tradimenti
Una coccola per il suocero benefattore - Seconda parte
di nfeo88
04.04.2022 |
25.998 |
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"Antonio: "Sdraiati qui con il ventro sopra il cuscino..."
Questo altro non è che il proseguo del racconto "Una coccola per il suocero benefattore". Consiglio di leggere i due testi in ordine per non perdere il filo degli eventi.Dopo l'episodio tra mia moglie Sabrina e mio padre Antonio la mia vita era letteralmente in subbuglio. Non riuscivo più a concentrarmi sul lavoro perchè sentivo il bisogno di aprire in continuazione l'applicazione delle telecamere di casa, guidavo con il telefono tra le mani, non perdevo nessuna occasione per isolarmi da qualsiasi contesto per aprire quel maledetto streaming. Senza successo. Passai ore ed ore della settimana successiva a fissare il nulla cosmico in casa mia e arrivai presto alla conclusione che così non potevo andare avanti, stavo impazzendo.
Rispolverai le mie capacità informatiche per mettere in piedi un rudimentale sistema di registrazione e fortunamente non ci volle molto sforzo per costruire un sistemino che archiviasse le ultime 48 ore di registrazione, sovrascrivendo progressivamente i girati meno recenti.
Passavano i giorni ma nulla accadeva più. Mi ritagliavo 15 minuti ogni sera per rivedere la registrazione della giornata in alta velocità ma le scene del primo racconto non si riaffacciavano più. Stavo pian piano riprendendo il controllo della mia vita e l'ossessione stava lentamente svanendo.
Finchè...finchè una sera come tante rientro da lavoro e percepisco qualcosa di strano. Non saprei descriverlo con esattezza, forse qualche sguardo particolare, una risata in più..Fatto sta che percepivo chiaramente una certa elettricità nell'aria.
Terminata la cena scappo di corsa al piano di sopra con la scusa di dover fare una doccia, chiudo a chiave la porta del bagno e infilo gli auricolari. Apro l'applicazione delle telecamere e scorro velocemente le prime ore dopo la mezzanotte. Vedo le prime luci e i primi movimenti in casa, la colazione, io che esco di casa per andare a lavoro e poco dopo pure mia moglie che esce con la bimba per portarla all'asilo e poi proseguire verso l'ufficio.
Ma la porta si riapre e mia moglie rientra in casa e chiude la porta dietro di sè. Mio padre, poco distante, ascolta il notiziario dalla poltrona. Metto il video a velocità reale.
Sabrina: "Antonio, posso chiederti se va tutto bene?".
Antonio: "Certo, perchè me lo chiedi?".
Sabrina: "Perchè non mi hai più chiesto di aiutarti a stare bene...".
Antonio: "Hai ragione, avrei dovuto parlarti..Sono stati due pomeriggi emozionanti e fantastici e ho pensato che la cosa migliore era accontentarsi di quei due episodi e tenerli nella memoria, senza farla diventare una routine".
Due episodi...Avevo passato ore ed ore a fissare il nulla ed ero riuscito pure a perdermi il secondo momento di intimità. Che fastidio! Doveva essere capitato per forza prima che attivassi le registrazioni.
Sabrina: "Capisco..ha senso. Io però mi sento un po' a disagio...Da un lato mi sento un po' rifiutata come donna..Sai, di solito siamo noi a mettere i paletti, non gli uomini..dall'altro continuo a sentirmi in debito".
Antonio: "Ma quale debito! Già non eri in debito prima, figuriamoci ora! Dai non scherziamo".
Sabrina: "Beh insomma, sarò veniale ma non mi sento di poter dire che venire due volte sul viso valga 30.000€..non c'è altro che posso fare? C'è altro che vorresti realizzare?".
Antonio: "Certo che si, ma nulla di realistico.. Dai, vai a lavoro che si fa tardi".
Sabrina: "Irrealizzabile..un rapporto con due donne?".
Antonio: "Ma no..dai vai".
Sabrina: "Ma cosa c'è di irrealizzabile? Dimmelo a scappo".
Antonio, dopo qualche secondo di tentennamento: "Eh..da dietro..dai ora vai".
Sabrina, con espressione tra il triste e l'imbarazzato replica: "Ah..meglio che vada che c'è la bimba in macchina". Esce di casa chiudendosi la porta alle spalle.
Negli anni mi era capitato di provare a parlare con lei di rapporti anali ma i messaggi sono sempre stati rispediti al mittente. Per paura, per disinteresse, per pudore, l'argomento è sempre stato respinto.
Riprendo la visione accelerata. La mattinata scorre senza nulla di particolare, vedo solo mio padre che si muove per casa ma non capita nulla di interessante fino a pranzo, quando lo vedo preparare la tavola per due persone. Strano, di solito mangia sempre da solo.
Continuo a scorrere e vedo Sabrina rientrare dal garage. Riprendo di nuovo la visione a velocità reale.
Sabrina entra in salotto, saluta mio padre e sale al piano di sopra di corsa senza nemmeno togliere il cappotto. Immagino abbia chiesto a mio padre di preparare il pranzo anche per lei anche se non mi spiego perchè non sia rimasta in ufficio come al solito.
Qualche secondo e...eccola scendere le scale. In intimo nero, una boccettina in mano.
Sabrina: "Antonio..voglio provare. Però devi promettermi di essere delicato".
Mio padre la guarda con l'espressione stupita di uno che non sa che fare.
Sabrina: "Non rifiutarmi ancora..".
Antonio prende coraggio: "Va bene. Una volta sola. E con questo consideriamo estinto qualsiasi debito".
Sabrina: "Si! Aiutami, come devo mettermi?".
Mio padre si guarda intorno, prende un cuscino dal divano e lo poggia al pavimento.
Antonio: "Sdraiati qui con il ventro sopra il cuscino. Ah, e sfila le mutandine".
Mia moglie lo asseconda e si sdraia a terra con il ventre sul cuscino, che le tiene sollevato il bacino.
Mio padre si abbassa i pantaloni e gli slip, prende la boccettina di lubrificante e se cosparge le intimità. Si inginocchia poi dietro a Sabrina, le fa colare del lubrificante sul sedere e vedo che massaggia ma la mia prospettiva non mi permette di cogliere i dettagli.
La telecamera è quasi frontale a mia moglie per cui non potevo vedere molto bene ciò che succedeva dietro di lei.
Antonio: "Ora devi riuscire a rilassarti, è l'unico modo per poterlo fare. Devi solo rilasciare i muscoli e fidarti di me".
Vedo solo la mano di mio padre muoversi ma non riesco a capire se la stia massaggiando esternamente o se stia facendo altro.
Antonio: "Ok, brava, rilassata. Ora inizio a farti abituare un po'. Tu devi solo stare comoda e non aver paura".
Dalla mia prospettiva vedevo il volto di mia moglie. Gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta per lo stupore della sensazione nuova.
Antonio: "Secondo me ci siamo. Se vuoi, provo...".
Sabrina: "Ok. Basta che fai piano".
Mio padre posa la boccetta e si posiziona in ginocchio sopra a mia moglie. La mano sinistra a terra, con la destra teneva il pene indirizzandolo verso l'ano di Sabrina.
Antonio: "Vado piano piano..tu devi solo stare rilassata".
Un leggero colpetto, Sabrina trasalisce alzando leggermente il busto.
Antonio: "Ok, brava, ora continuo molto lentamente".
Vedo il corpo di mio padre che molto lentamente si avvicina a quello di mia moglie e il suo pene che sparisce progressivamente.
Antonio: "Sono a metà. Come ti senti? Continuo?".
Sabrina: "S-si". Conferma mia moglie con un filo di voce.
Mio padre riprende la pressione sull'ano di mia moglie. Una ventina di secondi e si lascia andare ad un gemito.
Antonio: "Ah! E' tutto dentro! Sei strettissima, è fantastico!".
Mio padre poggia anche l'altra mano al pavimento e resta fermo qualche istante penetrando il sedere di mia moglie.
Antonio: "Sabrina, provo a muovermi?".
Sabrina: "Si, ma fai piano che è una sensazione stranissima".
Mio padre si ritrae di qualche centimetro per poi tornare tutto dentro al culo di mia moglie, gemendo. Di nuovo, movimento all'indietro e poi tutto dentro ma Sabrina urla di dolore e mio padre esce dal suo retto.
Sabrina piangendo: "Fa troppo male".
Mia moglie si siede, con le gambe rannicchiate al petto e la testa nascosta tra le ginocchia, piangendo.
Antonio: "Mi dispiace, davvero, non volevo farti male".
Sabrina, singhiozzando: "Non è colpa tua, piango perchè mi sento un'incapace".
Antonio: "Ma no! Hai fatto delle cose straordinario che la maggior parte delle donne neanche si sognano! Sei capace di far impazzire gli uomini!".
Sabrina: "Dici davvero?".
Antonio: "Ma si..già solo avermi fatto provare la sensazione di metterlo dentro è stato grandioso! Va bene così!".
Sabrina, asciugandosi le lacrime: "Ok..Spero tu sia sincero..devi ancora venire però, come vuoi fare?".
Antonio ci pensa un po': "Hai mai lasciato che ti venissero in bocca?".
Sabrina: "Si tu l'altra volta...".
Antonio: "No ma non intendo così...non uno schizzo. Proprio direttamente dentro".
Sabrina: "No...".
Antonio si alza e di dirige verso il bagno: "Aspettami qui, mi dò una pulita e arrivo".
Dopo qualche secondo mio padre è di ritorno.
Antonio: "Ecco, sdraiati schiena a terra con la testa sul cuscino".
Sabrina esegue e mio padre le si posiziona sopra, con le ginocchia ai lati del viso. Si china leggermente in avanti e aiutandosi con una mano le poggia il pene sulle labbra invitandola ad aprire la bocca.
Antonio con movimenti lenti inizia a scopare la bocca di Sabrina. I primi delicati, entra di pochi centimetri, nemmeno tutta la cappella. Poi l'eccitazione inizia ad aumentare e i movimenti si fanno sempre più profondi, cercando di entrare sempre più in gola a mia moglie. Che dal canto suo è bravissima, non sembra in difficoltà.
Antonio: "Sabrina, ci sono quasi..Quando vengo, devi essere brava a non fermarti e lasciare uscire lo sperma dai lati delle labbra. Pensi di riuscire?"
Mia moglie annuisce, sempre con il pene di mio padre in bocca, che continua a stantuffarla, ora con vigoria quasi eccessiva. Inizia a diventare rosso in volto e ad accelerare il respiro, così come i colpi.
Antonio: "Sabrina, ci sono, ci sono, sto per venire aaaah". Mio padre si ferma, il volto all'indietro, sta venendo in bocca a Sabrina che non batte ciglio. L'addome di Antonio si contrae ad oggi getto tra le labbra di mia moglie. Lo sperma che inizia a colarle dai lati della bocca perchè spazio non ce n'è più.
Terminato l'orgasmo, Antonio tira fuori il pene ormai quasi rilassato e Sabrina sputa di fianco a sè lo sperma che rimasto in bocca. Ridono.
Antonio: "Siamo pari? Niente più debiti?". E allunga la mano a mia moglie, che gli batte il cinque e conferma.
Sabrina: "Si! Ora si!".
Si rivestono. Io entro in doccia e mi lascio andare al piacere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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