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Golosa di cioccolato


di GiannaB
29.03.2025    |    134    |    3 8.7
"Ciascuno già la conosceva nei sogni..."
L'ultima avventura con un giovane, incontrato più o meno casualmente, era stata esaltante per Mara. Il corpo e l'odore di quel maschio di carnagione nera le erano rimasti impressi. La pelle di Abdul, color ebano, liscia e setosa, l'aveva ammaliata e inebriata. Il suo corpo muscoloso l'aveva dominata. Il desiderio che quell'uomo emanava le era penetrato dentro. La voglia esuberante di prenderla e di farla sua l'aveva coinvolta.
Lo aveva detto al suo uomo, a Lucio. Questi, ormai, era totalmente compreso nella parte del cuckold.
Mara desiderava essere presa da sempre nuovi maschi, coinvolta in situazioni trasgressive. Questo aveva trasmesso a Lucio, che aveva deciso di esaudirla in tutto. Voleva assolutamente favorire nuovi incontri per la sua donna.
Avevano già realizzato alcune avventure su cui continuavano a fantasticare. Era sublime per lui essere spettatore delle performance di lei al centro delle attenzioni di maschi stupendi, attivi, vigorosi.
La sua femminilità poteva trovare complemento solo in maschi virili, potenti di voglia e desiderio.
Mara era donna sin nel più intimo e recondito strato profondo della sua personalità. Reclamava a sé, come calamita, magnete, ogni espressione maschia.
Lucio era maschio molto cerebrale, portato alla contemplazione. Gli piaceva guardare la sua gonna godere sotto i colpi di un maschio ben dotato. Questo esaltava Mara, facendola risuonare in tutte le sue corde.
Lucio, amandola, sapeva di doverla condividere. Aveva scelto di essere il suo uomo, ma anche colui che la donava agli altri per prolungare, così, il loro amore, il loro desiderio, il loro essere una vera coppia.
Intento a guardare la sua Mara darsi al sesso con più maschi, non ne era umiliato. Si amavano cosi. Lo sapevano. Lui, guardando e masturbandosi. Lei costruendo la scena più erotica che potesse immaginare proprio per il suo uomo. Ne godeva doppiamente: per i maschi che la prendevano, per il dono che presentava ogni volta al suo amato.
Lucio, nello stesso tempo, faceva l'amore con lei. Non rinunciava affatto a questo. La desiderava e la faceva sua, quasi ogni giorno. La loro attività sessuale rimaneva intensa.
Quando non si dedicavano al piacere della trasgressione facevano l'amore come una coppia monogamica, con pieno abbandono. Il loro piacere era intatto, alimentato da quella complicità. Si amavano. Ma questo non impediva di pensare anche alle avventure possibili, fantasticando insieme su nuovi, altri incontri
Mara aveva amato immensamente segare il cazzo di Abdul, durante l'ultima loro avventura.
Abdul, senegalese bellissimo, dolce e maschio insieme, aveva acceso la fantasia di entrambi.
Mara ricordava ogni centimetro del corpo dell'uomo e in particolare del suo cazzo. Lo rivedeva nella sua memoria in tutte le sfumature dello scuro: la cappella, il frenulo, l'asta e il loro volgere dal nero, al bruno, al marron.
Lo aveva masturbato, se l'era portato alla bocca, lo aveva ingoiato in profondità. Lo aveva ammirato, si era beata della vista e dei profumi del corpo statuario di Abdul
Era stata sopraffatta da un orgasmo improvviso alla vista del seme che la inondava tutta: il contrasto dello sperma colore del latte e quella fonte nodosa, dura, maschia, scura da cui proveniva. Quella vista l'aveva invasa di un piacere profondo irradiatosi in tutto il corpo a partire dalla sua ficanale pulsante e attraverso il clito fervido di desiderio
Essere penetrata da lui, in una monta profonda, era stato un piacere indimenticabile. L'aveva dominata totalmente. Fica, scroto, clito, in un unico slancio, si erano allargati e protes donandole un orgasmo totale. Tutto il corpo di Mara si era proiettato in un fiotto del seme esploso ovunque proprio mentre Abdul la innaffiava del suo latte.
Un urlo corale di Mara e Abdul penetrò le orecchie di Lucio che guardava, registrava, si masturbava. Lo sguardo e l'ascolto legati a quella scena, per lui sublime, erano fonti di un piacere immenso anche per lui.
Lucio aveva conservato il numero del telefono del ragazzo. Lo chiamò. Abdul evidentemente non attendeva altro. S'erano lasciati pensando a un nuovo incontro. Mara e il suo uomo avevano fatto intendere di voler allargare la cerchia, di voler conoscere gli amici di Abdul.
Fu presto concordato. Lei si sarebbe preparata al meglio, donna supersexy per loro. Abdul avrebbe convocato altri tre ragazzi per realizzare l'incontro.
Gli amici di Abdul avevano un una grande voglia arretrata. Il ragazzo aveva raccontato loro l'avventura vissuta, la splendida scopata che aveva potuto consumare con Mara: una ragazza molto, molto particolare.
I suoi amici ne erano curiosissimi ed eccitati. Sarebbero stati all'altezza? Abdul ne era sicuro. Mara e Lucio lo speravano ardentemente. Abdul era convinto che avrebbero donato una stupenda performance, per una voglia che durava da tanto, e per quella nuova, inedita esperienza: scopare quella donna molto particolare, unica.
Mara era estremamente femminile, sexy, morbida, ma con un di più che li incendiava di voglia e di fantasie. Integrava tutto in sé: fica e culo, cazzo e clitoride.
Ciascuno già la conosceva nei sogni. Si erano masturbati per lei. Nella fantasia l'avevano presa, l'avevano riempita del loro seme.
Ora Mara si sarebbe data ad Abdul e ai suoi amici, ttutti senegalesi come lui. Tutti di una bellezza statuaria, potevano finalmente conoscerla, farla loro.
Si prese un appuntamento per il giorno dopo. Lei si sarebbe preparata in casa, i maschi, invece, si sarebbero riuniti lungo il fiume. Lucio poté conoscere il gruppetto e dettare loro alcune condizioni: massimo rispetto per lei, che avrebbe guidato i giochi; non si sarebbe potuto fare nulla senza il suo consenso; nessuna violenza; nessun atteggiamento minimamente autoritario. Solo il piacere di assecondarla nel suo talento speciale nel dare e ricevere piacere.
Mara già nel primo pomeriggio iniziò a farsi bella. Innanzitutto una profonda pulizia anale ripetuta più e più volte; depilazione dettagliatissima; doccia per rendersi morbida, vellutata; profumi e creme. Poi passò a dedicarsi alla lingerie, scelta con maniacale attenzione per dettagli e abbinamenti. Scelse per l'incontro un vestitino, tubino, avvolgente e sexy. Indossò decolleté nere, tacco 12, elegantissime, comode nonostante l'altezza. Sotto il vestito s'era addobbata per i suoi amanti, per lo spettacolo che dedicava a Lucio, con perizoma, reggicalze, calze vintage anni '50, affascinanti, con la riga, le pieghe. Il reggicalze le teneva su disegnando una cornice stupendamente morbida attorno alla sua fica, al suo clito. Scelse una parrucca castana che le cadeva morbida sul corpo.
Era una signora stupendamente sexy, che emanava voglia di cazzo a ogni passo, a ogni espressione.
Era arrivata l'ora dell'appuntamento. Il suo uomo la avvisò con un messaggio. Erano pronti a salire. Lei rispose di sì, che era pronta e li attendeva.
Era già tutta bagnata. Il suo clito si era bagnato al solo pensiero: colava seme seguendo le sue fantasie. La sua fica era già aperta, pulsava al pensiero dei maschi che salivano le scale.
Li sentì, erano vicino alla porta.
Il suo uomo aprì con le sue chiavi. Furono dentro. Lei era seduta sul divano, le sue splendide gambe in vista.
Quattro maschi neri le erano di fronte, tutti per lei. Le furono attorno, si presentarono. Furono galanti e rispettosi. Li fece accomodare: due accanto a lei sul divano, gli altri due sulle poltrone del salotto.
Il suo uomo era eccitatissimo. Si vedeva dagli occhi, dal suo respiro e dalla protuberanza sotto i pantaloni. Anche i maschi che le aveva portato erano infoiati.
Decise di passare subito alle vie di fatto. Avrebbero consumato lì il tutto senza andare in camera da letto. Non subito per lo meno. Il desiderio, per tutti, era potente, reclamava di essere immediatamente consumato.
Mara non poteva resistere. Prese ad accarezzare le cosce dei due ragazzi vicini a lei, e a carezzare i loro cazzi. Aprì le cerniere dei pantaloni. Li tirò fuori.
Che bellezza straordinaria. Aveva nelle sue mani due cazzi splendidi, duri, svettanti. Li segava. Già averli in mano era motivo di estasi. Li segava con totale dedizione, e loro apprezzavano, ansimavano già.
Fu pronta a piegarsi su di uno, a prenderlo in bocca. Quale piacere profondo ne ebbe. Si mise in ginocchio rivolta all'altro, che capì subito il piacere che lei voleva e gli stava chiedendo: di essere leccata in fica. Mentre succhiava e leccava con passione il cazzo dell'uno, l'altro le donava un anilingus profondo. Era un incastro perfetto.
Gli altri si misero accanto. Si segavano. Lei non volle far torto ad alcuno. Mani e orifizi furono tutti donati. Segava, si faceva leccare, offriva la sua bocca ai loro cazzi.
Il suo uomo seguiva lo spettacolo. La amava totalmente. Si masturbava. Faceva foto. Riprendeva in video.
Quando fu pronta per la monta, lei lo disse: "Voglio essere scopata", urlò.
Il suo uomo fu pronto a servirla. Consegnò a tutti i preservativi. Innanzitutto al primo prescelto perché la montasse. Non poteva che essere Abdul, il loro primo black.
Amorevolmente Lucio la lubrificò, per rendere la monta fonte di solo piacere. Passò il lubrificante su ogni cazzo incappucciato. Tutto era pronto per l'apoteosi, per la monta di gruppo della sua donna Poteva finalmente realizzarsi il sogno di Mara e di Lucio, di fare l'amore con quattro black dotatissimi e bellissimi. Mara li voleva tutti, con passione totale. Lucio, in qualche senso, glieli donava. Lei, dedicandosi al loro piacere, si dedicava a Lucio.
Il primo fu Abdul. Era aperta come non mai e lui raggiunse il fondo della sua fica e la montò a lungo. Lei ne voleva sempre di più. Avrebbe continuato così per sempre.
Solo perché aveva programmato di fare l'amore con tutti gli chiese di cedere il passo al secondo. Questi trovò la strada apertissima e sfondò con passione. Lei era in totale trasporto orgasmico. Fu presa dal terzo, dal quarto.
La sua fica era un lago largo, vasto, solcato e navigatore da quegli splendidi cazzi.
Tutti l'avevano montata, ma nessuno, ancora, era venuto. Era il momento di avere da tutti il dono del seme.
Tolti i preservativi, tutti i maschi le fecero corona attorno. Il suo uomo si fece vicino. Voleva il primo piano di quella scena. La sua donna, Mara, bellissima, donna fantastica e sexy, somministrava favolosi pompini, fantastiche seghe.
La lingua, il viso, le tette, tutto il suo corpo attendeva la pioggia di sperma. Arrivò a ondate successive, da tutti e quattro i giovani black.
Lo sperma l'aveva raggiunta ovunque. Il suo uomo era in estasi ad osservarla. Quando tutti i quattro, spossati, si abbandonarono sfiniti dall'orgasmo, il suo uomo le fu vicino, la baciò con trasporto e amore.
Lei gli disse quanto l'amava. Aveva goduto tanto. Si baciarono a lungo. Mara gli chiese di prenderla. Lo desiderava tanto. Lui era eccitatissimo. Mentre le diceva "ti amo", la montava con grande passione.
Mara si donava diversamente a lui. Lo voleva avvolgere, gli donava dolcezza nel mentre si apriva tutta per lui.
Gli chiese di metterla incinta.
Fu un tutt'uno. A quella frase Lucio esplose il suo seme dentro di lei, stringendola in un abbraccio forte.
Era proprio così. Mara si sentiva gravida di lui.
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