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La mia esperienza con una coppia cuckold - Capitolo 7


di jojojos
23.12.2020    |    2.745    |    7 9.9
"Appoggiai una mano sulla bocca di Simona e risposi: - “Di pure Paolo”; - “Siete stati fantastici, semplicemente strepitosi, ci tenevo a dirvelo, è stato..."
Capitolo 7

Ci mise qualche minuto a rilassarsi, notai che smise di colare e di contorcersi, ad un certo punto si fermò e disse:
- “Voglio il tuo cazzo dentro di me Gianluca, adesso!!!”.
Non aspettavo altro, la feci mettere a pecorina, puntai il cazzo e la penetrai senza la minima esitazione, la sua figa era meno bagnata ma caldissima:
- “Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!!”.
Cominciai a scoparla ad un ritmo molto forte, le palle sbattevano contro le sue chiappe, cominciò nuovamente a godersi la scopata a suo modo, era molto rumorosa, ansimava e parlava in continuazione dicendo che la scopavo bene, che le piaceva, che non dovevo fermarmi, ero galvanizzato dal suo modo di fare. Dopo averla scopata per alcuni minuti senza sosta si tolse e mi fece coricare a pancia in alto, si sedette su di me con le gambe piegate, se lo infilò dentro con decisione e cominciò a cavalcare molto velocemente, se lo sbatteva dentro fortissimo, mi faceva quasi male per quanto saltava sul cazzo, una vera furia. Ad un certo punto decisi che volevo incularla, la fermai un attimo e la feci alzare, poi le puntai il cazzo sul buco del culo e la guardai negli occhi, mi guardò, prese il cazzo tra le mani e disse:
- “Sei un porco lo sai?”.
Sempre guardandomi negli occhi accompagnò il cazzo e se lo fece entrare in culo piano piano, non so se fosse vero ma sembrava che le facesse male, apriva la bocca dando l’impressione di soffrire, si abbassò fino a farselo entrare tutto, misi le mani sulle sue meravigliose chiappe allargandogliele e cominciai ad aumentare il ritmo, sembrava soffrire e la cosa mi ingrifava ancora di più, ad un certo punto si fermò e disse:
- “Piano per piacere, mi fai male, è grosso.”.
Invece di fermarmi continuai a scoparla sempre più forte, si allargò le chiappe da sola saltellando sempre più velocemente, quindi chiesi:
- “Ti piace? Voglio sentirti dire che ti piace!!!”;
- “Mi piace tantissimo!!!”.
Rispose gemendo forte, non vedevo Paolo da quella posizione.
Ad un certo punto si tolse, si girò dandomi la schiena, si alzò e si rimise il cazzo nel culo, appoggiò le mani sulle mie gambe e cominciò a cavalcare come una puledra impazzita, la sgrillettavo e le penetravo la figa con le dita, sono sicuro che si era messa così per farsi guardare da Paolo mentre la inculavo, era rumorosissima, il suo buco del culo ormai era dilatato e bagnato mentre il mio cazzo la penetrava ad un ritmo fortissimo. Ero al limite, glielo tolsi e le dissi di farmi prendere fiato, si coricò a fianco a me accarezzandomi i capelli e ci baciammo a lungo, eravamo entrambi sudatissimi, si sciolse la coda e si sedette su di me strusciando la figa sul mio cazzo, sembrava danzare, poi scese e fece cadere i suoi lunghi e folti capelli sulla mia pancia facendoli scendere sul cazzo e sulle gambe, intanto disse:
- “Sei bravo Gianluca sei un amante strepitoso lo sai?”;
- “Sei tu ad essere uno spettacolo Simona”.
Mi guardava sorridente, nel frattempo mi leccava il cazzo e succhiava la cappella, il cazzo pulsava pronto ad esplodere, le dissi nuovamente:
- “Devi farmi prendere fiato altrimenti finisce il gioco.”.
Sorrise e disse:
- “Lo voglio far finire adesso, tanto abbiamo tutta la notte per ricominciare.”.
Cominciò nuovamente a spompinarmi in maniera decisa, voleva finirla lì per il momento, ma volevo essere io a decidere come, la feci quindi inginocchiare e mi misi in piedi davanti a lei:
- “Finisci il lavoro allora!!!”.
Alzai lo sguardo e vidi Paolo con gli occhi spalancati, cominciò a succhiarmelo avidamente, voleva il mio sperma ed io non aspettavo altro, ero arrivato al limite, le tolsi il cazzo dalla bocca e cominciai a segarmi davanti al suo viso, aprì la bocca aspettando che esplodessi, nel frattempo mi accarezzava le palle, stavo per esplodere, lo intuì e con il pollice schiacciò tra le palle ed il buco del culo, sborrai in maniera abbondantissima, cinque o sei schizzate che le ricoprirono abbondantemente il bellissimo viso, sporcandole parecchio anche i capelli, ebbi un orgasmo fortissimo, quel pollice che mi schiacciava in quel punto mi fece letteralmente impazzire, mai provato un piacere così intenso. Lasciai il cazzo alle sue sapienti mani, lo prese e lo succhiò con voracità, ingoiò lo sperma che ancora fuoriusciva guardandomi fissa negli occhi mentre lo faceva, prese il cazzo e lo passò sul viso spargendo ovunque il liquido denso e caldo, poi ripulì di nuovo il cazzo, con le dita si spostò tutto in bocca leccandosele, era uno spettacolo, mi sembrava ancora più bella con il mio sperma sul viso, ci mise un bel po’ di tempo a ripulire tutto, la guardavo estasiato, ogni tanto giravo lo sguardo verso il marito che era venuto anche lui e si stava ripulendo, - "...meno male che era rimasto dietro al muretto..." - pensai. Dopo aver lucidato tutto ed ingoiato ogni singola goccia di sperma si alzò in piedi baciandomi teneramente, restammo abbracciati a lungo, i nostri corpi erano sudati e provati ma entrambi estremamente soddisfatti, nel frattempo Paolo era andato in bagno, ci coricammo sul letto, lei di schiena, io di fianco ad accarezzarle i seni e la pancia, le dissi:
- “Sono senza parole Simona, sei la donna dei miei sogni, ma dove sei stata finora?”;
- “Anche tu sei un ragazzo eccezionale Gianluca ed un amante straordinario, sono stata fortunata ad incontrarti.”;
- “Fortunata tu? Stai scherzando? Mi sembra di essere in un sogno.”;
- “Come sei dolce, però sei stato un po’ birbantello prima…”;
- “Non mi sembra che ti sia dispiaciuto, se vuoi mi comporterò diversamente le prossime volte.”;
- “No no, anzi sei sulla strada giusta, puoi osare di più non ti devi preoccupare.”.
Pensai a quello che avevo fatto e mi chiesi cosa avrei dovuto fare di più, temevo di aver esagerato invece mi stava invitando ad osare di più!!!. Paolo uscì dal bagno, entrò nella stanza e disse:
- “Posso dire una cosa?”.
Appoggiai una mano sulla bocca di Simona e risposi:
- “Di pure Paolo”;
- “Siete stati fantastici, semplicemente strepitosi, ci tenevo a dirvelo, è stato tutto bellissimo!!!”;
- “Contento tu contenti tutti, ora puoi andare, buonanotte.”;
- “Certo certo grazie ancora e buonanotte a voi. Ciao tesoro”.
Simona non poteva parlare quindi gli fece un salutino con la mano, dopodiché uscì senza dire altro. La guardai e scoppiammo a ridere, mi buttò sulla schiena sedendosi su di me e disse:
- “Mi piace come l’hai trattato, sei un cattivo ragazzo però, poverino dai…”.
Con le mani cercò di schiaffeggiarmi, gliele bloccai e dissi;
- “Ma come, hai detto che ero un ragazzo eccezionale…”;
- “Appunto!!! Un eccezionale cattivo ragazzo!!!”.
Ci rotolammo nel letto giocando, poi si fermò e disse:
- “Aspetta ho una cosa per te”.
Scese dal letto e corse in bagno, vedere quel culetto nudo correre me lo fece nuovamente diventare duro all’istante, ancora non ci credevo di averci messo dentro il cazzo, tornò immediatamente con un pacchetto in mano e tutta contenta me lo diede:
- “Tieni un pensierino per te.”;
- “Cosa? Un regalo per me e perché?”;
- “Perchè si, apri e poi ti spiego.”.
Aprii il pacchetto incuriosito, era ansiosa e mi incitava a fare in fretta, al suo interno c’era un cellulare nuovo di pacca, uno dei più costosi in commercio, anzi credo il più costoso in assoluto, avevo sempre avuto voglia di prendermene uno ma non potevo permettermelo, soprattutto le tariffe di allora non erano proprio alla portata di tutti, restai a bocca aperta e dissi:
- “Non posso accettare un regalo del genere!!!;
- “Perché scusa?”;
- “Prima cosa è troppo, seconda cosa mi sembrerebbe di essere una puttana, non posso accettarlo scusa!!!”.
Glielo restituii indispettito, mi faceva piacere il pensiero ma mi vergognavo di accettarlo, non saprei spiegare la cosa ma non volevo passare per un loro mantenuto.
- “Dai non fare così, so che non hai il cellulare, con questo sarà più facile tenerci in contatto, non devi prenderlo come un dispetto, prendilo come un modo di semplificare i contatti tra di noi, ti prego accettalo!!!”.
Mi abbracciò stretto a sè, non sapevo cosa fare, poi dissi:
- “Vabbè dai, facciamo che ci penso ok?”.
Mi baciò e disse:
- “Bravo, l’ho fatto per noi, non devi nemmeno tener conto della bolletta, ci pensiamo noi.”.
Ci baciammo ed accarezzammo a lungo, poi disse:
- “Che ne dici se ci facciamo una doccia?”;
- “Ok ne ho bisogno, però insieme…”;
- “L’ho detto che sei un monello, ok, io ne ho bisogno più di te, sono tutta appiccicata. Si alzò i capelli, erano tutti sudati e pieni del mio sperma.
Andammo in bagno, si mise subito a pisciare, io aprii la doccia e mi avvicinai a lei con il cazzo duro, seduta sulla tazza me lo prese in bocca succhiandolo per bene, poi si alzò ed entrò cominciando a lavarsi, io stavo pisciando e mi guardava mentre si lavava facendomi segno di entrare. Entrai anch’io nella doccia e ci baciammo sotto l’acqua, poi mi guardò e disse:
- “Posso lavarti io?”;
- “Fai pure.”.
Prese il doccia schiuma e cominciò ad insaponarmi, cominciò dal petto, poi la pancia, arrivò al cazzo e me lo insaponò per bene segandomi, lavò per bene ed accarezzò le palle poi mi fece voltare, passò alle spalle facendo un lungo massaggio, scese lungo la schiena arrivando fino ai piedi, mi fece girare nuovamente, appoggiò un piede sulla sua spalla e mi insaponò la gamba, infine fece lo stesso con l’altra gamba.
Non mi era mai successo che una donna mi lavasse, l’ultima era stata mia mamma quando mi faceva il bagnetto da piccolo, la cosa mi piacque ed eccitò da impazzire, quella donna era speciale, ogni situazione che la coinvolgeva era una sorpresa, mi lasciava a bocca aperta in continuazione. La vedevo inginocchiata che si dedicava al mio corpo, lo faceva con una dolcezza ed una sensualità difficili da spiegare, certe cose bisogna viverle per comprenderle, sembrerà una sciocchezza ma quante volte possono capitare queste cose ad un uomo?
Finito di insaponarmi cominciò a sciacquarmi accuratamente, sempre tenendosi il piede appoggiato sulla spalla mi strofinava la gamba arrivando nuovamente ad accarezzarmi palle e cazzo che era duro come il marmo, lo faceva con dolcezza facendomi venire la pelle d’oca su tutto il corpo, poi prese il piede e cominciò a leccarmelo, intanto mi guardava con quegli occhioni stupendi, la ammiravo estasiato, si prese in bocca il pollice del piede e lo succhiò come fosse il cazzo, lo faceva lentamente e dolcemente, ansimava come a provare estremo piacere nel farlo, poi sollevò il piede leccandone la pianta dal tallone alle dita, fece la stessa cosa con l’altra gamba, ero stravolto dall’eccitazione, ripeto non sono un amante del genere ma fatto da lei era una delle cose più eccitanti che avessi mai provato, vedevo la passione nei sui gesti ed il piacere che provava nel farlo. Dopo aver finito di dedicarsi ai piedi si alzò e cominciò a strofinare il suo magnifico corpo sul mio, invece delle mani sentivo le sue tette che massaggiavano prima la schiena, poi il petto e la pancia, infine prese il cazzo e se lo mise in mezzo segandomelo mentre con la lingua leccava e succhiava la cappella. Dopo qualche minuto si alzò, mi baciò e disse:
- “Adesso tocca a te…”.
Cominciai anch’io dalla schiena, arrivato al culo non seppi resistere e mentre glielo insaponavo infilai due dita nel suo magnifico buchetto, cominciò immediatamente ad ansimare roteandolo e spingendo per farsele infilare meglio, scesi alle gambe poi la girai, cominciai ad insaponare le sue magnifiche tette, i capezzoli erano perennemente inturgiditi, passai alla pancia arrivando alla figa, anche lì non seppi resistere e la masturbai a lungo mentre insaponavo, passai alle gambe ed ai piedi, copiai quello che aveva fatto lei a me durante il risciacquo, appena cominciai a leccarle i piedi si cominciò a masturbare figa e culo dimostrando di essere una particolare amante del genere, si vedeva che la eccitava tantissimo questa pratica quindi la assecondai. Dopo qualche minuto passai a risciacquare pancia e tette, la feci voltare e completai il lavoro arrivando al suo culo, appoggiò le mani al cristallo del box doccia, si piegò in avanti e me lo puntò sul cazzo cominciando a strofinarlo, non ci pensai due volte e glielo infilai tutto dentro, gemeva e si contorceva, la spinsi contro il cristallo e la feci alzare dritta in piedi, sempre con il mio cazzo conficcato nel suo culetto, le tette spiaccicate contro il vetro, alzò una leggermente gamba alzata per facilitare la penetrazione. Questa volta, nonostante l’eccitazione, la scopata fu molto lunga e solo anale, non saprei quantificare il tempo ma durò parecchio, non pensai minimamente di toglierlo da li, ne lei mi fece capire di voler cambiare posizione, godeva tantissimo e chiedeva di non fermarmi, mi tirava con le braccia verso di lei, avevo il cazzo in fiamme ma il suo ardore mi dava sempre più forza, la scopavo forte, senza sosta, sentivo che con le chiappe stringeva sul mio cazzo, come a sentirlo meglio, ad un certo punto le riempii il culo, non credo di averne avuta molta nelle palle, era la quarta eiaculazione di quella giornata, ma quando la sentì dentro di se urlò di piacere ringraziandomi più volte. Quando lo tolsi da dentro si infilò le dita raccogliendo lo sperma, poi guardandomi negli occhi le leccò avidamente, lo fece più volte, ero stravolto e soddisfatto, quando la tensione calò sentii il cazzo bruciare, quasi mi dava fastidio l’acqua che lo bagnava, lei invece sembrava pronta a ricominciare, quella donna era una furia inarrestabile.

Continua…
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