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Il feticista 1 parte


di Mikele87
18.12.2021    |    229    |    2 9.0
"Gli dico di si e mi sento subito inondare le mutande e le chiappe di tutta la sua gioia..."
Anni fa mi contatto tramite il sito un singolo molto prestante, era proprietario di una palestra ed era egli stesso un bodybuilder. Iniziamo a parlare, lui mi confessa che non era attratto dai ragazzi in quanto tali ma lo eccitavano moltissimo le trav. La cosa mi incuriosiva ma gli confesso che non mi ero mai travestito prima di allora. Lui era eccitato da una situazione particolare, quella di essere dominato da una trav, di esserne lo schiavo e mi fa una proposta. Mi avrebbe procurato lui dei vestiti, lasciandomeli in un luogo su cui ci eravamo messi d'accordo prima e voleva che li indossassi per lui. Accetto la proposta, lì per lì mi sembrava un gioco stimolante. Un giorno mi scrive che mi ha lasciato un pacco contenente tutto il materiale davanti ad una edicola. Era sera. Vado a recuperare il pacco e lo porto a casa. Lo apro incuriosito di capire cosa potesse esserci. All'interno trovo delle mutandine nere di pizzo, una sottoveste con un fiocco sul seno, dei sei finti da indossare insieme ad un reggiseno anch'esso nero, una gonnellina corta ed infine una parrucca, un rossetto ed un frustino. Gli scrivo per dirgli che ho recuperato la roba che aveva lasciato e lui mi chiede di indossarla e di descrivergli la sensazione che provavo ad indossarli. Mi sentivo avvolto da quei vestiti cosi delicati e mentre mi scrivevo con lui con la roba indosso iniziavo a sentirmi eccitato da questo gioco. Decide di darmi un nome e mi chiede se potesse chiamarmi Valentina. Io gli dò il permesso, non ci trovavo nulla di male in questo gioco, anzi. Poco dopo mi chiede di mandargli una foto perche voleva vedere come mi stava l'intimo e come le mie cosce avvolgevano le mutandine che mi aveva dato. L'eccitazione saliva per entrambi e di lì a poco mi chiede di venire da me per essere il mio schiavo. Voleva sentire l'odore delle mie mutandine usate. Mi chiede cosi di indossarle per un giorno intero e poi, la sera, lui mi avrebbe raggiunto per avverare questo suo desiderio. Andai in giro tutto il giorno vestito normale ma con indosso le sue mutandine che sentivo scivolarmi e perdersi tra le natiche. Arriva sera e dopo cena lui mi raggiunge in casa. Mi faccio trovare pronto, ero diventato Valentina per lui quella sera. Apro la porta, entra, mi viene da assumere anche una voce oltre che dei modi piu dolci e femminili, forse per effetto dei vestiti. Lui si siede sulla sedia vicino al tavolo e io mi metto seduta sulle sue ginocchia. Inizia a toccarmi i seni e ad affondare delle dita nelle mutandine raggiungendo il mio buchetto, massaggiandolo un po. Iniziavo ad eccitarmi e la cosa diventava evidente. Lui porta a sè le sue due dita ed inizia ad assaporarne l'odore mentre massaggio il suo membro che oramai era diventato durissimo e bagnato. Mi alzo e mi metto sul divano, allargo le gambe, lui prende i miei piedi ed inizia uno a metterselo in bocca passando la lingua tra le dita, mentre con l'altro massaggiavo il suo uccello. Con la mano mi toccavo il mio buco e lui continuava a fissarlo eccitandosi sempre di piu. Decido di mettermi a pecora sul divano e lui, senza esitare, infila subito la faccia tra le natiche allargandomele con le mani ed inizia a respirare profondamente, prendendo tutto il profumo che poteva. Sentivo il suo naso che sbatteva contro le mie mutandine che erano perse tra le natiche e contro il mio buco. Inizia a leccare con la foga di chi vuole mangiare tutto, alternando leccate ed annusate. Mi dice che leccando si amplificava ancora di piu l'odore ed era sempre piu eccitato. Inizia a segarsi con forza mentre continua a leccare e ad annusare fino a che mi chiede se potesse venire sulle mie natiche. Gli dico di si e mi sento subito inondare le mutande e le chiappe di tutta la sua gioia. Ma non aveva ancora finito. Inizia a leccarmi via tutto il suo seme che avevo addosso, sulle natiche, in mezzo e sul buco. Non resistevo piu. Avevo iniziato anche io a segarmi quando mi chiede di finire sulla sua lingua. Mi alzo, lui appoggia il naso sulla cappella per sentire il mio odore. Non resisto e vengo in un fiume, lui apre la bocca e prende tutto senza lasciar andare nemmeno una goccia.
Era nata una nuova amicizia che avrebbe portato molti nuovi giochi.
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