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Cena d'estate
di Stella90tv
28.12.2023 |
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"Si comporta da gentiluomo e mi fa sentire bene, la cena scorre piacevolmente tra bicchieri di vino bianco e risate..."
Come spesso succede in adolescenza le amicizie vanno e vengono. Con questo mio amico ho sempre avuto un rapporto speciale (vedi precedente racconto) ma ogni volta che ci perdeva di vista non si sapeva mai come riapprocciarsi una volta rincontrarti dopo mesi. Lui è sempre stato un ragazzo a modo quindi non esitai nell'accettare l'invito a cenare assieme dopo mesi che non ci si vedeva. Io ero single da poco e quindi non mi ponevo particolari problemi sul quel che poteva essere o meno, accettai senza farmi aspettative che è la cosa migliore per non rimanere delusi anche se nella mia testa già giravano certi pensieri.
Nel pomeriggio M (così chiamerò il mio amico) mi scrisse su WhatsApp dicendo che sarebbe passato a prendermi a casa verso le 20 e mi avrebbe portata fuori a cena. Non feci tante domande, iniziai solo nel tardo pomeriggio a docciarmi e prepararmi.
Mi vestii normalmente, ma pochi minuti prima di uscire di casa l'istinto femminile ebbe il sopravvento. Mi spogliai nuovamente e data l'assenza momentanea di mia madre ne approfittai per pescare dal suo guardaroba. Niente boxer, li sostituii con una brasiliana di pizzo nero. Faceva già caldo per indossare collant allora misi delle calze autoreggenti nere velate (20den). Per completare l'outfit scelsi un reggiseno coordinato sempre in pizzo nero, senza imbottitura ne coppe, e un vestito che finiva poco sopra il ginocchio con dei risvolti di pizzo.
Il tutto ovviamente coperto da una classica tuta da ragazzo, dalla quale non si intravedeva pressoché nulla. Nella mia borsa a tracolla, prima di uscire ci buttai dei saldaletti nero con tacco.
M arrivò a casa mia e suonò il campanello, quando salii in macchina mi sono sentita subito a mio agio per la sua compagnia ma non sapevo se quello che avevo indosso sarebbe servito.
Arrivati al parcheggio, mi apre la porta della macchina e al ristorante mi sposta la sedia per farmi sedere. Si comporta da gentiluomo e mi fa sentire bene, la cena scorre piacevolmente tra bicchieri di vino bianco e risate. Bevuto il caffè, chiedo al cameriere il conto, ma mi fa un sorriso e mi dice che è già tutto a posto (pochi minuti prima M si era assentato fingendo una chiamata ed era andato a pagare la cena). Finiamo il tutto con un giro di limoncello offerto dalla casa, abbondante e piacevole per chiudere il pasto. Inevitabilmente tra risate e bicchieri i giri salgono e nella mia mente si fanno sempre più frequenti pensieri osé.
Prima di uscire dal locale, vado in bagno per sistemarmi calze e vestitino che inevitabilmente durante la cena erano finiti fuori posto. Mi resi conto conto di essere brilla ma decisamente felice. Nelle mie mutandine si vedevano già chiaramente i miei primi umori bianchi (c'era da aspettarselo dato tutto quello che mi frullava per la testa da ore).
Mentre M fumava la sigaretta, ci avviammo verso la sua macchina pronti per andare a casa, ma lui mi disse che era presto per tornare e mi chiese se avevo voglia di fare qualcosa. Era forse un tentativo di approccio? Non sapevo cosa voleva intendere, quindi non mi sbilanciai più di tanto. "Andiamo al bar lungo lago?" mi chiese. Accettai, spegnendo però i miei sogni di gloria dato che sicuramente sarebbe stato un posto affollato. Mi aprii nuovamente la portiera della macchina, salii e ripartimmo verso il lago. Proprio quando ero certa di aver perso le speranze durante i nostri discorsi in macchina, M appoggia una mano sulla mia gamba che era vicino al cambio, si era appoggiato più vicino al ginocchio ma lentamente stava risalendo... In pochi minuti era arrivato a metà coscia e si era palesemente accorto della balza dell'autoreggente ma non disse nulla, continuo ad accarezzarmi la coscia.
Ero ammutolita e immobile ma dentro di me godevo di piacere. Ad un certo punto M mette la freccia e gira verso una strada secondaria che porta ad un fiume "Che ne dici se facciamo due passi per smaltire la cena?"... Rabbrividii e accettai con un flebile sì. Parcheggiò in una zona di campagna, lungo un fiume, da dove potevamo iniziare la nostra camminata. Prima di scendere dall'auto strinse con forza la mia coscia e provò a pizzicare la balza dell'autoreggente, invano. Mi disse: "Mettiti pure comoda, senza problemi!" e scese dall'auto senza guardarmi.
Ero di ghiaccio, un mix tra eccitazione, vergogna e voglia di osare. Non mi feci pregare, calai la tuta, tolsi la felpa e dalla borsa presi i sandali. Scesi dall'auto poco dopo aver fatto un grande respiro, o la va o la spacca. Eravamo totalmente soli, M che mi stava aspettando sulla piccola stradina lungo fiume ed io, che sfoggiavo per la prima volta davanti ad un uomo all'aperto un outfit totalmente femminile.
In realtà non passeggiammo molto, ci siamo fermati quando subito ad una panchina. C'era una bella arietta frizzantina, che passava tra le gambe sotto il mio vestitino e arrivava nel mio intimo per darmi sensazioni incredibili.
Seduti sempre più vicini, M mise una mano sul mio fianco e l'altra sulla coscia quasi abbracciandomi. Ero impassibile, bloccata da emozioni fantastiche ma non riuscivo a muovermi. La sua mano sulla mia coscia salii sempre più fino a superare la calza, in quel momento al contatto tra la sua mano e il mio inguine un brivido percorse la mia schiena. Mi venne istintivo di aprire leggermente le cosce per facilitare il suo passaggio, inevitabilmente il mio vestitino salii sui miei fianchi e restai con le gambe tutte all'aria.
Le sue mani esploravano le mie curve, con una mano passava dal fianco al mio seno, con l'altra faceva dei grattini sulle mie cosce spostandosi sempre di più verso la mia patatina. Il vestitino salii ancora un po' fino a mettere in bella mostra le mie mutandine di pizzo nere.
Iniziai a prendere coraggio anch'io e guardai la sua patta nei jeans, stava per esplodere. Iniziai ad accarezzarlo lentamente sentendo la durezza del suo membro. Iniziai a sbottonarlo senza smettere di tastarlo, più sbottonavo e più usciva con prorompenza dai jeans. In un attimo spostai i boxer e me lo ritrovai in mano, per la sua grande felicità.
Dopo essersi fatto toccare un po' si alza e va dietro la panchina iniziando a massaggiarmi le spalle, dallo zaino tira fuori una coperta che stende sul prato lungo fiume e mi dice "Qui siamo più comodi".
Ci sdraiammo vicini, abbracciati. Con le sue mani dietro la mia schiena slaccia il reggiseno di pizzo e le spalline mi cadono lungo le braccia. Mi toglie anche le spalline del vestito e così facendo il mio timido seno fuoriesce. M iniziò a toccare i miei capezzoli turgidissimi per l'eccitazione e il venticello. Iniziò a strusciare il suo bacino su di me, sentivo la sua mazza avanzare e spingere verso la mia intimità. Mi girò dolcemente mentre mi continuava a toccare il seno.. un attimo dopo mi sfilò totalmente il vestito e rimasi in intimo, ero eccitata da morire e non volevo si fermasse mai di toccare il mio seno.
Si sdraiò leggermente su di me, sentivo forte il suo bastone spingere eccitato nelle mie mutandine quasi volesse sfondarle. Fortunatamente non ci riuscii, dato che erano di mia mamma.
Ad un tratto si tolse e mi disse di mettermi a 90...per un attimo persi il contatto con lui, ma non me ne resi conto inebriata dalla situazione. Con l'occasione controllai le mutandine, i miei umori erano decisamente aumentati e avevano inumidito tutta la mia zona intima.
M tornò poco dopo a contatto con la mia intimità, spostò leggermente le mutandine e iniziò a leccare il mio buchetto prima con movimenti lenti e poi tentando di entrare in me con la lingua. Era la prima volta che una persona entrava in me.
Le sue attenzioni si concentravano su tutto il mio corpo e mi faceva impazzire di godimento ad ogni contatto. Finii di leccarmi per bene e iniziò a salire la schiena baciandomela tutta, si avvicinava al mio collo. Così facendo in pochi secondi sentii la sua cappella bussare al mio buchetto, che era completamente fradicio di saliva sua e voglie mie.
Feci per prenderglielo in mano ma lui si scansò, ero comunque riuscita a capire che si era messo un preservativo ed era pronto per possedermi. Gli dissi che era la prima volta con un pisello vero, aprii le mie gambe velate e lo sentii entrare lentamente. Le prime penetrazioni sono state goffe e anche dolorose, dalla quinta mi sono aperta meglio per accoglierlo e abbiamo iniziato a godere assieme. Eravamo tutt'uno lui dentro me che mi abbracciava e mi possedeva da dietro. Sentivo il suo pisello dentro di me e la sensazione era meravigliosa.
In un attimo M accelerò i colpi ed inizio a stringermiil seno, scoppiammo assieme in un orgasmo meraviglioso ed infinito. Lui dentro di me e io nelle mutandine che non avevamo fatto in tempo a togliere. Ci sdraiammo, ci baciammo con la lingua. L'orgasmo più bello della mia vita, avvenuto senza nemmeno toccarmi. Restai per qualche minuto sdraiata, in autoreggenti e cercai di asciugare e pulire le mie mutandine che dovevo poi riportare nei cassetti di mia madre. Il suo preservativo era colmo di sperma, era stata proprio una grande produzione. Avrei voluta assaporarla calda su di me, ma non mi posso di certo lamentare. Poco dopo mi rivestii con il suo aiuto e tornammo verso la macchina.
Soddisfatta per aver perso la mia verginità e aver avuto un orgasmo indimenticabile in una situazione perfetta. M sei fantastico.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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