Gay & Bisex
Come ho conosciuto l’amico bx Mario al Lido di Dante
di mspada
14.04.2021 |
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"Cammino e ad un tratto vedo un tipo che esce da un cespuglio col sesso semieretto, “Questo ha trovato da scaricarsi, forse è rimasto chi l’ha aiutato..."
La spiaggia di Lido di Dante sul litorale di Ravenna si può fare nudismo, molto frequentata nel pieno dell’estate ma con meno gente a inizio e fine stagione. Distribuiti sulla lunga spiaggia a sud del campeggio ci sono gruppi assortiti, coppie, uomini soli, tutti si denudano sulla sabbia o rimorchiano e vanno a consumare dietro la duna che separa la riva dalla pineta. Una mattina di metà settembre decido di andare su quella spiaggia, che conoscevo perché c’ero già stato con mia moglie tanti anni prima. Non ho in mente un obiettivo preciso, ma (scusate la volgarità) ho nelle palle tanta voglia da svuotare. Passeggio poi mi fermo vicino ad uno dei passaggi che scavalcano la duna verso la pineta, ovviamente nudo. Dopo un po’ mi infilo il costume e vado a fare un giro in pineta, seguendo sentieri battuti ogni tanto da maschi che come me cercano qualcuno che li aiuti a venire o che li riempia. Cammino e ad un tratto vedo un tipo che esce da un cespuglio col sesso semieretto, “Questo ha trovato da scaricarsi, forse è rimasto chi l’ha aiutato. Vediamo, un bocchino adesso mi andrebbe volentieri”, penso andando verso il cespuglio.
Dietro una coltre di arbusti fitti c’è una radura dove, distesi su un grosso telo, trovo due uomini, uno intento a pompare l’altro. Mi avvicino, loro non si scompongono, hanno avuto già dei guardoni attorno. Io non ho intenzione di guardare solo, così mi abbasso il costume e mi accovaccio vicino al duo per osservare bene il bocchino e, di fatto, propormi. Chi sta donando il suo pene alla bocca dell’altro mi guarda e mi dice, con la schiettezza che imparerò a conoscere, “Vuoi farti fare un pompino anche te? Questo amico non fa altro che sbocchinare tutti quelli che gli arrivano a tiro, è così affamato di sborra che certo vorrà anche la tua!”. Il tipo che pompa si gira e mi guarda, non in faccia ma dritto nelle parti basse, e dice entusiasta: “Si dai vieni anche tu, vi prendo tutti e due in bocca e magari anche dietro!”. Mi accosto di più, sfilo il costume e offro il mio cazzo al pompatore che me lo prende subito in mano e l’assaggia; intanto l’altro fa le presentazioni “Ciao, io sono Mario, lui è Fabio, uno che adora sbocchinare e farsi sfondare il culo”. Chi è alle prese coi nostri uccelli annuisce felice. Ecco così ho conosciuto Mario, il mio amico bisex che ho presentato nel racconto sul trio con la milf di Pesaro.
Mi stendo accanto a Mario, l’altro in ginocchio si prende cura dei nostri uccelli, segando quello che non pompa, alternandosi su di loro con la bocca avida. Succhia e tira forte come volesse strapparceli, scende alle palle, fa girare Mario e prende a leccarlo tra le chiappe mentre lui mi dice “Lo vedi? Fabio è davvero servizievole: adesso lecca il mio culo per farmi tirare di più il cazzo perché lo vuole dentro il suo buco”. In effetti succhia forte, sega, si dimena, mugola tutto il suo piacere. Sbocchina e ingoia le nostre aste, sbavando abbondante saliva. Ne prende un poco e se la porta dietro a bagnarsi l’ano. Si mette una, due, tre dita dentro in un attimo tanto è aperto. Ad un tratto lascia il mio cazzo e, senza togliersi di bocca quello di Mario, mi fa cenno di incularlo. E no, cavolo, così senza preservativo non mi va. Glielo dico, lui, senza lasciare il suo fiero pasto, mi dice di non preoccuparmi. Ma io non ci sto. Risolve Mario prendendo da un borsello di plastica una confezione di condom. Ok, così va bene, dico e mi incappuccio mentre Fabio riprende a pompare l’amico e a sculettare bramoso davanti me. Lo riporto disteso su un fianco per infilarlo. Ovviamente riesco ad entrare di colpo in quell’autentica caverna spalancata, una vera figa anale fradicia di umori!
Andiamo avanti per un po’ tutti e tre distesi sui fianchi, in un groviglio di corpi in perpetuo moto per il ritmo scomposto che a tutti imprime Fabio tra la pompa di sopra e i rinculi e ondeggiamenti del bacino di sotto. Il companatico del nostro panino guaisce nel prendersi i tanto desiderati due cazzi insieme, e appena si ritrova l’asta un poco fuori dalla bocca ne approfitta per incitarci. Mario mi fa cenno di cambiare posizione, rispondo di si con la testa. Fabio si irrigidisce un attimo, teme di dover perdere i nostri cazzi ma capisce subito e, mentre Mario si infila il preservativo, si gira verso me e me lo prende in bocca! Cazzo non ho avuto neppure il tempo di togliermi il condom, a lui non importa, è tanta la voglia che ha che non pensa ai suoi umori anali! Riceve il trattamento di prima ma a parti inverse: io gliel’infilo in bocca mentre Mario lo stantuffa nel culo. Ancora mugolii e incitamenti, ancora spinte forti mie fino a sbatterglielo in gola e dell’inculatore a fondo nell’intestino. Il tipo è oramai nel pallone, succhia e si dimena come un ossesso, viene anche con un filo di sperma che gli fuoriesce dal cazzetto moscio. Scende con una mano, lo prende con le dita e se lo porta in bocca tra una succhiata e l’altra al mio uccello.
Ad un certo punto Mario si rivolge a me, sempre scopando Fabio, per dirmi “Mi piacerebbe provare il tuo cazzo, sai io lo do volentieri a donne e uomini, ma ogni tanto mi piace anche prenderlo!”. Gli rispondo che non ci sono problemi, così si sfila dal culo dell’altro e lo scansa, mi toglie veloce il preservativo, mi spinge disteso e prende a succhiarmi. Bella sensazione, rispetto quella esagitata di prima questa pompa è più piacevole, completa, calma; me lo lecca in punta poi lungo l’asta, arriva alle palle, le succhia e mordicchia, scende al perineo, lecca e tasta anche quello procurandomi scossette alla prostata. Un gran bel pompino, non c’è niente da dire!
E Fabio? Lui si avventa sul cazzo che poco prima lo inculava e ancora una volta senza perdere tempo nel togliere il cappuccio. Allora è un vizio, penso. Pompa e succhia rumorosamente, forse per attirare la nostra attenzione che in effetti non gli concediamo: ora siamo noi due i protagonisti, lui è diventato un comprimario. Mario si ferma dal pompino e mi chiede di scoparlo. Come negarsi a chi ti ha appena succhiato così bene? Mi infilo un altro condom, intanto lui si distende di fianco e si insaliva l’ano, spostando Fabio che vorrebbe farla lui quell’operazione con la lingua.
Gli entro dietro lentamente poi, sentendolo cedere, spingo più forte e in profondità. Prende subito a piacergli, tra noi c’è del feeling, è evidente. Inoltre è sollecitato davanti dall’altro, tornato a mangiargli il cazzo avidamente, assorbendo le spinte che imprimo a bocca spalancata, sopportando gli urti del cazzo di Mario al palato e alla gola come fossero una vagina. Dalla posizione di lato, Mario si alza lentamente per mettersi a pecorina, cercando di non sfilarsi il mio pene dal culo. L’altro gli si mette di schiena sotto, lo denuda dal preservativo e riprende a succhiarlo mentre io lo inculo. Con quella mossa Fabio propone il suo di cazzo davanti alla faccia di Mario che però non ricambia, lasciando monco il 69 che desiderava. Non reggo più per molto e anche chi mi riceve è prossimo a venire. Sento la sborra arrivarmi, spingo ancora più dentro e riempio il preservativo con alcuni fiotti potenti. L’ano si stringe e rilascia il mio uccello come fosse una mano che mi sega, lo fa per alcuni attimi poi anche lui spara la sua crema, ingolfando la bocca e la gola che ha sotto. Mentre quello che diventerà mio amico e compagno di altre avventure si lascia cadere di fianco, Fabio continua a leccare via tutto, i residui di sborra di Mario, gli umori che gli imperlano l’ano appena liberato dal mio cazzo, e infine ingoia anche la mia sborra, facendosela scendere in bocca prima dal condom poi leccandomi cappella e asta.
Con calma ci rialziamo. Io e Mario, dopo che Fabio che ci ha ripuliti (un’altra pulizia ce la facciamo con un tuffo in mare), lo lasciamo solo, “Io rimango, ho ancora fame di cazzi e sborra” ci dice. Noi ci dirigiamo al parcheggio in fondo al centro di Lido di Dante, verso un ristorantino sulla spiaggia. Li, davanti a tagliolini allo scoglio e vino bianco, ci siamo conosciuti meglio, scambiati opinioni e numeri di cellulare. In un certo senso Mario l’ho incontrato… sul campo, come si sul dire!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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