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Se la moglie non me la dà, ci pensa mia cognata


di Amotuttodime
12.06.2020    |    35.050    |    11 9.7
"Vi posso dire che i suoi racconti mi eccitano da morire, e fanno crescere in me la voglia di possederla..."
Ad essere sincero se mi chiedessero:"sei contento della tua vita?", la mia risposta sarebbe:" no!!". Mi chiamo Enzo e sono sposato ormai da una decina d'anni, ma non sono soddisfatto della mia vita sessuale; sento che mi manca qualcosa sotto le lenzuola. Con Maria, mia moglie, i primi tempi erano tutte rose e fiori, erano più le ore passate a scopare che quelle dedicate al lavoro; ci siamo tolti molti tabù, con una voglia tale che ora non mi riconosco più. Qualcosa, il tempo ha modificato in noi; mia moglie non accetta piu' nessuna variante, non mi ha più voluto fare, né i pompini né il sesso anale; eppure le piace quando gli lecco la fica. Non voglio certo forzarla, non sono mai stato un villano, cerco piuttosto, giorno dopo giorno, di persuaderla a riprovarci, e so per certo, che alla fine ci riuscirò'. Ma l'uomo è animalesco, e il mio desiderio di fica è troppo forte, così intanto, mi guardo in giro. A dire la verità non ho da andare molto lontano, perché mia moglie ha quattro sorelle ed una cognata: tutte delle gran fiche. Due di loro sono più grandi di Maria, già sposate, e due più piccole ancora in casa. Poi c'è Nicole, la moglie del fratello, per la quale ho sempre avuto grande interesse. Non e' bella, ma è particolare; e' piccolina, ma con ogni cosa al posto giusto, e se volete saperlo, con una faccia da gran porca. È forse questo che me la rende un'ambita preda. Nicole è un peperino, è sempre in lite con il marito, un uomo mai cresciuto, ed eternamente a caccia di fica.

Ho subito puntato lei anche perché con me è molto aperta, siamo molto in confidenza, e spesso mi racconta tutto della sua vita, unito al fatto che quel coglione di suo marito sbandiera ai quattro venti le sue avventure con le altre donne, non portandogli alcun rispetto.
Abitiamo in una nota località balneare, e le nostre abitazioni sono pressoché attaccate. Io ed il marito di Nicole abbiamo una barca comprata insieme che usiamo per andare a pescare di notte; solitamente siamo soli noi due, ed io lo provoco facendo leva sulla sua
vanità, in modo da farmi raccontare tutto. Siccome si crede anche un buon scopatore, mi racconta con dovizia di particolari come fotte con Nicole. In questo modo, anche senza averla mai vista nuda, conosco alla perfezione il suo corpo, compreso la grossa voglia a forma di fragola che ha sul fondo schiena. Vi posso dire che i suoi racconti mi eccitano da morire, e fanno crescere in me la voglia di possederla. In questi ultimi anni, me ne ha raccontate di cose!, sono persino arrivato a sapere come meglio le piace fare sesso. Lui mi ha detto che fanno regolarmente di tutto; che a Nicole piace fare pompini, ne è maestra, e ama essere sodomizzata. Purtroppo lo conosco anche come uno che ingigantisce ogni cosa, quindi non so se tutto quello che mi racconta sia vero, o solo le sue fantasie. Vi posso dire che nel tempo mi aveva particolarmente incuriosito, volevo, a questo punto,di persona constatare certe situazioni.

Nicole mi dice spesso che in casa fa tutto lei, che lui non muove un dito, per cui molte volte è costretta a chiedere aiuto a tutti, ed anche a me. Cercavo l'occasione per provarci; quando mi chiedeva aiuto mi facevo in quattro per aiutarla in piccole incombenze di casa, e così, facendolo sembrare casuale, iniziai con toccatine. Inizialmente molto leggere, ma vedendo che non diceva nulla, diventai sempre più penetrante. Poi per scherzo, cominciai a darle pizzicotti sul sedere, che ben presto divennero vere e proprie palpate. Lei faceva finta di niente, anzi a volte nel toccarle il culo sentivo il contatto della pelle, segno che in quel momento non portava intimo. Lei però non mi dava alcun segnale, ed io non riuscivo a capire se fosse voluto il fatto di non portare lingerie, se fosse il modo per stuzzicare la mia libidine. Nicole ha il seno piccolo, ed è quindi sempre senza reggiseno per casa. Nel tempo io divenni sempre più insistente, e le mie toccate furono più frequenti e lunghe; e lei si lasciava palpare, avevo quasi l'impressione che a volte mi agevolasse, lasciandomi deliziare del suo fondo schiena. Io sono un gran porco, la parte che adoro in una femmina, è il culo; Nicole ha un sedere da favola, e non vi dico quante volte le mie fantasie mi portavano a fotterla alla pecorina.

Una domenica eravamo a pranzo da loro, lei era seduta vicino a me; chiacchieravamo del più e del meno, quando mi feci più audace, e le infilai una mano tra le gambe. Lei rimase impassibile, nemmeno mi guardò, anzi, al contatto della mia mano sulla sua pelle, apri le cosce, permettendomi di arrivare fino alle mutandine. Cercai di passarle, per arrivare alle labbra della fica, ma lei si alzò, mi guardo' e ando' in bagno. Al suo rientro, appena la situazione me lo permise, rimisi la mano tra le sue cosce; risalii e stavolta sentii il pelo sotto le dita, si era tolta le mutandine, quella porca. Ci lavorai un po', stando attento che nessuno si accorgesse di quanto stessi facendo. Poi, lei mi levò la mano con delicatezza, e mise la sua sulla mia patta, stringendomi l'uccello, e facendo scorrere la mano come a voler tastare la durezza. Questa situazione, e la sua complicità mi eccitarono al massimo, avevo il membro che scoppiava. Purtroppo per precauzione mi fermai fino a fine pranzo, quando mi alzai insieme a lei per aiutarla a sparecchiare. In cucina, quando fummo da soli, lontani dagli altri, mi disse:"vieni domani mattina sono sola!". La strinsi, e con le mani le accarezzai quel magnifico fondo schiena. Lei imbarazzata aggiunse:" dai smettila possono vederci, aspetta fino a domani!" Io non capivo più niente, e quel suo invito mi fece andare in tilt. Fu allora che le dissi:" si ma ora la voglio vedere, solo guardare". Lei mi allontano', e come me era vistosamente eccitata, così continuo':"vai vicino alla porta e guarda dove sono gli altri!". Come un cagnolino, obbedì, e quando mi voltai, lei aveva tirato su il vestito e con le mani si allargava la vagina. Stupenda!, era rosa, con tanto pelo, riccio e nero; avrei voluto saltarle addosso, leccarla e godere del suo sesso, ma lì non si poteva. Nicole si ricompose, uscimmo dalla cucina, ma io ero talmente eccitato che avevo bisogno di scaricarmi,; andai in bagno e nella cesta della biancheria sporca trovai le sue mutandine. Prima le annusai, godendo nell'assaporare il suo profumo, poi presi in mano il mio uccello, ci avvolsi gli slip intorno, e mi sparai una sega. Eiaculai una gran quantità di sperma che lasciai nelle mutandine, poi le richiusi e le risposi nella cesta. Volevo che Nicole, trovandole così, capisse di cosa ero capace.

Mi riunii agli altri, e non appena restammo di nuovo soli, io e Nicole, mi chiese, con un sorrisetto malizioso:"dove sei andato?". Senza nascondere niente, risposi:"sono andato in bagno e ti ho lasciato un regalino!", le feci l'occhiolino. Me ne andai. A casa mia ero impaziente, il tempo sembrava essersi fermato; la notte dormii poco, avevo sempre il pene duro al solo pensiero di cosa mi aspettasse l'indomani. Alle 8,30, dopo che vidi uscire suo marito per andare a lavoro, la chiamai sul
telefono di casa. Non appena mi senti, con voce tremolante, mi chiese:"dove sei?". Io altrettanto imbarazzato, risposi:" vicino casa tua", e lei, senza farmi finire, aggiunse:" vieni!, ti sto aspettando, ti voglio!". Un brivido mi attraversò il corpo da capo a piedi, ed in un attimo ero alla sua porta; la trovai socchiusa, ed entrai. Era li ad aspettarmi, e non appena chiusi, la sua voce mi disse:" vieni da me!".
Era su tacchi altissimi e completamente nuda, magnifica come l'avevo immaginata, perfetta, un seno piccolo ma duro, due cosce ben modellate. Mi avvicinai a lei, la feci girare, mi volevo godere quel culo favoloso, alto, tondo e sodo. Le mie mani non tardarono a palparlo, ma lei me le prese, e mi disse:" vieni con me, a te ci penso io adesso!!". Mentre camminava, vedevo quella voglia a forma di fragola che ondeggiava, e che mi fece impazzire gli ormoni; andò dritta in camera da letto.

Si sedette sul letto, mi slacciò la cintura, sbottono' i pantaloni, li abbassò, tirò giù gli slip e il mio uccello scattò come una molla; lei rimase colpita dal mio membro, era visibilmente contenta di stringere fra le mani un'asta di quelle dimensioni. lo guardò, e mi disse:"però che bel pene che hai!". Sapevo che gli sarebbe piaciuto. Sui social, leggo spesso che per le femmine non è la misura che fa la differenza: ma io mi domando allora:" perché le donne quando lo vedono, preferiscono sempre un membro grande?,e come mai tutte quelle che hanno visto il mio lo hanno elogiato, e sono rimaste tremendamente soddisfatte?. Nicole si alzò e mi disse:" vieni, andiamo in bagno a lavarci". La guardavo affascinato, mentre seduta sul bidè si lavava la fessa. Che eccitazione! mi avvicinai a lei, e iniziai a lavarle la fica, infilandoci le dita di tanto in tanto. Era incredibile! Le mie fantasie si stavano realizzando. Adesso la stavo masturbando, sentivo la sua eccitazione, i suoi umori lubrificavano la sua vagina. Lei mi assecondava nei movimenti, aprendo le cosce, e afferrando la mia mano per spingerla a penetrarla con più vigore. Quella visione, mi portò ad inginocchiarmi e a leccargli la fessa; lei mi aiutava tenendola aperta con le dita. L'acqua calda che schizzava sulla fica, la mia lingua che la penetrava e stimolava il clitoride, la facevano godere da impazzire. Ad un tratto, il suo respiro si fece molto rapido, mi afferrò per i capelli, e mi spinse il viso completamente nella vagina. Iniziò a muoversi rapidamente e sfruttando la protuberanza del mio naso, ebbe un primo orgasmo che la scosse tutta. Si calmò, si alzo', e mi fece sedere al suo posto. Prese a lavare il mio uccello, lo scappello', poi comincio' a leccarlo, contraccambiando il favore; pompava divinamente, leccando e succhiando. Mi teneva nella mano le palle, e la cappella in bocca; dopo poco, si accorse dalla mia faccia che stavo per venire, così lo sfilò dalla bocca, lo continuò a segare e mi fece eiaculare, facendosi schizzare lo sperma sulla faccia.

Mi riprese a lavare, e lo rimise in bocca, facendolo riprendere immediatamente; poi, tenendomi per l'uccello, mi portò in camera, e mi fece stendere sul letto. Iniziò a leccarmi i capezzoli e scendendo sempre più giù, arrivò di nuovo alla mia verga. Riprese a pomparlo fino a che non fu bello duro come voleva lei; a quel punto si spostò, montandomi sopra. Spennello' il membro sulle labbra della fica e lo fermò all'imboccatura della fessa. Lo tenne li fermo per un'attimo, poi voracemente si calò giù infilandoselo tutto dentro, fino alle palle. Se lo voleva godere in tutta la sua lunghezza, poi mise le sue mani sulle mie spalle e cominciò a cavalcarmi; le bastarono due colpi che fui di nuovo in tiro,. Si muoveva con il bacino da sotto in sopra, a girotondo, ed io la spingevo sul culo, per aumentare la penetrazione. Come godeva!, ero entusiasta di vederla così, senza smettere si abbassava, mi baciava, e continuava a godere. Passarono probabilmente una ventina di minuiti così, poi si levò, e si stese al mio fianco. Fu il mio momento, volevo fargli sentire come ci si sente ad essere posseduta da un vero maschio. Il mio uccello trovò da solo la strada, e cominciai a scoparla molto lentamente. Nicole apprezzava il mio dolce andirivieni, urlava tutto il suo gradimento. Poi le dissi di girarsi; era quello il mio obiettivo: chiavarla alla pecorina. Volevo vedere il suo culo mentre la penetravo.

In meno di un secondo lei si girò, e il mio membro era di nuovo dentro; sentii il pene come stretto in una caldo vortice: era un piacere scoparla. Davanti a me avevo una visione paradisiaca, la strinsi forte ai fianchi, e diversamente da prima, i miei colpi adesso erano forti e decisi. Ero completamente in preda alla libidine più totale, ma volevo di più, e con un dito cercai il suo sfintere. Ce ne infilai uno, poi due, addirittura tre dita, e lei gridava di piacere. Che spettacolo, mi sembrava di essere un torero: una mano la scopava in culo, mentre il mio uccello affondava nella sua fessa fino alle palle. I suoi umori uscivano copiosi e stavano bagnando tutto il lenzuolo sotto di noi. Ad un tratto, le girai la testa, le strinsi i piccoli capezzoli tra le dita, e le dissi, avvicinandomi al suo orecchio:"voglio il tuo culo!". Lei non rispose. lo, allora, sfilai il membro, lo tenni in mano un'attimo, e lo avvicinai al suo ano dilatato; spinsi, bastò una piccola pressione che entrò tutto dentro. La tenni ferma per le cosce alla prima vera spinta; lei emise un gemito di dolore e cominciò a dirmi:"no levalo! mi fa male, ti prego levalo!". Nicole era come paralizzata, ma non mollai la presa, perché così la volevo. Dopo i primi colpi, il suo dolore divenne piacere, anzi con la mano, aiutava le mie spinte. Il suo nuovo godimento fece ulteriormente accrescere la mia eccitazione, e iniziai a sbatterla ancora più forte. Oramai ero in dirittura d'arrivo e le riempii il culo di sborra, mi fermai solo quando l'uccello era praticamente moscio e usci da solo.

Mi sdraiai al suo fianco, la tirai sopra di me e ricominciai a succhiargli i capezzoli, mentre le accarezzavo tutto il corpo. Poi le chiesi:"ti ho fatto male?", ma lei guardandomi, rispose:"si un po', ma e stato bello. Vorrei che mi vieni in fica adesso, vuoi?". Ero stanco morto, ma non potevo rifiutare, così le risposi:"certo!, ho solo bisogno di un aiuto!". Lei prese l'uccello fra le mani, e aggiunse:"ok ci penso io, vieni diamoci una sciacquata perché non mi piace leccare la sborra". Una volta ritornati a letto, iniziò a leccarlo sulla cappella, poi lei si girò mettendosi a sessantanove; mi mise la fica all'altezza della bocca, dicendomi:" ti prego leccami". Io avevo ancora voglia di sentire i suoi umori, era piacevole leccargli la fessa, sapeva di pulito; si muoveva in sintonia alla mia leccata. Intanto il mio uccello era di nuovo carico, e quando lei volle, mi disse:" vieni chiavami, fammelo sentire tutto dentro!". Ritornò girata verso di me, ed io le alzai una coscia ed iniziai a scoparla per traverso; vedevo il pene entrare ed uscire, e ad ogni colpo lei mi graffiava le natiche e mi spingeva come poteva. Il mio membro aveva infradiciato quella fica, i suoi umori colavano dalla mia cappella; ecco ancora qualche spinta e finalmente la accontentai. Nicole se lo tenne dentro, fino all'ultima contrazione: se l'era fatto ormai suo.

Si stese accanto a me, visibilmente soddisfatta, e dopo dieci minuti che eravamo stretti mi chiese:" ma anche con tua moglie, sei cosi bravo?!". Io guardando il soffitto le risposi:"no!, lei è una stronza, come tuo marito, ma non me ne frega niente, basta che si faccia scopare, e mi scarichi l'uccello; poi se non gode sono problemi suoi, e lei che vuole che sia così...
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