trio
Con le pinne, il fucile e gli occhiali
di CoitoErgoSum2020
24.02.2023 |
96 |
3
"Ti sfili felina, ti giri e me lo prendi in bocca..."
Una cena a tre, una buona cena. Finalmente.
Ci eravamo conosciuti e virtualmente frequentati per molto, moltissimo tempo. Dopo innumerevoli messaggi, impegni vari, lavorativi e non, che non ci avevano permesso di far combaciare i nostri spazi liberi.
Alla fine, pero, la sera era arrivata.
Ed eccoci qui. La cena si è subito rivelata come un momento gradevolissimo. Non tanto o non solo per il locale, piuttosto per l’affiatamento che si è creato. Parlare, ridere, scherzare, gustare ottimo cibo e vino anche migliore. Ma soprattutto lei, la chimica, l’intesa reciproca. La voglia di passare ancora tempo assieme…
La decisione di bere qualcosa. Da voi, da me… che importa.. basta che accada. L’atmosfera si è fatta ancora più allegra e sbarazzina, piena di complicità ed elettricità, non tanto per il bere (io non sono nemmeno sto gran bevitore, anzi..) quanto per l’aria frizzante che si è creata..
Ti siedi in mezzo a noi, sul divano (sarà forse QUEL divano?..) e incanti entrambi, parli con quella tua voce incantevole, quella cadenza che si coglie in sottofondo, cadenza mediterranea, siciliana, cadenza di donna decisa, fiera, passionale.
Ti sei tolta le scarpe, i tuoi piedini ci sfiorano le gambe con studiata noncuranza, le tue mani si avvicinano, noi lasciamo fare…
La tua voce ipnotica scende di un tono, diviene ancor piu suadente. È carica di promesse e di desiderio. Io sono un po’ intimorito, mi devo sciogliere, il mio diesel deve partire…
Tu lo sai, parli, mi guardi, sfiori ogni tanto i tuoi capelli biondi a sistemare le ciocche, racconti delle tue esperienze, io comincio a sciogliermi e vi racconto delle mie. Il tuo vestito è salito pericolosamente ben sopra le cosce. Enrico ti massaggia i piedini che ha raccolto in grembo tu ricambi adagiandoli sulla sua patta…
Ormai siamo cotti a puntino.
In un attimo, il membro di Enrico esce dai pantaloni e tu te ne prendi amorevolmente cura. Ti sei chinata su di lui, la tua lingua scorre lungo la sua asta e scende fino alle palle che lecchi e succhi con dovizia e maestria. Poi risali lungo il suo cazzo, lecchi la cappella e lo prendi in bocca. Inizi un pompino destinato a restare negli annali.
Io vi guardo… in primo piano vedo il tuo culo ormai nudo. La tua conchiglia umida e lucida eccitata e brillante.
Mi metto in libertà…
Mi accomodo di fronte a voi e comincio a menarmelo…
Aspetto che tu mi faccia un segno..
Ma potrei anche andare avanti così..
Adoro vedere e sentire il tuo pompino
È un attimo… per un secondo abbandoni la morsa sul cazzo di Enrico, alzi la testa e ti volgi verso di me, la bocca che gronda saliva, gli occhi trasfigurati dalla tua voglia di cazzo. Un sorriso, basta un tuo fugace sorriso e io so. È ora, mi alzo. Completamente nudo ti sono dietro. Tu hai ripreso a spompinare Enrico che ha in viso un’espressione che lo fa sembrare l’uomo più beato al mondo…
Mi inginocchio dietro di te e mi avvicino. Il mio viso è oramai all’altezza del tuo culo e della tua fica. La mia lingua, le mie dita si muovono senza soluzione di continuità lungo i tuoi buchini. Siamo tutti e tre in un mare fradicio di umori..
Mi alzo, il mio cazzo ti vuole, io ti voglio scopare, tu mi avvicini vieppiù le natiche e io non mi faccio pregare. La mia nerchia entra nel tuo nero pertugio. Ormai è un movimento sincrono, i miei colpi dentro di te danno il ritmo alla tua fellatio oramai insostenibile. Enrico esplode come un vulcano e ti inonda la gola, il viso, la fronte, i capelli…
Io sono al limite. Lo senti. Ti sfili felina, ti giri e me lo prendi in bocca. Esplodo anche io. Il nostro sperma ricopre il tuo viso quasi fosse una maschera di bellezza.
La serata continuò tra pause ristoro e nuove combinazioni in un tetris di lussuria finalizzato al piacere di Isabella, la donna che ci aveva condotto nel suo paradiso di lussuria e orgasmo.
L’epilogo di quella serata fu uno sconvolgente e travolgente atto di idraulica erotica e libidinosa passione…
I due uomini, che avevano dato piacere a Isabella fino allo sfinimento e che avevano goduto nell’offrirle il loro bianco succo dopo averla presa più e più volte, singolarmente e insieme, godendo del piacere unico che le sue labbra, le sue minne, il suo culo e la sua fica poteva offrire loro. Ebbene, i due uomini non esitarono a cimentarsi in quell’ultimo atto…
Si accovacciarono sotto di lei, completamente nudi, sudati e spossati. Isabella in piedi sopra di loro con le gambe ben divaricate tirò giù le sue paratoie. Un fiume in piena di calda e divina pioggia dorata uscì dalla sua fica spalancata per inondare i due.
Sotto di lei l’apoteosi. La calda pioggia infradiciava completamente i due uomini che avevano già recuperato il loro vigore e si ritrovavano con i cazzi belli duri e con le cappelle paonazze pronte a riempire di nuovo la bella Isabella.
Questo però solo dopo aver deterso la pelle di quella creatura.
E tutto ciò poteva avvenire solo leccandola dai piedi fino alla fonte di quell’inebriante elisir di libidine…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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