trio
L’ascensore….(versione integrale)
di Daeta
17.08.2024 |
4.929 |
11
"Tu, nel frattempo, inizi a toccarti..."
È finalmente arrivato il weekend che aspettavamo da tempo. Lontani da casa, in una città che non conosciamo, siamo soli io e te. L’autunno ci avvolge con la sua atmosfera intima e suggestiva. Siamo in hotel, pronti per la serata, e mi vedi solo quando sono già pronta: indosso un lungo cappotto. Il mistero di cosa ci sia sotto è solo per te.Camminiamo fianco a fianco per le vie della città fino al ristorante che hai scelto. L’ambiente è elegante e raffinato, frequentato da professionisti e donne affascinanti, tutti impeccabilmente vestiti. I tavoli, distanziati l’uno dall’altro, offrono un’intimità che si sposa perfettamente con la musica soffusa e le luci calde.
Il cameriere ci accompagna al nostro tavolo. Quando mi sfila il cappotto, il suo sguardo indugia un attimo di troppo. Non può fare a meno di notare il mio vestito nero, aderente, che scivola delicatamente lungo il mio corpo. La scollatura generosa e il pizzo delle calze autoreggenti che si intravede ogni volta che accavallo le gambe, catturano il suo sguardo. Il seno libero sotto il tessuto e i décolleté con tacco alto completano il quadro. Mi sento osservata, ma questo gioco mi diverte. So che anche tu lo percepisci.
La cena scorre veloce, un tripudio di crudi e bollicine, ma il tavolo sembra tenerti troppo lontano da me. Il nostro contatto è ridotto al minimo, solo la punta della mia scarpa sfiora le tue gambe, eppure so che sei eccitato: lo vedo nei tuoi occhi e nel tuo corpo. Anche il cameriere non riesce a evitare di seguire ogni mio movimento con lo sguardo.
Dopo cena, ci spostiamo al bancone del bar. Finalmente posso starti vicino. Sento la tua mano scivolare sulla mia scollatura, spingendo il tessuto ancora più giù. Il barman, che ci serve i cocktail, osserva la scena con occhi che tradiscono un desiderio crescente. Prima ti cerca con lo sguardo, poi si concentra su di me, sulle mie labbra e sul mio décolleté. Non riesce a nascondere la sua eccitazione. E noi ci lasciamo guardare, godendo di quel momento di esibizionismo condiviso.
Le tue mani esplorano il mio corpo con più libertà, e io allargo le gambe, invitandoti a continuare. Mi tocchi dove sai che non posso resistere, e il piacere mi pervade. Il barman cerca di mantenere la professionalità, ma il suo sguardo tradisce il suo coinvolgimento. La sua presenza amplifica il nostro desiderio, e insisti, continuando a toccarmi finché il piacere è evidente sul mio viso.
Decidiamo di andare via, ma non prima di aver fatto capire al barman che il gioco non è finito. Lui ci segue mentre ci avviamo verso l’uscita. Il nostro hotel è proprio accanto, e una volta entrati nell’ascensore, l’atmosfera diventa ancora più carica di tensione.
Mi avvicino a te, ti bacio, ti sussurro all’orecchio che ho voglia di te, ho voglia di te dentro di me. Sciolgo il nodo del mio vestito dietro al collo, e in un attimo tutto il vestito scivola giù. Il reggiseno non lo avevo, i miei seni sono nudi. Ma lo sapevi, e lo sapeva anche lui, che ci ha servito al bancone del bar, e che conosceva perfettamente il segno bianco del costume sul mio seno, che è stato durante la serata più fuori che dentro. Resto in perizoma, trasparente e con il pizzo ai bordi. E i miei tacchi preferiti. Allora mi giro, mani sullo specchio, tu dietro, e in un attimo sei entrato dentro di me. Non riesco a restare in silenzio e tu lo sai, il tuo pisello è fatto apposta per me. Entra perfettamente ed io lo sento tutto, entrare ed uscire. Al sentire il mio piacere il barman ci osserva, il desiderio ormai evidente anche nel suo respiro. Vedo il barman nello specchio, il suo viso contorto dal piacere mentre si tocca sempre più velocemente. Voleva che fossi io a occuparmene,lo guardo dallo specchio, guardo la sua mano come si muove forte. Così mi giro un po’ verso di lui, tu sempre dentro di me. Prima guardo te, cerco il tuo assenso. E allora mi rivolgo a lui, mi abbasso, mi avvicino con la lingua. Il suo volto è cambiato, mai così eccitato in tutta la serata. Probabilmente non gli era mai capitato qualcosa di simile. Lo guardo, e poi lo sfioro con alcune dita. Con la lingua faccio un giro intorno al glande, che si inumidisce subito.
Gli tolgo la mano, uso la mia per masturbarlo. Mentre tu continui a scoparmi forte mi riavvicino con la bocca al suo pisello, voglio farlo venire io.
Lui si appoggia alla parete dell’ascensore per farmi avvicinare, lo prendo in bocca, mi aiuto con la mano.
Tu, nel frattempo, inizi a toccarti. Sai quanto mi piace essere guardata, e so che a te piace osservare. Continuo, mi accompagno con la mano, iniziando a succhiare piano, poi più velocemente, finché sento che è pronto a venire. Rallento con una mano, lo invito a toccarsi mentre continuo a darti piacere. Lo sento muoversi, la sua mano accelera, il suono della sua eccitazione riempie lo spazio ristretto dell’ascensore.
In pochi secondi lui geme, ed il suo sperma inizia ad uscire piano, poi sempre di più. Un po’ sulle mie guance un po’ sulla mia lingua, e riempie la mia bocca……..(continua)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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