trans
DUE TRANS PER UN SOLO BUCHETTO DA VIOLENTARE
di cazzodilanciano
10.07.2020 |
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"Chiavato ed umiliato in pubblico..."
Un metro e sessantotto di altezza, capelli biondi lunghetti e mossi. Un fisico esile, ma ben proporzionato, con pelle chiara. Tra le gambe, un piccolo pene, di appena tre centimetri, a riposo, e non supera, i dodici tredici centimetri, quando riesce a drizzarsi. Cosa, oltretutto molto rara. Due minuscole palline da puttanella, pendono sotto quel cazzetto, ed un culetto, tondo e liscio, rende il mio fondo schiena molto desiderabile. Completamente glabro, tutto il mio corpo è totalmente privo di peli. Questo, sono io. Certamente, non un maschio, nel vero senso della parola, ma neanche una donna, non mi sento tale. Sicuramente, una puttanella, a cui piace, sia fare l’amore con le donne, nonostante le dimensioni del pene, e le figuracce fatte con delle ragazze, al momento dell’erezione che non viene. Sia farsi sottomettere sessualmente, e farsi sodomizzare, anche duramente, da maschi. Comunque, una bella sera d’estate, con addosso solo la camicia ed un paio di pantaloncini, ma senza mutandine, giro in auto. Dopo un pò, mi spoglio nudo, mi addentro in una stradina buia, e scendo per fare pipì. Farlo all’aperto, mi fa venire voglia, di essere scopato nel culo ed in bocca. Avrei voluto, che, in quel momento, qualcuno, passando di lì, avesse abusato di me. Ancora più bello, se a passare, fosse stato un gruppo di maschi, che vedendomi nudo, mi avessero inculato selvaggiamente. Finito di fare pipì, torno in auto, e proseguo il mio giro. Due donne mi attraversano la strada, ed i nostri sguardi s’incrociano. Ci guardiamo intensamente per qualche attimo, poi una di loro, mi fa cenno di seguirle. Col cuore in gola corro a girare l’auto. L’idea di stare con due donne, mi eccitava molto. Già pensavo, alle loro facce, vedendomi nudo. Vedendo le dimensioni del mio pene. Comunque, le raggiungo, abbasso il finestrino e le chiamo. Con grande sorpresa, mi rendo conto, che sono due trans. Vedo, sui loro volti, una smorfia di fastidio, davanti alla mia spregiudicatezza, nel mostrarmi tutto nudo. Io, nel frattempo, ero diventato tutto rosso in viso, ed ero anche, visibilmente emozionato. Dal finestrino, una, comincia ad accarezzarmi il petto, facendo poi scivolare la sua mano sul pube. Mi afferra il pene e lo stringe, poi, mi allarga le gambe, mi prende le palline da puttanella, e tirandomele, mi sussurra: “come fai, a scoparci con il tuo cazzo inutile?”. L’altra, più cattiva: “per me, questo porco, è anche impotente”. Deciso a non farmele scappare, timidamente e con un filo di voce chiedo alle due porcone: “Vi piacerebbe violentarmi, e sottomettermi ad ogni vostro porco desiderio?”. La troia, colta di sorpresa, mi lascia le palline e mi indica, dove raggiungerle. Il cuore, comincia a pulsarmi forte, l’emozione è al massimo. Parcheggio velocemente l’auto, mi rivesto e corro da loro. Suono alla loro porta, ma nessuno mi apre. L’attesa mi faceva salire l’ansia, sentivo il cuore pulsarmi nelle orecchie. Dopo un pò, la porta si apre, ed una di loro, completamente nuda, mi fa entrare. È bellissima, alta, con un fisico stupendo e molto femminile. Le sue mammelle sono grosse e sode, con i capezzoli turgidi e scuri. Tra le gambe ha un cazzo enorme che pende, ancora floscio. Mi porta in una stanza, dove l’amica si sta spogliando. Una volta completamente nuda anche lei, mi ritrovo in mezzo a quei due bellissimi e grossi fisici. Erano, tutte e due alte, e con dei corpi armonici e femminili. Con una visibile muscolatura, ed una pelle ambrata. Ma soprattutto, con due cazzi spregiudicatamente grandi. Una avvicinandosi, prende in mano il suo pene, ancora floscio, e scappellandolo lo struscia sul mio culo. Mi bacia sul collo, e mi sussurra in un orecchio: “Adesso, ti rompo il culo, e ti faccio urlare”. Avevo voglia di essere abusato, ed anche duramente, ma non immaginavo, fin dove sarebbero arrivate. Di quanto brutali e violente, sarebbero state, quelle due zoccole. L’ansia, ormai, si era impossessata di me. Mi tremavano le gambe e la voce. Il mio cazzo si era inturgidito e ritirato. Però, ormai, non potevo più tirarmi indietro. Così, vengo brutalmente denudato. Mi strappano i vestiti di dosso, mi spingono nudo sul letto, e buttano, i miei vestiti, fuori dalla finestra. “I porci, non indossano niente, girano nudi. E tu, brutto maiale, dopo che ti avremo sfondato il culo, ti lasceremo per strada, completamente nudo”. Ed a turno, iniziano ad abusare, della mia bocca e del mio culo. Una, si apre le natiche, e mi costringe a leccarle il buco del culo. L’altra invece, freneticamente, lecca il mio sfintere roseo, infilandoci la lingua dentro. Il mio buchetto, si stringeva e si allargava, sotto quei colpi di lingua, come se fosse in attesa di essere penetrato, da un grosso cazzo. Con la bocca aperta, aspettavo un pene da ingoiare. Mi sollevano come un fuscello, e mi mettono supino sul letto. Mi allargano le gambe, me le sollevano, e cominciano a sodomizzarmi con violenza, come se volessero sfondarmi il culo. Mi afferrano per i testicoli, mentre mi inculano. Si divertono nel sentirmi urlare, come una troietta. Disteso a gambe aperte, sentivo una enorme verga che mi penetrava nell’ano, e un cazzo dal sapore acre e viscido, che mi violava la bocca. Ero, completamente sottomesso a loro. Mi sodomizzavano duramente ed a turno. Sono stato inculato da entrambe, non so per quanto tempo. Poi si fermano, tirano fuori i cazzi ancora duri, e decidono, di chiavarmi, in una doppia anale. Una scarica di adrenalina attraversa il mio corpo. Disorientato e spaventato, da quella scellerata decisione, provo a divincolarmi per non subire quella penetrazione. Inizio, ad implorarle, di non farlo. Non mi sentivo pronto a subire una sodomizzazione così dura. Avevo paura, che con due cazzi insieme dentro il mio culo, sarebbe stato troppo doloroso. Approfittando di una loro distrazione, scendo dal letto, e scappo nudo per casa. Corro da una stanza all’altra, urlando come una puttanella, fino a quando, una scarica di ceffoni in faccia, mette fine alla mia scenata isterica. Una volta di nuovo sul letto, mi urlano: “Adesso, brutta troia, ti sfondiamo il culo. Ti facciamo urlare noi. Dovrai implorarci di smettere”. La paura mi ha bloccato, sono totalmente alla loro mercé. Sdraiatasi sulla schiena, la più bella delle due, afferra alla base il suo grosso cazzo arrapato, e lo tiene dritto come un palo. L’altra, dopo avermi fatto alzare in piedi, spinge giù il mio culo, sopra a quel grosso e lucido glande. Poi, me lo fa scivolare, dentro. Quella grossa verga, entra, in tutta la sua lunghezza e larghezza. Inizio ad urlare e ad implorare di smettere. Lei, invece, impietosa alle mie suppliche, si posiziona alle mie spalle, mi piega in avanti, tenendomi ben ferme, le mani dietro la schiena, e spinge il suo glande dentro il buco del mio culo, facendolo scivolare sopra l’altro cazzo. La mia schiena si inarca dal dolore, e le mie urla risuonano in tutta la stanza. Mi sembrava che lo sfintere si fosse squarciato, quando è entrato il secondo cazzo. Erano tutte e due, contemporaneamente nel mio culo. Mi sentivo, violentato, abusato, violato ed umiliato. Strillavo come una puttanella, mentre venivo sodomizzato selvaggiamente. Mi sembrava di svenire. Il mio esile corpo bianco e tutto sudato, si perdeva in mezzo ai loro. Sentivo le loro mammelle, strusciare sulla mia schiena e sul mio petto, mentre mi chiavavano. La pancia di chi mi inculava da dietro, sbatteva violentemente contro le mie natiche da sissy. Le mie palline, ed il mio pene impotente, scivolavano sul pube depilato dell’altra trans, che mi chiavava da sotto. Di tanto in tanto, smettevano per farmi riavere, poi, con brutale violenza, ricominciavano a sodomizzarmi. Mi hanno aperto il culo brutalmente, non so per quanto tempo. Inculato, in tutti i modi. Davanti, a gambe aperte, a pecora da dietro, su di un fianco, in doppia, tutte due insieme da dietro, poi tutte e due insieme da sotto, e non so in quante altre posizioni ancora. Penso di aver urlato tutto il tempo. Finiscono di brutalizzarmi, solo quando, la loro sborra bollente, mi innonda, il culo e la bocca. Sudate e soddisfatte, nude, escono a fumarsi una sigaretta sul balcone. Sfinito, a gambe spalancate, inerme ed impotente, violato ed abusato, resto lì, sul letto. Non riesco, però, a distogliere lo sguardo, dalle mie belle e crudeli transessuali. Da quei corpi nudi, che risplendono al riflesso della luna. Da quei grossi cazzi, che pendono in mezzo alle loro gambe. Quei cazzi, che hanno abusato di me, per tutta la notte. Guardavo, quei glutei, sodi e tondi, quelle mammelle grandi, ai quali avevo baciato e succhiato i capezzoli. Ero inebriato di loro. Una volta tornate dentro, salgono di nuovo sul letto. Una, allarga le natiche, ci infila il mio viso in mezzo, e poggia lo sfintere sulla mia bocca, costringendomi a leccarglielo. L’altra, invece, mi afferra il pene, con la punta, di sole due dita, visto quanto piccolo era diventato il mio cazzetto impotente. E dopo averlo scappellato, inizia a farmi un bocchino. Mentre lo succhia, con l’altra mano, mi stringe le palle, e me le tira con forza, facendomi raggiungere uno stato, tra dolore e piacere. Non riuscivo ad avere nessuna erezione. Ero stato violentato in modo brutale, per troppo tempo, e lo sfintere così dilatato, non permetteva al mio cazzo di drizzarsi. Mi avevano reso momentaneamente impotente. Ma, nonostante questo mio stato umiliante, le vengo in bocca. Sborro, a cazzo floscio, in un orgasmo talmente intenso, che quasi perdo i sensi. Lo sperma, usciva dal pisello inanimato, copioso e bollente. Stringevo le chiappe ed inarcavo la schiena, mentre sborravo. Finalmente, stanche anche loro, smettono di chiavarmi. “sei stata una brava puttanella”, mi dicono. “Così sottomessa e disponibile, potremmo incularti anche altre volte”. Col culo rotto, scendo dal letto. Ho le gambe tremolanti e la sborra che cola tra le mie cosce, fuoriuscendo dal buco del culo. Vado verso il bagno, per levarmi dalla bocca il sapore e l’odore dei loro culi. Per lavarmi di tutto lo sperma che avevo ingoiato, e soprattutto, per rinfrescare mio ano, completamente dilatato e bollente. Ma, le due troione, tenendo fede a quanto mi avevano detto mentre venivo denudato, all’inizio della mia sottomissione, mi afferrano per i capelli, mi buttano fuori di casa. “Sei stata una brava puttanella, ma adesso, te ne andrai via, tutto nudo, come un maialino”. Confuso, incredulo ed emozionato, scappo giù per le scale, con la paura di incontrare, un inquilino. Una volta fuori, cerco e trovo, la finestra dalla quale avevano gettato i miei vestiti, e senza neanche indossarli, rientro in auto. Avevano abusato di me molto duramente. Mi avevano chiavato per ore ed ore brutalmente, ed in modo cruento. Ma nonostante questo, avevo voglia di essere ancora spogliato, e violentemente chiavato da loro. Nel culo e nella bocca. Le desideravo ancora su di me, per farmi sodomizzare in due, tutti e due dentro il mio culo, contemporaneamente, dilatandomi lo sfintere fino all’inverosimile. Desideravo sentire ancora, il loro sperma caldo, venirmi in bocca e nel culo. Volevo sentire lo spasmo dei loro cazzoni, mentre mi vengono tra le labbra e dentro lo sfintere. Volevo ancora, l’odore dei loro culi, sul mio viso, sulla mia bocca. Quei culi, ai quali, avevo anche infilato la lingua dentro. Desideravo girare l’auto e tornare indietro, per implorarli, di prendermi ancora, e violentarmi, nudo ed in strada, davanti ad altra gente. Chiavato ed umiliato in pubblico. Ancora, nel modo più cruento e brutale possibile. Come avevano già fatto. Desideravo stare ancora nudo davanti a loro, e sottomettermi ai loro maiali e libidinosi desideri. Ancora alla loro mercé. Ormai, mi sentivo la loro eterna puttanella. Grazie, bellissime transex
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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