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“Le Mani di Lui su di Me”

10.04.2025 |
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"Federica obbedì, mostrandogli il suo culo perfetto, sodo e liscio, con le gambe leggermente divaricate..."
Federica fissava le luci della città dal balcone dell’attico, il corpo avvolto in un vestito color vino, stretto sul punto vita e perfettamente aderente sui fianchi. Sotto, niente intimo. Le piaceva sentire il tessuto sulla pelle liscia, rasata con cura. Ogni movimento era una danza sottile, un richiamo.Matteo l’aveva chiamata all’ultimo. “Ho un’ora. Mia moglie è a una cena. Ti voglio.”
Parole secche, decise. E bastavano.
Lei sapeva benissimo di essere il suo segreto. Il suo lato oscuro. Il suo vizio preferito.
Quando aprì la porta, Matteo sembrava già a metà strada tra il desiderio e il rimorso. Ma il modo in cui la guardava – come se fosse la cosa più proibita e irresistibile sulla faccia della terra – bastava a farle sentire ogni centimetro del suo potere.
“Non parli?” chiese lei, entrando con un passo sicuro.
Matteo la afferrò per la vita, la spinse contro il muro e la baciò con una fame che raschiava l’anima. La sua lingua entrava decisa, le mani già sotto il vestito, esplorando con familiarità il suo sesso duro, palpitante.
“Cristo… sei sempre così eccitata?” mormorò, sentendola pulsare nella mano.
Federica sorrise, provocante: “Solo quando so che non dovrei essere qui.”
Lui si inginocchiò davanti a lei, sollevandole il vestito. Si prese il tempo di guardarla: il sesso teso, la pelle liscia, l’odore misto di profumo e voglia.
Poi iniziò a leccarla, con movimenti lenti e affamati. La lingua che scivolava lungo l’asta, la bocca calda che la inghiottiva piano, profonda. Le mani di Federica si aggrapparono ai suoi capelli. Il piacere le faceva tremare le gambe.
“Sei bravo solo quando tradisci?” sussurrò, ansimando.
Lui rispose solo con un gemito, continuando a succhiarla fino a farla quasi venire.
Poi la prese in braccio, la buttò sul letto senza delicatezza e si spogliò di fretta. Il suo cazzo era duro, teso come il respiro che aveva in gola.
“Girati,” ordinò.
Federica obbedì, mostrandogli il suo culo perfetto, sodo e liscio, con le gambe leggermente divaricate. Matteo si inginocchiò dietro di lei, passò la lingua tra le natiche, la preparò con dita esperte e lente. Quando la penetrò, fu un colpo profondo, deciso.
Lei gemette forte, stringendo le lenzuola tra le mani, mentre lui la prendeva con forza. Ogni colpo era un pugno contro le mura del suo matrimonio, ogni respiro era un atto di rottura.
Federica si toccava davanti, masturbandosi mentre lo sentiva dentro, spingendo indietro il bacino per prenderlo più a fondo. Le urla di piacere si mescolavano alle sue, in un ritmo carnale e disperato.
Cambiarono posizione. Lei sopra, cavalcandolo con lentezza, il suo sesso rigido che rimbalzava tra i due corpi. Le sue mani sul petto di lui, i capezzoli eretti, la pelle calda e sudata. Matteo la guardava come se fosse una visione, una creatura proibita e bellissima.
“Non sei solo un gioco,” le disse a bassa voce, stringendole i fianchi.
“Lo so,” rispose lei. E lo baciò, con tutta la lingua e l’anima.
Vennero quasi insieme. Lei schizzò sul suo addome mentre lo sentiva tremare dentro di sé, caldo, profondo, esausto.
Rimasero lì, in silenzio, abbracciati.
Poi Matteo sussurrò, a occhi chiusi: “Non riesco più a fingere che sia solo sesso.”
Federica lo guardò, accarezzandogli il petto. “Allora smetti.”
Ma sapeva che il giorno dopo lui sarebbe tornato a casa. E lei sarebbe rimasta con l’odore di lui addosso, e la consapevolezza che, anche se era l’altra… era quella che lui desiderava davvero.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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