"questo mondo non fa per me"

"questo mondo non fa per me" era questa la frase che da giorni mi ripetevo quasi​ in maniera ossessiva.
Lo so, avevo goduto terribilmente dopo quei due incontri e so anche che c'era qualcosa in me che attirava gli uomini come fossi una calamita.
Non tutti eh...solo quelli dotati di una certa personalità ed un certo ruolo sociale erano affascinati da me.Perchè?
Giuro che sapevo di avere un guizzo, un qualcosa che li attirava a me e qualche volta, quando me ne sono accorta, facevo anche in modo che quel qualcosa fosse più marcato. Immaginavo i loro cazzi duri mentre parlavano con me e mi eccitava il fatto di sapere che poi ..di nascosto dalle mogli smanettavano il loro arnese pensando a me.
​Ma ero stufa
Non lo so...troppi pensieri, il lavoro, le responsabilità quotidiane
Vivevo quei messaggi più come un impegno che come un piacere
E così...con la rassegnazione mista a insofferenza del mio cornuto smisi tutto: foto, messaggi, frasi, storie tutto.
Non gli concessi più nulla a parte sesso sfrenato tra noi (a parte)
Ma il mio cornuto non era più lo stesso, questa mia lontananza lo deludeva, eccittava, quasi gli faceva venir voglia di trasformare il suo ruolo ...
ma fu paziente...fu accondiscendente...fece la micetta riempiendomi ancora di più di attenzione..

e come ben si sa le persone accondiscendenti vanno premiate.

Proprio quando non volevo più far nulla, quando la noia di "fatti scopare, ti sborro, prendiamoci un caffè" vinceva accade l'imprevedibile.

Era una mattina fredda
Ricordo che come al solito sotto ai miei jeans indossai uno dei miei perizomi più osè : pizzo e maculato insieme un abbinamento da grand troia.
Mi misi in macchina e dopo diversi km raggiungi un mio cliente abituale.
Lui mi accolse con un sorriso ed un eccellente caffè...ero nervosa e stufa ma i suoi modi mi rasserenarono...eh già talvolta la serenità ed un buon caffè possono molto.
Mi invitò a scendere nel suo ufficio per analizzare insieme numeri e statistiche.Sapevo bene che quando percorrevo quelle lucide scale in marmo lui , ogni volta, mi guardava il culo e , sarà stato il freddo, sarà stato il caffè...iniziai a muovermi in maniera più sinuosa quasi a cercare il suo sguardo che non tardò.

ci sedemmo sulle sue poltroncine e guardammo i numeri per diverse ore...
mi sentivo eccitata non sapevo cosa fosse ma quella situazione mi eccitava molto.
Il nostro appuntamento stava per concludersi ma non so dire bene cosa sia stato:la pazienza di mio marito cornuto, i modi del mio nuovo lui, il caffè ...fatto sta che, appena lui si alzò per raccogliere un faldone da una mensola allungai la mia mano lì. sul suo jeans da cui si​ evidenziava un bell'arnese.
Mi guardò
Io ero in basso davanti a lui con la mano sul sul jeans
Lui in alto con le braccia rivolte alla mensola.

fu un attimo.

Aprì il jeans affondo' la mia testa sul suo arnese e mi strinse su.
Sentii il suo essere entrare nella mia bocca e riempirla rovinosamente.
Andava avanti e indietro, lo leccavo, mi stringeva i capelli

Mi ero sbloccata.Stavo facendo un pompino e che pompino.
La sua sborra calda riempi la mia bocca.
Mi pulii con un fazzoletto.
Lo salutai, salii in macchina e tornai a casa

C'era il mio maritino cornuto intento tra figli e scartoffie di lavoro.
Gli lasciai il tovagliolo con cui mi ero pulita la bocca sulla scrivania al suo posto.
e aggiunsi un post it con scritto "la pazienza e l'amore ripagano sempre, bentornato cornuto mio"