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Mia moglie, Paolo e un gioco sfuggito di mano


di nfeo88
10.08.2021    |    48.493    |    21 9.9
"Paolo dovette solo piegare leggermente le ginocchia, ma la posizione era confortevole per entrambi..."
Io sono Matteo, lei Sabrina. 32 anni entrambi, stavamo rincasando dalla cenetta romantica con cui abbiamo festeggiato il nostro quarto anniversario di matrimonio.
Sabrina è castana, capelli lunghi lisci. 1,65 m e una corporatura snella e atletica ma molto femminile, con un bel vitino stretto e un sedere rotondo e meraviglioso. Seno contenuto, una seconda, ma alto e tonico. Insomma, davvero un bel vedere. Tanto bella quanto poco consapevole di se stessa, per cui poco incline a valorizzarsi nell'abbigliamento e nell'usare il proprio corpo per farsi apprezzare.
La vita sessuale tra di noi era tutto sommato soddisfacente, anche se poco movimentata. Dimenticate tutto ciò che si vede nel porno..le solite 3-4 posizioni, rapporti ripetitivi, ma questo è l'equilibrio che avevamo trovato per la nostra intesa a letto.
Nel tempo c'è stato qualche vago tentativo da parte mia di sperimentare qualcosa di nuovo ma sempre senza successo. Anzi, spesso capitava addirittura che Sabrina si arrabbiasse quando le provavo a raccontare le mie principali fantasie.
Quella sera, prima di cena, le avevo regalato un completino intimo nero, reggiseno di pizzo semitrasparente e una brasiliana striminzita, che fortunatamente ero riuscito a indurla ad indossare sotto un abito nero al ginocchio casto e discreto. Un paio di sandali dorati con tacco 9 completava l'outfit della serata.
La serata era iniziata con un aperitivo ed era proseguita in un elegante ristorante di pesce. Stranamente mi aiutò a finire la bottiglia di bianco che avevo ordinato. Credo che il suo obiettivo fosse banalmente quello di impedirmi di scolarla da solo e poi mettermi al volante. Al di là delle intenzioni, il risultato fu che entrambi eravamo discretamente brilli e tra una risata e l'altra eravamo finiti a ricordare gli scherzi degli amici al nostro matrimonio. Parlammo del classico gioco in cui la sposa bendata deve riconoscere lo sposo dal sedere tra una serie di invitati e lo sposo bendato deve riconoscere la sposa dalle mani, tra una serie di invitate. Gioco che ci sarebbe piaciuto fare ma che purtroppo i nostri invitati non organizzarono per noi quel giorno. Per scherzare, provai ad obiettare:
M: "Certo che per la parità dei sessi, anche lo sposo dovrebbe riconoscere la sposa dal sedere..."
La sua replica fu ineccepibile:
S: "Come no..Allora facciamo che la sposa riconosce lo sposo dal pacco, palpandolo pure a qualche invitato! Scommetto che non ti piace più tanto questo gioco, vero?"
Non potei fare altro che incassare il colpo. Dopo qualche secondo di silenzio, abbassando la voce per evitare di farmi sentire dai tavoli vicini, provai a rispondere al colpo:
M: "Mah, secondo me non saresti in grado di riconoscerlo al tatto..Troppo complicato!"
S: "Scherzi? Al tatto è facilissimo! E ti dico di più, potrei distinguere senza problemi il tuo da quello di un altro anche senza toccarlo..".
Il riferimento era chiaramente alla sensazione vaginale.

Fu per me il punto di non ritorno. Passai il resto della cena a cercare di placare l'eccitazione senza riuscirci minimamente. Ed un maschio eccitato e brillo fa spesso cose molto stupide. E io stavo per farne una molto ma molto stupida.
Sapevo che stavo facendo una grandissima sciocchezza ma non riuscivo a togliermi dalla testa il pensiero di Sabrina, bendata, alle prese con un altro uomo.
E così salimmo in macchina per tornare verso casa. Non avremmo dovuto, nessuno dei due era perfettamente in condizione per guidare ma mi accollai il rischio. Lei si addormentò quasi subito e mi lasciò il tempo per pensare. Pensai che magari un giorno avrei potuto bendarla e farle fare quel gioco con le mani.. Che avrei potuto organizzare qualcosa, che magari sarebbe stata al gioco. Cercavo di illudere me stesso..Ma no, ero troppo eccitato, non potevo aspettare. Ero troppo eccitato per lasciar sedimentare (e poi decadere) l'idea e non volevo lasciarmi scappare l'occasione. Non si ubriaca spesso...
Cercai di farmi venire in mente il complice giusto...Paolo!
Paolo è un nostro coetaneo con cui gioco a calcetto di tanto in tanto. Paolo è poco più alto di Sabrina, fisico morbido, un po' di pancetta. Non proprio un modello insomma. Però è una persona discreta e a modo, pulita e non promiscua. Insomma, mi sembrava un buon candidato per un gioco segreto di una sera. Ok, questo sarebbe stato il ragionamento razionale di una persona con autocontrollo.
Io invece avevo cercato semplicemente di individuare una persona un po' più dotata di me e che non conoscesse personalmente Sabrina. A dire il vero non conoscevo le dimensioni di Paolo ma dai ricordi di spogliatorio sapevo che il suo pene a riposo è grande più o meno quanto il mio in erezione (15 cm di lunghezza per 3 cm di diametro). Ad occhio e croce, poteva essere l'uomo giusto.
Controllando che Sabrina continuasse a dormire, presi il telefono e gli mandai un messaggio chiedendogli se fosse impegnato. Mi rispose velocemente che stava guardando la TV a casa, nulla di particolare. Senza indugio, gli chiesi se poteva venire subito a casa mia, parcheggiando però a qualche decina di metri e restando in macchina in attesa del mio arrivo. Mi rispose con una serie di punti di domanda, ma dopo la mia richiesta perentoria di non fare domande per telefono, accettò. Un po' incuriosito e un po' preoccupato.
Secondo i miei calcoli sarebbe dovuto arrivare a casa mia prima di me e Sabrina e così fu. Arrivai al cancello e dallo specchietto retrovisore potevo vedere la sua auto parcheggiata qualche metro più indietro.
Portai la macchina in garage e sveglia Sabrina con un bacio dolce ma passionale sul collo. Saliti in salotto, mi chiese qualche minuto per rinfrescarsi. Ne approfittai per uscire verso la macchina di Paolo, picchiettai sul vetro e, aperta la porta, gli chiesi a bruciapelo:
M: "Ti va di scopare Sabrina?"
Dopo qualche secondo di silenzio e comprensibile espressione sbigottita:
P: " Ma sei impazzito?? Così a bruciapelo, ma perchè? Ma che succede? Ma no dai, non me la sento, senza neanche parlarne..Non la conosco nemmeno!".
M: "Appunto! Questo è uno dei motivi per cui ho pensato a te! Dai ti prego, non aver paura..La conosci di vista no? Ce l'hai presente?".
P: "Sì sì, ce l'ho presente. Ma non posso dai, poi non vengo da una settimana, farei una figuraccia, non posso proprio dai".
M: "Ascolta, non so che idea hai di lei ma non pensare ad una pornostar..che poi in realtà voglio solo bendarla e farle toccare un uccello diverso dal mio..Dovrebbe accorgersene subito, ci facciamo una risata e finita lì...".
P: "Sei impazzito...però insomma, ormai sono qua. Se per te non stiamo facendo una cazzata...Però la responsabilità è tutta tua eh".
M: "Sì! Grande! Allora ora risalgo. Lascio aperta la porta del garage. Tu mi segui e sali senza farti sentire. Io intanto faccio qualche preliminare e cerco di bendarla. Quando è bendata ti faccio avvicinare e ti metti al posto mio...faccio in modo che lo tocchi e poi ci facciamo una risata".
P: "Speriamo! Ho paura, ma andiamo!".
Risalgo lasciando aperte tutte le porte dietro di me, la trovo seduta sul divano ancora vestita come a cena. Appena mi vede si alza e lascia cadere a terra il vestito a cui evidentemente aveva aperto la zip posteriore, mostrandomi il suo corpo in intimo e sandali col tacco.
Mi avvicino a lei, ci baciamo con passione mentre mi spoglio da solo tenendo gli slip e le sfilo il reggiseno.
Prendo coraggio, raccolgo la cravatta dal pavimento e le chiedo se le va di provare a farlo da bendata. L'attesa dura un secondo che mi sembra infinito, ma alla fine accetta. Il cuore mi batte all'impazzata, la bendo e mi giro per vedere se c'era traccia di Paolo alla mie spalle.
Dallo spigolo della porta spunta prima un occhio e poi, accertatosi che Sabrina fosse bendata, anche il resto del corpo.
E qui il primo imprevisto. Sabrina si gira, poggiando le ginocchia sulla seduta del divano e i gomiti sullo schienale mettendo in bella vista il suo sedere magnifico coperto dalla brasiliana. Paolo strabuzza gli occhi e deglutisce, io mi paralizzo.
S: "Dai, sfilami anche le mutandine".
Non avevo pensato che Paolo l'avrebbe vista nuda, ma mi convinco che tutto sommato non è nulla di trascendentale. Obbedisco spogliandola. Le gambe leggermente allargate e la schiena inarcata mettono in completa evidenza tutte le sue parti intime. Paolo deglutisce ancora. Gli faccio segno di spogliarsi tenendo gli slip, come me.
Mi inginocchio e inizio a leccarla. Mi accorgo che è già discretamente lubrificata per cui mi limito a separare bene con la lingua le piccole labbra per facilitare poi la penetrazione. Cerco di coinvolgere Paolo:
M: "Beh, non mi sfili li slip? Serve un po' di aiuto della tua manina per farlo alzare per bene..".
S: "Stavolta no, lo so che sei eccitato da un'ora...tu hai scelto di farlo bendato, io scelgo la posizione..Dai facciamolo subito a pecora".
Preso alla sprovvista, rimango di sasso senza sapere che fare. Sabrina nuda sul divano a pecora, io e Paolo in piedi in mutande. Insisto.
M: "Dai ti prego...mi sono spogliato da solo, sfilami almeno le mutande..".
S: "Muoviti, spogliati e facciamolo! Da qui non mi muovo!".
Pochissimi istanti per decidere che fare..Rinunciare a tutto e congedare Paolo o insistere ancora?...Sono troppo eccitato per fare la scelta più conservativa. Aveva detto che riconoscerebbe il mio uccello anche con la penetrazione no? Vediamo!
Faccio segno a Paolo di sfilarsi gli slip e di avvicinarsi. Il cuore batte all'impazzata. Si libera dell'ultimo indumento e stavolta deglutisco io...avevo sottovalutato la sua erezione. Ad occhio e croce l'uccello di Paolo superava i 18 cm per 5 cm di diametro. Troppo più grande del mio! Per lunghezza ma soprattutto per diametro. L'eccitazione si stava trasformando in paura. Stavo esagerando, stavamo andando oltre. Si sarebbe accorta subito e si sarebbe arrabbiata come non mai.
Ma ormai eravamo in ballo e non riuscivo a ragionare.
Invito Paolo ad avvicinarsi, la vagina era ben aperta e lubrificata, pronta ad essere riempita. Paolo piega un pò le gambe per abbassare l'uccello all'altezza giusta e appoggia la punta del pene all'imboccatura della vagina di Sabrina. Mi guarda, gli faccio un cenno di approvazione col capo e delicatamente infila la cappella dentro Sabrina.
Momento di panico. Sabrina avverte qualcosa di strano. Alza la schiena e porta la mano destra all'indietro a toccare prima l'anca, poi la base del pene di Paolo con pollice e indice e i testicoli con le altre 3 dita della mano.
Ecco, gioco finito e litigata in arrivo, penso tra me e me.
Invece Sabrina riporta entrambe le braccia sullo schienale e ricurva nuovamente la schiena in modo meraviglioso.
S: "Amore, per un attimo ho pensato che avessi infilato un dildo o qualcosa del genere..Dai, facciamolo".
Io e Paolo ci guardiamo e sospiriamo per il sollievo.
Paolo torna a rivolgere lo sguardo verso Sabrina, si sporge in avanti apoggiandole la mano destra sulla spalla e la sinistra sul sedere e delicatamente continua ad inserire il resto dell'uccello. Non entra tutto, si deve fermare quando mancano gli ultimi 4-5 cm. Io solitamente riesco ad infilarlo completamente portando i corpi a contatto. Sabrina non sembra accorgersi di nulla.
Con movimenti lenti e brevi, ma decisi, Paolo inizia a a scoparla.
Io sono in tranche, eccitato all'inverosimile. Sabrina gode, gode e non trattiene i gemiti. Geme senza controllo, come mai prima di allora.
Dopo un paio di minuti così, Paolo decide di cambiare ritmo. Forse per cercare di ritardare l'orgasmo. In quella posizione, con quei gemiti, non sarei mai resistito nemmeno 30 secondi!
Con movimenti più lenti ma ampi, Paolo lo tira fuori quasi completamente per poi reinfilarlo fino in fondo. Una, due, tre volte. Vedo la cappella di Paolo uscire affacciarsi vicino alle labbra per poi rientrare con forza. Conto altri 3 colpi e Sabrina urla, urla a squarciagola. Vedo la sua vagina pulsare attorno all'uccello di Paolo, che si ferma tutto dentro di lei per lasciarla godere dell'orgasmo mentre le accarezza i capelli.
Vedo il volto di Sabrina sconvolto, Paolo invece sembra aver eliminato le paure per godersi il momento. Ogni tanto mi guarda per cercare approvazione.
E qui, passato l'orgasmo, il secondo, grande, enorme, gigantesco imprevisto.
S: "Amore, prendi il lubrificante. Oggi proviamo una cosa nuova".
M: "Ma come...".
Non riesco a dire altro, pietrificato.
S: "Dai, prendilo. Aspetti da tanto, è arrivato il momento".
Teniamo del lubrificante nel comodino di fianco al divano, lo abbiamo usato giusto un paio di volte per farci dei massaggi, poi è rimasto lì per mesi inutilizzato. Indico a Paolo il mobiletto. Riesce a raggiungerlo senza tirare fuori l'uccello da mia moglie.
S: "Dai, lubrifica bene l'altro buchino.. Lo vuoi da sempre, no?".
Paolo mi guarda, io lo guardo. Non so che fare. Il gioco è sfuggito di mano. Mi viene il dubbio che Sabrina si sia accorta dell'inganno e mi stia sfidando per vedere fino che punto io possa arrivare. Ancora una volta devo decidere in pochi istanti. Fermare tutto e svelare l'inganno o lasciare che Paolo si prenda il sedere di Sabrina davanti ai miei occhi?
Brillo ed eccitato all'inverosimile, impossibile fermarsi. Annuisco.
Paolo versa il lubrificante sull'ano di Sabrina e con il pollice inizia un delicato massaggio, cercando piano piano di raggiungerne l'interno. Funziona, riesce ad infilare il pollice senza grosse difficoltà. Sabrina respira nervosamente, trema leggermente.
Paolo sfila l'uccello dalla vagina e con le mani invita Sabrina a scendere a terra per trovare una posizione più comoda. Sabrina appoggia le ginocchia sul tappeto, testa tra i gomiti, appoggiati alla seduta del divano. Paolo la invita ad allargare le ginocchia per abbassare il bacino. Posizione perfetta. Anche Paolo si accomoda sulla ginocchia, dietro di lei, e posizione la punta del pene sull'ano di Sabrina. Mi guarda. Annuisco nuovamente.
Paolo spinge con decisione la cappella all'interno. Sabrina urla, un po' di sorpresa e un po' di dolore.
S: "Piano, fai piano. E' tutto dentro?".
Mi avvicino per farle percepire la voce dalla giusta direzione.
M: "Scusa amore, faccio piano. In realtà no, ho messo solo il primo pezzettino. Ma se fa troppo male ci fermiamo".
S: "No! Andiamo piano ma voglio sentire il tuo corpo su di me. Dai, un altro po' ".
Paolo preme ancora, facendole sparire nel culo altri 2-3 cm. Sabrina geme ancora una volta. Non credo riuscirà ad andare avanti più di così e la cosa mi solleva un po'.
S: "E' tutto?".
M: "No..siamo a metà circa. Fermiamoci dai, va bene così".
Senza ascoltarmi, Sabrina porta la mano destra dietro ad avvolgere la parte rimanente del membro di Paolo, credo per rendersi conto di quanto mancasse. Un suo pugno abbondante.
Sabrina arretra la mano afferrando nuovamente la base del pene con pollice e indice e i testicoli con le altre tre dita. Un sospiro.
S: "Ora entra piano piano fino alla fine. Deciso, senza fermarti. Se non ce la faccio, ti blocco io".
Paolo non si fa pregare e con una spinta decisa continua ad infilarglielo nel culo. Sabrina ferma il respiro e spalanca la bocca senza emettere nessun rumore ma non blocca Paolo, che nel giro di una manciata di secondi lo infila tutto, portando il dorso della mano di Sabrina a contatto con il suo stesso sedere. Sabrina riporta avanti la mano vicino alla testa e Paolo infila anche l'ultimo centimetro mancante. I loro corpi si stanno toccando.
Sono impressionato, bloccato. Non vedo più il pisello di Paolo e non mi capacito di come possa stare tutto all'interno del corpicino di mia moglie.
Sabrina riprende a respirare affannosamente, geme. Paolo, sudato, immobile ad aspettare ordini e, credo, a reprimere l'orgasmo. Passano i secondi, credo siano rimasti in quella posizione 30-40 secondi, fermi immobili. Sorprendentemente Paolo prende l'iniziativa e si china in avanti poggiandosi su Sabrina, scaricando quasi tutto il peso del corpo su di lei. La pancia poco sportiva si adagiava sulla schiena inarcata di lei. Il suo respiro ansimante sul collo di mia moglie. Paolo allunga la mano sinistra sotto di lei fino ad afferrarle il seno opposto e porta la mano sinistra verso la vagina, che inizia ad accarezzare delicatamente.
La testa di mia moglie si china all'indietro, in preda al piacere. Geme, urla.
Paolo, continuando a stimolarle le labbra e il clitoride prova ad iniziare a scoparla da dietro. Lo tira fuori fino a metà per poi reinfilarlo tutto facendola sobbalzare in avanti. Una, due, tre, quattro volte. Mia moglie urla ma ora il piacere sembra prevalere sul dolore.
Cinque volte.
S: "FERMO!"
Urla Sabrina al termine del quinto colpo, l'uccello di Paolo tutto dentro il suo culo. Sabrina prende la mano destra di Paolo e porta anche questa sul seno, liberando la vagina.
Sabrina urla di piacere, vedo la sua vagina pulsare per il secondo orgasmo. Mi sale il dubbio che abbia fatto spostare la mano di Paolo appositamente per farmi vedere chiaramente il suo piacere. Ormai non sapevo più che pensare..si deve essere accorta..che sta facendo?
L'orgasmo fu veloce, durò giusto qualche secondo poi la vagina smise di pulsare.
S: "Amore, esci ti prego. Non ce la faccio più..."
Paolo obbedisce.
S: "Ma non ti è piaciuto? Perchè non vieni?"
Dimentico di rispondere.
S: "Amore?".
M: "Si si, scusa, ero in tranche! E come no, è bellissimo! Meraviglioso! Sto impazzendo! Mi siedo sul divano e mi fai una sega per finire?".
S: "Mmm..non oggi, dai...Vatti a dare una pulita veloce e poi ci penso io".
Indico a Paolo la porta del bagno, a pochi metri da noi.
Di ritorno dopo una velocissima rinfrescata, Sabrina sente i passi, posiziona a terra un cuscino alto su cui si siede, con la schiena poggiata al divano.
S: "Vieni, avvicinati".
Paolo si muove verso di lei, il pene ancora in tensione. Sabrina lo afferra e accoglie la cappella tra le sue labbra. Paolo dovette solo piegare leggermente le ginocchia, ma la posizione era confortevole per entrambi.
S: "Fai quello che ti serve per venire".
Paolo mette i mano dietro la nuca di mia moglie e infila nuovamente con delicatezza la cappella nella sua bocca. Piano, prova ad entrare più in profondità ma dopo averne infilato quasi metà, Sabrina si dimena gemendo, facendo capire di non aver altro spazio.
Paolo lo tira fuori, Sabrina afferra il suo sedere con le mani. Entrambi si cingono l'un con l'altro. Paolo inizia a scopare la bocca di mia moglie con movimenti lenti e meno profondi, facendo sparire la cappella e poco più. Sabrina è costretta a spalancare le labbra, un pene più grosso non sarebbe entrato.
Paolo continuò scopando la bocca di Sabrina per un paio di minuti, ma sembrava ancora lontano dall'orgasmo. Sabrina porta la mano destra sui suoi testicoli.
S: "Amore ma non ti piace? Non ti piaccio io? Perchè non riesco a farti venire? Hai le palle grosse e dure come non mai.. Vuoi fare più forte?".
Paolo annuisce in mia direzione.
M: "Eh..si..però se vuoi finiamo con la sega..".
S: "Basta! Ho detto di no! Fai quello che ti serve per venire!".
M: "Ok, ti avviso quando sto venendo".
Il mio era più una comunicazione per Paolo piuttosto che per Sabrina, per evitare le venisse addosso.
S: "Quando stai per venire, stringimi i capelli e non ti muovere."
Paolo riporta le mani sulla nuca di mia moglie e inizia a scoparle la bocca con più foga. Lei porta entrambe le sue mani sul pene per fare in modo che ne entrassero in bocca solo gli ultimi 5-6 cm. Paolo la scopava con forza, molta, troppa a mio avviso. Ma non potevo intervenire. Sabrina faticava a respirare ma non mollava. Sentivo il rumore della saliva nella sua bocca e del pisello di Paolo che sbatteva al suo inteno. Iniziava a gemere anche Paolo. C'eravamo quasi.
Fino al segnale. Paolo si ferma di colpo e con la mano destra le stringe forte i capelli sulla nuca di mia moglie. La cappella interamente nascosta tra le sue labbra. Aspetto immobile di capire cosa succederà.
Sabrina toglie le mani dall'uccello, immagino per non nascondere alla mia vista il pisello di Paolo ma non si muove dalla sua posizione. Che sta facendo???
Il sedere di Paolo si contrae, una lunga vena sul suo pene pulsa. La fronte di mia moglie si corruga.
Una volta, due, tre. Percepisco tre fiotti di sperma, senza vederli.
Al terzo, Sabrina gira la testa verso destra per liberarsi dal pisello di Paolo e riesce a svuotare la bocca del suo contenuto. Dalle labbra, le cola giu per il collo fino al seno destro una quantità di sperma che fatico a raccontare. Non esagero se dico che poteva equivalere a due delle mie più grandi eiaculazioni.
Nel frattempo, due schizzi le finiscono sulla guancia sinistra. Stavolta li posso vedere chiaramente. Oltre alla quantità, mi impressionò la potenza del getto.
Liberata la bocca, mia moglie riporta la testa al centro riprendendo in bocca la capella di Paolo, che gemeva molto rumorosamente.
Percepii il sesto, il settimo, l'ottavo, il nono fino al decimo e undicesimo schizzo nella bocca di Sabrina. Solo in questo momento mia moglie riuscì ad aprire un sottilissimo spazio tra il labbro inferiore e il pisello di Paolo per far uscire lo sperma, che le colava dal mento, al collo, al solco tra le tette fino alla pancia.
Altri 4 schizzi, evidentemente meno potenti dei primi, prima che il sedere di Paolo smettesse di contrarsi, la vena del suo pisello di fermasse e la fronte di Sabrina si rilassasse.
Soddisfatto, Paolo va per tirarlo fuori dalla bocca di mia moglie ma lei lo blocca con la mano destra sul sedere invitandolo a non muoversi.
Solo dopo una trentina di secondi l'erezione di Paolo accennò a diminuire. Me ne rendevo conto perchè vedevo la mascella di mia moglie che si rilassava leggermente. Vedevo le guance di mia moglie gonfiarsi e sgonfiarsi ritmicamente. Credo stesse solleticando con la lingua la cappella di Paolo, ripulendolo degli ultimi residui di sperma. Ci vollero un paio di minuti perchè l'uccello di Paolo si rilassasse completamente e solo allora Sabrina lo lasciò libero.
Sabrina lasciò colare dal labbro gli ultimi residui di saliva e sperma. Seduta lì per terra, sembrava le fossero venuti addosso 4 o 5 uomini. Il torace completamente coperto di sperma.
S: "Amore ti amo..è stato incredibile. Datti una pulita e poi portami un asciugamano".
Paolo andò in bagno. Io restai lì in piedi in silenzio, guardando mia moglie bendata coperta di sperma. Paolo uscì dal bagno passandomi un asciugamano. Raccolse i suoi vestiti rapidamente e sparì silenziosamente verso il garage.
Slacciai il nodo della cravatta liberando gli occhi raggianti di mia moglie e le passai l'asciugamano. Mentre si ripuliva, mi disse:
S: "Amore è stato incredibile, però adesso torniamo alle solite abitudini..Il mio sederino e la mia bocca hanno bisogno di un lungo recupero...Piuttosto, domani hai la partita di calcetto, giusto? Ti va se vengo a vederti così magari mi fai conoscere i tuoi compagni?"
M: "S-s-si..va bene".
Biascicai solo queste parole. Mi aveva fregato in pieno. Non sapevo che altro dire e non dissi nulla. Non ne parlammo più. Tutt'oggi non ho la certezza che si sia accorta di averlo fatto con un altro e se sapesse di averlo fatto con un amico del calcetto...

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