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Mia moglie esibizionista III


di desiderio46
07.10.2018    |    18.406    |    2 9.5
"Le autoreggenti in bella vista, le mutande di pizzo nere leggermente abbassate, le mani di Paolo che frugavano i seni sotto la sua camicetta e sotto il..."
Grazie per i vostri commenti e consigli, la storia continua...


Tutto l'inverno ci eravamo frequentati. Io e mia moglie Sveva e i nostri due amici coniugi Paolo e Patrizia andavamo fuori a mangiare la pizza quasi tutti i sabati. Poi si andava al piano bar o in qualche birreria e la domenica in compagnia a casa di uno o dell'altro.
Ci si vedeva, qualche volta, anche tra la settimana per una cena o per un caffè, a chiacchierare del più e del meno o per vedere qualche film in videocassetta insieme. Insomma, un'amicizia stretta, quasi morbosa. Spesso le discussioni diventavano accese ma le differenti opinioni, gli scontri, erano salutari ed il confronto portava buoni frutti utili per tutti e buone valvole di sfogo dalla routine e dagli stress quotidiani.
Decidemmo, quindi, di passare le ferie insieme, quell'anno. Prenotammo due stanze in un albergo di Milano Marittima, posto tranquillo ma, sicuramente, non morto. Quando ci trovavamo, qualche volta, scherzavamo sulla ragazza di uno o dell'altro, o sulle capacità di questo o di quello. Normale rapporto di amicizia.
Forse fu tutta colpa mia quella sera di pre-estate che scherzai più del solito e avviai una storia pericolosa. La serata era molto calda, gli abbigliamenti succinti. Si scherzava e Paolo diceva che mia moglie, o prima o poi, me l'avrebbe "fatta fuori" qualcuno. Io gli rispondevo che la sua gliela facevo fuori io la sera stessa. Era una giornata particolare. Si festeggiava il compleanno di Sveva ed il giorno prima le avevo detto di mettersi in abbigliamento molto elegante ed invitante come non faceva da tanto.
Su mia richiesta si mise in autoreggenti nere, minigonna con lo spacchetto, camicetta trasparente con reggiseno a balconcino.
Forse casualmente anche Patrizia non portava le calze ed aveva una camicetta che metteva in risalto i seni prosperosi e che faceva intravedere i capezzoli, visto che sotto non portava nulla.
Paolo propose spaghetti aglio, olio e peperoncino e un film hard-soft dalla videoteca. Poche volte ci era capitato di stare insieme e guardare film erotici ed alla fine della serata si beveva qualcosa e poi tutti di fretta a letto per sfogare l'eccitazione accumulata. Quella sera era cominciata male già dal cibo e dal vino. Tutti ne avevano bevuto un po', anche le ragazze, solitamente astemie. Questo fu come un invito per due lupi di mare come me e Paolo. Si discuteva di sesso e di gelosie e ognuno di noi metteva alla prova l'altro. Alla fine della cena Sveva era andata di là a sbrigare alcune piccole faccende ed io rimasi in cucina con Paolo e Patrizia. Patrizia, più che Sveva la quale stava sulle sue ma sempre sorridendo, era disponibile a scherzare su certi argomenti. Così presi la palla al balzo e colsi Patrizia in un momento in cui era in piedi appoggiata al bordo della cucina e suo marito seduto al tavolo. Dissi a Paolo:
"se non sei geloso come dici allora sei disposto a sopportare qualsiasi cosa" e lui con aria di sfida mi rispose "certo, tanto le corna sono relative e se loro vogliono te le fanno senza che tu te ne accorga, il che sarebbe peggio.
Meglio la sincerità e la complicità".
Gli risposi,
"quindi se tua moglie è disponibile ora", mi avvicinai a lei e la strinsi fra me e la cucina, "tu non reagiresti", "no di sicuro", disse Paolo, "poi non mi preoccupo della tua cretineria, vedo che scherzi", sussurrai piano nell'orecchio a Patrizia stringendola a me, "Patty fallo morire un po', lasciati andare e tieni il mio gioco", dissi a Paolo, "allora lasciami scherzare un po'".
Presi Patrizia, la sollevai e la feci sedere sul bordo della cucina e divaricandole le gambe appoggiai la mia patta con il pene già ben duro contro la sua pancia e la strinsi a me cominciandola a baciare sul collo.
Lei disse ansimante:
"dai,...non fare lo stupido".
Così come al momento lo diceva così il suo corpo smentiva quello che aveva detto.
Infatti lei si strusciava a me e sotto gli occhi di Paolo traendone un godimento nuovo. Paolo, come inebetito, disse: "dai vediamo se te la fai fuori. Io però vado a trovare tua moglie di là".
Alzandosi dalla sedia si avvicinò a noi, toccò con una mano sua moglie sulla schiena e cominciò a baciarla sulla guancia appoggiando la sua patta alla sua gamba e le disse sussurrando:
"visto che non sono geloso. ....mi pare che ti piaccia un po' troppo avere vicino questo qua", e mi diede una piccola spinta.
Dissi: "Mmmh....le piace eccome".
Avevo la mano sinistra sotto la sua camicetta e le stavo sfiorando il fianco del suo seno e spingevo il mio cazzo contro di lei la quale rispondeva volentieri.
Era una sensazione strana perché io la baciavo sul collo a sinistra, Paolo sull'orecchio a destra e poi sentivo il contatto di Paolo, il quale si strusciava all'esterno della gamba di sua moglie.
Patrizia era ormai in estasi, abbandonata fra di noi.
Durò poco perché sentimmo Sveva che stava tornando e Paolo staccandosi gli disse:
"guarda Sveva che questi due stanno facendo i porci".
Quando poi ci trasferimmo in salotto per vedere il film ci sedemmo sui due divani disposti ad elle e fu Paolo a venire da noi dicendo:
"adesso la tocco io la tua mogliettina. Fai vedere qui.....hai le autoreggenti??", disse stupito sollevandole la gonna.
"Propongo, per stasera, di stare seduti vicino scambiati" disse Paolo tirandosi addosso Sveva.
"Per me...", dissi io, “purchè” non si faccia troppo i porci".
Patrizia era una bella ragazza, ma Sveva era davvero stupenda e, seppur qualche volta avevamo scherzato nella nostra intimità sul fatto di fare cose strane con i nostri amici, non avevamo mai considerata l'ipotesi di mettere in pratica pratiche erotiche dal vivo.
Ne Sveva, ne Patrizia protestarono, si lasciarono trascinare da noi.
Dopo tutto l'atmosfera era davvero carica:
Ci sdraiammo io alle spalle di Patrizia e Paolo a quelle di Sveva.
Il film era già iniziato la luce spenta.
Cominciai a toccare Patrizia, prima sulla schiena poi, sotto la camicetta, davanti, vicino ai seni.
Nel frattempo spingevo contro di lei il mio cazzo durissimo.
Le sollevai un po' la gonna, mi abbassai la cerniera e a fatica il mio pene uscì dai pantaloni.
Nel fare questi movimenti stavo attento a non farmi vedere da Sveva.
Patrizia mi sussurrò se ero matto.
Io gli risposi appoggiandogli il cazzo sulle mutande e lei favorì sistemandosi meglio.
Il film era molto arrapante, quel sexy hard non troppo eccessivo e con almeno un po' di trama.
Ogni tanto, nella penombra, guardavo verso Sveva sdraiata anche lei di fianco e vedevo che aveva la gonna completamente sul bacino.
Le autoreggenti in bella vista, le mutande di pizzo nere leggermente abbassate, le mani di Paolo che frugavano i seni sotto la sua camicetta e sotto il reggiseno ormai slacciato.
Vedevo le mutande che davanti scoprivano appena i peli e che sui fianchi scendevano sempre più.
Non si vedeva, però se dietro era coperta o scoperta, se le mutande si abbassavano fino a giù.
Il suo bacino si muoveva piano sotto i colpi del cazzo di Paolo.
Ma non si capiva se stava penetrandola o se, come me, si stava solo appoggiando.
A un certo punto vidi che Sveva girò la testa e si baciarono intensamente mentre Paolo le teneva un fianco con la mano e il movimento si faceva più accentuato e più veloce.
Altri due o tre colpi, non scoprii se dentro o fuori, si levò un gemito impercettibile ed anch'io venni sulle mutande di Patrizia.
Dopo poco finì il film e ci salutammo sempre scherzando e dicendo che non avevamo fatto niente nessuno dei quattro ma che comunque ci eravamo "riposati" bene.
A letto scopai Sveva con il cazzo durissimo e ancora bagnato di sperma. La sua figa era bagnatissima forse dello sperma di Paolo e comunque non ebbi difficoltà a penetrarla.
Non mi disse se fu penetrata da Paolo ed anch'io lasciai quello che era successo aperto all'immaginazione. Lei si lasciava andare e godemmo tutti e due pensando a quello che ci era appena capitato.
Dopo pochi giorni partimmo per le ferie…

Continua

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