trans
dichiarazione d'amore
di amoreandrogino
10.09.2015 |
1.889 |
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"Se non desideri avere un pubblico che ti ammiri durante la trasformazione, certamente desideri che, subito dopo, ti guardino tutti: i maschi con desiderio e..."
“L’abito non fa il monaco!”: chi ha affermato per primo questa stronzata grande come una casa! Anche nella casa dove si abita (stessa radice della parola, per abito e abitare!) si forma il carattere, la personalità e si sono plasmate le nostre abitudini (ancora la stessa radice!). L’abbigliamento segna sempre un’identità perché le persone esprimono se stesse attraverso gli abiti che scelgono liberamente, quando non sono eccessivamente condizionate dai dettami della moda e smettono di avere una loro soggettività. Gli indumenti intimi, poi, come segreti da svelare, dicono tutta la verità di una persona.
E via!: immaginatevi di far indossare a un monaco buddista un paio di jeans molto stretti o uno smoking elegante col cravattino, e poi vedete se è capace di sedere in meditazione a gambe incrociate! E ciò vale anche per una monaca: io son certo che se le facessimo indossare biancheria sexy sotto l’abito da suora, un perizoma, un reggicalze, un paio di calze velate e sandali tacco12, quando sarà da sola nella sua celletta invocherà l’Arcangelo Gabriele perché scenda dal cielo e vada da lei con la sua spada incandescente… e s'immaginerà di allargare le cosce per farsela infilare nel ventre. Come nel sogno descritto da Santa Teresa d’Avila nel suo diario.
L’abito lo fa, il monaco, siatene certi! E soprattutto gli indumenti sexy femminili fanno diventare una potenziale troia la persona che li indossa: sia una donna o una trav (ma anche una suora, un’adolescente impubere, e perfino un uomo che dice di essere esclusivamente etero ma che, truccato e vestito con abiti femminili, si guarderà allo specchio affascinato dalla sua immagine sensuale e si sentirà attratto dalle altre donne non come maschio, ma come una lesbica! )
Gli indumenti che porti dicono la tua personalità, se non altro quella che assumi in quel momento e che potrebbe essere quella più autentica fra le diverse identità che assumi, ogni giorno, sul palcoscenico della vita. Quando ti siedi in segreto sulla sponda del letto per infilare un paio di calze con la riga e ammiri le tue gambe lisce, slanciate o tornite, e poi davanti allo specchio provi il nuovo top di pizzo che copre e scopre i tuoi capezzoli, eretti e turgidi anche se il tuo seno è quasi inesistente, tu sei una donna, una femmina. Se non desideri avere un pubblico che ti ammiri durante la trasformazione, certamente desideri che, subito dopo, ti guardino tutti: i maschi con desiderio e le donne con invidia. Quando ti travesti, senti dentro di te l’esplosione della femminilità, libera da ogni inibizione o paura, e sei pronta a diventare la più grande zoccola!
Ed è proprio per questo che la tua sessualità è intrigante, prorompente e avvolgente più di quanto non possa essere la carica sessuale di chi è nata donna. E io ti desidero, amica trav, perché sai dare molto più di una donna nata donna: godi nel farmi godere e anneghi nel mio piacere
Anche nel sesso orale sai eccellere e raggiungere l’acme della passione: mentre la maggior parte delle donne lo fanno solo per amore o, peggio, accettano di farlo per paura di essere lasciate, tu che hai scelto di essere femmina, e lo vuoi essere al massimo, tu lo fai perché sei golosa di cazzo e hai sete di sperma! I tuoi non sono bocchini romantici ma peccati di gola!
Io ti desidero, amica trav: tu sei più femmina di qualsiasi donna nata donna perché la tua femminilità è stata una scelta e non una condizione preesistente, perché devi concentrare le tue voglie femminili in un tempo limitato della tua giornata e della tua vita, perché il tuo spazio muliebre non è illimitato, come vorresti, e perché devi esprimere la tua identità femminile con gesti selezionati rispetto a tutti gli atti che compi ogni giorno. Perché la tua sensualità femminile abitava nella tua anima prima che affiorasse nella tua carne e tu l’hai dovuta liberare, talvolta con fatica, per farla risalire fino alla tua pelle, fino al tuo sguardo, fino al tuo sorriso.
Ma io ti ammiro, e ti amo, amica trav, soprattutto perché il tuo desiderio di essere femmina non ha dovuto solo emergere dall’anima al corpo, ma ha dovuto anche combattere contro le incomprensioni dei tuoi genitori, lo scherno e il bullismo dei tuoi compagni di scuola, ha dovuto vincere la gretta mentalità omofoba di una società che ancora non ha compreso il valore della gioia.
Il valore della gioia che è perfetto come la libertà, non solo di fare ma, prima di tutto, la libertà di essere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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