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Tre per due


di Membro VIP di Annunci69.it Tomas47
26.12.2017    |    1.001    |    0 8.6
"Nel buio della stanza la, spogliai lentamente accarezzando il suo corpo vellutato cercando di eccitarla in modo dolce ma lento, lasciando che l’eccitazione..."
Ormai erano mesi che io e mia compagna parlavamo di provare un incontro a tre con un secondo uomo ma la sua educazione casta e la sua paura di provare potava ad avere una difficolta oggettiva nel trovare una persona che potesse provare a giocare con noi, con la possibilità che il gioco finisse ancora prima di incominciare, o magari a meta, per un ripensamento tardivo causa un ritorno di castità repressa ma non sconfitta.
Decisi quindi di provare un semplice trucchetto che, anche se interrotto a meta non dava nessuna controindicazione.
La sera preparai la camera rigorosamente al buio, la feci entrare e le dissi di fidarsi di me e che se fosse stata in qualche modo a disagio poteva chiedere di fermare tutto, e il gioco si sarebbe fermato tutto all’istante.
Nel buio della stanza la, spogliai lentamente accarezzando il suo corpo vellutato cercando di eccitarla in modo dolce ma lento, lasciando che l’eccitazione salisse lentamente ma in modo inesorabile, baciare le cosce, toccare timidamente le natiche tonde e profumate e con il dorso delle mani fargli provare brividi intensi, accarezzando dolcemente la schiena per poi giocare e leccare lentamente il suo ombelico, cosa che la fa impazzire. Sentivo ormai che lei desiderava le mie attenzioni essenzialmente sulla sua passerina, era bagnata e continuava a spingere il bacino in avanti per cercare un contatto e uno sfregamento sexy, ma a quel punto suono il mio cellulare, le chiesi di aspettare un attimo, ma di non lasciare che la sua voglia si raffreddasse perché cera una sorpresa per lei e se rimaneva eccitata si sarebbe molto divertita.
Uscito dalla stanza non risposi al cellulare, anche perché non era una chiamata vera ma solo la sveglia impostata per suonare come se fosse in arrivo una chiamata. Feci pero finta di avere una conversazione telefonica parlando con voce moderata ma accertandomi che lei potesse comunque sentire, e dissi
-“ Ciao Marco, sei arrivato, ok sei in perfetto orario, sali siamo al secondo piano interno 5 ti apro il portone.”
A questo punto corsi alla porta e suonai il campanello a aprii la porta, ovviamente a nessuno ma mi serviva per creare un illusione reale e perfetta. In anticamere feci una conversazione sottovoce, incomprensibile e bisbigliata, in modo che lei dalla camera potesse sentire un brusio e l’impressione che ci fossero due persone che parlavano tra loro. Continuando questa finta conversazione presi una busta dall’armadio in corridoio dove avevo messo dei vestiti e un profumo dopo barba che io non avevo mai usato, mi cambiai mi profumai mi rasai velocemente la barba e mi avvicino alla porta della camera dicendo:
-“ok Marco ora entra mi raccomando non parlare e lascia la stana al buio, e se lei dice che non vuole fermati”.
A questo punto entro in stanza, lei vede la mia sagoma sulla porta, sto in punta di piedi per sembrare più alto e immediatamente chiudo la porta dietro di me in modo che la stanza ripiombi nuovamente nell’oscurità. Mi siedo su letto e comincio a toccarla, al primo contatto le sobbalza e freme, dice il mio nome e mi chiede se sono io, ma io non rispondo ed in silenzio inizio a toccarla ovunque, cerco di usare una tecnica diversa più rude più hard, tecnica che non uso mai, ma mi serve per nascondere la mia identità, passano cosi alcuni minuti e posso a questo punto iniziare a leccarla, lei si abbandona e dopo pochi colpi di lingua viene come una verginella, allora le salgo sopra e camuffando la voce le dico che voglio possederla, lei come risposa apre le gambe e mi incita e sfida a farlo, allora io la penetro, fermandomi un attimo in modo che capisse che stavo indossando un preservativo, a quel punto dopo pochi minuti ebbe un altro orgasmo intenso , io finsi di averlo nel preservativo mi alzai presi i miei vestiti ed uscii dalla stanza.
Ricominciai un discorso fitto, in corridoio, con me stesso, una breve, scambio di battute incomprensibili, dei saluti e un accompagnamento alla porta.
Poi corsi in bagno velocemente mi cambiai, cercai di togliere il profumo di dopobarba che avevo messo, misi il mio, entrai in camera e finimmo la serata io e lei godendo ancora un bel po’.
Tanta fatica, ma alla fine io credo che lei abbia capito il trucco, inizialmente no, ma alla fine penso mi abbia sgamato, anche se non mi ha mai detto di aver capito che il misterioso Marco ero io.
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