tradimenti
L'asta del fantacalcio
di nfeo88
23.08.2022 |
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"Sabrina: "Vieni", invitando Tommaso a sfilare il preservativo e a salire sopra di lei, le ginocchia ai lati dei fianchi..."
La vita è incredibile e il futuro può essere anche più assurdo e sconvolgente di come possiamo immaginarlo. Il racconto è lungo, ho voluto riempirlo di dettagli perchè per me significa molto e ho voluto fissare l'accaduto nel modo più preciso possibile. Spero perdoniate lo spreco di parole e sono curioso di leggere i vostri commenti.
Sono Matteo, 33 anni sposato con Sabrina da 6 anni. Siamo una coppia normale, lavoro, casa, vacanze, auto, serie tv. Anche dal punto di vista sessuale nessun eccesso, nessuna trasgressione degna di nota. Io fantastico moltissimo, sogno una compagna sorprendente ed estroversa mentre mia moglie sembra non avere particolari fantasie erotiche. In passato ho provato a raccontarle qualche mio pensiero ma non ho trovato una mente complice disposta all'ascolto per cui ho riversato qui, nei vari racconti precedenti, alcuni dei pensieri osceni che mi turbano il sonno.
Fino a pochi giorni fa.
Premessa: Sabrina è uno dei miei più grandi fallimenti. Esteticamente è una bella ragazza, 1,70m, capelli lunghi castani, un fisico esile ma allenato. Un bel sedere alto e tondo, meravigliose gambe toniche, punto vita sinuoso, seno piccino piccino, una prima coppa B.
Fallimento perchè da sempre manca in fiducia in se stessa, come persona, come donna, come amante. Questo la porta a non truccarsi, non prendersi cura di sè, non mettersi mai in mostra, non indossare mai qualcosa per sentirsi bella e sensuale. La palestra è solo una valvola di sfogo, al più un luogo in cui prendersi cura del proprio corpo "per non essere ancora peggio", dal suo punto di vista.
Mi dispiace di non essere mai riuscito a regalarle l'autostima che merita, pur avendo fatto del mio meglio. Prende i miei complimenti quasi come delle prese in giro, parole non serie, non crede di poter risultare attraente per qualcuno.
Non vorrei aver trasmesso un'immagine eccessivamente da brutto anatroccolo ma potrei riassumere il tutto con "una ragazza da 8, trascurata al punto da apparire un 6,5".
Ora aspettiamo un figlio e mai avrei potuto immaginare quanti cambiamenti avrebbe portato ancor prima di venire al mondo. Sbalzi d'umore, voglie di cibi disgustosi ad orari improponibili, pianti.
Fino all'inizio del quarto mese, quando dall'oggi al domani le esplose letteralmente il seno. Il suo corpo non mostrava ancora ancora nessun segno della gravidanza se non, appunto, un seno di un paio di taglie più grande che, su una corporatura così esile, sembrava quasi sproporzionato.
I primi giorni Sabrina accolse questa novità con imbarazzo, cercando di non far vedere i cambiamenti. Ma con il passare dei giorni, forse grazie anche alla mia morbosa e continua attenzione per le sue tette, iniziò a sentirsi a suo agio. Le usava per qualche piccola provocazione nei miei confronti, arrivò addirittura ad indossare degli abiti generosi in pubblico. Notai anche un discreto aumento della sua libido, non saprei dire se in conseguenza del cambiamento ormonale o della piccola crescita di autostima. Poco importa, il risultato è che fu più semplice avvicinarsi a lei in quei giorni.
Ma veniamo al giorno che mi ha cambiato la vita: 11/08/2022.
Appuntamento con Luca, Andrea e Tommaso a casa nostra, per l'asta del fantacalcio, ore 16. Già sapevamo che avremmo fatto notte. Lo so, il fantacalcio in 4 non è il massimo ma non abbiamo mai voluto allargare il nostro gruppetto storico. Tanto più che viviamo tutti lontano e questa è l'occasione perfetta per un ritrovo annuale "obbligatorio".
L'estate è rovente e il nostro piccolo climatizzatore non riesce a mantenere in casa una temperatura decente, pur pompando al massimo. Aspettiamo le 16 svaccati sul letto in mutande, doccia fatta ma poca voglia di mettere del cotone addosso.
Suona il campanello, con qualche minuto di anticipo.
"Ca**o", esclamo alzandomi velocemente dal letto e infilandomi al volo pantaloncini e maglietta. Sto per correre ad aprire la porta ma Sabrina mi ferma, chiedendomi un consiglio su cosa indossare.
"Quello che vuoi, dai, tanto siamo in casa. Metti qualcosa di comodo. Prendi un paio di pantaloncini miei da calcio e una maglietta".
"Posso un top della palestra?", aggiunge.
"Si, si, quello che vuoi", le rispondo frettolosamente, con la mente già al piano di sotto.
Scendo i gradini a due a due e mi fiondo sul portone d'ingresso per accogliere i miei amici. Eccoli lì, sempre uguali. Ci salutiamo calorosamente, le solite battute da spogliatoio su quello che ha qualche capello in meno o quell'altro con qualche chiletto in più. Li invito ad entrare giusto in tempo per salutare anche Sabrina che stava scendendo le scale.
Resto a bocca aperta quando la sua figura volta l'angolo e si avvicina ai miei amici, che salutano anche lei con entusiasmo, complimentandosi per la gravidanza. Luca le porge un mazzo di fiori che la fa arrossire, io raccolgo le birre portate dai ragazzi e le metto in frigo.
Sabrina era scalza, smalto rosa ai piedi, indossava un mio paio di pantaloncini neri da calcio e un normalissimo top di tessuto beige con 3 bottoncini sulla scollatura (di cui due chiusi) con un reggiseno basico bianco utile più a celare i capezzoli che non a sostenere un seno che non aveva alcun bisogno di sostegno.
Si avvicina a me mentre ripongo le birre al fresco: "Ho messo questo perchè i top della palestra mi stringono tutti, va bene lo stesso?".
Annuisco, ipnotizzato dalla lieve porzione di scollatura scoperta.
"Beh ma la pancia? Ma non è che ci avete preso in giro?", chiede Tommaso per complimentarsi con Sabrina.
"Mi sa di no, Tom, la pancia non si vede ancora ma guarda che tette!" interviene Luca aggiungendo un secondo complimento.
Sabrina risponde ai ragazzi, aggiungendo le consuete chiacchiere sulle settimane di gestazione, sulla data presunta del parto. Insomma le solite chiacchiere per rompere il ghiaccio. Il suo linguaggio del corpo mi dice chiaramente che si trova a disagio. La vedo ingobbirsi leggermente, per ritrarre inconsciamente le proprie forme, per proteggersi dagli sguardi. Purtroppo l'autostima non è un tasto che si accende istantaneamente ma è un graduale processo di crescita, che per alcuni nemmeno avviene mai.
Percepivo chiaramente il suo sentirsi sbagliata per aver dato modo ad un uomo di farle un complimento estetico.
Ma bando alle ciance, l'asta del fantacalcio è una cosa seria e richiede tempo e concentrazione. Per cui noi uomini ci accomodiamo a tavola, carta e penna alla mano, Sabrina se ne torna al piano superiore.
Il pomeriggio scorre piacevolmente, ci divertiamo. Ogni tanto Sabrina scende a prendere un frutto o dell'acqua in cucina e i ragazzi ne approfittano per fare qualche battuta anche con lei. Chi prova per scherzo ad offrirle un sorso di birra, chi le chiede consigli sull'acquisto di calciatori di cui non conosce nemmeno l'esistenza.
Inizialmente pensavamo di cavarcela in 3-4 ore, invece ci ritroviamo all'ora di cena praticamente a metà del lavoro, così propongo ai ragazzi di fermarsi a cena. Sabrina propone di cucinare uno spaghetto aglio, olio e peperoncino facile facile, i ragazzi suggeriscono galantemente di ordinare qualcosa per non far lavorare Sabrina e per non sporcare la cucina ma mia moglie insiste e fa cadere le resistenze dei miei amici.
Non un'ottima idea quella di mettersi ai fornelli, vista la temperatura. Luca, Andrea e Tommaso si spostano sul divano ad ascoltare le prime notizie del telegiornale, io faccio spola tra cucina e salotto per apparecchiare la tavola. Mi accorgo subito che Sabrina sta faticando, le gocce di sudore scendono dai capelli lungo il collo e la schiena fino ad essere assorbite dal top. Provo a consigliarle di sedersi e lasciar fare a me ma insiste a dire che va tutto bene, che il calore dei fornelli e dell'acqua bollente sono sopportabili.
Accetto malvolentieri e finisco di preparare la tavola. Noto che ha aperto i due bottoni del top scoprendo vistosamente la scollatura nel tentativo vano di abbassare la temperatura corporea e penso tra me e me che dovrò ricordarle di richiuderli prima di sedersi a tavola.
Avrei dovuto insistere un po' di più, perchè dopo qualche secondo Sabrina cede, facendo il gesto del ventaglio con entrambe le mani: "Amore non ce la faccio più, fa troppo caldo qui ma non so che altro mettere, sono già nuda".
Le rispondo: "Vai di là, dai. Ci penso io a mantecare la pasta.".
Sabrina, rossa paonazza: "Mi sento svenire. Ma se tolgo il reggiseno sono tanto sconcia? Magari faccio un salto sopra a prendere una maglietta".
"Si certo, una maglietta. Così fai pure peggio. Prova a toglierlo, vediamo com'è".
Mia moglie slaccia e sfila il reggiseno da sotto il top e mi devo dare un pizzicotto per riprendere a mescolare la pasta nella padella.
Si, era sconcia. Ma come ogni uomo davanti ad paio di tette, con l'aggravante degli spaghetti che stavano lessando, non fui in grado di ragionare: "Eh..chiudi un bottoncino almeno, dai. Però vai a tavola che ci penso io qua che sennò mi tocca buttare via tutto".
Sabrina chiude obbediente il bottone e si sposta in salotto.
Ho sempre fantasticato su situazioni che coinvolgono mia moglie ed altre persone ma paradossalmente in quel momento prevaleva la gelosia. Preparai velocemente le 5 porzioni per raggiungere velocemente gli altri nell'altra sala, mi innervosiva il pensiero che i ragazzi nell'altra sala potessero fare degli apprezzamenti o anche solo dei pensieri su di lei.
Porto in tavola i piatti e noto con sollievo che in realtà solo Sabrina è seduta, mentre gli altri tre sono ancora davanti al televisore a bisticciare sui candidati delle prossime elezioni e non sembrano nemmeno averla notata.
"A tavola, si mangia!", li richiamo all'ordine controllando nervosamente il modo in cui si avvicinavano. A tutti e tre cade l'occhio sul top di Sabrina, che nel frattempo stava già arrotolando la prima forchettata di spaghetti. Provavo un fastidio indescrivibile. Mangiai nervosamente, divorando il cibo inconsciamente senza gustarlo, per terminare la cena prima possibile, preparando nella mente ipotetiche risposte alle battutine dei ragazzi.
In realtà, vuoi per cortesia, vuoi per rispetto nei miei confronti, vuoi per pudore, nessuno disse nulla di sconveniente e con il passare dei minuti i miei battiti cardiaci tornano a livello di riposo. La cena proseguiva serenamente, il dibattito politico passò dalla TV alla tavola e ognuno sentì il bisogno di esprimere la propria ricetta per risollevare il Paese.
Ogni tanto notavo lo sguardo di Luca, Andrea o Tommaso cadere furtivamente sul seno di Sabrina ma riuscivo a tenere sotto controllo la gelosia.
"E' tutto normale", dicevo tra me e me, "sono io che non sono abituato a vederla vestita in questa modo davanti ad altre persone ma non è poi un abbigliamento così scandaloso, non fare il vecchio".
Sabrina, dal canto suo, sembrava completamente a suo agio. Suppongo si stesse godendo la serata non del tutto cosciente della sua sensualità, non facendo nemmeno caso agli sguardi dei ragazzi. Si comportava in modo del tutto naturale, non limitando in nessun modo la gestualità del corpo e delle braccia: capitava di stringere i seni con le braccia o ancora di appoggiarli al tavolo o di saltellare leggermente sulla sedia nell'enfasi delle chiacchiere.
Ma l'asta del fantacalcio non era finita, per cui sparecchiamo velocemente la tavola e riprendiamo il materiale del gioco. Sabrina resta con noi qualche minuto, prima di spostarsi in cucina per lavare i piatti, chiamandomi: "Amore, vieni un attimo a darmi una mano?".
Mi alzo sbuffando un po' e la raggiungo.
Sabrina, sottovoce, con l'espressione un po' imbarazzata: "Amore..ti posso fare una domanda, però non mi prendi per scema?".
Io, raggiungendo lo stesso livello di voce: "Ma certo, che succede?".
Sabrina: "Me lo prometti?".
Io, un po' spazientito per la perdita di tempo: "Ma ovvio, dai, dimmi".
Sabrina: "Mi pare di aver visto che Luca è, diciamo, arzillo...".
Io: "Ce l'ha duro?".
Sabrina: "Cioè mi pare, magari ho visto male..Ma secondo te potrebbe essere colpa mia? O magari sta pensando a cose sue?".
Resto un attimo senza parole, non so bene cosa rispondere: "Ma non lo so, non ho visto mica niente..Potrebbe anche essere..Gli vado a dire qualcosa".
Sabrina: "No! Ti prego!", dimenticando per un attimo di tenere bassa la voce. "Lascia stare, era solo per sapere..", mi dice con un sorriso appena accennato.
Torno al tavolo coi ragazzi e approfitto della posizione eretta per lanciare uno sguardo in direzione dei pantaloncini di Luca ed effettivamente si nota l'erezione dai pantaloncini leggeri.
Convivo contemporaneamente con un senso di piacere, perchè finalmente per una volta posso apprezzare la femminilità di mia moglie e i suoi effetti ma provo anche un senso di gelosia nei suoi confronti. Devo dire che quest'ultimo prevaleva, avrei voluto dare una testata a Luca ma non volevo fare la figura del medievale. Mi viene in mente di dare una gomitata leggera a Tommaso, di fianco a me, facendogli un cenno col capo verso i pantaloncini di Luca per farlo svergognare.
Tommaso, forse anche leggermente brillo, non perde un istante: "Guarda guarda che porcelloni!", urla in direzione di Luca ma anche di Andrea. E solo allora noto il rigonfiamente anche nei pantaloncini di Andrea.
I due cercano di portare indietro il bacino per nascondere il nascondibile, arrossendo ma Tommaso incalza: "Meglio che finiamo l'asta che poi qualcuno qua deve andare a casa a liberare gli ormoni!", ridacchia, "Sabrina stai in cucina un po' che qua hai fatto un casino".
"Come?", chiede mia moglie affacciandosi dalla porta.
"Niente niente, roba di fantacalcio", cerca di liquidarla rapidamente Luca, "dai andiamo avanti con l'asta che manca ancora un sacco".
Ripartiamo così ad assegnare i calciatori alle varie squadre, finiamo i centrocampisti quando Sabrina mi richiama di nuovo in cucina.
"Chiudi la porta un secondo", mi dice. Stavolta l'espressione è più seria.
Sempre lei: "Ho sentito bene, che poi vanno a casa a fare.." mimando il gesto della masturbazione.
Io: "Ma si, ma sai che noi maschi siamo così dai..Non te la prendere. La prossima volta ci organizziamo diversamente, magari vado io a casa loro".
Sabrina: "Ma quindi dovranno fare a casa perchè gli è venuto duro per me?"
Tentenno un istante alla ricerca della risposta corretta, risposta che non esiste: "Che ti devo dire, pare di si..".
Un lungo silenzio, ma lo sguardo di mia moglie si illumina: "Amore..io vorrei tanto vedere..".
Io: "Che si segano??" le chiedo strabuzzando gli occhi.
Annuisce abbassando il capo ma continuando a guardarmi negli occhi, con aria maliziosa.
Io: "Ma sei impazzita?? Ma cosa mi stai chiedendo?".
Sabrina: "Sono solo curiosa di vedere se sono state queste", mi dice toccandosi le tette, per tentare di essere più convincente.
Sento abbassarsi le mie difese ma reagisco ancora: "Dai ma anche se fosse ma che figura ci faccio io? Che lascio segare i miei amici davanti a mia moglie.. Ma non si può sentire".
Sabrina: "Però quando tu mi volevi raccontare le tue fantasie e io non ti davo retta come ti sentivi? Perchè fai lo stesso a me?".
Ero distrutto. Ricordo bene quando provai a raccontarle le mie perversioni e ricevetti solo una porta in faccia. Mi sentivo umiliato, giudicato. E stavo facendo quasi lo stesso con lei.
Sabrina: "Sei tu quello che ha sempre cercato di spingermi a sorprenderti, no? Eccomi...".
Non rispondo. Posso solo fare silenzio perchè non ho la forza dei respingere quegli occhioni dolci.
Sabrina, senza aspettare una mia risposta: "Grazie amore..Però glielo chiedi tu? Che io mi vergogno..Magari non vogliono o magari non gli interessa..".
Resto lì, in silenzio coi miei pensieri: "Che devo fare? E' una follia..Che figura ci faccio? Però ho cercato di essere sempre quello aperto, moderno, e alla prima occasione di dimostrarlo davvero mi tiro indietro? Questi si fanno una sega e basta...Si però con mia moglie davanti, e che cazzo..".
Un sospiro profondissimo. Io: "Sei sicura? Vuoi questo?".
Mi sorride, e io mi sciolgo nel suo sorriso.
Apro la porta.
Io: "Raga..".
Andrea: "Oh finalmente! Avanti così tocca dormire qui!".
Mantengo l'espressione seria: "No, aspetta. Vi devo chiedere una cosa parecchio imbarazzante".
Sempre Andrea: "No! Se vuoi mandare l'asta all'aria perchè non ti piacciono quelle pippe che ti sei preso, la risposta è no! Le regole son queste!".
Io: "Ma no...fatemi parlare. Allora..", deglutisco. "Dai, via il dente via il dolore. Si è capito che Sabrina oggi l'ha fatto rizzare un poì a tutti, no? Con ste tette da latte..".
I tre non provano nemmeno a smentire.
Io: "Eh, prima avete detto che poi andate a casa e vi segate..".
Luca: "Ma no ma si fa per dire, dai..".
Io: "Eddai Luca, lo so benissimo che non si fa per dire, sono maschio anch'io eh..Ma non è questo il problema. Ve lo dico. E' che Sabrina vorrebbe vedere".
Luca: "Ma vedere cosa?".
Io: "Eh, che vi segate".
Silenzio.
Sempre Luca: "Ma qui? Ma serio?".
Annuisco col capo. I ragazzi si guardano perplessi.
Andrea: "Ma te l'ha chiesto lei?".
Io: "Eh, e ti pare che te lo chiedo io..si, lei".
Andrea: "Dai, adesso esce lei col cartello di scherzi a parte", ridacchia per alleggerire la tensione.
Io: "Andre...Sono serio. Però è imbarazzante, ditemi si o no e basta".
Tommaso, rivolto agli altri due: "Raga..che facciamo? Cioè è strano ma perchè no?".
Luca: "Mi pare troppo bello per essere vero..".
Io: "Quindi si? Tu, Andre?".
"Dai, va bene", mi rispondono entrambi.
Mi giro verso Sabrina, che era nascosta alle mie spalle, e le faccio un cenno col capo affinchè entrasse in salotto.
Sguardo a terra, rossa in volto, Sabrina mi chiede: "Dove mi metto?".
Prendo un rotolo di carta igienica e lo lancio sul divano: "Eh, siediti lì", riferendomi al pouf proprio di fronte al divano, ad un paio di metri di distanza.
"Andiamo?", mi chiede Tommaso prima di spostarsi sul divano.
Io: "A me chiedete? Andate andate..".
Luca, Tommaso e Andrea si accomodano sul divano. Sabrina già seduta di fronte a loro, ancora non riesce a guardarli, il capo completamente rivolto verso destra.
Sempre Tommaso prende l'iniziativa, con il pollice della mano sinistra abbassa l'elastico dei pantaloncini e degli slip lasciando uscire l'uccello barzotto. E' il più dotato dei tre, non mi sorprende che sia il meno timido. Lo seguono a ruota gli altri due.
Tommaso è il primo ad afferrare il cazzo con la mano libera è inizia lentamente a segarsi. Gli altri due seguono l'esempio e cominciano a fare lo stesso.
La situazione è surreale. Paradossalmente Sabrina è la più in difficoltà, tesa come un violino, sguardo assente.
Tommaso si rivolge proprio a lei: "Sabri..così però siamo noi in imbarazzo..Lasciati un po' andare, non c'è nulla di male..".
Sabrina gira lo sguardo verso di me in cerca di approvazione, come se in cuor suo avesse ancora bisogno del mio consenso.
Io: "Dai Sabri, siamo qui, ci sono io..Se è quello che vuoi, goditi il momento. Senza vergogna".
Mi sorride e annuisce col capo. Trova il coraggio di rivolgere lo sguardo per la prima volta verso il divano e sembra scorrere uno per uno con gli occhi i cazzi dei tre ragazzi che si stanno segando per lei.
Tommaso: "Sabri, io chiedo..Ti va di giocare un po' con il seno? Mi aiuterebbe..".
Sabrina mi guarda, ancora in cerca di approvazione. Annuisco.
La vedo sciogliersi piano piano, le sue mani scorrono lungo il torace, si accarezza le tette strusciando contro i capezzoli, le afferra con entrambe le mani.
Prende il coraggio di chiedere: "Così? Vi piace?".
"Si!", "Tantissimo!" confermano i ragazzi.
L'eccitazione inizia a raggiungere il cervello, perchè anche Luca prende il coraggio di domandare: "Beh se hai caldo puoi anche togliere quella maglia..".
Sabrina stavolta mi ignora e risponde direttamente: "Top, è un top..".
E a queste parole afferra con entrambe le mani incrociate il bordo inferiore e lo sfila via dalla testa aggiungendo: "Era un top..".
E sorride, continuando a toccarsi le tette. Vedo salire la sua eccitazione. Me ne accorgo dal movimento del bacino che si muove in modo circolare sul pouf, quasi a solleticare i suoi genitali. L'imbarazzo non c'è più, si sta divertendo, si gode la vista dei tre ragazzi che si masturbano per lei.
I freni inibitori non esistono più e Luca si lascia scappare sottovoce un: "Quanto vorrei toccarle", che però viene percepito da tutti.
"Eh no..", l'esclamazione mi esce naturale.
Ma Sabrina mi guarda ed esclama: "Io vorrei..".
Non rispondo, ma Sabrina non aspettava davvero la mia opinione. Si alza, avvicina il pouf al divano. E' a pochi centimetri da loro. Li stuzzica: "Non volete più?".
Luca non si fa pregare un istante e le appoggia una mano sul seno più vicino, lo strizza con vigore, la mano scorre anche sull'altro. Nel frattempo tutti e tre continuano a masturbarsi, ora con buona velocità. Sudano.
Anche Tommaso ed Andrea allungano le mani e toccano mia moglie.
Andrea si alza. La sua posizione era la più scomoda, la più lontana. Si porta dietro di lei, in piedi, le palpa le tette da dietro avvicinandosi pericolosamente con l'uccello al suo corpo.
"Amore..", mi chiama Sabrina, senza però avere la forza di ruotare il capo verso di me.
"Amore..", mi chiama di nuovo. "Voglio venire anch'io, ti prego".
Io: "Che vuoi che faccia? Scopiamo dopo?".
Sabrina: "No", con la voce rotta dall'eccitazione.
Di nuovo Sabrina: "No, ora...hai dei preservativi?".
Io: "Ma come...".
Sabrina: "Hai dei preservativi? Li prendi?".
Vorrei oppormi, ma ormai? A cosa serve? Salgo al piano di sopra per scendere con i contraccettivi. Li lancio sul divano. Non li usiamo più da mesi, era evidente che non stava pensando a me.
Sabrina: "Voglio venire, fatemi venire..".
Luca: "Come?".
Sabrina: "Come volete, basta che mi fate venire che non resisto più...Però preservativo e fate piano, dovete fare delicatamente".
"Vieni qui", la invita Luca ad alzarsi mentre si infila il preservativo. "Appoggia le mani sul pouf". La invita a piegarsi a 90, si sposta dietro di lei e appoggia l'uccello alla vagina ormai più che lubrificata. Lo fa scorrere su e giù un paio di volte per aprire le labbra e lo infila dentro di lei senza difficoltà.
"Piano..", gli ricorda Sabrina.
Luca affonda delicatamente dentro il corpo di Sabrina, le mani appoggiate ai suoi fianchi. Pochi colpi, l'eccitazione è alle stelle.
Luca: "Sabri, mi devo fermare..".
Sabrina: "No! No! Non fermartiiii!".
Luca: "Devo! Devo!", ma non fa nemmeno in tempo a finire la frase. Luca blocca la penetrazione, l'uccello tutto dentro e viene: "Aaaaah", ansima scaricando tutto nel preservativo.
Sabrina protesta, quasi arrabbiata: "No! No! Stavo per venire anch'io! Cazzo!".
Luca crolla sul divano, dove nel frattempo stavano continuando a masturbarsi Andrea e Tommaso. Si alza quest'ultimo: "Non ti preoccupare, ci penso io".
Si infila il preservativo velocemente e penetra mia moglie ancora a 90. La scopa che decisione, ma delicatamente, come richiesto. Sabrina non resiste più, non dura nemmeno un minuto e ci fa sentire chiaramente il suo orgasmo: "AAhhhh! Siiii! Siiii! Cosììììì!"
Tommaso le lascia solo il tempo di riprendersi, per poi ricominciare un leggero movimento col bacino, scopandola molto piano.
Sabrina: "Ma tu vieni così? Voglio che vieni adesso!".
Tommaso: "Mmm..Allora sdraiati schiena a terra, fammi vedere ste tettone che ballano".
Sabrina gli sorride, appagata, e lo asseconda.
Tommaso si porta davanti a lei, le prende le caviglie con le mani e affonda nuovamente dentro di lei. Ad ogni colpo, ad ogni penetrazione, le tette saltano ipnoticamente, è erotica come non mai.
Sabrina: "Vieni, vieni ti prego, mi brucia...".
Tommaso: "Ma ti faccio male?".
Sabrina: "Si, no, non capisco..brucia, bruciaaaaaaa, oddio siiiii, siiii, sto venendo ancora, oddio siiii, continuaaaaa".
Tommaso, sorpreso, continua a scoparla fino al termine dell'orgasmo.
Sabrina: "Mi hai distrutta..Ti manca tanto?".
Tommaso: "Eh..mi piacerebbe venirti sulle tette...Ci penso da tutta la sera..".
Sabrina: "Vieni", invitando Tommaso a sfilare il preservativo e a salire sopra di lei, le ginocchia ai lati dei fianchi.
Sabrina: "Fai tu?"
Tommaso riprende a masturbarsi a cavalcioni sopra mia moglie che nel frattempo si rivolge ad Andrea: "Andrea...io non ce la faccio più..vuoi venire qui anche tu?", strizzando le tette.
Andrea si avvicina di fianco e inizia a segarsi anche lui sopra al seno di mia moglie, che nel frattempo le tocca, le massaggia roteando con le mani, gioca con i capezzoli.
Sabrina: "Vieni qui sopra, di fronte a Tommaso, che ti è andata peggio degli altri". E con le mani lo accompagna ad appoggiare le ginocchia ai lati della sua testa e ad abbassarsi fino a riuscire a raggiungere le palle con la lingua. Le mani tornano sulle tette, Tommaso e Andrea si masturbano uno di fronte all'altro sopra ai seni, Sabrina con la lingue stimola le palle di Andrea, le succhia.
Andrea: "Sabri..Sabri...Vengooooo".
Sabrina fa appena in tempo a spostare le mani che Andrea viene sulle tette. Prima su una, poi ha la lucidità di spostarsi per sporcare anche l'altra. Alla vista dei capezzoli coperti di sperma crolla anche Tommaso e viene.
Tommaso: "Ahhhh siii vengoooooo". Anche Tommaso deposita i suoi schizzi di sperma sulle tette di mia moglie.
Si accasciano entrambi a terra per riprendersi.. Sabrina resta lì, distesa, coperta di sperma. Ride felice.
Io..Io solo una cosa ho chiesto ai ragazzi. Di non farne parola con nessuno. Ma dopotutto, anche se sveleranno il segreto, chi mai gli crederà?
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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