trio
Un invito a Matrimonio inaspettato
di PattyeFranco
01.12.2021 |
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"A ritmo, cavalcavo Fabio e mi succhiavo quello di Franco, sempre ansimando e gemendo, godendo, come una pazza, era troppo tempo che non mi sentivo così..."
Ed eccomi, dopo tanto tempo. E' stato un periodo veramente tragico, ma anche pieno di imprevidibilità, anche stupende, ed eccomi qua a raccontarvene una.Un paio di settimane fa, ci telefona il nostro amico Fabio, quello di Sanremo, amico di vecchia data e di tante avventure, ci informa che sarebbe passato a trovarci, approfittando del fatto che doveva venire in zona per il Matrimonio di una sua cugina. Bella notizia, era parecchio tempo che non ci vedevamo, anche a causa di tutto quello che c'è stato. Durante la telefonata ci chiese, se conoscevamo un alberghetto dove alloggiare, ma senza tanto pensarci, la risposta fu: “Ma che, vuoi andare in albergo? Ti ospitiamo noi, sai che la camera c'è, ed inoltre è sempre un piacere averti come ospite, ma ci mancherebbe”, per un po' insistì per l'albergo, poi alla fine dopo le nostre insistenze, dovette accettare, la scusa di non voler disturbare, non funzionava per niente.
Ebbene, sarebbe arrivato al venerdì pomeriggio e il matrimonio, sarebbe stato il giorno seguente.
Beh!!! passai un paio di giorni per preparargli la camera, aspettando il giorno dell'arrivo. Per quanto riguarda il virus, eravamo tranquilli di tutto, lui era vaccinato, ma per il Matrimonio aveva fatto anche un tampone per sicurezza, e anche noi eravamo vaccinati e tamponati, quindi sicurezza in tutto, in questo periodo si teme tanto, ma in questo caso eravamo abbastanza tranquilli.
Venerdì nel pomeriggio, arriva Fabio, tanti saluti ed abbracci, finalmente dopo tanto tempo, troppo tempo dall'ultimo incontro. Dopo i soliti convenevoli, lo accompagno a portare le valigie in camera, poi chiacchiere e tante storie, poi la cena.
Durante la cena, Fabio se ne esce con una sorpresa: “Cari Franco e Patty, domani siete invitati anche voi al matrimonio, scusate il mancato preavviso, ma mia cugina, mi ha avvisato solo poco fa”, cavoli così all'improvviso, quindi gli rispondo: “ma come, non ho niente da portargli, per l'abito credo di non aver problemi, ma così all'improvviso, non so cosa dire”. Fabio mi ferma e dice: “Devi solo dire, “si va bene”; per il regalo niente, a mia cugina, solo per il fatto che mi ospitate, già questo è un regalo, poi già la conoscete, anche se non vi siete visti per tantissimo tempo. Tanti purtroppo non verranno al matrimonio, chi per paura e alcuni per mancanza del green pass, quindi sono rimasti alcuni posti, che lei dovrà pagare ugualmente, ha piacere avervi al suo matrimonio, anche per la nostra amicizia. Non dovete preoccuparvi di niente.”
Ok! invito accettato, senza tanti problemi. Dopo la cena, ancora quattro chiacchiere, cose da dire ce n'erano tante, poi ad un certo punto tutti a letto, per essere anche belli riposati per la giornata di festa.
Si, prima di andare a dormire, con Fabio c'è scappato qualche bacio e qualche coccola, ma ci siamo fermati, c'era tanta stanchezza in lui, il viaggio e poi al mattino era andato anche a lavorare.
Sabato mattina, tutti indaffarati a prepararci, diciamo anche subito intrigante, già di primo mattino, entrando in bagno trovo proprio Fabio nudo sotto la doccia, e senza tanti convenevoli gli faccio i miei complimenti, non me lo ricordavo così in forma, era passato troppo tempo. Ci scappò anche una toccatina veloce e scherzosa a quel passero, che subito presentò la sua immediata risposta, irrigidendosi, ma purtroppo la risposta fu un semplice bacio, e un: “ne riparleremo in altri momenti, ora non c'è il tempo.”
Infatti il tempo era poco, dovevamo sistemarci e andare a casa di sua cugina; in queste occasioni il tempo è sempre poco, specialmente prima della cerimonia.
La situazione del bagno, bastò per stimolare un po' i sensi di entrambi, anche per Franco che aveva visto la scena. Partimmo per andare dalla cugina, Fabio prese la sua auto, che era messa molto meglio della nostra, come sempre, io mi misi a sedere al fianco di Fabio, mentre Franco poverino sempre dietro.
Com'ero vestita? Beh! abbastanza elegante, ma anche intrigante, non so come spiegarvi l'abito. Abito lungo, con spacco, sopra abbastanza scollato, scarpe naturalmente con i tacchi e autoreggenti sotto. Fabio al vedermi vestita così esclamò: “vabbè cominciamo bene, ne riparleremo...” non so bene cosa intendesse.
Arrivammo da sua cugina, c'erano già molti degli invitati, parenti e amici, ma a sorpresa chi trovo? Il famoso cugino di giù, di cui ho già raccontato in un paio di altri racconti, il famoso cugino Giovanni. Anche con lui era parecchio tempo che non ci vedevamo, era passato parecchio tempo da quelle famose storie, una vita, quindi saluti e abbracci, poi gli auguri alla sposa. All'inizio avevamo un po' paura, la paura di conoscere poco o nessuno, invece a sorpresa molte persone le conoscevamo già.
Ebbene si parte per la funzione e poi al pranzo, tutto procede bene in allegria, fortuna era una bella giornata, così che l'aperitivo fu fatto all'aperto, io ero sempre vicina a Franco e Fabio, i miei due angeli custodi in quella giornata. Fabio era continuamente al mio fianco, anche quando si fermava a parlare con i parenti. Non perdeva comunque occasione di farmi complimenti, e facce alla Fantozzi, quando capitava di sedermi, lo spacco, mostrava un ottimo spaccato di coscia.
Arriva il momento di andare a sedersi per il pranzo, e guarda caso, mi ritrovo a sedermi tra Franco e Fabio, e chi mi trovo davanti? Giovanni, che non aveva mai perso quella sua mezza infatuazione nei miei confronti.
Certo il rivederlo, portava a ricordare quella storia capitata molti anni fa, e anche la domanda, “ma sarà ancora il portento di allora?”. Certo, non era il momento, ma nella convivialità certi pensieri mi assalivano e tra di loro mi sentivo anche un poco in imbarazzo. E avanti con il pranzo, ma anche con qualche bicchierino di vino. Già l'aperitivo, mi aveva un poco scaldata, ma ora dopo qualche portata, l'allegria andava aumentando.
Fabio che era al mio fianco, ogni tanto si perdeva, gli bastava girarsi verso di me, per far scappare l'occhio allo spacco, perché quando non ero proprio sotto al tavolo, in attesa, tra una portata e l'altra, con le gambe accavallate, lo spacco lasciava in bella vista le cosce, mostrando pure le autoreggenti. Vero anche, che ogni tanto, con la scusa di sistemarsi il tovagliolo sulle gambe, allungava pure la mano.
Certo che era dura in mezzo a due come Franco e Fabio e per fortuna che Giovanni era di fronte, quindi non era del tutto istigato, se non un po' dalla scollatura, ma d'altronde doveva stare anche accorto, c'erano troppe persone e il tutto era una cosa per noi pochi.
Beh! Il matrimonio proseguiva in modo fantastico, ma più si andava avanti, più l'allegria aumentava e anche certi freni andavano a scemare. Franco in alcuni momenti non perse occasione di allungare pure lui le mani. Io cominciavo ad essere abbastanza accaldata da tutta questa situazione, ci mancava solo Giovanni con qualche novità, che non tardò ad arrivare, la ormai vecchia scusa del tovagliolo che va a cadere, strano che non lo avesse fatto cadere prima. Appena si abbassò, d'istinto scavallai le gambe, lasciando che potesse gustarsi un pochino di panorama, in quanto lo spacco aperto, lasciava un bella visuale.
Inutile dire, che impiegò veramente troppo per raccogliere quel tovagliolo, forse perché non avevo chiuso abbastanza le gambe? Ahahahah!!! Ebbene si, stava cominciando un gioco pericoloso, nel senso buono della parola.
Quando rispuntò al tavolo, aveva gli occhi stralunati, nemmeno avesse visto chissà cosa, certo le autoreggenti, un po' di slip, un po di cosce, tanto che gli dissi: “ma tu non cambi mai, ti basta così poco? Comunque non si fa, c'è troppa gente in giro”, lui rispose: “ma che ci devo fare? Siamo rimasti chiusi per mesi, e non so quanto tempo è che non vedo una signora come te, particolare come te”, ribattei subito: “grazie per le lusinghe, fanno sempre piacere, ma non esagerare”.
Subito fummo interrotti, altra portata per fortuna, eravamo quasi alla fine, ma di bottiglie di vino, credo ne avessero già portate più d'una, ma ancora lucida nei pensieri, anche se abbastanza per lasciare andare un pò quei freni inibitori. Ormai era un via vai di gente, si sa ad un certo punto si inizia ad alzarsi dalle sedie, andare un po' di qua e un po' di là, un po' per sgranchirsi le gambe, un po' per salutare qualche conoscente, per fare qualche chiacchiera, per qualche sigaretta, inoltre c'erano anche gli sposi, a cui si andava a fare qualche battuta di spirito, ecc... quindi bisognava stare tranquilli.
Devo comunque dire che io avevo sempre qualcuno vicino, se non era Fabio era Franco e qualche volta anche Giovanni, pur restando sempre sulle sue.
Ad un certo punto, mentre tutti erano in giro, dovetti andare in bagno, l'unica volta che mi allontanavo dal tavolo da sola, entro in bagno e chi ti trovo? Fabio, che credevo fuori a parlare; fu un lampo, il tempo di chiudersi la porta alle spalle, che mi prese e mi baciò spassionatamente, togliendomi quasi il respiro; per la miseria, così inaspettato, ma anche così piacevole, tanto che mi disse: “aspettavo solo l'occasione, non ce la facevo più”, poi di nuovo, ancora un altro bacio, ma purtroppo breve, c'era sempre il rischio che qualcuno entrasse all'improvviso, ma questi due baci, mi scaldarono oltremodo, forse anche più del vino.
Poi, tornata in sala, caffè bevuto, torta mangiata, ora c'era solo il ballo, con le dovute distanze, il proprietario ci teneva al rispetto delle regole. Molti già se n'erano andati, erano rimasti i più duri. Ormai tra Fabio e Giovanni era un continuo istigarmi, ad ogni buona occasione ci scappava il complimento, a volte anche abbastanza spinto, comunque eravamo già belli caldi. Grazie ai fumi dell'alcool, ma sempre nei limiti della lucidità e decisa a scaldare oltremodo i due pretendenti, ad un certo punto andai in bagno e mi sfilai gli slip, infilandoli nella borsetta. Dopo qualche ballo, andai a sedermi al tavolo, mentre la maggior parte erano ancora impegnati a ballare, a chiacchierare. Appena seduta, arrivò di corsa Giovanni, con la scusa di tenermi compagnia. Si mise a sedere al mio fianco, e subito iniziò un corteggiamento molto intenso. Ormai ero pronta al gioco forte, quindi sul più bello che lui sta per iniziare a chiacchierare, (inavvertitamente) faccio cadere il tovagliolo, e con la scusa di prenderlo al volo, mi sposto indietro di scatto, scavallando di conseguenza le gambe. Lo spacco da seduta era molto al limite, ma con quello scatto si aprì ancora di più. Subito lui, da buon cavaliere, si abbassò per raccoglierlo, ma per la verità con ben altra intenzione. Appena giù, mi guardo in giro e vedo che nessuno sta guardando dalla nostra parte, quindi con il piede (sempre inavvertitamente), lo spingo bene sotto il tavolo. Volevo vedere fino a che punto potesse arrivare, sono trepidante e stimolata da ciò che potrà fare nel limite del possibile, ed infatti non impiega molto ad allungare la mano, una carezza dolce, poi un bacio alla passera ben disposta, ma poi torna su, anche lui sa che non può rimanerci molto, qualcuno può sempre arrivare all'improvviso, c'è molta gente ancora, anche i camerieri che vanno e vengono. Ciò è bastato per cominciare un gioco troppo coinvolgente, lui naturalmente molto eccitato, appena rialzatosi, mi dice: “Cavoli Patty, mi fai diventare matto così, qui non è così facile, con tutta questa gente, qualcuno può accorgersi”. Infatti qualcuno si era accorto, e questo era proprio Franco, che aveva già capito che sarebbe andata così. Io gli risposi semplicemente: “Beh!!! lo so, infatti bisogna fare molta attenzione, comunque noto che sei sempre ben disposto”, e lui: “Come potrei non esserlo con una come te? I ricordi sono sempre vivi anche dopo tanti anni, e il desiderio è sempre come allora, poi dopo questa sorpresa...”, certo fa sempre piacere sentire queste parole, per di più con tanta euforia addosso. Non seppi resistere, allungai una mano sul suo pacco eccitato, ero troppo intrigata, il caldo mi saliva sempre più. A questo mio tocco, lui scivolò in avanti sulla sedia, quasi a sdraiarsi, così che la mia mano andò di nuovo a poggiarsi su quel pacco oltremodo eccitato. Con la mano e il passero nascosti dalla tovaglia, gli abbassai la cerniera dei pantaloni e non con poca fatica, mi infilai negli slip a sentire a viva pelle quell'eccitato pene. “Per favore Patty trattieniti” pensai a quel punto, caldo, tremolante e rigido, in una situazione molto a rischio, per fortuna nessuno stava badando a noi, se non Franco che si era accorto e probabilmente anche Fabio. Certo la cosa stava diventando troppo coinvolgente, restai non certo per poco in quella posizione, con tanto di passero fuoriuscito dalla tana, con la mia mano che lo accarezzava passionevolmente. Giovanni fu bravo a trattenersi, a evitare facce o movimenti strani, a guardarlo sembrava ubriaco e che stesse dormendo. La cosa stava diventando troppo travolgente e pericolosa, tanto che Franco decise di fargli anche uno scherzo, avendo capito ciò che stava accadendo. Giovanni era quasi sempre con gli occhi chiusi, Franco passando da dietro, si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, dicendo: “Allora come va qua? Tutto bene?”, fu spettacolare lo scatto di Giovanni, che balbettando, rispose: “Si si tutto ok!!!”, poi io e Franco scoppiammo in una risata, Franco finse di non aver visto niente, mentre Giovanni in qualche modo si sistemò il passero.
Non si era spaventato perché era Franco, ma pensava di sicuro a qualcun altro. Ormai questo aver accarezzato e massaggiato quel pene eccitato, mi aveva portato ad un forte desiderio di andare oltre, ma ancora era impossibile andarsene, e nemmeno c'era un posto abbastanza sicuro per imboscarsi, quindi mi rialzai e andai fuori a prendere un po' di fresco, ne avevo bisogno.
Ero troppo elettrizzata dalla situazione, sapevo che anche Fabio era pieno di desiderio, quindi il pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere dopo, era motivo di impazienza, di desiderio, che dopo tanto tempo aveva acceso un fuoco dentro di me.
Ci fu un attimo, che mi trovai fuori da sola con Fabio, e tanto che ero desiderosa di piacere e passione, lo presi per un braccio e lo trascinai in un punto particolarmente nascosto dietro il ristorante, e pur se sempre a rischio, cominciammo a baciarci con quell'intensità e quel desiderio che si era acceso dentro di noi. Fabio durante quel bacio, allungò anche una mano nello spacco e infilandosi sotto, si accorse che non avevo più gli slip, si accese ancora di più, quel bacio divenne ancor più intenso. Fu come buttare un fiammifero in una balla di paglia, dopo qualche leggera carezza sulla passera, un dito andò ad infilarsi dentro. Stavamo andando un po' troppo oltre, tanto che decisi, con molta difficoltà, di fermarlo, quindi gli dissi: “Meglio star buoni, non si può qua, dobbiamo pazientare, tra poco ce ne andremo tutti”, e lui mi rispose: “Credo tu abbia ragione, meglio evitare possibili scandali, ahahahah!!!!”, quindi risistemandoci, tornammo tra i pochi rimasti. Per fortuna che quei pochi cominciavano a salutare gli sposi ed andarsene, così che anche noi ne approfittammo per salutare, Giovanni doveva accompagnare alcuni zii all'albergo vicino, che per fortuna era sulla nostra strada. Eravamo ormai, troppo impazienti di lasciarci andare in qualche momento di passione e piacere, così che dopo i saluti ci avviammo. Io, Fabio e Franco andammo in un parcheggio vicino ad aspettare Giovanni, tanto pieno di desiderio e impaziente, che fece molto presto. Anche quel poco tempo di attesa, bastò per Fabio di allungare ancora la mano tra le mie cosce e per Franco di baciarmi, come lui sa fare, troppo desiderio e troppo piacere, sempre entrambi con tanta discrezione.
Bene arrivò anche Giovanni che ci seguì con la sua auto, in quanto lui, poi avrebbe dovuto rientrare.
Arrivati a casa, ero trepidante, non sapevo cosa aspettarmi, ma sapevo che sarebbe stato qualcosa di super. Non feci in tempo ad entrare dalla porta d'ingresso, ancora prima di salire la scala, Fabio, mi prende per una mano, mi appoggia al muro ed inizia a baciarmi, quel bacio interrotto al ristorante era ricominciato, anche la mano era già tornata ad accarezzarmi la passera, era facile con quello spacco che ormai non copriva più niente, mio marito e Giovanni intanto salirono in casa, ed entrarono, aspettando che salissimo, ma Fabio era troppo infuocato, appassionato, e tanto desideroso.
Non potevamo restare ancora molto in quell'atrio, meglio salire in casa, più intimo e sicuramente più comodo.
Salimmo ed entrammo in casa, Fabio non fece complimenti, mi portò direttamente al divano, mi allargò bene le gambe e inginocchiandosi si infilò deciso tra le mie cosce. Con la lingua andò deciso a leccarmela, con passione, era fuori di se. La sua lingua scorreva sulle labbra per finire sul clitoride e insistere su quello, ero già gemente, stavo provando un piacere molto intenso, era tempo che non mi trovavo in una situazione simile. Ma a questo punto anche Giovanni non restò certo a guardare, quindi si avvicino ed iniziò a baciarmi, infilandosi con le mani sotto l'abito in cerca del mio seno. Era tremendamente gradevole, ero tra le loro mani e le loro lingue, e Franco? Che faceva lui? Niente di strano, era andato a prendere qualcosa da bere, poi anche lui si avvicinò a noi, certo rimaneva poco spazio, ma Giovanni molto intelligentemente, mi abbassò il vestito e il reggiseno, così che anche Franco potesse godere con noi, infatti Giovanni si abbassò a baciarmi e succhiarmi il seno ed accarezzarlo, mentre Franco iniziò finalmente a baciarmi. I baci di Franco per me sono unici, la sua passione in quei baci è imbattibile, lui sa trascinarmi nell'estasi, la sua lingua che cerca la mia. Troppo travolgente la situazione, non sapevo come frenarmi, non volevo frenarmi, stavo lasciando a loro tutta l'iniziativa.
Fabio ormai oltre la lingua, si era intrufolato anche con le dita, aumentando quindi anche il piacere.
Stavo letteralmente godendo, Franco con il suo baciarmi, riusciva a smorzare i miei gemiti di piacere, Giovanni sempre preso a succhiarmi i capezzoli su un seno e accarezzarmi l'altro. Ma poi ecco, mi scappa la mano sul passero di Franco, volevo sentirlo duro nella mia mano, glielo sfilai dai pantaloni in tutto quel trambusto. In quel fuoco incrociato, devo dire che stavo impazzendo, tutto era piacere.
A quel punto Fabio prese un'ottima iniziativa, si fermò un attimo e decise di togliermi quel vestito che era un pochino d'intralcio, poi mi sfilò anche il reggiseno, lasciandomi solo con le autoreggenti e le scarpe, ma anche lui prese a spogliarsi, incitando anche gli altri due a fare lo stesso.
Certo nella nudità è molto più piacevole, il caldo delle pelli che si sfiorano, le carezze sui corpi nudi sono molto più trascinanti. Ebbene, seduta e sprofondata su quel divano, me li ritrovai tutti e tre nudi, lì di fronte, ero lì ad osservare tre mazze desiderose, ma anche tre uomini pronti a darmi piacere e provare lo stesso piacere anche loro.
Beh!!! non pensiamo troppo, li faccio avvicinare e inizio a prendermeli tra le mani e la bocca, partii dal centro. Giovanni, dopo qualche passata di lingua, andai ad affondarmelo nella bocca, mentre gli altri due, me li tenevo stretti tra le mani, masturbandoli lentamente, più delle carezze che una masturbazione, poi a turno me li passai, succhiandoli, baciandoli, e leccandoli, finché Giovanni decise che era ora di passare lui con la lingua sulla mia passera, così inginocchiandosi, mi aprì le gambe e anche lui ci si infilò e avanti a leccarmi la passera con decisione e passione, non vedeva l'ora. Che posso dire, ero sempre li, tra il passero di Franco nella mia bocca, Fabio che mi baciava e accarezzava il seno, e Giovanni che mi stava facendo impazzire con la sua lingua e le sue dita. Inutile dire che in quel groviglio di mani, lingue, passeri, non potevo non godere, ma anche loro erano euforici, decisi nelle loro azioni.
Arrivò il momento in cui Giovanni non riuscì a fermarsi alla sola lingua e le dita, decise che era il momento di affondare con il suo passero duro e fremente, quindi me lo poggiò sulle labbra della passera, strusciandolo un po', senza infilarlo subito, lo strusciava, lo puntava come per partire deciso nella penetrazione, ma poi si fermava, tornando a strusciarlo tra le labbra, mi stava facendo impazzire con questo gioco, aspettavo solo l'affondo. Quando si decise nell'affondo, fu struggente, intenso e dolce nello stesso tempo, poi iniziò a muoversi con gradualità, poi sempre più intenso. Io ansimavo e gemevo, godevo proprio, era impressionante, non me lo ricordavo così deciso e passionale, ma anche così notevole nelle dimensioni, poi iniziò ad affondare per poi sfilarlo, entrava ed usciva, un tormento ogni volta che lo sfilava , ma un sussulto di piacere ogni volta che rientrava.
Era troppo e ormai io godevo, Franco si era spostato a baciarmi un seno, mentre Fabio mi baciava con intensità, così che non riuscivo più a trattenermi, mi agitavo per il piacere, finché tra Giovanni che iniziò con tanta decisione ed intensità, io che lo aiutavo mantenendo il ritmo, scoppiai. Da tempo non godevo così intensamente, ma anche lui non potè resistere oltre, tanto che lo sfilò godendo pure lui.
Bene, a questo punto, mi sentivo il bisogno di continuare, mi sentivo svuotata, quindi feci sedere Fabio e andai a sedermici sopra, ma prima di farlo affondare dentro di me, ci giocai un po', dapprima con le mani, poi, appoggiandomi sopra e puntandolo alla mia passera, fingendo di affondarci sopra, ma mi ritiravo, cavoli era dura sentirlo lì e non sentirlo affondare, dura per me ma anche per lui, finché ad un certo punto, mentre io ero li a giocarci, Fabio con un bel colpo di reni, riuscì a farlo affondare. Ma che diavolo, mi sentii di botto riempire da quell'enorme mazza, un piacere vero, così che cominciai a muovermi, un po' in tutti i modi, roteando, salendo e scendendo, cavalcandolo con la passione che si addiceva al momento, ero veramente desiderosa di tutto questo, voglia di baci e carezze, assieme alla penetrazione, infatti, mentre io lo cavalcavo, ci baciavamo e accarezzavamo con grande intensità, nello stesso tempo ansimavo, che bella sensazione. Franco si era messo seduto masturbandosi lentamente, per tenerlo ben in forma, in attesa del suo turno, pensando erroneamente che in quel momento poteva essere di disturbo.
Cavalcavo che era un piacere, ma dopo quell'intenso bacio con Fabio, feci mettere in piedi Franco sul divano, mi era venuta la voglia di assaporare anche il suo passero, così da gustarmeli entrambi. A ritmo, cavalcavo Fabio e mi succhiavo quello di Franco, sempre ansimando e gemendo, godendo, come una pazza, era troppo tempo che non mi sentivo così piacevolmente presa. Diciamo un ritorno al passato, sempre e ancora più piacevole.
Ma anche questa volta, dopo tanto cavalcare, esplosi letteralmente e aumentai decisa il ritmo, godendo in modo assurdo, ma così tanto che portai anche Fabio a godere, esplose anche lui, appena il tempo di sfilarlo e scoppiò letteralmente. Non fu il solo, anche Franco, lo avevo portato all'esasperazione, così anche lui esplose, schizzandomi abbondantemente sul seno.
Ci ritrovammo sfiniti su quel divano, piacevolmente soddisfatti, le loro mani ancora che mi sfioravano il corpo con tante carezze, il mio corpo non era certo sazio di queste piacevoli carezze, le sentivo volentieri su di me. Poi arrivò il momento di sistemarci, Giovanni doveva tornare all'albergo, mentre Franco e Fabio già erano pronti per andare a letto, era stata una giornata tremendamente piena di movimento, di emozioni, diciamo anche molto stancante, perché sempre pieni di attività.
Ebbene dopo tanto, ma tanto tempo, mi sono ritrovata in una situazione che mi mancava proprio, in particolare dopo un periodo privo di abbracci e baci, specialmente così coinvolgenti, poi da persone a me care.
Certo forse abbiamo osato, ma forse la passione che ci ha assaliti, ci ha fatto scegliere nel godere di ciò che di più bello si possa avere, amore e passione, naturalmente con una buona dose di sicurezza.
Fu così, che una volta andato via Giovanni, dopo una doccia, ce ne andammo a letto, ma casualmente, Fabio non finì nella camera degli ospiti, ma casualmente, nel letto con me e Franco.
Ma trovandoci tutti e tre nudi nel letto,con tante carezze ancora, chi aveva voglia di dormire? Non certo Fabio che …..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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