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Avventura in Crociera


di corallium
29.07.2021    |    22.359    |    17 9.6
"Sentivo le orecchie bollenti, mentre Marco mi divaricava pian piano le gambe..."
Premessa
Questo è il racconto fedele di una delle nostre esperienze, per cui il lettore ci scusi per la lunghezza forse insolita per il genere, ma ci tenevamo a esprimere anche il “contorno” della vicenda, tenedo presente che “ogni riferimento a fatti e persone potrebbe non essere casuale”.

Cap. 1 – La zona benessere è sempre galeotta
Il Covid-19 e tutte le restrizioni conseguenti ci avevano abbacchiato la vita: abituati come eravamo a uscire spesso la sera a ballare, al cinema, a teatro, per non parlare della vita “segreta”, quella che non puoi raccontare agli amici ne ai parenti, tutto ci era parso irreale.
Con queste limitazioni ancora incombenti ma con il supporto importantissimo delle vaccinazioni, abbiamo deciso che probabilmente si poteva scappare, concedendoci una settimana di vacanza seppur limitata dalle restrizioni imposte.
In quel momento mi sovvenne che da tempo avrei desiderato fare una crociera e pur sapendo che la mia proposta poteva ricevere un parere contrario non esitai a parlarne con Marco.
Lui non ama questo genere di vacanze, lui preferisce quelle un po’ più “avventurose”, dove si ha lo spazio per poter girare in lungo e in largo in piena autonomia, ma considerati i tempi, il ripiego poteva essere considerato un buon compromesso tra uscire sul balcone di casa e una camminata sulle Ande.
Dopo dieci minuti la crociera era prenotata: a Marco non importava una specifica meta, basta che mi piacesse e che si potesse respirare un po’ di aria di mare.
Dopo qualche giorno chiacchierando a tavola, mi disse che aveva messo un Annuncio-Last sul nostro sito di riferimento: chissà mai che qualche altra coppia potesse aver prenotato la stessa vacanza e ci si potesse conoscere in crociera, in fondo ne poteva scaturire una buona amicizia.
Le risposte all’annuncio furono solo un paio: singoli che avrebbero soggiornato nella nostra città di partenza ma in giorni in cui noi saremmo stati in navigazione, e poi, che dire, non avevamo molta voglia di fare qualcosa a terra in modo magari scomodo quando l’avremmo potuto realizzare a casa nostra in tutta comodità.
L’astinenza dalle trasgressioni era ormai giunta a un anno e mezzo, e non si pensi che sia così semplice riprendere la china.
Le non risposte all’annuncio delusero un pò Marco che sentenziò “probabilmente in crociera non ci vanno gli scambisti, troveremo tutti anziani con i nipotini”.
In cuor mio ero abbastanza contenta….avevo perso un po’ l’abitudine a certe trasgressioni, e forse non sono una propriamente portata per queste cose, probabilmente mi lascio trascinare, questo sì, e magari mi diverto molto nel momento in cui le faccio, è vero, però di mia iniziativa ….. è difficile; e meno male che in questo modo compenso i propositi animaleschi del mio maschio altrimenti saremmo a fare orge tutti i giorni.
Tutto pronto, tutto organizzato, ci prendiamo un giorno di spazio prima della partenza in modo da goderci la città e non arrivare trafelati al momento dell’imbarco.
Il ristorantino con la vista sul mare, l’hotel confortevole, il cibo delizioso furono propiziatori per una notte di sesso intenso che al posto di calmarmi, mi fece salire il tasso di testosterone nel sangue.
Al mattino seguente arriviamo al posto di imbarco rilassati e ci guidano verso un enorme capannone. Ritirano i bagagli, verificano i documenti e ci fanno il tampone per la verifica della presenza del virus. Tutto sembra scorrere liscio.
Saliti a bordo, ci assegnano una bellissima camera con un letto matrimoniale king size, più grande del nostro di casa, divano/salottino e un balcone che si affaccia sul mare.
Mi sento felice, voglio godermi appieno questa piccola e desiderata vacanza.
Disfatte le valigie, visto che saremmo partiti non prima di 5 ore, decidiamo di iniziare ad esplorare questa grandissima nave, capace di ospitare migliaia di persone: ci sono bar, piscine, ristoranti, area benessere, e tante altre cose.
Nell’esplorazione, come arriviamo alla zona benessere, troviamo tutto il personale schierato per farci fare un giro e spiegarci quello che fanno. Sono molto bravi e convincenti per cui da li a poco ci troviamo davanti ad un tavolino per concordare una serie di trattamenti che ci vengono proposti a “special price” anche se, di fatto, non sono niente di speciale…. Ma che vuoi….lo spirito vacanziero prevale in questi casi e ….crepi l’avarizia e diamoci dentro.
Ci propongono un massaggio di coppia, che Marco rifiuta in modo perentorio: già la vedo a tutte le ore, se devo vederla anche nel massaggio, non c’è più gusto”, per cui optiamo per massaggi separati per il giorno dopo e un percorso benessere (sauna, docce emozionali, vasche idromassaggio) per la giornata successiva.
Il giorno dopo ci presentiamo per i massaggi prenotati e vediamo che siamo affidati io a Vivienne una piccola mora filippina molto carina, e Marco ad Alessandro un simpatico ragazzo italiano bruno con accento del sud.
Dividendoci per andare ognuno alle sue postazioni ci salutiamo con un bacio.
Vivianne mi aiuta a spogliarmi lasciandomi in mutandine e mi fa accomodare sul lettino a pancia in giù.
Sento le gocce calde dell’olio da massaggio che cadono sulla pelle con una sensazione che provo solo quando Marco mi cola la cera sciolta delle candele sopra tutto il corpo, durante i giochi sado/maso che ogni tanto facciamo…. mi muovo quasi impercettibilmente a quel tocco bollente e Vivianne avverte questi fremiti.
Le sue mani iniziano una danza sul mio corpo che mi eletrizza, pian piano mi rilasso ed il mio corpo si concentra sul contatto con quelle mani e su quello che provoca ai miei centri sensoriali. Sento uno strano fremito e stringo in modo automatico le gambe il cui effetto è solo quello di provocare una dolce carezza al mio clitoride che si sta gonfiando.
Vivianne ora sta massaggiando l’interno delle mie gambe e mi dice: “sono molto toniche “ io non le rispondo, la mia carne trema un po’, mi sento bagnata.
Mi dice che è meglio se mi levo gli slip per non ungerli con l’olio e io ubbidisco come un automa.
Le sue mani scorrono sulle mie natiche per poi farsi posto nell’interno coscia, mi sento imbarazzata, ho dei piccoli movimenti del ventre che non controllo e che sono generati dalla mia vulva che vuole strusciarsi come una cagna in calore.
Sento la sua mano che scorre in prossimità delle grandi labbra e cerco di accompagnare quel movimento allargando leggermente le cosce. Questa “tortura” dura circa 10 minuti fino al mio orgasmo che arriva irrompente ed io che cerco di non emettere il minimo suono.
Mi tremano le gambe, non so se Vivianne se ne accorta di quello che ho provato o se ha solo celato qualunque reazione.
Quando mi rialzo dal lettino sono stordita, confusa. Ci salutiamo e torno in camera ancora scossa. Marco non è ancora tornato e allora mi stendo sul letto nuda e mi porto le dita tra le cosce: ho solo voglia di venire in modo violento per tutto quel riscaldamento che mi ha provocato la filippina.
Infilo un dito, poi due, la figa è fradicia, un primo orgasmo arriva subito, seguito da uno ancora più violento e mentre mi accarezzo penso alla lingua di Vivianne tra le mie gambe.
Mi faccio una doccia rinfrescante e sento entrare Marco al ritorno dal suo massaggio, anche lui unto di olio viene in doccia per lavarsi e come mi si avvicina si offre di lavarmi la schiena, io mi piego leggermente appoggiando i miei glutei sul suo ventre….. la reazione è immediata sento che il suo membro si inturgidisce e senza tanti complimenti mi penetra con un sol colpo.
Inizia a scoparmi come un forsennato e io mi appoggio con le mani alla parete della doccia per sentire ancora più forte il suo cazzo dentro di me. Subito inizio a tremare e in breve un violento orgasmo mi arriva… anche Marco è prossimo al suo, lo sento…. Mi fa girare e abbassare sbattendomelo in gola con tutta la sua enormità e inizia a scoparmi in bocca fino a che non lo sento urlare e riempirmi di sborra. Mi sollevo soddisfatta e in un tenero e passionale bacio ci stringiamo passandoci i nostri sapori.

Cap. 2 – La Contrattura
Stesi sul letto a rilassarci mi chiede come fosse stato il mio massaggio e io rispondo “molto piacevole, bisognerebbe farne uno al giorno… e il tuo?”, Marco era un po’ titubante “piacevole anche il mio ma Ale, non è quello che si può dire un esperto, direi che va un po’ a sentimento, e abbiamo parlato per tutta la durata del massaggio”.
“Di cosa c’era da parlare?”
“Ma…. di un po’ di tutto … è un ragazzo semplice …. sai questa vita da naviganti… lontano da casa… gli ho accennato del tuo problema della contrattura al collo e ha detto che sarebbe felice di aiutarti… domani quando andiamo al percorso benessere…. ha detto che si farà vedere”.
Lì per lì non ragionai poi tanto sulla cosa e soprattutto avevo ancora la mente annebbiata dalla vivace scopata sotto la doccia. Stesi su quel letto assaporavo la situazione di pace e benessere che la crociera mi infondeva…. con annessi e connessi.
L’indomani ci presentammo all’ora stabilita al percorso benessere e scoprimmo che era interamente dedicato a noi, un po’ per le nuove regole di distanziamento e un po’ perché forse erano in pochi a richiederlo.
Iniziammo dalla vasca idromassaggio. Grande e con la vista sulla prua, mentre la nave, in navigazione, fendeva le onde.
Marco si avvicinò iniziando a strusciarmi appoggiandosi al mio corpo mentre le sue mani correvano sotto il costume. Alla vista dei miei capezzoli turgidi evidenti anche sotto il costume, iniziò ad accarezzarli e ben presto raggiunse la mia natura già umida e calda.
Infilò prima un dito, poi due e iniziò a massaggiarmi il punto G. Da lì a poco iniziai con un primo orgasmo che cercai di contenere, perché, anche se eravamo soli, avevo paura che qualcuno potesse entrare.
Passammo alla sauna ma solo per pochi minuti perché era veramente calda. Usciti dall’ambiente bollente cercammo refrigerio nelle docce emozionali, sperimentando l’acqua gelata in micro gocce, e quella tiepida al profumo di menta.
Mentre eravamo lì sotto arrivò Ale che portava in mano una bottiglia contenente un particolare olio da massaggio.
Iniziammo a chiacchierare e Marco suggerì di iniziare subito un massaggio, visto che l’ambiente era abbastanza riparato da eventuali occhi indiscreti.
Ale prese la crema e iniziò a spalmarla sul mio collo da dietro: la situazione era abbastanza strana tutti e tre in piedi, io rivolta verso Marco e Ale da dietro che mi massaggiava il collo.
Marco disse “Forse è meglio slacciare la parte alta del costume intero, se no il laccetto impedisce un buon massaggio”.
“Si, ma in questo modo rimango a seno scoperto”, ribadisco
“E cosa vuoi che sia, i massaggi si fanno nudi e poi sei girata verso di me”, e mentre diceva questo iniziò a slacciarmelo.
Ale continuava a massaggiare, dalle spalle al collo e dal collo alle spalle.
Dopo un po’ sento il calore che si sprigiona dal massaggio e dalle sue mani sul mio corpo, inizia a scendere un po’ più in basso fino ad arrivare ai fianchi risalendo pian piano, delicatamente e, mentre risale, sento che allunga anche sulla parte anteriore della mia pancia per poi salire ancora un po’ sui miei seni.
Sorpresa da questa situazione, sono un po’ imbarazzata e Marco, per tranquillizzarmi, si avvicina baciandomi e forse per impedirmi di dire qualunque cosa.
Il suo movimento lento e stringente mi riportava alla memoria la mungitura di una mucca, come dice sempre Marco mentre mi monta a pecora afferrandomi dalle mammelle.
Ale stuzzicava i miei capezzoli turgidi che non nascondevano il mio piacere ad un tale massaggio e menter con una mano continuava questa operazione, con l’altra scese sul mio ventre in direzione della mia figa ormai consapevole del proprio piacere.
Quando ci arrivò, mi trovò bagnatissima e infilando un dito se lo portò alla bocca per assaporare i miei umori. Col suo ventre si appoggiava al mio culetto e potevo sentire quanto era rigida la sua eccitazione. Allungai una mano sentendo attraverso il tessuto dei suoi pantaloni il suo membro turgido. A questo tocco reagì immediatamente abbassando gli indumenti alle ginocchia e mostrando un cazzo di notevoli dimensioni. Istintivamente la mia mano corse dietro afferrando quel cazzo pulsante di desiderio.
Iniziai ad accarezzarglielo e Marco aveva già tirato fuori il suo ponendomelo nell’altra mano.
“Ma quanto ti piace avere due cazzi per le mani e troia?” mi disse.
Si è vero, se ce una cosa che mi piace molto e avere i cazzi di due maschietti tra le mani, mi fa sentire particolarmente porca.
La situazione era sicuramente particolare ma non comodissima e allora Ale suggerì di recarci nella parte relax dove vi erano zone più riparate.
Ricompostoci ci avviammo verso quell’area, in effetti, non c’era nessuno e Ale ci portò in fondo alla stanza dove c’era un lettino abbastanza nascosto.
Ora eravamo tutti e tre in piedi ma io ero di fronte ad Ale e Marco mi era dietro. Ale si tolse i pantaloni mostrandomi il suo uccello sempre durissimo, mentre Marco mi sfilava il costume.
Sentì da dietro Marco che mi premeva sulle spalle per mettermi in ginocchio. Una volta scesa mi trovai quei due cazzi di grosse dimensioni accanto al viso: potevo ammirarli le cappelle gonfie e paonazze, le mie mani, stringendo i due uccelli, potevano sentire il sangue che ne fluiva dentro.
Marco con dolcezza mi spinse la testa verso l’uccello di Ale. Con gran gusto iniziai a succhiarglielo, ora immergendomelo fino alla gola ora sfilandomelo per potergli leccare partendo dal frenulo fino ad arrivare ai testicoli che sentivo pieni di sperma .
Dopo pochi movimenti sento Ale che si sfila e mi dice “Piano, che la tua bocca è troppo calda”. Marco mi prende e mi mette a quattro zampe sul lettino ponendosi alle mi spalle, Ale si piazza davanti al mio viso. In un attimo sento il possente cazzo di Marco che si infila nella mia fica bagnata e inizia a sbattermi con forti colpi, io inizio a partire di testa con un orgasmo dietro l’altro. Afferrando il cazzo di Ale con la mano me lo porto alla bocca anche per non far sentire i miei gemiti.
Inizio a pompare Ale con le spinte che da dietro mi vengono da Marco, sto godendo come una forsennata e i miei urli sull’uccello di Ale producono una vibrazione a cui lui non riesce a resistere: in un attimo sento il suo cazzo che pulsa dentro la mia bocca e sento il suo primo schizzo, potente e abbondante, seguito da altri non da meno. Non riesco a trattenere tutto quello sperma da tanto che è abbondante, ne ingoio la maggior parte ma un po’ mi cola dalla bocca e lo raccolgo con le mani spalmandomelo sulle tette, da dietro, vedendo, anche se parzialmente questa scena, Marco accelera i colpi per arrivare a riempirmi la fica con un roco urlo. Sono sconvolta, anche se breve, la situazione mi ha fulminato il cervello.
Ale mi dice “Scusami, se sono venuto subito, ma è impossibile resisterti, non ho mai provato una cosa simile.”
“Non ti preoccupare, mi capita spesso di fare questo effetto sui maschietti.”
Rivestitosi velocemente Ale si avvia per tornare alla sua postazione di lavoro per non suscitare sospetti sulla sua assenza.
Marco mi aiuta a rimettermi il costume e lo bacio profondamente per fargli sentire il sapore dello sperma di Ale, “Non male, mi dice”.
“Si, ha un buon sapore, come piace a me dolce e intenso”.
“Ho visto che ti sei divertita”, mi dice.
“Si, avrei voluto che potesse durare di più, ma il ragazzo è giovane e non ha saputo resistere, è successo tutto così improvvisamente che l’emozione ha giocato un ruolo fondamentale”.

Cap. 3 – Il saluto di fine Crociera
Ale aveva lasciato il n. di cellulare a Marco ma in navigazione non c’era ponte radio per cui per un paio di giorni non riuscirono a sentirsi. Tra le nostre escursioni e gli impegni di lavoro di Ale alla fine non ci riuscimmo ad incrociare.
Arriva il fatidico giorno della fine della crociera, ovvero la sera prima dello sbarco e noi stavamo preparando le valigie da mettere fuori dalla cabina entro mezzanotte, quando sentiamo bussare alla porta.
Marco si apprestò ad aprire: era Ale che ci voleva almeno salutare prima dello sbarco dell’indomani e aveva portato con sé una bottiglia di prosecco fresco.
Fatto accomodare sul divano iniziamo a chiacchierare del più e del meno e dell’esperienza trascorsa insieme.
Si scusò molto per il fatto di non essere riuscito a trattenersi dall’orgasmo e mi chiese se poteva fare qualcosa per farsi perdonare.
Sul quel divano io ero in mezzo tra Marco ed Ale. Marco iniziò ad accarezzarmi le ginocchia e risalendo con dolcezza: il messaggio era chiaramente per Ale che ben presto iniziò anche lui ad appoggiare le mani sulle mie gambe.
Marco vedendo un po’ di resistenza iniziò ad accarezzarmi i seni sapendo bene che erano la mia parte sensibile in grado di farmi sciogliere.
Quelle carezze, insieme con il prosecco iniziarono a provocarmi delle vampate di calore…. Sentivo le orecchie bollenti, mentre Marco mi divaricava pian piano le gambe. Visto che la strada era aperta Ale iniziò a risalire fino all’interno coscia e da lì arrivò alla mia vulva ormai bagnata e cedevole a qualunque abuso.
Mi infilò un dito con dolcezza e iniziò a muoverlo dall’esterno del clitoride per entrare in profondità a cercare il punto G. Queste manovre mi mandarono subito nel pallone per cui ebbi quasi immediatamente un forte orgasmo.
Marco si era alzato abbassandosi i pantaloni per liberare “la belva” ormai turgida e me l’avvicinò alla bocca: iniziai a succhiare voluttuosamente emettendo mugugnii per le carezze di Ale.
Si alzò in piedi anche lui imitando Marco e mi porse il suo cazzo turgido che io afferrai con la mano. Alternandomi nelle carezze di uno e al risucchio dell’altro vidi che non avevano solo voglia di quello.
Ben presto mi invitarono ad alzarmi e mi spogliarono completamente adagiandomi sul lettone. A destra avevo Ale in piedi che mi invitava a succhiargli la cappella paonazza e a sinistra Marco che mi mordicchiava i capezzoli turgidi.
La posizione era obbiettivamente scomoda per cui Ale si mise a cavalcioni spingendo il suo cazzo nella mia gola con forti colpi, e Marco iniziò a leccarmi avidamente la fica. Mi sentivo soffocare sotto quei colpi ma la situazione non era così spiacevole….. Ale si staccò presto da me, voleva farsi perdonare e non ripetere una prematura venuta.
Marco mi mise a quattro gambe e da dietro iniziò a riempirmi la fica con il suo notevole uccello, mentre Ale mi porgeva il suo cazzo implorandomi di non succhiarlo troppo.
“Sei una pompinara fantastica”, mi disse. “Non ho mai provato una bocca tanto avida e calda”.
La situazione era molto piacevole e iniziai con una serie di orgasmi a raffica: i colpi che mi dava Marco erano profondi e forti ed era impossibile per me resistergli.
Il movimento che mi imprimeva era tutt’uno con l’ingoiare il cazzo di Ale nel profondo della mia gola, fino a soffocarmi. Sentirmi quel cazzo durissimo che scorreva sulla mia lingua e mi massaggiava il palato mentre la mia fica era scopata iniziò a farmi squirtare come una fontana.
Per paura che non potessi gustarmi un orgasmo come piace a me, Marco si mise quasi subito sotto per farmi salire su di lui e nel contempo invitando Ale a “premunirsi” per la fase successiva. Così mentre io mi stavo gustando il cazzone di Marco nella fica, Ale si infilò il preservativo e venne ben presto dietro di me.
Si chinò infilando la sua lingua dentro il mio buchino che si dilatava ad ogni mio movimento sopra il cazzo di Marco, quella lingua mi stuzzicava tutti i recettori sensibili della zona anale. Io chiudevo e aprivo quel buchino e Ale infilava sempre più profondamente la lingua all’interno come se fosse un piccolo cazzo. Ogni tanto scendeva a raccogliere i miei umori che colavano sul cazzo del mio uomo. Continuavo a colare come una cagna in calore e questo infoiava ancora di più i due maschietti che ormai vedevo più come api operaie al servizio della loro regina.
Staccata la lingua Ale appoggiò la cappella al mio culo che ormai lo desiderava, Marco mi abbassò per facilitare l’operazione ad Ale….. non fu molto delicato, ma non ce n’era bisogno: anche il mio culo era umido di desiderio e al pari della fica era bagnato ed accogliente.
I due uccelli, separati, solo dal piccolo lembo della mia carne, potevano toccarsi, strusciarsi e diventare ancora più duri grazie a quel magico contatto.
Io mi sentivo troia fino nell’anima con quei due stalloni che mi montavano: ero completamente stordita e non riuscivo più a ragionare o a comprendere cosa mi dicevano. Ale nelle orecchie mi diceva che ero fantastica e soprattutto una gran vacca, Marco mi incitava nei movimenti per cercare di essere io a scoparli e io ubbidivo.
Io incitavo loro di scoparmi più forte urlando ad ogni orgasmo.
I miei avanti e indietro erano fatti per prendere i loro cazzi sempre più in profondità senza rinunciare a tutta la loro lughezza.
Sentivo i movimenti di Ale dentro il mio culo, ma ad un certo punto, era come se scivolasse meglio ed io potessi sentire meglio la rugosità della sua cappella. Capì che doveva essere successo qualcosa al profilattico…troppo diversa la sensazione.
Il piacere era aumentato ed il bordo della sua cappella nuda dentro il mio culo stimolava i miei punti erogeni intorno alla rosetta anale…una sensazione bellissima che provo ad ogni rapporto anale con Marco ma che non avevo mai provato in una doppia penetrazione che facciamo sempre con i dovuti accorgimenti precauzionali.
Ma fu solo un attimo, Ale era un ragazzo giovane che sicuramente per avere quel ruolo a bordo doveva essere perfettamente sano e inoltre era una donatore di sangue per cui misi da parte ogni remora e mi abbandonai al piacere di sentirlo dentro di me “a pelle”.
Anche lui se ne era accorto perché il suo piacere era proporzionale alla sua eccitazione e ora era come un toro infuriato…iniziò a darmi forti colpi accelerando il ritmo e questo mi fece quasi svenire, urlavo di infilarmelo più in fondo e di non smettere… “Dai Ale…. spaccami il culo…. più forte”…. E, per tutta risposta, lui aumentò il ritmo e la sua cappella si ingrossò fino ad esplodere in un fantastico orgasmo, il potevo sentire i forti schizzi dentro di me….anche Marco sentendo questo movimento accelerò i colpi e urlando lo sentii venire nella mia fica: sentire i due cazzi che contemporaneamente mi riempivano di sborra mi generò un orgasmo indimenticabile.
Restammo qualche secondo così, uniti nel profondo della carne, con i loro ed i miei liquidi che colavano sui nostri corpi e sul letto.
Ale sfilandosi dal mio culetto finse stupore nel vedere che il profilattico era rotto e quel che restava era una specie di elastico alla base del pene.
Marco non era dispiaciuto dell’accaduto, vista la mia evidente eccitazione orgasmica.
In un tenero abbraccio ci sciacquammo sotto la doccia insaponandoci a vicenda avrei voluto quasi un secondo round, ma le condizioni non lo permettevano, scoprimmo che soprattutto era vietato al personale avere contatti con i passeggeri , per cui Ale si dileguò velocemente dalla cabina con l’aiuto di Marco che faceva da “palo”.
Ci salutammo con un arrivederci se Ale fosse mai capitato dalle nostre parti, ma sicuramente sarà difficile: la vita è fatta di attimi capaci di sconvolgerti e più sono inaspettati e più si imprimono nel cervello a fuoco.
Sicuramente è una crociera che non dimenticherò, anche se non la potrò raccontare in futuro ai nipotini.
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