La Mascherina - Parte 1

Oggi come oggi il ragazzo riservato, che non manda la foto del viso, lo abbiamo conosciuto tutti. La mia storia di passione con Marco iniziò proprio così. L'idea venne a me, una volta alla TV avevo visto degli agenti col volto coperto dal passamontagna, e un brivido mi aveva attraversato ogni singola vertebra. Così glielo proposi in chat: un incontro a volto coperto, sia per lui che per me, a questo punto. Per me aveva scelto una mascherina nera, di quelle che coprono poco, per mettere in risalto il mio taglio degli occhi; per lui invece uno di quei passamontagna che lasciano solo liberi la bocca e gli occhi. Eravamo molto eccitati dall'idea; lui perché poteva avermi senza la paura di essere riconosciuto, io perché avrei finalmente potuto avere quel fascio di muscoli che mi era arrivato in foto, con pettorali e braccia e piene, è un pisello che avrebbe fatto sbiancare una lattina Coca-Cola. Durante i giorni che precedettero l'incontro, sia io che lui impreziosimmo di dettagli la nostra esperienza dal taglio fetish. Io gli dissi che gli avrei fatto trovare la porta di casa socchiusa, col passamontagna sul tavolo della cucina cosicché io non potessi vederlo, lui mi disse che mi avrebbe voluto in ginocchio, in camera da letto, bendata e con degli auricolari alle orecchie, in modo da non sentirlo arrivare. Acconsentii, ormai ero inesorabilmente caduta nel vortice delle nostre fantasie. Il giorno dell'incontro venne posticipato, a causa di impegni improvvisi. Pensai subito al solito perditempo. Un giorno, finalmente, il messaggio: "Stasera sono libero dopo le 23, spero di farti godere come meriti."
Era fatta, ormai non potevo più tornare indietro. Partii diretta verso quella casa al mare che si era vista trasformare più volte nella dimora delle fantasie più nascoste, lontana da occhi, ed orecchie, indiscreti. In men che non si dica ero pronta e tremante per l'emozione, ma con mezz'ora di anticipo. Utilizzai il tempo che mi restava per accendere candele che lo avrebbero guidato da me, ed incensi che lo avrebbero fatto perdere in un labirinto di piaceri orientali. Luci spente, così si era deciso. Alle 23 puntualissimo, si presenta davanti al cancello della mia villetta. Apro, e corro in cucina a socchiudere la porta. Dopo di che metto la mascherina, mi bendo, mettendomi in ginocchio come mi era stato ordinato dalle sue voglie. Attivo la musica, "Chissà cosa succederà adesso", penso. Passa poco, e nel buio della benda riesco comunque a distinguere gli odori. È Aqua di Giò. Un profumo che ha sempre guidato il mio sguardo verso bei ragazzi, con la cura per i dettagli. È qui. Ma adesso? Decido di socchiudere la bocca, il rossetto rosso la incornicia. È lì che la sento. Un corpo caldo si appoggia al mio labbro inferiore, che è più sviluppato rispetto al superiore. Così decido di dare un succoso bacio a quella punta calda, sentendola grossa e turgida. Non uso ancora le mani, prima voglio fargli vedere di cosa sono capace. Comincio a spostare un po' la testa in avanti, per prendere tutta la cappella in bocca, e devo dire che resto stupita. Non mi ha ancora dato la facoltà di farmi un'idea di quello che troverei di fronte a me, ma capisco subito che è come la immaginavo, importante, con un bellissimo frenulo di cui prendersi cura con la lingua, per fargli toccare il cielo con un dito. Quando la prendo tutta in bocca, sento una mano calda farsi spazio tra i miei capelli, per raggiungere la nuca. Sento la sua delicata forza che mi spinge verso la base della sua asta. Il suo pisello si fa strada nella mia bocca, non con poca difficoltà. Adesso non posso più aspettare, devo prenderlo in mano. Afferro la base, è noto con stupore che il mio pollice e indice non riescono a congiungersi. Che spettacolo. L'altra mano mi leva gli auricolari dalle orecchie, ma il suono della sua voce è più bella di 100 sinfonie. Due parole. "Sei bellissima." Io ancora più eccitata comincio a lavorargli quel pisello che tanto avevo desiderato, fino a che decide di farmi guardare. La benda cade senza far rumore. Una foresta, accorciata ad arte, di peli, si erge davanti a me, alla base di quel membro venoso e lucido che ritrovo tra le mie labbra. Non con poca timidezza comincio ad alzare lo sguardo, cercando il suo. Una montagna di muscoli perfetti e gonfi mi si para davanti. Non aveva mentito, quel fisico è il suo. Alla fine, mi cattura. Quegli occhi nocciola mi guardano dritti, contornati dal tessuto del passamontagna, che gli copre il volto, ma che lascia sapiente spazio libero alla bocca, che in questo momento mostra un bellissimo sorriso da stronzo, felice e grato, per aver esaudito i suoi desideri.
Adesso le mie mani sono solo per il suo corpo. Comincio dalle cosce, lisce, le accarezzo, le sento dure e forti. Ripercorro lo sguardo sulle sue linee, evidenziate dai giochi di luce ed ombra delle candele. L'addome è scolpito, una dolce linea di peli guida lo sguardo dall'ombelico fino alla foresta che poco prima si era parata davanti ai miei occhi.salgo ancora con gli occhi, mentre lecco copiosamente le sue palle, vedendo che anche i pettorali sono lisci e forti, forgiati da lunghi appuntamenti in palestra. Che spettacolo di trentenne. Un corpo da favola, due occhi magnetici, un pisello che si staglia tranquillamente nella top 3 tra i più belli incontrati nella mia vita. Leggermente ricurvo all'insù, fiero e forte. Continua...