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Il poker sotto al tavolo


di nfeo88
12.06.2022    |    28.807    |    10 9.8
"Ora anche Filippo è eccitato, è il più dotato dei tre..."
La doccia calda dopo una giornata sugli sci è un piacere sublime. Raggiungo a tavola mio marito Matteo e i suoi tre amici: Tommaso, Luca e Filippo. Io sono Sabrina, 33 anni come pure tutti i ragazzi. Avevamo affittato una piccola baita tutta per noi, direttamente sulle piste trentine. Dieci posti, ma alla fine metà del gruppo ha dato forfait pochi giorni prima della partenza, tra cui tutte le ragazze. Avevo pensato di rinunciare anch'io, per non essere l'unica donna, ma Matteo non ha voluto saperne di lasciarmi a casa.
E insomma, ci stiamo rilassando godendo del calduccio della stufa giocando ad uno stranissimo gioco di società scovato da Filippo. In estrema sintesi, consiste in una serie di piccole missioni che ogni giocatore deve superare per passare al livello successivo, pena l'eliminazione. Pesco la mia carta e leggo ad alta voce: "Racconta la tua fantasia erotica principale".
Strabuzzo gli occhi ed arrossisco, imbarazzata. Conoscevo gli amici di mio marito ma non con un livello di confidenza tale da parlare di questi argomenti.
"Beh?", mi incalza Filippo, "Eliminata?".
Cerco lo sguardo di Matteo, che però non mi aiuta. Mi scocciava perdere ma insomma..
Interviene Tommaso, ridacchiando: "Dai Sabri, che sarà mai..Se senti le nostre ti si rizzano i capelli!".
Ci penso un attimo, anche perchè non mi viene in mente una risposta concisa. Prendo coraggio, cercando di non usare termini eccessivamente volgari: "Non saprei, forse mi attirano i giochi di ruolo o qualche situazione strana che mi metta al centro dell'attenzione..".
"Ma che risposta è? Stiamo parlando dei Puffi? Eliminata!" aggiunge Tommaso.
"No!", lo fermo. Ma la voglia di non perdere il gioco abbassa leggermente il mio livello di pudore: "Mi attirano i giochi in cui sono la protagonista..Però senza che io debba decidere. Cioè mi piace l'idea di fare quello che mi viene chiesto, ecco...". Non riesco a non arrossire.
Interviene Tommaso: "Ehy Matte, hai capito.. hai del lavoro da fare qua eh, c'è del potenziale!".
Matteo ridacchia, un po' imbarazzato pure lui, ma senza aggiungere altro.
"Dai avanti, chi è il prossimo che deve pescare?", chiedo.
Ma Tommaso incalza mio marito: "Però Matte, seriamente...devi indagare su ste cose eh, che se ti dice bene ci scappa la cosa a tre con una sua amica! Fatti furbo".
Lo mando bonariamente a quel paese, il clima è leggero e sono sollevata di non aver fatto comunque la figura di una poco di buono.
Interviene Luca, che fino a quel momento non aveva aperto bocca: "Tipo il poker sotto il tavolo!", brandendo un mazzo di carte francesi.
I ragazzi si guardano tra loro, con un misto di intesa e di imbarazzo. Matteo, scocciato, sembra molto vicino a rispondere piccatamente all'amico.
"Il cosa?", chiedo, non cogliendo il riferimento.
"Naaaa dai, andiamo avanti", interrompe il discorso Tommaso.
"Dai ditemi, che sarà mai! Dai Luca, che roba è?".
"Un gruppo di ragazzi gioca a poker. Sotto al tavolo...ehm..una ragazza prova a distrarli..".
Lo interrompo: "Ma cos'è, dai..Che schifo".
Luca: "Ma come no..la ragazza sotto al tavolo controlla totalmente il gioco e decide quale giocatore mettere alla prova..Che viene eliminato se lascia trasparire qualsiasi emozione. Più centrale di così..".
Non era proprio quello che intendevo io ma il pensiero non mi lascia indifferente. L'idea di essere quasi usata per gioco mi fa trasalire.
Proseguiamo il gioco senza tornare ulteriormente sull'argomento, innaffiando i minuti successivi con un po' di vino. Fino alla mia vittoria.
Non si era fatto molto tardi ma l'idea iniziale era quella di non andare a dormire tardi, per essere sulle piste di buon'ora il giorno successivo. In realtà avrei avuto voglia di appartarmi con Matteo, ma non avevamo una camera da letto tutta per noi.
Ci stiamo per alzare, quando Luca riprende in mano il mazzo di carte francesi: "Beh, un pokerino?". Percepiamo la domanda a metà tra una battuta e una provocazione.
"Vai a dormire, scemo", lo appella mio marito, "non abbiamo nemmeno le fiches".
Ma Luca ribatte: "E facciamo scala 40..tanto il tavolo c'è..".
Il chiaro interesse di Luca nei miei confronti fa esplodere la mia eccitazione. Ma nel contempo, l'idea mi spaventa. Non ho grandissima esperienza, ecco.
Cavoli, mi sto già immaginando la situazione. Cerco di cancellarla dai miei pensieri, dai, è un'assurdità.
Torna alla carica Luca: "Lasciamo scegliere il caso, facciamo una scommessa..testa o croce, io scelgo testa. Se vinco io, giochiamo a scala, se esce croce, tutti a letto.".
Matteo lo aggredisce: "Ma ti sei impazzito? Ma ti rendi conto di che cavolo stai dicendo? Ma vatti a fare una doccia fredda va".
Non so che diavolo mi è venuto in mente ma l'idea del lancio della monetina mi fa uscire di testa: "Troppo facile! Almeno 3 teste di fila!".
Spero di aver dato l'impressione di cercare una via di fuga, ma nella mia testa c'è solo la voglia matta che quella maledetta monetina cada nel modo giusto per tre volte.
I ragazzi accettano la sfida, Matteo compreso. Deve sembrargli del tutto impossibile che si verifichi quella coincidenza.
Eppure...
Testa.
Testa.
Testa.
Mi sento bollire. Siamo in alta montagna ma mi sembra di stare nel deserto. Mi bagno.
I ragazzi restano interdetti per qualche secondo, Matteo cerca di obiettare: "Ragazzi dai..".
Ma lo interrompo subito: "Amore..Potevamo dire di no..Abbiamo fatto una scommessa e abbiamo perso. Non dovevamo scommettere".
"Forza forza!", interviene Luca entusiasta. "Aiutatemi a mettere un libro sotto ogni piede del tavolo, serve spazio!".
"Oh, mi metto comodo", dice Luca sfilando i pantaloni e gli slip.
Inizio a realizzare. Inizio ad avere paura. Vorrei tirarmi indietro, scappare.
Luca si siede ad un capo della tavola e invita gli amici: "Eh allora! Volete che ci ripensino? Dai Matte, vieni qua pure tu, faccio le carte".
Ad uno ad uno, i ragazzi si tolgono pantaloni ed intimo davanti ai miei occhi. Qualcuno già eccitato, qualcuno meno. Matteo li imita. Si siedono a tavola, una tovaglia copre le loro parti intime.
Sono paralizzata, non so che fare.
Con grande sorpresa è proprio Matteo a chiamarmi: "Amore siamo qui..Ti aspettiamo...".
Tentenno un po' prima di avvicinarmi al tavolo. Faccio per abbassarmi per entrare sotto ma Luca mi ferma: "Giochiamo ad armi pari però, qua siam tutti nudi..".
Devo spogliarmi. Ho il terrore di non piacere. Prendo coraggio e mi sfilo lentamente la maglietta, calzini e pantaloni.
Ho addosso solo reggiseno nero e mutandine rosa. I ragazzi mi guardano e io provo una grande vergogna.
"Apperò" esclama Tommaso, regalandomi quel briciolo di autostima di cui avevo proprio bisogno.
Sono una ragazza atletica, una seconda di seno, un bel sedere tonico, ma l'autostima non è proprio il mio forte.
"Faccio le carte", esclama Luca mischiando il mazzo mentre il mio abbasso per scendere sotto al tavolo, dopo aver alzato il lembo della tovaglia. Mi guardo intorno cercando di ricordare la posizione dei ragazzi. Riconosco subito mio marito, ovviamente. Poi individuo uno per uno gli altri quattro ragazzi aiutandomi anche con la direzione delle loro voci.
Matteo, Luca e Tommaso sono già praticamente in erezione, Filippo invece no.
Dove vado? Mio marito no, troppo scontato..Luca mi ha infilato in questa situazione più di tutti, lo faccio aspettare. Tommaso.
Mi avvicino a lui cercando di non fare il minimo rumore. Nel momento in cui gli sfioro il ginocchio, il suo pene ha un sobbalzo. Li sento giocare normalmente, ogni tanto una battutina sulle varie espressioni del viso..
Ci siamo. Mi avvicino al pene di Tommaso, nella media. Con la mano abbasso delicatamente la pelle liberando la cappella e gli dò un bacio. Lo sego lentamente, anche per evitare di fare rumore. E' durissimo.
Sono un po' preoccupata perchè non potrò sapere quando raggiungerà l'orgasmo..Mi faccio coraggio, devo eliminare tutto il pudore che ho sempre avuto con Matteo, quel che succede succede. Lo prendo in bocca. Continuo a segarlo con la mano destra e con le labbra gli stuzzico la cappella.
I ragazzi sopra fanno le prime ipotesi, si accusano l'un l'altro ma Tommaso sembra dissimulare molto bene.
Continuo così qualche decina di secondi, ogni tanto smetto di segarlo e cerco di prenderlo in bocca più in profondità, ogni tanto gioco più con la lingua sulla corona della cappella. Lo rimetto in bocca, voglio farlo venire.
Accelero leggermente la sega mentre con l'altra mano gli afferro i testicoli. Sono molto grossi. Continuo a far scivolare tra le labbra il pene di Tommaso, lo sento indurirsi..
Gli tremano le gambe ed ecco il primo sperma che mi cola sulla lingua. E' caldo, non ha un buon sapore ma mi attrae, non riesco a a staccarmi.
Tommaso si lascia scappare un gemito e sento le urla dei ragazzi che lo hanno scoperto. Lo sperma continua a colarmi sulla lingua mentre io rallento la sega e il pompino ma non lascio il pene.
Terminato l'orgasmo, lascio libero Tommaso e sputo a terra lo sperma. Avevo molto paura ma tutto sommato non è stato difficile.
Tommaso si alza e libera la sedia, facendomi un complimento per il pompino.
Ringrazio, mi sento femmina, donna, sexy. Sono bagnatissima.
Ora anche Filippo è eccitato, è il più dotato dei tre. Decido di andare da lui. Mi giro e mi avvicino cercando di non fare rumore ma appena glielo tocco sobbalza all'indietro e gli altri se ne accorgono.
Sento di nuovo le loro urla.
"Ah! Beccato! Beccato! Eliminatoooo!".
"Noooo", esclama Filippo alzandosi dal tavolo.
Sto per scegliere come proseguire ma si rivolge a me e Matteo: "Adesso però non ha più senso, siamo rimasti in due..Puoi uscire..".
Esco dal tavolo, sorridente ed eccitata. Matteo, Filippo e Luca in piedi poco distante, Tommaso steso sul divano in evidente stato di benessere, ancora nudo col pene ormai rilassato.
Luca mi guarda: "Ormai mica ci lascerai così..".
Gli sorrido.
"Vieni qui".
Mi avvicino. Con una mano sulla spalla mi invita ad inginocchiarmi. Obbedisco. Mi eccita obbedire.
Mi prende la nuca e me lo infila in bocca. Lo lascio scivolare tra le labbra. Non è per nulla delicato e questo mi eccita. Mi tira i capelli, me lo infila in bocca con vigore, in profondità. Faccio fatica ma mi sento una bomba, lo lascio fare. Mi scopa, cerco di non fargli male con i denti.
Sento una mano che prende la mia e mi infila tra le dita qualcosa che ha la forma di un pene. Con la coda dell'occhio vedo che è Matteo. Gli faccio una sega, anche se non è facile concentrarsi su di lui mentre Luca me lo infila in bocca.
Anche Luca mi fa tanti complementi, mi sento viva.
La sega non mi viene bene, me ne rendo conto.
"Siediti sul divano", si rivolge Matteo a Luca.
Luca lo ascolta e si sposta, accompagnandomi al suo fianco. Si siede comodo, mi inginocchio davanti a lui e continuo il pompino con il vigore che sembra piacergli. Alle mie spalle sento delle mani che mi afferrano le mutandine sui fianchi e le sfilano alle ginocchia. Credo sia mio marito.
Sono già molto lubrificata, sento il pene di mio marito che si appoggia alla mia vagina ed entra con facilità. E' bellissimo. Mi concentro sul pompino, lascio che Matteo mi scopi a pecora, afferrandomi per i fianchi.
"Guardami", mi invita Luca, "guardami mentre me lo succhi".
Mi sento sexy come mai prima. Cerco di succhiarlo bene, lo guardo negli occhi, gli solletico le palle. Lo vedo strabuzzare gli occhi, mi prende la nuca con forza e mi blocca con tutta la cappella in bocca e viene, viene anche lui nella mia bocca. Se lo sperma di Tommaso colava sulla mia lingua, Luca schizza, schizza tantissimo. Lo sento gemere sempre facendo forza sulla mia nuca.
Terminato l'orgasmo, si sfila dalla mia bocca e si alza. Lascio colare a terra anche il suo sperma.
In preda all'adrenalina, Luca chiama Filippo e lo invita ad avvicinarsi: "Vieni qua Pippo, dai che tocca a te!".
Si avvicina anche Filippo: "Matteo aspetta, falla sdraiare sul divano".
Mi aiuta ad alzarmi ed a stendermi a pancia in su.
"Ecco, continua a scoparla".
Matteo torna dentro di me e mi scopa a missionario. Luca invece mi scavalca con una gamba e si mette a cavalcioni sul mio viso. Con una mano aiuta il suo pene ad avvicinarsi alla mia bocca. Lo infila e lo sfila, molto lentamente. Lo infila in profondità e lo sfila, ancora.
"Leccami le palle", mi dice.
Mi avvicina i testicoli alla bocca e glieli solletico con la lingua mentre mio marito continua a scoparmi dietro di lui.
Mentre gli lecco le palle lui si masturba guardandomi negli occhi. E' eccitato, gli piace. Faccio del mio meglio con la lingua e cerco di eccitarlo anche con lo sguardo. Si sega e credo non durerà molto. E' un bell'uccello, avrei quasi voglia di sentirlo dentro di me ma va bene così.
Dura pochissimo. Quando raggiunge l'orgasmo arretra leggermente lasciando colare i fiotti di sperma su tutto il mio volto, sulla bocca e sulle guance, è bellissimo.
Cerco di leccargli ancora i testicoli, glieli succhio, gli piace.
Si sposta e mi appare la sagoma di Matteo che mi sta scopando, è eccitatissimo anche lui. Io non so nemmeno quante volte son venuta, i troppi stimoli mi han fatto perdere la concentrazione sul mio piacere fisico. L'appagamento mentale mi sta estasiando.
Mi preparo ad aspettare l'orgasmo di mio marito ma non tutti sono d'accordo.
Luca: "Tommaso vieni qui, quando ci ricapita..".
Si avvicina al mio volto, di lato, ricomincia a masturbarsi. Con la mano libera mi abbassa le spalline del reggiseno e lo fa scendere sulla pancia. I colpi di Matteo mi fanno sobbalzare il seno e mi sento una bomba.
Si avvicina anche Tommaso dietro di me e si masturba anche lui sopra il mio volto.
Matteo intanto geme, rallenta il movimento del bacino e viene dentro di me. Lo sento contrarre il pene per far uscire lo sperma, è bellissimo.
E' bellissimo vedere gli altri due masturbarsi per me. Li ho già fatti venire ma non ne hanno abbastanza.
Tommaso è il primo, si abbassa un po' per avvicinare il pene al mio viso e anche lui viene sopra di me. Il suo sperma mi cola sulla fronte e sul naso, è il più caldo di tutti.
Pochi secondi e anche Luca raggiunge di nuovo l'orgasmo.
"Apri le labbra", mi chiede. Eseguo. Adoro eseguire gli ordici.
I suoi schizzi mi colpiscono le labbra, alcuni entrano in bocca. Mi avvicino a lui di pochi centimetri per baciargli la cappella e ricevere gli ultimi schizzi sulla labbra per poi crollare all'indietro stremata dopo aver sputato a terra lo sperma.
Non credo a me stessa, a quello che avevo fatto. Non provavo nessun senso di colpa, mi sentivo femmina come mai prima.
La giornata successiva sugli sci fu bellissima.
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