trio
Con Mario dalla milf pesarese – prima parte
di mspada
25.03.2021 |
998 |
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"Una furia, una vera troiona, come continua a dirle Mario..."
“Vieni a Pesaro domani? C’è un puttanone che vuole farsi scopare da due cazzi insieme” “Magari, ma devo chiedere un permesso sul lavoro, e poi potrei solo nel primo pomeriggio” “Non penso sia un problema, la porca ha tanta di quella voglia che non discuterà sull’orario!”. E infatti non ci sono stati problemi! La proposta, che risale ad una decina di anni fa, me l’ha fatta il mio amico Mario (nome di fantasia), un coetaneo che oltre al lavoro ha un solo interesse: il sesso, in ogni sua forma e possibilità, quello femminile e quello maschile perché, come dice lui, “Dopo decenni di figa scopri anche il cazzo, e quando l’hai provato non smetti più di dedicarti a tutti e due!”. Mario è un impenitente scapolo, spiccio e volgarotto nel parlare di sesso, come avrete capito, uno che sa vivere alla grande e non si ferma davanti a nessuna esperienza. Come bx preferisce i bei ragazzi che ama sbocchianare e scopare, ma non si tira indietro se trova un uomo maturo, purché cazzuto, con cui fare il passivo; la sua specialità però è scovare sempre nuove gnocche, singole o mogli che siano. Nel secondo caso ci va anche quando giocano da sole ma cerca sempre di coinvolgere i loro mariti che preferisce partecipanti, “Perché è tanto bello dare il cazzo alle troie ma è bello anche averlo nel culo dai loro cornuti!” puntualizza. Come l’ho conosciuto lo racconterò in un prossimo capitolo. Ma torniamo al viaggio a Pesaro.
Per strada mi racconta di Marta (altro nome di fantasia): “È vicina ai 50 anni ma è una gran figa, te l’assicuro! Si è separata da poco da un marito patacca che pensa solo al lavoro e a fare i soldi. Lei, dopo anni che si è consumata con ditalini e cazzi finti, appena la figlia si è sposata ed è andata a stare lontano ha mandato affanculo il marito, si è fatta lasciare la casa e tanti soldi, e adesso si scopa tutti i cazzi che vuole, compreso il mio. La settimana scorsa mi ha chiesto di portare un amico perché vuole sentirsi due cazzi dentro!” Io penso “Forse esagera, comunque una scopata ci scapperà e non butterò via il pomeriggio”. Allora lo conoscevo da poco e non potevo sapere se era un fanfarone o uno che ci sapeva fare in queste cose. È stata vera la seconda.
Arrivati alla villetta Mario suona al campanello, si apre un poco la porta e noi entriamo. Appena dentro si presenta una donna piuttosto alta, capelli neri corti e scapigliati, lineamenti un poco marcati, occhi neri e trucco scuro, pesante come il rossetto, una camicia abbottonata appena in vita dalla quale si intravvedono due tette belle gonfie, corta tanto da non coprire il triangolino di stoffa del perizoma dal quale spuntano sbuffi di peli nerissimi. Già questo impatto visivo mi fa pensare che Mario ha ragione: Marta dall’aspetto sembra davvero un puttanone!
Presentazioni veloci poi lei ci invita a seguirla nella sala sculettando e mostrando che la camiciola le arriva a metà chiappa. Appena arriviamo su un grande tappeto loro due iniziano a limonare di brutto. Lui l’abbranca, le palpa un seno con una mano e con l’altra pesantemente il culo, pieno, sostenuto da due colonne di cosce belle sode; le arriva all’ano che penetra deciso con un dito. Lei mugola e rincula, lui mi fa segno di partecipare. Il culo è impegnato così penso di sedermi e di posizionarmi sotto di lei, le faccio pressione sull’interno cosca per farla allargare e abbassare un poco, le scosto il perizoma e inizio a lappare il figone roseo che si apre subito alla mia lingua accolta con un guaito. Sempre attaccata alla bocca di Mario, anzi alla sua lingua, mi mette una mano sulla testa per spingerla e farmi affogare nel suo pozzo sempre più umido. “Cazzo che troia!”, penso e mi dico come farebbe Mario, si perché quando ci vuole ci vuole.
Si staccano, tutti e tre ne approfittiamo per prepararci, Mario si sbottona i pantaloni e tira fuori il cazzo che lei, mentre si abbassa il perizoma, prende subito in bocca e inizia a lapparlo lungo tutta l’asta. Io cerco velocemente di togliermi scarpe pantaloni e mutande, prendo il preservativo, me l’infilo con difficoltà per l’eccitazione e perché la porcellona mi fa rimettere seduto sul tappeto e mi riporta la testa tra le sue cosce. Poi lei stessa si abbassa a gambe larghe e si infila sul mio cazzo, nella manovra si è trascinato dietro con una mano l’uccello del mio amico e se lo rimette in bocca quasi con violenza. Mario esclama “Cazzo Marco, mi sa che oggi questa zoccola ci scortica vivi!”. Come dargli torto? Lei sembra davvero assatanata, va su e giù forte sul mio cazzo, pompa e succhia con foga quello dell’altro. Lo imbocca tutto fino alla gola, poi lo lecca, torna a succhiarlo con prepotenza. Da sotto, con una tettona in bocca, la vedo pompare con gusto, scendere alle palle, leccare e succhiare anche quelle, tanto da far lamentare il loro proprietario quando le tira forte coi denti. Una furia, una vera troiona, come continua a dirle Mario. Cosa che evidentemente le piace perché ad ogni parolaccia si avventa sul cazzo con la bocca e si spinge più in basso sul mio bacino per farsi entrare più in fondo la mia asta.
Andiamo avanti poco a questo ritmo accelerato, per prima viene lei, all’inizio mugolando piano poi sempre più intensamente fino ad arrivare ad ululare, scuotendosi per tutto il corpo e sparando umori come piovesse. A quel punto non resisto, do qualche spinta più forte mentre lei trema e contrae i muscoli del sesso per l’orgasmo, e vengo. Il primo spruzzo mi fa quasi male per quanto sono teso e spingo tutto dentro fino in fondo alla vagina. In breve riempio il serbatoio del condom, rimanendole dentro finché non ha finito di godere. Un’operazione lunga perché riprende a tremare di piacere quando sente in bocca che sta montando la sborra di Mario. Non vuole perdersi una goccia di sperma. Succhia come un bambino affamato farebbe col biberon, le vedo le gote rientrare nei risucchi, dalla mia posizione posso addirittura vedere sul collo le contrazioni della discesa del seme nell’esofago. E ancora una volta non posso che pensare quanto ha ragione Mario nel dire che Marta è una grandissima troia. O meglio, e con più gentilezza, quanto sia una vera donna che sa godere dei piaceri della vita. E penso anche che ci sa fare troppo bene per essersi fatta solo ditalini e cazzi finti quando stava col marito!
SEGUE
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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