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La riparazione obbligatoria


di Membro VIP di Annunci69.it Lucapassione69
15.04.2024    |    160    |    2 9.3
"Si alzarono entrambi si spogliarono nudi di fronte a me, ero ancora inginocchiato per terra in attesa di ordini, lui fregava il cazzo sulla figa della..."
Una storia in parte vera e in parte di fantasia, starà a voi capire il sottile distacco tra realtà e sogni.
In un periodo della mia vita mi ritrovai a lavorare come tecnico per facoltosi clienti. Tra questi imprenditori, c'era uno serio capace e motivato; un uomo di mezza età, del sud con il classico fascino mediterraneo. Ai tempi, ero giovane, con qualche grillo nella testa ma nulla di ben definito, oserei dire curioso. Lui mi aveva preso in simpatia e grazie alle mie capacità lavorative, richiedeva sempre e solo me e iniziò a fidarsi completamente.
In uno dei tanti interventi presso una delle sue attività mi chiese se potessi passare a casa sua dove aveva un problema con il computer di casa. “Nessun problema “ - gli risposi- ”mi dia l’indirizzo e quando vederci”. MI rispose di andare quando volevo e di avvisarlo solo qualche ora prima che in casa c’era sempre sua moglie.
Qualche giorno dopo mi saltò un appuntamento, così trovandomi nelle vicinanze lo chiamai chiedendogli se a casa ci fosse qualcuno, mi diede l’indirizzo e mi avviai.
Una villetta non troppo isolata ma singola, suonai alla porta e mi apri un gradevole signora di circa 45 anni. “buongiorno, mi manda suo marito per il computer” - Lei mi rispose quasi intimidita di accomodarsi che mi avrebbe mostrato il problema. Mentre la seguivo non potevo non notare il profilo sinuoso del suo corpo, coperto da un bel vestitino estivo, niente di estremamente provocante ma la mia mente cominciò un viaggio. La stanza del computer era un piccolo ufficio ricavato da una lavanderia, comunicante con il bagno. Cominciai il lavoro, alquanto semplice, lei mi chiese se volessi un caffe o altro ( beh io un pompino sotto la scrivania non dico mai di no, pensavo tra me e me ) accettai dell’acqua visto il caldo di quei giorni. Mentre smanettavo al pc lei mi parlava del più e del meno fino a quando non si apri l’argomento “marito”.
Oserei dire che cercava di sfogarsi, raccontandomi che non era proprio quella persona gentile come si mostrava ma un uomo autoritario. Non capivo se fosse una richiesta di aiuto o cosa e non rincaro la dose con mie valutazioni personali. In quella piccola stanza faceva caldo, il suo corpo brillava al riverbero della luce sulle goccioline di sudore, i miei trip mentali si intensificavano. “posso usare il bagno?” – l’acqua di poco fa si faceva strada – “Certo, è la porta alla tua sinistra” Entrai nel bagno chiudendo male la porta. Ecco che finalmente mi libero, con un po' di fatica per via della mezza erezione che mi ha provocato fantasticare sulla signora. Non riuscì a non notare il cesto dei panni sporchi, c’era un campionario di mutandine in pizzo della signora, vari colori e varie sfumature. Non potevo resistere, ne presi un paio bianche con un ricamo prezioso e un profumo di donna. Le annuso per bene, esplorando con la mente il suo sesso e immaginando mi immerso tra le sue gambe. La vocina perversa della mia mente mi intimava a appoggiare sul membro ormai eretto e così feci, iniziando a masturbarmi sfregando sulle mutandine. Non saprò mai se Lei mi stesse spiando, avendo chiuso male la porta, o se senti rumori ma so solo che busso alla porta ed entro senza attendere risposta. Non riuscii a rimettere a posto le mutandine e nemmeno a nascondere i fatti. Rimase ferma immobile davanti a me con il cazzo in tiro e le sue mutandine che coprivano l’asta. Con non poco imbarazzo cercai di ricomporre la situazione, farfugliando scuse e ricomponendo svio fuori dal bagno. Non volevo scappare come un ladro, tanto non sarei andato lontano. Mi risedetti al computer paonazzo e fisso sul monitor, lei ritornò li con me senza ancora proferire parola. Non poteva essere peggio di così, fino a che la voce del marito entrato in casa non ruppe il silenzio.
“ Ciao Tesoro sono a casa”, la frase che non avrei mai voluto sentire in quel momento.
Ci raggiunse, mi chiese se avessi risolto il problema e alla moglie se andava tutto bene. Il terrore correva lungo la mia schiena, non riuscivo a prevedere la risposta della timida moglie.
Nonostante non disse una parola fino al momento, alla domanda del marito non esitò un attimo.
“Sai Caro, il tecnico è molto bravo ha capito e risolto il problema in fretta. Inoltre ha anche apprezzato la mia biancheria intima, che praticamente ha indossato.”
No panic! Pensavo, adesso gli spiego… cosa??? Che son un feticista, che la mia mente perversa mi ha detto di farlo??
Mi aspettavo uno schiaffo o urla del mio cliente e invece, con un fare sicuro e pacato mi chiede :
“ Ah bene ti piace giocare con l’intimo delle moglie dei tuoi clienti; adesso hai due strade : Indossi quell’intimo e fai la troietta per noi oppure sparisci e ne parliamo poi con il tuo capo.”
Rimasi basito dalla richiesta, quell’uomo tutto di un pezzo e quella bella signora distinta insospettabili cittadini erano anche più perversi di me?
La scelta era obbligata, non potevo perdere il posto e poi l’idea non mi dispiaceva; annui con imbarazzo ma con decisione. Lei: “La strada la conosci, ti aspettiamo in salotto torna pronto per noi” Mi alzai e mi diressi deciso verso il bagno, lui la prese dalla vita avvicinando al suo membro già duro. Cominciai a spogliarmi, ripresi quelle splendide mutandine dal cesto ancora una rapida annusa tina e le infilai dolcemente. Era la prima volta, un turbinio di sensazioni mi avvolse, un evidente erezione riempiva quelle mutandine facendo spuntare mezzo cazzo fuori. MI diedi uno sguardo alla specchio, mi eccitava vedermi così in perizoma, il pizzo bianco con questo vedo non vedo, anche se la metà che usciva si vedeva bene.
Entrai in salotto, lui seduto sul divano e lei in piedi di fianco con la scollatura finalmente aperta.
Il loro sguardo era esperto, non era un gioco nuovo probabilmente, mi osservavano con libidine e l’odine arrivò perentorio. Lui: “dai facci vedere come ti muovi, mi moglie mi ha raccontato che con la mano ci sai fare , ma con la bocca? “Ingenuo non capivo ma l’invito diventò chiaro non appena Lei sollevo la gonna mostrandomi quella passera depilata completamente. Si sedette sul divano vicino al marito e apri le gambe, mi piegai a pecora e assaporai tutta la sua sessualità. Lui osservava e commentava con frasi tipo “ brava la troietta con il cazzo , lecca lecca “ schiaffo sul culo e passando un dito leccato tra le mie chiappe. Ero eccitato come mai, una scena mai immaginata però desiderata nel mio subconscio.
La mia faccia affondava in quella bellezza, il marito tirò fuori il cazzo e comincio a masturbarsi. A quel punto lei mi prese la testa tra le mani e porto la mia bocca sul membro del marito. Il sapore dolciastro del suo membro era nuovo per me e se ne accorse subito; infatti, ordinò subito alla moglie di istruirmi. Lei si avvicinò e cominciammo a leccarlo insieme mentre con la mano mi guidava su dove soffermarmi.
Non passo molto tempo che Lui mi allontanò, stava per venire ma voleva ancora divertirsi con me e la moglie.
Si alzarono entrambi si spogliarono nudi di fronte a me, ero ancora inginocchiato per terra in attesa di ordini, lui fregava il cazzo sulla figa della moglie, mi prese la testa e me la portò tra il loro corpi. Non sapevo più cosa leccare, ero in estati tra dolce e salato.
Spinse la moglie sul divano, “Scopa la! “mi disse abbassando le mutandine, e infilando un preservativo. Non esitai un attimo, le gambe erano già aperte la patata calda e bagnata. Spinsi a fondo, le mutandine mi stringevano la base del cazzo fermando il flusso di sangue e rendendolo ancora più duro. Mentre la scopavo con passione, sentii la lingua del mio cliente salire dal mio culo alla schiena e di nuovo giù. Mi sposto un pochino le risicate mutande e mi infilò la lingua nel buco. Che sensazione fantastica, cosa potevo volere ancora? Loro avevano le idee chiare, me lo avrebbero spiegato da li a poco. “Sei un novizio, hai un culetto stretto “- mi disse lui- “Tesoro dobbiamo lavorarci insieme”.
Ero eccitato, in trans come se avessi bevuto. Lei si allontana un attimo mentre il e lui ci tocchiamo a vicenda. Torna indossando uno strap-on con un piccolo dildo e un gel lubrificante in mano.
Dai apri quelle gambe che ti mostro un lato della vita che non ti aspetti, sfilai le mutandine e obbedii all’ordine, lei mi spalmo con 2 dita il gel tra le natiche e inserii prima uno e poi due dita . Dolore e piacere , dolore e piacere, piacere e goduria. Eccola estrarre le dita e infilarsi con il dildo nel mio culo, che entra facilmente dopo la dilatazione , spinge mi da colpi decisi ed esperti , lui si piega e mi succhia il cazzo sgocciolante. Ora sembra lei condurre i giochi, da ordini al marito e ci insulta. Che bello questo continuo scambio di ruoli, manca solo…. non riesco nemmeno a pensarlo che sto già inculando lui mentre lei sotto di noi gli lecca le palle. Poco passa che concludiamo con una sega reciproca sborrando sul faccino pulito di lei.
Bevemmo un tea, come se fossimo amici da sempre e come se avessimo discusso di politica internazionale tutto il pomeriggio, quando invece mi iniziarono ad una visione del mondo molto “aperta” 😉


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