trans
Prime uscite enfemme, prime esperienze e prime fantasie
di Zaimina
10.05.2018 |
3.877 |
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"Era sera, sono andata nel vialetto che porta a casa mia e mi sono apppoggiata con una mano ad una rete che delimita un terreno vicino a quello di casa mia..."
La mia prima dilatazione è stata con una candela. Col passare del tempo ho iniziato a sentire l'esigenza di usare anche altre cose: delle verdure come zucchine o cetrioli o anche oggetti che di forma potevano ricordare il pene in erezione. Mi piaceva indossare gli indumenti da donna, una parrucca e i tacchi per poi stimolarmi infilandomi dietro qualunque cosa ci entrasse, per poi stimolarmi con le mani e venire. Non solo, mi piaceva anche guardare film pornografici mentre mi masturbavo, immaginare di essere una di quelle attrici messe a pecora o con le gambe aperte che lo prendevano e mi eccitava ancora di più sentirle gemere di piacere. E poi adoravo i feticci: i tacchi alti, i piedi e le calze velate. Avevo iniziato a dare sfogo alle mie fantasie feticiste: adoravo stare seduta sul letto e passarmi il cazzo duro sulle piante dei piedi inguainati nelle calze velate, oppure indossare scarpe in decoltè e togliermene una per infilarci dentro il cazzo e masturbarmi. Oppure amavo leccare le scarpe da donna per lucidarle mentre mi stimolavo. Mi piaceva anche sfilarmi un'autoreggente e usarla per inguainare l'asta, è una bella sensazione quella del pene a contatto con il nylon. E' davvero stupendo il feticismo sotto molte sue forme, è qualcosa che ti fa provare un piacere e delle sensazioni particolari.Non sono uscita spesso enfemme, preferisco essere una travestita solo in privato. Però a volte l'ho fatto. La prima volta ho indossato delle autoreggenti nere, scarpe in decoltè con tacco 12, una gonna al ginocchio e una maglietta. Era sera, sono andata nel vialetto che porta a casa mia e mi sono apppoggiata con una mano ad una rete che delimita un terreno vicino a quello di casa mia. Con l'altra ho iniziato a palparmi sotto la gonna per poi prendere dalla borsetta un vibratore e infilarmelo dentro dopo averlo lubrificato con la lingua. Poi ho messo un piede sul muretto al di sotto della rete e mi sono stimolata in quella posizione fino a venire. Ho sempre sperato di incrociare, in queste uscite enfemme a due passi da casa, una donna che vive in una casa vicino alla mia, una gnocca cinquantenne bionda con un fuoristrada. Purtroppo non è mai successo. Sarebbe eccitante se fermasse la macchina vedendo qualcuno che le sembra una donna sul lato della strada e cercasse di capire se la conosce, poi mi avvicinerei al finestrino e, dopo che lo ha abbassato, le direi chi sono.
-Ma perchè sei vestito cosi?- magari mi chiederebbe.
-Mi piace essere donna e uscire enfemme ogni tanto- risponderei io, con il cazzo che si indurisce sotto gli slip.
Mmm che bello se poi mi portasse a casa sua per un caffè e stessimo sedute in soggiorno, entrambe con le gambe accavallate e lei mi facesse domande incuriosita dal mio sentirmi donna. E poi una bella lesbicata sul divano, con lei che si fa leccare i piedi inguainati nelle autoreggenti velate nere nei punti che restano scoperti dalle scarpe in decoltè tacco 12 che indossa, prima di scoprirci le parti basse e metterci a 69. Dopo che lei ha succhiato me e io ho leccato lei in mezzo alle gambe, lei prende uno strap-on e lo indossa per poi farmi mettere a pecora sul divano, dopo me lo fa succhiare e si mette dietro di me per penetrarmi. Sento il fallo in gomma entrarmi dentro a poco a poco e gemo mentre lei mi chiede se mi piace. Le rispondo di si e, poco dopo, lo sento entrare finchè ci entra e lei inizia a muoverlo dentro e fuori mentre mi tocca in mezzo alle gambe e gemo di piacere. Dopo avermi scopata si toglie lo strap-on e si sdraia lei sul divano, poi apre le gambe. Vuole che la penetro io, allora mi sistemo in mezzo alle sue gambe e faccio dentro e fuori mentre limoniamo, poi si mette a pecora dopo aver preso un vibratore e, mentre la sodomizzo prendendola da davanti, lei mi infila dentro il vibratore. Siamo tutte e due eccitate, gemiamo di piacere e poi la schizzo con il mio getto caldo dopo che lei si è stimolata fino a venire.
La seconda volta che sono uscita enfemme è stato durante un carnevale, mi sono messa una mascherina sul volto e mi sono vestita con una minigonna in ecopelle nera, giacchetta nera di pelle, autoreggenti nere e tacchi alti. Una parrucca castano scuro che è quella che porto più spesso. Sono andata in giro a piedi sculettando con una borsetta a tracolla e mi eccitavano le macchine che mi passavano vicino all'idea degli sguardi di chi ci stava dentro. Come anche mi eccitava incrociare persone a piedi soprattutto femmine, guardargli le gambe e il culo mentre mi passavano vicino con il loro sguardo interrogativo perchè non capivano chi fossi, o con lo sguardo stupito quelle che capivano che ero un uomo vestito da donna. Oltretutto la magnifica sensazione di camminare sui tacchi alti e sentire il rumore dei tacchi ad ogni passo e anche il fatto di indossare delle calze di nylon, con quella sensazione particolare procurata da un leggero soffio d'aria che ti sfiora le gambe. Mi è venuto duro più di una volta durante la passeggiata e io, da vera troia, quando non ne ho potuto più, sono entrata in una cabina telefonica e mi sono masturbata facendo finta di telefonare. Poi di nuovo una volta tornata alla roulotte, sdraiata sul letto a gambe aperte con dentro il vibratore mentre mi facevo una sega immaginando come sarebbe stato bello se mi avessero rimorchiata per poi essere scopata in quella posizione, da una donna con strap-on oppure da una trans o da un'altra travestita.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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