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trio

Lo yacht


di Robyscuba
12.01.2018    |    2.087    |    0 9.7
"Deborah mi chiese se avevo mai avuto esperienze trasgressive ed io raccontai della pia precedente storia sentimentale con Eleonora con la quale avevamo spesso..."
Come sempre i miei racconti sono di esperienze vissute. Solo i nomi non sono reali.

- Mi scusi , potrebbe aiutarmi ? Abbiamo un problema al verricello della nostra barca e non riusciamo più a fare scendere dall’ albero lo skipper.
Mi girai di colpo per capire da chi provenisse questa strana ed insolita richiesta e per lo stupore mi distrassi e inavvertitamente riempii di schizzi la dinette della barca attraverso il passauomo che avevo lasciato aperto per arieggiare gli interni, mentre davo una rinfrescata alla mia di barca. Era primavera inoltrata, la stagione alle porte e, come tutte estati in quegli anni , mi apprestavo a guadagnarmi da vivere facendo lo skipper sulle barche a vela .
Girando lo sguardo mi ero infatti trovato di fronte una splendida ragazza poco più che ventenne , bionda, capelli lunghi , media altezza , che indossava una canottiera bianca aderentissima che metteva in risalto un seno molto ben fatto di una terza misura abbondante , un corpicino da favola guardnito da mini shorts rossi di cotone elasticizzato che le si erano infilati abbondantemente nel sedere e L unico abbigliamento che aveva in più erano dei sandali alla schiava ai piedi.
Rimasi perplesso , ma poi risposi subito che avrei collaborato e mi feci spiegare quale era il reale problema. Mi raccontò di aver issato in testa d'albero lo skipper della sua barca , Marco, ma che non riuscivano più a calarlo perchè qualcosa si era impigliato o non funzionava bene . Mentre mi stava spiegando indicò la direzione verso cui rivolgere lo sguardo , voltando la testa vidi un albero di una barca a vela veramente alto, di colore nero, sulla prima crocetta in alto un omino vestito di bianco si reggeva aggrappato con un fare che poco aveva di professionale e sicuramente poco consono ad uno skipper di una barca così grande e pregiata. Scesi di corsa dalla barca e mi incamminai con Deborah con passo piuttosto deciso , la situazione non mi sembrava affatto sotto controllo. Arrivati al pontile di destinazione mi trovai di fronte allo yacht di 24 metri , in pozzetto un marinaio di colore smanettava sugli stopper delle drizze , lo skipper dall'alto dell' albero maestro urlava come un pazzo cercando di dirigere l'operazione. Corsi alla batteria degli strozza scotte e misi in sicurezza la drizza su cui era appeso l'uomo a più di 30 metri di altezza. La ragazza con estrema semplicità disse di essere riusciti senza problemi a portare Marco fin lassù' per sostituire la lampada di fonda fulminata , ma che adesso, sebbene avessero mollato tutto , non riuscivano più a farlo scendere. Feci una telefonata all'armatore della mia barca , che era assentato qualche minuto per disbrigare pratiche portuali e gli spiegai la situazione. In pochi minuti ci raggiunse e riuscimmo ad organizzarci per calare lo sfortunato skipper. L'operazione durò qualche decina di minuti e finalmente Marco , riuscì a poggiare i piedi in coperta. Ci ringraziò moltissimo per la collaborazione e per avergli di fatto 'salvato' la vita. Il mio primo pensiero fu quindi che fosse lo skipper , la ragazza una hostess e l'uomo di colore un marinaio, equipaggio tipico per una barca di quelle dimensioni. Rimaneva comunque anomalo il fatto che tutti e tre sembravano poco adatti ai ruoli preposti. Deborah ci invitò a brindare e scese sotto coperta per organizzare un aperitivo a base di bollicine. Accettammo volentieri. Durante il piccolo rinfresco cominciammo a prendere confidenza e scoprimmo che in realtà Marco era l'armatore, Deborah sua moglie ed il filippino era semplicemente il loro domestico, che di fatto odiava il mare soffrendone persino il moto ondoso. Seduto accanto a Deborah non potei non notare la bellezza del suo corpo e soprattutto che fosse completamente nuda sotto quei leggeri vestiti che indossava. I capezzoli turgidi facevano pressione sulla canottiera ed i pantaloncini aderivano perfettamente all'inguine mettendone in risalto le forme del monte di venere. Raccontammo ognuno qualcosa di noi e finito di scolare la bottiglia salutammo per andare via. Deborah ci accompagnò alla passerella , poi , mentre scendevamo a terra ci disse che ci avrebbero voluto invitare a cena per sdebitarci. L'armatore della mia barca reclino' l'invito in quanto era prossimo al rientro a casa . Io provai per educazione a rifiutare, ma Marco e sua moglie insistettero moltissimo e quindi non potei che accettare. Tornati in barca facemmo un bel pò di battute su quanto accaduto ed il mio armatore, grande uomo di mondo, mi fece capire che probabilmente la ragazza cercava di divertirsi un po, vista la grande differenza di età con il marito che ad occhio stimammo in 25/30 anni .
Linto , pinto e profumato ,mi trovai puntuale davanti il posto barca, convinto di dover salire per la cena. Chiamai e mi venne incontro deborah, vestita con un vestitino rosso molto scollato, pieno di perline e si affrettò a dirmi che aveva prenotato un ottimo ristorante di pesce e di aiutarla a scendere , Marco era appena andato in stazione ad accompagnare il filippino che doveva rientrare in città . Raggiungemmo la portineria del porto e pochi minuti dopo la berlina di grossa cilindrata guidata da Marco si fermò davanti a noi. Arrivati al ristorante ci accolsero con calore, evidentemente erano ospiti graditi e conosciuti. La cena fu davvero deliziosa ed il vino non fu lesinato e presto ci ritrovammo a parlare come dei vecchi amici . Chiesi il motivo per il quale pur possedendo una barca così grande e lussuosa, Marco, aveva scelto di non avvalersi di un equipaggio , non si trattava sicuramente di problemi economici . Rispose Deborah , con un fare molto malizioso e mi disse che adoravano prendere il sole nudi, fare festicciole con amici e quindi non gradivano la presenza di estranei e poi si affrettò a dire che è difficile incontrare marinai giovani e soprattutto di mentalità aperta. Uscimmo dal locale e venimmo accarezzati da una bella brezza di terra, deborah disse di avere brividi di freddo e ci abbracciò entrambi per riscaldarsi fra i nostri corpi, od almeno così ci raccontò . In macchina salii dietro e mi misi tra i due sedile per continuare a parlare ed il mio sguardo continuava ad infilarsi nella scollatura della giovane moglie, avevo bevuto, con pochi freni inibitori rimasti a causa del vino e soprattutto da quanto appreso riguardo le loro abitudini libertine . La mia testa era andata già oltre la semplice tintarella integrale. Al parcheggio del porto Marco mi chiese come me la cavavo con l'informatica e con i sistemi elettronici di bordo, aveva il sistema apparentemente bloccato. Io mi misi a disposizione per visionarlo e verificare se riuscivo ad attivarlo. Per togliersi le scarpe con il tacco e salire a bordo deborah si accovacciò facendo sollevare il vestito quasi del tutto e mi guardò con occhi furbi, abbassai lo sguardo e nella penombra fui convinto di aver visto la sua parte più intima, glabra , ben rasata, ma non ne fui sicuro, il vino e l'eccitazione giocano brutti scherzi. Cercai di recuperare la lucidità e scalzo attraversai per primo la passerella dello yacht per poi tendere la mano a Deborah e quindi a Marco. Entrati sottocoperta mauro mi portò al tavolo di carteggio ed accese la strumentazione, Mi mostro il display del computer di bordo e la tastiera, spiegandomi che l'ultima ad averci giocato era stata sua moglie per collegarsi ad internet e che dopo non erano più stati in grado di lanciare il programma di navigazione cartografica. casi il computer e cominciai a smanettare, accedendo ad browser apparve l'home page di un sito per scambisti . Marco ridendo disse che la moglie era solita combinare guai e creare situazioni imbarazzanti, ma fortunatamente non dovevano dare giustificazioni a me che sembravo , sebbene la giovane età , non solo un ottimo velista ma anche un uomo di mondo. Mentre cercavo di individuare gli eventuali problemi di connessione Deborah e Marco approntarono in tavola dei super alcolici, mirto artigianale, limoncello ,ecc. Risolsi il problema semplicemente ricollegando il cavo di scambio dati degli apparati elettronici che era semplicemente uscito dalla sua sede. Ci ritrovammo quindi tutti e tre sul comodo divano della barca con i bicchieri in mano per l'ennesima bevuta. Deborah mi chiese se avevo mai avuto esperienze trasgressive ed io raccontai della pia precedente storia sentimentale con Eleonora con la quale avevamo spesso sperimentato situazioni piccanti. Raccontai alcune storie ed esperienze e parlammo della Thailandia dove eravamo stati entrambi. Marco mi disse essere loro tappa fissa , adoravano farsi fare massaggi di coppia, ma poi concluse dicendo che in realtà si eccitava molto di più a "regalare a mia moglie dei stalloni che spruzzano fenormoni da tutti i pori". Voltai lo sguardo verso la moglie che mi stava guardando vogliosa, leccandosi le labbra in maniera molto provocatoria. Scese il silenzio , per un attimo non seppi cosa fare, poi guardando Deborah negli occhi non ebbi dubbi o timori, mi avvicinai sempre di più e ci baciammo. Fu un bacio corto, seguito poi da un altro ed un altro ancora e poi ancora . La sdraiai sul divano e le baciai il collo, leccai il lobo delle orecchie e poi ancora una bacio passionale, con la lingua. Sistemandoci comodi ci ritrovammo l'uno accanto all'altro, lei mi girò e mi sali sopra , facendo scorrere il vestito oltre il bacino ed ebbi la conferma che non aveva indossato l'intimo. Mi bacio con passione e libidine alternando baci a piccoli morsi. Allungai le mani e per la prima volta ebbi il contatto con al sua pelle morbida ed il suo corpo tonico . La situazione mi stava intrigando non poco ed avevo una erezione considerevole sotto i pantaloncini da vela. Deborah si strusciava insistentemente sentendo la mia consistenza, io ero talmente eccitato che cominciai ad avere paura di venirmene così , dentro i pantaloni , grazie a quella " sega " anomala che mi stava facendo la bella mogliettina. Fu Marco a farci riprendere la lucidità , invitandoci a raggiungere la cabina armatoriale per stare più comodi.Ne fui contento perchè almeno ebbi il tempo per recuperare, rimandando la sborrata a più tardi, non volevo fare di certo la figura del coniglio. Ci andai, prendendo in braccio la mia amante. La poggiai delicatamente sul letto, il vestitino di perline era ormai arrivato in vita e se lo tolse in pochi secondi. Divarico’ oscenemente le sue cosce e mi a quel invito così esplicito risposi chinandomi in mezzo per leccarla. Mi stesi meglio e lavorai di bocca per molti minuti, infilandole bene la lingua dentro, per poi leccare bene intorno e scendere sotto raggiungendo il buco del sedere, soffermandomi tra quei pochi centimetri di pelle che separano l'ano dalla vagina. Deborah mi teneva la testa tra le mani e mi accarezzava i capelli, tirandomi sempre più a se per permettermi di raggiungere le parti più interne della sua vagina. Preso da tutta questa passione mi ero completamente dimenticato di Marco. Me ne ricordai quando decisi di togliermi i pantaloni e lo trovai all'entrata della cabina , con il cazzo in mano intento a masturbarsi. Completamente nudo tornai sopra Deborah e la baciai , facendole sentire la pressione del mio uccello sulla sua fica . Strusciai la cappella fra le grandi labbra, poi mi alzai e cominciai a giocare facendogli sentire la cappella , passandola su e giù fra il clitoride e le grandi labbra, non avevo il preservativo e non volevo penetrarla così. Fu Marco a passarmene uno e Deborah me lo infilò, ma solo dopo avermelo preso un bocca e leccato a lungo . Io nel frattempo avevo preso a masturbarla, infilandole due dita dentro, lei divaricava le gambe, mettendo bene in mostra anche il suo fiorellino posteriore, mi posizionai meglio e riusci ad infilarci il pollice. Mi chiese di prenderla, lo voleva dentro, subito. La penetrai a fondo , era bagnatissima dei suoi umori per le mie leccate. Dovetti regolare molto i miei movimenti, cercando di fermarmi di tanto in tanto per trattenere il mio orgasmo. Marco cominciò a parlare , era stato in silenzio fino ad ora, Comiciò a chiedere a Deborah come ero, se mi sentiva bene , se ero bello duro . Continuava a segarsi , sulla porta, poi sali sul letto e le mise il cazzo in bocca dove venne pochi minuti dopo. Fece una bella schizzata e Deborah riusci a trattenerla in bocca solo in parte, alcuni schizzi le finirono sulla guancia , altri imbrattarono il letto. Io ero vicinissimo al suo viso, lei si leccò per bene le labbra, con le mani raccolse lo sperma sulla sua guancia e lo portò alla bocca, leccandosi le dita . La situazione mi eccitò ancora di più , lei si allungo’ e bacio ficcandomi la lingua in bocca ed io ne sentii ancora le tracce di sapore di Marco . Non mi dispiacque affatto , anzi mi fece sentire davvero porco . Mi disse di non fermarmarmi e di continuare, stava per venire, La cmscwna appena creata , baciandomi ancora sporca della sborra del marito l'aveva fatta probabilmente sentire altrettanti porca e tanto troia. Dal canto mio non riuscii più a trattenermi e venni, lo feci con degli spasmi intensi, il mio cazzo pulsò svariate volte , Deborah se ne accorse , strinse i muscoli vaginali per sentirmi meglio e stimolata quel tantino in più bastò per farle raggiungere il piacere . Venne spalancando la bocca e ficcandomi le unghie nella schiena. Chiuse gli occhi ed inarco’ indietro la testa, mentre io le morsi delicatamente i capezzoli per poi succhiarli. Quando sentii che si stava riprendendo , rilassandosi dopo l’orgasmo, , la baciai teneramente e L avvisai che stavo per per uscire da lei. Mi tolsi , la sua vagina fece un rumore poco elegante , mi tolsi il preservativo che era imbrattato del suo e del mio liquido , cercai dove metterlo. Marco si offrì di prenderlo e buttarlo , mi passò le salviette umide per ripulire per bene sua moglie e naturalmente me . Mi dissero che Deborah non era multiorgasmica e che una volta venuta aveva una forte sensibilità che le impediva di praticare penetrazione per alcune decine di minuti. Io lo presi come un invito a lasciarli da soli e quindi cominciai a radunare i miei vestiti , pronto per uscire , ma Marco mi invito’ a rimanere per la notte .. domani non dobbiamo alzarci presto .
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