Il vicino cubano

Anche questo racconto è di diversi anni fa e si riferisce al periodo che studiavo e lavoravo a Roma. Abitavo in un appartamentino, di un palazzo, nella periferia est della capitale. Era metà primavera, della bellissima primavera romana, quando le giornate sono fantastiche, ne fredde ne caldissime e già da un po di giorni prendevo il sole integrale sul terrazzino ogni volta che avevo tempo. Proprio nel appartamento di fronte a me venne ad abitare Eduardo,un ragazzo che poi ho saputo cubano. Eduardo veramente bello, mulatto con un fisico pazzesco e una carica erotica coinvolgente. Avevamo il terrazzo attaccato, diviso solo da inferriata. Spesso ci scambiamo il saluto, a volte ci incrociamo sulle scale, a volte al bar di fronte casa, ogni volta mi devo controllare per non saltargli addosso. Piano piano iniziamo a entrare in amicizia. In un bel pomeriggio di sole mi metto al sole in terrazzo, con su solo un perizoma e mi stendo sul lettino a pancia sotto con le chiappe bene in evidenza, tanto secondo me Eduardo non c'è o dorme perché di solito il pomeriggio esce sempre un po in terrazzo e poi non mi pongo più di tanto il problema perché ognuno è libero di sentirsi come vuole e fare quello che lo fa stare bene, mi assopisco al sole pensando a lui. Dopo non so quanto mi risveglia la sua voce: hai un culetto e delle cosce bellissime, da dietro sei meglio di molte ragazze che se la tirano, guarda come me lo hai fatto diventare, è da un po che ti guardo, mi volto e tra le gambe di Eduardo vedo il suo cazzo scuro in tiro, è lunghissimo e davvero bello, resto senza parole, lui deciso: "mi offri un caffè lì da te", non capisco più niente, certo certo riesco solo a dire. Vado ad aprire, lui solo in pantaloncini e io naturalmente solo con il perizoma, prendiamo il caffè e mentre poso le tazzine nel lavello, lui mi cinge da dietro e mi abbraccia baciandomi sul collo e appoggiando i pantaloncini sulle mie chiappe mi fa sentire il suo serpente, senti come ti desidera mi dice hai un culo favoloso, si abbassa e inizia a baciarmi le chiappe per poi con la lingua passare al buchino me lo prepara perbene poi mi volta e spinge la mia testa sul suo cazzo durissimo me lo spinge tutto in gola avanti e indietro, non riesco del tutto per quanto è lungo ma lo insalivo bene fino a quando mi volta mi bacia dappertutto e con le dita si prepara la strada giusta, preparata a dovere dice di rilasciarmi e punta la cappella sul buchino che piano piano si apre per far entrare quel lungo serpente, mi sento sconquassata e aperta in due ma non rinuncerei per niente al mondo. Sento Eduardo sempre più dentro di me e quando sento le sue palle sbattere sulle chiappe, capisco che sono completamente sua. Mi scopa a pecorina a lungo e quando inizia ad ansimare e velocizza la pompata mi sento travolta e da lì a poco mi scarica sulle chiappe un fiume di sborra. Ci buttiamo abbracciati sul pavimento e restiamo così a lungo, mi sento una vera femminuccia, tra le braccia di un ragazzo meraviglioso. Ogni volta che avevamo tempo mi scopava anche interi pomeriggi.Un giorno mi dice che a breve arriva da Cuba,per stare un po di tempo con lui a Roma, suo cugino Nestor ma stai tranquilla, mi dice, che anche a lui piacciono le "ragazze" come te ma questo è un altro racconto...