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Sorpresa in famiglia*


di MasterT2
17.03.2020    |    6.711    |    1 9.8
"!!! “Quando tornano?” “Vedrai che saranno qui tra poco!” “Mi sarebbe piaciuto andare con loro!” “Gia’, lo credo anch’io!” sbagliavo o mia madre mi aveva..."
Dopo la sorpresa con gli zii, Giorgio trova il piacere proprio in casa sua.

Da un paio di settimane mi godevo giornate di supersesso con gli zii. Specialmente zia Renata era sempre disponibile e pronta ad inventarsi nuovi giochetti. Ieri, per esempio, mi aveva fatto una spagnola al contrario. Invece di prendermi il cazzo tra le tette, leccando la cappella tutte le volte che arrivava a portata di lingua, mi ha fatto accucciare sulla sua faccia e, mentre io la scopavo tra le tette, mi leccava il buchetto del culo. Cose del genere.

Quella particolare domenica, ero uscito per partecipare ad una gara di video games con gli amici. Purtroppo ero stato eliminato alla prima tornata e, piuttosto deluso e scoglionato, me ne ero tornato a casa con la coda tra le gambe. Non era troppo caldo, magari sarei andato a pescare con mio padre. Ogni tanto mi piaceva passare qualche ora con lui. Quando eravamo soli discutevamo di cose serie e mi raccontava un sacco di storie sulle sue esperienze quando aveva la mia eta’. Qualche volta parlavamo perfino di donne...!! Pero’ non era in casa. Mia mamma stava sfaccendando. Mi fece due coccole per consolarmi e la convinsi a prepararmi qualcosa di speciale per pranzo. Scoprii che papa’ era uscito in barca con lo zio Mario....!!!
“Quando tornano?”
“Vedrai che saranno qui tra poco!”
“Mi sarebbe piaciuto andare con loro!”
“Gia’, lo credo anch’io!” sbagliavo o mia madre mi aveva appena guardato con un’aria un po’ sorniona...!

Uscii a gurdare e vidi la barchetta che rientrava. Ancora un’oretta.
Mi sedetti a guardare mia madre che cucinava. Era proprio carina la mia mamma. Con i capelli corti e la messa in piega, il filo di trucco e il leggero vestito a fiori, sembrava la classica mammina dei film americani. Snella, con un bel paio di tette messe ancora piu’ in vista da un reggiseno alla moda, un didietro che sembrava sculettare anche quando era ferma....mi dava una voglia di stringerla e baciarla tutta....e da quando scopavo con gli zii mi faceva venire anche altre voglie. Ma era la mia mammina, io l’adoravo e non avrei mai, volutamente, fatto niente per farla adirare. Lessi un po di giornale, guardai un po di TV, assaggiai il sugo facendomi sgridare, insomma, ero annioato. Stavo quasi per sedermi al computer quando lo sentii arrivare. Uscii per andargli incontro. Mamma, da brava mogliettina, era gia’ fuori e lo accolse con un bacetto.
“Papa’, dove’ il pesce? Cosa avete preso?” esclamai io.
Mia madre ci guardo’ e scoppio’ in una risata seguita da mio padre.
“Il...pesce...l’ha preso........tuo...zio...!” e continuavano a ridere.
Papa’ mi guardo’ e mi strizzo’ l’occhio.
“ E lo sai anche tu il tipo di pesci che gli piacciono!”:
“Gia’, pesci da braga!” e via un’altra risatina. Ero rimasto di sasso.
Allora sapevano....gli zii avevano blaterato e ora papa’.......... e mamma, sapevano che io.....Pero’, a quanto sembrava non ne facevano certo un dramma..... anzi...!! Papa’ noto’ la mia faccia preoccupata!
“Sai, i giri in barca con lo zio Mario possono diventare interessanti. Io e’ un po’ che ci vado.” E mi diede un colpetto di gomito. Era dall’anno scorso.... la barca l’avevano portata l’anno scorso! Facevano i porci con i miei da un anno e non mi avevano detto niente, nenche un piccolo accenno....mi avrebbero sentito....
“E poi zia Renata ci ha detto anche come sei cresciuto....” mamma interruppe i miei pensieri. La guardai, il suo sguardo non era piu’ lo stesso, ora era........eccitato, eccitante....sentii un movimento, un risveglio nei bassifondi, quella tensione alla bocca dello stomaco. Mi guardava e si leccava le labbra con la punta della lingua.
“Dai, fai vedere alla mamma quanto sei cresciuto..!” e diretta a mio padre “Io non me ne sono mica accorta!”
“Dai Gio! Accontenta la mamma..!”
Il gioco lo conoscevo...la musica fantastica....era ora di ballare... e a me piaceva. Tanto! In silenzio feci un passo indietro e mi tolsi i calzoncini. Il tempo che ci volle per sfilarmeli e ce l’avevo a sbarra.
“Caro...! Aveva ragione la zia! Hai visto Sandro, buon sangue non mente.” La sua mano, attratta come da una calamita se ne era impossessata. Che sensazione favolosa. Mai immaginato avrebbe potuto essere cosi’, nemmeno nelle mie piu’ profonde fantasie segaiole. Assaporai la mano che si muoveva dolcemente.
“Guarda qua l’albero che ti ha seminato!” Anche lui si era tolto i calzoncini e presentava il suo di cazzo. Non molto piu’ grosso o lungo, ma molto piu’ scuro e venoso, quasi nodoso, la cappella purpurea. Mio padre, a quarantasei anni era bello in forma. Non troppo alto, quasi pelato, ma asciutto, con appena un annuncio di pancetta e un pricipio di rotoli ai fianchi. Poco villoso, avevo piu’ pelo io di lui, aveva due chiappe lisce come un bambino. Mamma prese in mano anche il suo e lo tiro’ fino a che non si mise parallelo a me. Ora eravamo vicinissimi, mamma comincio’ a segarci assieme, cazzo contro cazzo, sentivo il calore del suo che sfregava contro il mio. Lei li alzo’ e lecco le due capelle, provo’ a mettersele in bocca assieme, ma non ce la fece. Non ha la bocca molto larga, la mamma. Pensai che la zia poteva farcela. Le succhio’ un po’, alternando, poi le mise una contro l’altra e ci sego’ cosi’ cappella contro cappella. Rabbrividimmo assieme e, all’unisono, appoggiammo uno la mano sulla spalla dell’altro.
“Hei.... non provatevi a godere adesso......oooh... ragazzi.......raga...!”
Era troppo eccitante! Me ne venni nella sua bocca mentre papa’ le sborrava in faccia. Lei ce li lecco’ tutti e due per bene, poi si alzo’ per baciarci. Assieme le ripulimmo il volto, leccammo tutta quella crema come due gattini. Mamma ansava un po’.
“Avete visto cosa avete fatto..?” ci disse sfilandosi le mutandine da sotto il vestito e tirandocele addosso “Me le avete fatte inzuppare.... e scommetto che il sugo sta bruciando...!! corse in cucina mentre noi sniffavamo il suo slip bagnato.
“Vieni, andiamo a farci una doccia!” mi invito’ papa’ mettendomi una mano in spalla.
“..ma non andate a fare le porcherie in bagno.....da soli....!!” ci urlo’ dietro lei.
Facemmo di tutto meno che venire di nuovo. Entrammo nella vasca che l’avevamo tutti e due duro un’altra volta. Ridendo come ragazzini, prima facemmo un po’ di scherma, col pisello, poi ce lo accarezzammo a vicenda, senza dimaenticare di massaggiarci le palle.
“Papa’, e’ troppo bello sentirti cosi’ vicino, godere assieme.....!”
“Si, Gio’! Da quando la zia ci ha raccontato che ti erano saltati addosso, io e mamma non vedevamo l’ora di coinvolgerti con noi e oggi e’ sembrato proprio il momento adatto. Ma aspetta a godere....! Mamma lo vuole anche lei...!!” Fu a quel punto che mi bacio’. Non avevo mai baciato un uomo, un bacio vero, voglio dire. Niente a che vedre con il baciare una donna. Il bacio di mio padre era maschio, possessivo, la sua lingua mi invase e prese possesso della mia bocca, ma poi cedette e si lascio’ prendere dalla mia. C’era tutta la nostra anima in quel bacio e un amore profondo. Quasi gli venivo in mano. Se ne accorse e si stacco’. Ci insaponammo assieme, offrendoci uno alle mani dell’altro, ridendo nuovamente, il momento di emozione passato, ma non gettato. Ci insaponammo i culi, spingendo le dita nei buchetti disponibili, sapendo che prima o poi l’avremmo fatto.... anche quello.
“Andiamo...e’ pronto....forza che si fredda...!! chiamo’ lei.
Rientrammo in cucina completamente nudi ed in tiro. Anche lei si era spogliata e aveva addosso il solo grembiule. Le sue belle tette che si mostravano ad ogni movimento con i capezzoli turgidi; il culetto sodo, abbronzato e ben tornito che lei ci mostrava, esagerando i piegamenti, ad ogni occasione. Mangiammo ma senza appetito. La tensione sessuale era troppo forte. Avevamo solo fame l’uno dell’altro. Le nostre mani non erano mai ferme. Ad ogni occasione sfioravano una tetta o un culo, si infilavano a toccare la fichetta bagnata o toglievano una gocciolina formatasi su di una cappella turgida. E parlavamo, tanto, non riuscivamo a sopportare il silenzio.
“E da quando fate i porcelli con gli zii?”
“Sara’ un annetto. Ero andato a fare un giro con Mario sulla barca nuova e abbiamo scoperto che avevamo molti interessi in comune.”
“Chiamali interessi....”
“Ed io ero rimasta con Renata a prendere il sole. Eravamo in topless. Tutt’ad un tratto mi chiama di venire a vedere quei porci dei nostri mariti... Era al binocolo con una mano negli slip. Guardo e vedo mio fratello che si sta spompinando mio marito. Li’ per li’ mi sono un po incazzata, ma Renata mi ha messo una mano sul culo e mi sfiorava la schiena con le sue tettone. In fin dei conti era eccitante vedere due uomini farsi tra loro. Per di piu’ era da quando ero una ragazzina che non avevo goduto con un’altra donna, cosi...”
“.. cosi’ le trovammo che si slinguavano le bernarde. Anche se ci eravamo spompinati in barca, a vederle cosi ci siamo arrappati di nuovo. Specie Mario che ha sempre avuto un debole per la sorellina.”
“Anch’io ho sempre, sotto sotto, avuto un debole per lui. Mi ricordo quando lo spiavo quando andava in bagno a farsi le seghe e come cercavo di provocarlo facendomi vedere con micetta e tettine nude. Una volta l’ho convinto a giocare con me e mi sono fatta toccare tutta. Un’altra volta ho aspettato che stesse godendo e sono entrata nel bagno. Proprio mentre spruzzava. Dovevate vedere com’era diventato. Ora, il trovarmi nuda con lui, oltre che papa’ e Renata, mi aveva fatto partire. Credo di essere diventata una vera troia quel giorno...”
“Non finirò’ mai di benedirlo quel giorno..! Certo che ci facevamo le nostre sane scopate anche prima, ci siamo sempre voluti molto bene e abbiamo sempre goduto parecchio ma, con la libidine che abbiamo scoperto di possedere, tutti e due poi.....favoloso...e ora tu....”
“In fin dei conti sono vodtro figlio...devo per forza aver preso da voi..”
“ Gia’ e visto che noi siamo porcelloni tutti e due, ...”
“...lui lo e’ il doppio....! Giorgio spero che tu capisca che ti amiamo moltissimo, per questo vogliamo che tu goda con noi...!”
“ Si, mammina! Non ti preoccupare ...anch’io vi voglio molto bene e sono felicissimo mi abbiate incluso nei vostri giochi di coppia!”
“Ora possiamo chiamarli giochetti di famiglia....!”
“E che famiglia.....!! Abbiamo qualche altro parente da invitare?”
“ Sai caro che non ci abbiamo mai pensato. Beh, mia madre e mio padre dovrebbero essere abbastanza gaudenti se hanno fatto me e Mario..!
“ E mia sorella ha già’ divorziato due volte, ma e’ sempre in caccia”
“Papa’, tu la spiavi la zia quando eravate ragazzi?”
“Come no!! Mi facevo certe pippone. Ma piu’ che mia sorella, io venivo matto con le mie zie. Loro si che me lo facevano tirare.
“ E tu, mamma, chi spiavi oltre a tuo fratello?”
“Ho sempre cercato di spiare tuo nonno. Era un bell’uomo, sai, ma non e’ mai realmente successo niente.”
“E pensi che i nonni si diano ancora da fare?”
“Beh.... noi crediamo sempre che i nostri genitori non sappiano cosa sia il sesso, ma vedi poi le sorprese....!!!”
“ Già’ e abbiamo perso un anno!”
“Allora che aspettiamo...abbiamo da recuperare...!”
Mamma fu la prima ad alzarsi da tavola e a dirigersi verso la camera. Noi dietro di lei. Avemmo mamgiato una cena fredda...!! Il resto però’ era bello caldo e stava per essere servito.
Mamma lasciò’ cadere il gembiule e si distese sul letto. Com’era bella. Ci volle inginocchiati ai suoi lati, per succhiarceli ancora assieme. Stavolta però’ lei era nuda e offerta alle nostre mani che la frugavano dappertutto, facendola tremare di piacere. Lo stimolo della sua lingua e del contatto con l’uccello di mio padre era troppo forte. Sentivo l’orgasmo che montava. Lei se ne accorse e smise.
“E no mio caro! E’ ancora presto, prima ti voglio scopare.”
Mi accomodai tra le sue gambe e guidato dalla sua mano l’infilai dritto al bersaglio. Che sensazione paradisiaca. Sarei morto li’, in quel momento. Ero tornato la’ dove ero nato e non volevo uscirne, mai piu’. Lentamente cominciai a scoparla, le sue gambe mi strinevano i fianchi e mi spingevano contro di lei, con forza, mentre, tra una leccata e l’altra al cazzo di papa’, mi suggeriva come lo voleva.
“Dai Gio... piu’ svelto,... piu’ forte, fino in fondo..... dai.... dai..... sbattimi forte, siiiii... tutto dentro...... siiiii, piu’ forte, dai, cosiiiiiii.....”
Le afferrai le tette che mi piacevano tanto, cosi’ morbide ed elastiche. Cercai di baciargliele, mordergliele con lei che voleva essere cavalcata, che mi spronava con i piedi e la voce, succhiando papa’ tra una parola e l’altra.
“Ancora Gio... non fermarti... dai... dai.... piu’ forte..... siiiiiii, tutto, dai.... daiiiiiii..... siiiiiiiiii, ..........siiiiiiiiiiii.......go...do........godoooooooo!”
Ora ci davo dentro davvero, di nuovo sentii l’orgasmo montare, di nuovo lei mi fermò’.
“Aspetta...aspetta...” ansava “vi voglio tutti e due, assieme! Scopatemi tutti e due.” Papa’ si sdraio’ e lei gli fu sopra in un attimo impalandosi sul suo bastone, mugolando di piacere. Mi girava la schiena e potevo vedere il cazzo di mio padre entrarle tutto nella fica, il suo buchetto che palpitava in attesa. Con le dita raccolsi un po’ dei suoi succhi che colavano abbondanti, approfittando per massaggiare un po’ le sue palle che sbattevano sul letto. Le spalmai il buchino spingendo prima un dito e poi due dentro di lei. Ora smaniava, lo voleva, tutto, subito. Cercai di tenerla per i fianchi per poter puntate l’oggetto del mio desiderio, quel l’occhiello marrone che mi guardava socchiuso. Tra i suoi gemiti riuscii ad appoggiarvi la cappella. Spinsi subito, con forza.
“Siiiiiiiiiii, siiiiiiiiiii, lo sento.... inculami Gio, ....sbattimelo tutto dentro, forte, dai, siiiiii, cosiiiiiiii........ dai...... dai......dai...... dai....”
Stretto dal suo sfintere vorace facevo una faticaccia a muovermi. Separato da un sottile lembo di pelle, sentivo il cazzo di mio padre che, anche lui, cercava di muoversi dentro di lei. La nostra ricerca del piacere era ormai spasmodica. Finalmente trovammo il ritmo giusto. Uno entrava ed uno usciva, sempre piu’ veloci, sempre piu’ forte. Lei urlava, io gridavo, papa’ grugniva fino a quando l’eruzione quasi contemporanea dei nostri cazzi non la lancio’ in un ultimo orgasmo esplosivo. Restammo dentro di lei fino a che non ci sgonfiammo poi ci sdraiammo ai sui lati, accarezzandola e baciandola, ancora travolta dagli spasmi di quel piacere inaudito.
“ Non....ho....mai......goduto....tanto...!!! riusci’ a dire. Ma non eravamo ancora sazi. Le nostre bocche si incontrarono sul suo corpo mentre la leccavamo dappertutto, raccogliendo, suggendo ogni resto del piacere che ci aveva travolto. Mentre lei recuperava, no ci dedicammo ai rispettivi cazzi ancora ricoperti dei suoi succhi. Sotto la mia lingua sentii il cazzo di papa’ tornare ad indurirsi. Il mio altrettanto. Ci lanciammo in un pompino reciproco al fulmicotone, massaggiando le palle e cercando i rispettivi buchetti. Sentii il suo dito farsi strada e lo imitai infilandogli uno di miei. Ora mi trovavo sopra di lui. Mamma venne a dargli man forte. Dietro di me mi allargo’ le natiche e cominciò’ a lavorarmi il culo con la lingua. Ora ero io a volerlo. Si, volevo essere inculato da papa’. Me lo levai di bocca e, senza dire niente, abbassai la testa sul letto spingendo in alto il culo. Loro capirono al volo. Papa’ si inginocchio’ dietro di me e, guidato dalla mano di mia madre, che continuava a mormorare incoraggiamenti, me lo spinse tutto dentro. Cercai di rilassarmi, un profondo respiro, siiii, mio padre mi stava inculado!
“Ecco tesoro...lo senti? Ce l’hai tutto dentro. Ti piace il cazzo di tuo padre nel culo, brutto porcello, ti piace vero?”
“Siii mammina....siiii, mi piace..... oooohhh siiiii........ mi piace tanto!”
Mamma si infilo’ sotto di me, ora mi aveva preso in mano le palle e con la lingua mi leccava proprio sullo sfintere dilatato, lambendo contemporaneamente il suo cazzo che entrava ed usciva, lentamente ma poderosamente. La sua fica gonfia si apriva davanti a me sempre fradicia. Ora ero io a grugnire ad ogni capellata, io che gemevo succhiandole il grilletto, io che mi sentivo pieno. Il suo ritmo aumento’, non me lo spingeva più’ a fondo, solo la sua cappella entrava ed usciva rapidamente. Stava per venire.
“ Ecco...ecco....aaaaahhhhh, vengo..... siiiii..vengo...ti riempio il culo... ecco.... eccooooooooooo.”
L’ultima capellata me la spinse di nuovo a fondo e la’ depositò’ il suo seme. Crollai sul letto. Lui lo estrasse dolcemente e, insieme, mi fecero girare e si dedicarono al mio uccello che si era un po’ smollato durante l’inculata. Insieme me lo riportarono in forza, insieme lo leccavano e succhiavano, le loro mani su di me insieme alle loro bocche ed insieme mi fecero nuovamente raggiungere l’orgasmo che spruzzai nelle loro bocche assetate. So solo che mi appisolai e che quando mi svegliai loro erano addormentati ai miei lati e mi tenevano tra le braccia. Mi addormentai di nuovo. Mi svegliai di nuovo che era quasi buio. Stavolta ero solo. Mi alzai e li trovai a crogiolarsi nella vasca. MI fecero spazio. Ci insaponammo e lavammo a vicenda, una peretta fece il giro dei nostri culi, risciacquando le ultime tracce di tanto piacere. E finalmente venne la cena. Stavolta ci mangiammo tutto, anche se riscaldato. Ristorati, con qualche bicchiere di vino in corpo incominciammo a guardarci un’altra volta.
“Fermi un momento....sono ancora tutta sconquassata. E poi voglio vedermi il film” Io e papa’ ci guardammo scrollando la testa:”Donne!!”
Mi dedicai al computer mentre mio padre si faceva una pipata e si leggeva il giornale. Mi buttai nelle mail arretrate ed il tempo passò’ veloce. Non mi accorsi che il film era finito e loro erano pronti.
“Che fai? Vieni a letto con noi? Intanto andiamo in bagno!”
“Arrivo subito, aspettatemi!” Finii di rispondere ad un’amico e mi precipitai in bagno. Erano gia’ usciti. Mi preparai e li raggiunsi in camera. E fu subito alta tensione.
Sdraiati sul letto si scambiano baci e carezze. Li guardai in silenzio per qualche secondo lasciando che la mia eccitazione crescesse poi mi tuffai in mezzo a loro, come facevo da bambino quando, la festa, li raggiungevo nel lettone. Adesso che ci pensavo,.. anche allora erano nudi, sotto le lenzuola..però’ io no! Ma adesso si, ero nudo anch’io e niente lenzuola.
In tre ci scambiammo baci e carezze per qualche minuto beandoci dei nostri corpi e del piacere che ne ricevevamo. Poi una bocca si chiuse sul mio cazzo...era quella di papa’. Ora era lui a volerlo. Mi girai verso di lui e gli presi in bocca l’uccello anch’io. Mi piaceva il suo odore maschio, la sua morbida durezza tra le labbra, le sue palle tra le mani. Mia madre mi raggiunse, la sua lingua si uni’ alla mia per un po, poi si dedicò’ al suo culo. Con le mani gli aprì’ le natiche e cominciò’ a lambirlo con la punta della lingua, poi piu’ a fondo aiutandosi con un dito, poi due. La sua cappella si gonfio’ nella mia bocca mentre mugulava di piacere. Mamma uso’ il sugo della sua stessa fica per lubrificarlo bene. Ora le sue dita scorrevano dentro rapide.
“E’ pronto!” mi sussurro’.
Mi staccai da lui che immediatamente si inginocchio’ sul letto spingendo il culo in alto. Mi fece un enorme effetto vedere mio padre così. Tutto offerto, mia madre che gli allargava il buchetto. Con il cuore che mi batteva in gola e la sborra che mi gorgogliava li’ dietro le palle, lo appoggiai e soinsi. Entro’ come una lama nel burro seguito da un suo forte sospiro.
“Ti piace porcello vero? Ti stai inculando tuo padre! E tu brutto porco, godi con il cazzo di tuo figlio nel culo?!? Dai Gio...sbattilo, mettiglielo tutto dentro...!!” come al solito era mamma che parlava, con la sua voce dolce, arrochita dall’emozione. Si infilo’ sotto di me, massaggiandoci le palle e cercando di lambire il suo buco dilatato dal mio cazzo. Aumentai il ritmo, la mano la lingua di mamma correvano dal suo culo al mio, ci mordeva le palle piene, mi incitava tutte le volte che la bocca rimaneva vuota per un secondo.
“Dai Gio... forza, riempigli il culo al porco... dai, spingi ....!!
“Ecco, ecco...ci sono.....aaaagghhh....vengoooooooo...!”
Rapidissima la sua mano mi ghermì’ il cazzo prima che potessi spingerlo a fondo e, estraendolo a forza, diresse la sborrata verso la sua bocca, il buco di mio padre che rimase a guardarmi, oscenamente aperto, per qualche secondo prima di richiudersi lentamente. Mamma mi succhio’ tutto avidamente mentre papa’ si inginocchiava al suo lato e, masturbandosi velocemente, senza una parola, le schizzava tutta la sua sborra in faccia.
Dopo averla ripulita ci gettammo su di lei facendola godere rapidamente con le nostre bocche affamate. Di nuovo eccitati la prendemmo assieme, stavolta io sdraiato con lei che mi montava e papa’ che glielo sbatteva con forza nel culo. Io la baciavo stringendole le tette; lui la mordeva sul collo stringendole la chiappe. Nuovamente i nostri cazzi strusciarono uno contro l’altro, dentro di lei. Nuovamente le nostre palle si sfioravano nel ritmico andirivieni. Gia’ provati ci mettemmo un po’ a venire mentre lei godeva a ripetizione, stravolta. Quando finalmente urlammo il nostro piacere e la riempimmo, quasi contemporaneamente, si accasciò’ senza più’ un briciolo di forza. Restammo cosi, ansanti e senza parole, dentro di lei fino a che gli uccelli abbassarono la testa e rientrarono nel nido tra le nostra cosce, la testa rossa accoccolata sui coglioni svuotati. Neanche la forza di leccarci per ripulirci dai nostri succhi rimaneva.
Vacanze con gli zii.......?!!!! E chi si sarebbe piu’ mosso da casa.....!!!!

Ringrazio tutti per le stimolanti lettere che continuo a ricevere.
Continuate a scrivermi e sopratutto a leggermi.
Chissà’ se la prossima sorpresa per Giorgio saranno i nonni...!!!

Master T

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Racconto ripubblicato
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