Salope a rebeu partie 2

Ahmed si era premunito di bagnarsi le dita e di giocare un pò col buchetto stretto di Sarah; tuttavia, l'impatto fu sconvolgente. Un dolore lancinante! Sarah lo imploro di toglierlo. "Zitta, puttana che è quello che vuoi" I colpi erano potenti , si sentiva il cazzo di Ahmed quasi in gola, ma in gola si alternavano altre tre potenti nerchie . L'adrenalina vinse sul dolore. Sarah si sentiva puttana, era eccitatissima ed era suo dovere di femmina dar piacere ai quattro rebeu. Succhiava ad alternanza con la lubricita della ninfomane nata che era. Impazziva a sentirsi apostrofare " Succhia puttana!" " stai godendo troia?". Ahmed era uno stantuffo. Sarah si sentiva pervasa dalla sua virilità. Gli altri tre reclamavano l'attenzione e la cura della sua bocca vellutata. Ad un certo punto, Ahmed intensifico i colpi. Sarah capì . Lo doveva accompagnare con quegli impercettibili movimenti di culetto che tanti cazzi conoscevano. Con un grido animalesco, si svuoto nel suo buco , ormai dilatatissimo. E togliendolo, fece una cosa che portò l'eccitazione di Sarah a mille. Era il padrone servito, non ringraziò, ma la sputö in faccia, dandole ancora della sporca troia ( come se ci fosse bisogno di ribadirlo) allontanandosi.
Sarah non aveva tempo di formalizzarsi. La strada era aperta. Anzi no, spalancata!
A turno, i tre paggetti si alternavano tra la sua bocca e il suo culo senza alcun riguardo. Almeno, anche questi avevano accettato di infilarsi la capote prima di entrare. E Sarah non aveva bisogno più di lubrificare. Aveva la fighetta , letteralmente, in brodo di giuggiole.
I tre moschettieri non avevano la prestanza "genitale" per così dire, di Ahmed. Ma forse era Sarah che, ormai , con il buco devastato, godeva solo di testa. Non era più il piacere fisico a condurla. Era la consapevolezza mentale di aver varcato la soglia. Di essere pronta a fare e ad essere , quello che aveva sempre desiderato.
Durarono molto di meno. Come Ahmed e come dei porci , si svuotarono presto ma, a differenza di Ahmed, ad alternanza, intesero farle una doccia di sperma. Faccia e capelli intrisi , ma a Sarah sembrava quasi non bastare. Anelava agli sputi che non tardarono ad arrivare.
Lasciarono Sarah in quel vicolo buio e si avviarono verso i loro affari con la sicumera dell' uomo a cui tutto è dovuto.
Sarah capì che l'aspettava un anno fantastico. Aveva celebrato il superamento di sè stessa. Aveva dato sfogo ai suoi desideri troppo a lungo nascosti in un cassetto. La sua troiaggine era inarrestabile. E presto ne avrebbe avuto conferma.