche se Franca giurava di aver goduto un mondo. A risolvere l’arcano fu... e chi altri se non .... la buona bisnonna!.
Anche dopo che si era sistemata a casa della figlia, noi andavamo spesso a trovarla. Purtroppo il bagnetto con sega aggiunta non si faceva piu’, ma passavamo sempre con lei indimenticabili momenti dove, qualche volta, la convicevamo persino a raccontarci sue esperienze giovanili. Specie con mia sorella il rapporto era veramente stretto. Fu in uno di questi momenti che G. Le chiese spiegazioni circa uccelli e sederi. Nonna sapeva tutto dei nostri esperimenti, sia tra di noi che con Franca. Quando menzionai come l’avevo tirato fuori tutto smerdato, si fece una grassa risata. “Chi va al mulino s’infarina” sentenzio’... ma poi consiglio’ una bella peretta prima del fatto.. anzi, meglio due. Prima acqua e sapone e poi solo acqua. Adesso capivo!! E i tasselli del grande mosaico del sesso cominciarono ad incastrarsi nella mia testolina. Da allora perette, clisteri e piaceri anali furono indissolubilmente associati. Quello stesso pomeriggio, invece di andare fuori con mamma e nonni, optammo per rimanere a casa a tener compagnia alla bisnonna.. che aveva promesso di raccontarci una storia speciale...!!! Altro che storia...!! G. voleva assolutamente provare a farselo infilare nel buchino e aveva convinto la nonna a cooperare. Pertanto non avevano fatto tempo ad uscire che G. preparava l’acqua e sapone per la peretta che nonna le fece subito in bagno. Io assistevo interessatissimo, tanto che nonna ne fece una anche a me. Per la prima volta non si limito’ a ungermi il buchino, ma ci mise tutto il dito dentro prima della cannula.. e fece su e giu’ come si faceva col pisello.. la cosa mi piacque parecchio e l’ebbi subito durissimo. Altri dubbi mi assalirono.
“Nonna, ma i ragazzi che gli piace farselo mettere nel sedere, sono finocchi?”
“Ma no tesoro.. non bisogna dar retta alla gente anche se cosi’ si pensa. E poi a te piacciono le ragazze no? E se poi ti piacessero anche i ragazzi non ci sarebbe niente di male. L’importante e non andare a parlarne in giro. Anche se non se ne parla mai, a tutti gli uomini piace che si giochi un po’ col buchetto. A vostro nonno piaceva da matti!!!”
“Nonna, ma anche tu, allora, ti facevi mettere il pisello nel sedere?”
“Miei cari.... ai miei tempi non c’era mica la pillola come adesso. Se si ci voleva divertire senza passare la vita incinte, bisognava farlo li’. Vi ho detto che e’ normalissimo, solo che per dar retta ai preti, che vorrebbero si facesse solo per fare figli, certi divertimenti si mantengono sotto silenzio.”
“Nonna, io sono pronta. Glielo insaponi tu il pisello?”
“Penso sia meglio usare una crema... Venite, andiamo sul letto.!”
Fece inginocchiare G. sul letto e le unse bene il buchino con la crema, mettendole tutto il dito nel sedere e facendola sospirare. Per la prima volta ero davvero eccitato mentalmente. Tutti i preparativi, la presenza della nonna, il fare qualcosa da adulti.. e non per gioco... era vera eccitazione. Nonna unse bene anche il mio pisello poi si sposto’ ed io puntai la rosellina di mia sorella e spinsi mentre nonna le diceva di spingere anche lei. Entro’ che era una meraviglia. Come gia’ Franca, anche G. comincio’ subito a godere con nonna che le sfregava la fichetta e massaggiava le mie palline. L’orgasmo di G. fu il piu’ forte fino ad allora provato ed anch’io spruzzai potentemente dentro di lei. Lo tirai fuori e lo controlai minuziosamente. Nessuna sorpresa. La nonna aveva ragione.... come al solito..!! Ma non fini’ cosi’. G. era rimasta a crogiolarsi abbracciata a nonna, che continuava ad accarezzarle dolcemente la passera accompagnandone gli ultimi fremiti. G. si stiracchio’ come se stesse svegliandosi, poi spalanco’ le gambe.
“Nonna, mi e’ rimasta ancora voglia... me la leccheresti?”
Nonna fece un largo sorriso sempre accarezzandogliela.
“G., sei proprio una porcellina sai...io sono vecchia per queste cose..!” Nonna si abbasso’ per leccargliela ma faceva fatica cosi’ mia sorella si inginocchio’ sul letto e, spingendo il culo in alto sempre con le gambe bene aperte, le mise il piatto all’altezza della bocca. Nonna non si fece piu’ pregare e comincio’ a leccarla con gusto, avidamente direi. Con la lingua larga le dava lunghe lappate dal basso veso l’alto e arrivava fino al buchino del sedere da cui colavano goccioline della mia sborra che nonna risucchiava golosamente. La prima volta che vedevo un buchino leccato. Notai anche il piacere mostrato da G. mentre glielo faceva. Notai anche che nonna non si limito’ a leccare, ma succhiava e mordicchiava sopratutto in quel punto speciale (il clito per chi avesse ancora dubbi). In pochissimo tempo mia sorella passo’ dai mugolii ai gemiti per poi scrollarsi tutta in un’altro orgasmo. Inconsciamente io avevo preso a segarmelo. Sollevata la testa nonna mi vide.
“A., vieni qui... anche i piselli si possono succhiare....” Altro che le succhiate di Franca e G. Nonna lo prese in mano e imboccatolo gli faceva fare su e giu’ dentro la bocca mentre, allo stesso tempo, lo frullava con la lingua alternativemente a vere e proprie pompate... ecco perche’ lo chiamavano pompino...!! Un piacere immenso che mi fece schizzare in brevissimo tempo. Nonna non ne perse neppure una goccia..!!! Quante cose da ripassare con Franca. Naturalmente non le dicemmo dove le avevamo imparate, solo che G. ne aveva sentito parlare da delle amiche di mamma. Franca non se ne preoccupo’ minimamente, ma quella volta si fece inculare tre volte di fila!!
Poi sia lei che mia sorella si fecero il ragazzo ed io fui lasciato libero di seguire altre esperienze. Le ragazze della mia eta’ erano abbastanza curiose ma per la maggior parte paurose ed io, con la pappa pronta a casa, non perdevo tempo con loro. In quel periodo scoprii che anche tra maschietti si ci poteva divertire. Si formavano coppie o gruppetti di amici fraterni il cui principale passatempo era immaginare sesso e farsi seghe in compagnia. Io questo amico lo avevo trovato in un ragazzo conosciuto al corso di scherma. Entrambi eravamo indipendenti e tornavamo a casa col bus. Nessuno ci veniva a prendere. Cominciammo a conoscerci meglio e diventammo amici. Visto che non avevamo fretta, finita la pratica rimanevamo sempre ultimi a farci la doccia. Inevitabilmente, una volta in confidenza, superate le iniziali inibizioni, ci trovavamo entrambi sotto l’acqua calda coll’uccello dritto. E su cosa poteva girare il discorso se non sulle donne?
“.. ma una nuda l’hai mai vista?”
“Beh, mia sorella, qualche volta, quando eravamo piu’ piccoli...”
“No.. voglio dire una donna vera.... adulta!”
“Beeeh... mia mamma... ma di sfuggita, un paio di volte.. E tu?
“Anch’io mia mamma... ha due tettone.... ma ho una vicina di casa, beh, non proprio vicina, ma la finestra dl suo bagno e’ proprio di fronte la mia..... e fa il bagno con la finestra aperta. L’ho vista tutta nuda!!
“Davvero? Accidenti che fortuna! E tu? Cosa fai?
“Mi chiudo in bagno e mi tiro certi segoni...!!”
“Beato te... ma... non c’e’ pericolo che ti veda vero? Se tu vedi lei..”
“Ci ho pensato... ma in fondo se lascia la finestra aperta...!!
“Gia’.. magari lo fa apposta per farsi guardare... ma e’ figa?”
“Se la vedi vestita non direi proprio.... ma tutta nuda...! L’ho vista proprio tutta. Le tette piu’ grosse di mamma e un culone da favola e poi la fica...”
“Le hai visto la fica?”
“Si.. si mette una crema a gambe aperte... non si vede proprio tutto ma... e poi se la strofina...”
“Che porca..!! Scommetto che sa che la guardi..!!
“Dici? E se mi facessi vedere anch’io? Magari..”
“Dai, dai... prova? Accidenti sto per venire!”
“Anch’io .. dai, sborriamo assieme!!”
Mentre parlavamo avevamo, seminconsciamente, cominciato a menarcelo. Ora il nostro sguardo si era abbassato e ci guardavamo incitandoci a vicenda. Trovavo eccitante vedere la sua mano che faceva su e giu’ sul paletto, con la cappella che spuntava gonfia ad ogni passaggio... e lui stava guardando me.
“Ecco Mauro..... guarda come spruzzo!”
“Anch’io A..... Oohhh ... che sborrata ragazzi..!!”
Il fatto cemento’ la nostra amicizia ma non fu che dopo qualche mese che facemmo il prossimo passo. Casa sua era di strada e ogni tanto avevo preso a fermarmi da lui per un paio d’ore, al venerdi’ dopo lo sport. Di solito guardavamo la tv o qualche fumetto.. non c’erano ancora i video games.... ma sopratutto chiacchieravamo. Uno di quei giorni Mauro tiro’ fuori da sotto il materasso una rivista sgualcita... un porno... che gli aveva dato un cugino. Seduti per terra con la schiena alla porta ci immergemmo nelle fiche aperte di quelle pagine. In un battibaleno l’avevamo fuori e menavamo con gusto commentando i panorami, senza pretendere di non vedere i cazzoni che si infilavano in tutti i buchi. Fu proprio un servizio con due maschi che si facevano che ci stimolo’.
“A., lo facciamo anche noi?”
“Cosa Mauro?”
“Come questi! L’ho fatto con mio cugino e ci siamo divertiti un mondo.”
“Come questi? Che si baciano?”
“Non ci siamo baciati ma ci siamo toccati a vicenda... e’ meglio che da soli. Vuoi provare? Io sego il tuo e tu il mio.”
Perche’ no? E misi la mano sul mio primo cazzo. Che sensazione, era vivo e caldo. Quasi mi parve di toccare un animaletto.... Quelli di voi che hanno stretto in mano un cazzo diverso dal proprio sono sicuro che mi capiranno. E la sua mano sul mio era diversa da quella delle ragazze.. che ne sanno le donne di seghe. Loro pensano che basti stringere la mano e fare su e giu’... non sanno, specie le giovani senza esperienza, che il cazzo e’ come uno strumento musicale... come lo suona naturalmente la mano di un’uomo, una donna deve davvero impegnarsi per imparare, e molte non ci riusciranno mai. Fu una cosa velocissima. Eravamo eccitatissimi e bastarono poche menate per farci venire spruzzandoci addosso e sul pavimento. Ci era piaciuto e l’avremmo rifatto molte altre volte, specie sotto la famosa doccia negli spogliatoi e, per il momento, la nostra esperienza si limito’ alle seghe. Mia sorella non ne fu molto impressa. Aveva un fidanzatino e le seghe le faceva a lui. E fin’ora lo hanno saputo solo pochi intimi. Fu un periodo in cui avevo molti dubbi.. mi piacevano le femmine... ma anche i maschi mi eccitavano. Cos’ero? Ci volle parecchio per scoprirlo. Un grandissimo aiuto lo ricevetti durante le vacanze estive.
...... continua.....
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