tradimenti
La cugina acquisita
di Oreo_57
10.06.2024 |
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"Ma ci furono altri tre anni di momenti rubati, incontri fugaci, sveltine in auto o dove capitava, ed anche lunghe scopate in hotel e a casa sua sul letto..."
La cugina.Il sottotitolo di questo racconto potrebbe essere:” A volte può essere più utile rovesciare una lattina di birra che berla!”
Come titolo "La cugina" scatena nelle nostre teste un turbinio di sensazioni. Chi ha provato sa di cosa parlo ed a quelli che hanno solo fantasticato auguro un giorno di poter provare le sensazioni.
Per quanto mi riguarda c’è una precisazione da fare. La cugina di cui parlo è acquisita, nel senso che è cugina di mia moglie e quindi nulla di incestuoso (geneticamente parlando). Ma al di là di questo l’erotismo della situazione è evidente. Si pensi infatti al momento in cui in famiglia ci si riunisce e …. I rapporti di questo genere fanno parte del nostro segreto. Eccitante infatti risulta strusciarsi inavvertitamente (??). Il contatto furtivo diventa fonte di arrapamenti e voglie che in quel momento non saranno soddisfatte ma ci fanno bene. Ovvio che quindi tali sensazioni sono valide per qualsiasi relazione famigliare (tra sorelle, fratelli, cognati, nipoti, etccc) nessuna esclusa.
Bello trovarsi in un punto nascosto della casa e furtivamente toccarci all’insaputa degli altri. Eccitante da morire parlare con il marito di lei ed intanto pensare a quanto è brava e zoccola a letto. E se lei (lui) è presente uno sguardo ci dice tutto.
Come cominciò la cosa? Bisogna risalire a quando io e mia moglie non eravamo ancora sposati, Sara (la chiamo così per darle una identità) era ancora ragazzina, alquanto noiosa ed invadente. Diciamo fastidiosa.
Ma gli anni passano, cresce e si sposa. Al suo matrimonio inaspettatamente all’uscita dalla cerimonia mi vede, mi abbraccia felice e mi bacia. Un bacio che ben ricordo. Uno sfiorarmi la guancia con lentezza e passione, mi vennero i brividi. Pensai che mi fossi suggestionato, che nulla del genere era successo.
Passano gli anni e il matrimonio finisce, trova un nuovo compagno. Non ci si frequenta, qualche saluto nelle feste. Un giorno mi telefona per un problema. Deve acquistare un computer e vuole una consulenza. Il compagno non sa nulla di PC io invece ci lavoro.
Mia moglie mi incoraggia ad aiutarla dicendomi “Sai, è sola in queste cose, Mario non la aiuta”.
Mi scoccia alquanto ma in fondo non ci vorrà molto.
Combiniamo per andare in un negozio di PC in un centro commerciale. Andiamo, vediamo, acquistiamo e torniamo in parcheggio. Siamo sulla sua auto nel parcheggio sotterraneo.
Mi dice che mi vuole parlare di alcune cose che non ha mai detto a nessuno ma ha bisogno di confessare! Io ingenuo, credo sia così. Mi dice che il suo matrimonio è fallito perché’ lui la tradiva con un uomo (!). La versione giusta è che lui aveva tante corna sul capo, non era lui a tradire.
Mi dice che ci tiene che io sappia la verità perché’ ha sempre avuto stima di me e mi ritiene il cugino migliore (?).
Mi dice inoltre che si, è sempre stata attratta da me ma non vuole creare problemi a mia moglie. La cosa finisce li. Torniamo ognuno a casa propria.
Dopo un anno il patatrac. Mi separo da mia moglie, vado a vivere da solo ed ho una compagna nuova.
Mio figlio un giorno mi dice che la cugina Sara ha chiesto di me e vorrebbe avere il mio nuovo numero, per questioni professionali avevo cambiato utenza. Non ci vedo nulla di male.
Dopo tre giorni mi chiama, la sento felice e gioiosa (come sempre del resto) e mi dice che vorrebbe vedermi per parlarmi. Siamo alle solite. Io ho una nuova compagna, non ho tempo da perdere perché’ mi devo riorganizzare la vita.
Ad ogni modo accetto, vada per un breve incontro. Appena mi vede mi salta al collo felice, la abbraccio anche io e stavolta sento un qualcosa di diverso dal solito. La sensazione di quel bacio davanti alla chiesa ritorna e sta a vedere che….
Senza preamboli (come faceva normalmente) mi dice che ormai non ha più nulla che la ferma dal creare problemi alla mia ormai ex moglie. Vale quello che mi aveva detto tempo prima e cioè l’attrazione è sempre forte. Il fatto che io abbia una nuova compagna non la ferma, del resto non la conosce e quindi….
Rifiuto cortesemente ma fermamente. Mi piace ora, certo, ma la mia compagna è gelosa e sospettosa. Non perde il sorriso, mi dice che se cambio idea….lei c’è!
Torniamo alle auto parcheggiate li vicino. Aspetto salga sulla sua e parta. Ma non succede nulla, è salita ma non parte. Dopo qualche minuto sto per scendere e ad un tratto la sua porta si apre, viene verso di me con fare minaccioso! Oddio. Passa dalla parte del passeggero, apre la porta, sale in auto, chiude e mi si butta addosso.
Sono impietrito ma le difese crollano.
Dopo circa 10 secondi siamo impegnati a limonare con passione. Non finisce più
Le lingue si cercano, si attorcigliano. Incuranti di quelli che passano, siamo li a limonare come ragazzini.
Anche le mani cominciano a muoversi. Le mie lentamente dietro la sua testa, le sue sul mio ventre. Non oso immaginare, credo che tutto questo sia un assaggio e poi n si fermerà.
Ma no, freneticamente mi massaggia il cazzo da sopra i pantaloni. Sono ormai durissimo. Mi slaccia i pantaloni e la fermo.
Mi preoccupa il fatto che siamo in vista e glielo dico. Mi dice di trovare una soluzione, lei non si ferma.
Accendo il motore e mi sposto in fondo al parcheggio, è vuoto.
Quando fermo l’auto ha già preso la mia verga in mano e la sta menando con passione.
Oramai siamo partiti. Cerco le sue cosce, ha una gonna verde ed è senza calze, siamo in estate.
Trovo le cosce e risalgo, apre le gambe per agevolarmi e mi aspetto di trovare le mutandine. Non le trovo perché’ non ci sono. Le ha tolte prima di scendere dalla sua auto.
Non avevo mai vista una donna più affamata di lei fino a quel giorno. Infoiata a dismisura, la sua voglia mi ha coinvolto. Incurante di dove eravamo le ho infilato le dita nella fica. Colava da paura, fradicia e rumorosa. Lo sciacquio dei suoi umori era musica. Lei intanto mi segava il cazzo durissimo. Mi faceva male. Cominciai a chiedermi se amava i rapporti orali e la risposta arrivò subito.
Si abbassò e senza nessuna leccata preliminare lo prese tutto in bocca. Pensai di morire, ero senza fiato. Mentre mi succhiava il cazzo non potei fare a meno di considerare che ne doveva avere presi in quantità vista la foga e la maestria.
Lo prendeva tutto ed io sentivo la sua bocca calda e piena di saliva. Il cazzo galleggiava li dentro. Poi un attimo dopo lo faceva uscire completamente per poi riaffondare di nuovo. Pensavo non avrei resistito molto
“Dio mio, se continui così mi fai sborrare subito, porcella”
Girò leggermente la testa verso di me per guardarmi, la sua occhiata diceva tutto.
Significava riempimi, vienimi in bocca, ho voglia che mi schizzi in gola.
Mentre questo succedeva lei era in ginocchio sul sedile passeggero con il culo in alto.
Fosse passato qualcuno avrebbe avuto una bella vista. Io con il braccio destro passavo dietro il suo lato B e con le dita le massaggiavo la fica, La sua posizione con le gambe oscenamente larghe consentivano una vista sicuramente memorabile.
Mentre lei succhiava la masturbavo e la sentivo colare.
“Sara, non immaginavo fossi cosi porca, mmmm, continua a succhiare dai”
Le mie parole, seppur banali, avevano il potere di caricarla ancora di più. Le piaceva sentirsi troia.
Inarcai il bacino spingendo ancora di più la nerchia nella sua bocca. Mentre lo facevo le tenevo la testa.
“Ti to scopando la bocca, zoccola. Ti chiavo puttana. Ti piace fare la puttana vero?”
Con un cenno del capo e l’aumento delle pompate mi fece capire che era eccitata.
“voglio metterti il cazzo nella fica, fatti fottere cagna”
In un attimo si distese sul sedile. Aveva le cosce aperte come una puttana, una prostituta cha aspetta il cazzo del cliente. Era oscena. Arrapante da morire. Ero eccitato a tal punto che avevo paura di sborrare appena fossi entrato. La camicetta sua aperta lasciava fuori due seni, credo una terza, meravigliosi. Non aveva reggiseno. I capezzoli erano due chiodi carnosi su grandi aureole marroni.
“Scopami, anni che aspetto che tu mi prenda la fregna”
“Porca, ti piace anche sentire e dire porcate vero? Perché’ sei una cagna infoiata”
“Si, Infoiata e maiala. Ti voglio nella fica, daiiii, chiavami porco. E dimmi porcate”.
Non avevo mai avuto incitamenti così. La mia attuale compagna era già molto esplicita ed eccitante ma come Sara nessuna lo era mai stata. Dimostrava in ogni suo modo la voglia di maschio che la rendesse porca.
La pompai alla missionaria per un bel po’. Ogni tanto sbirciavo per vedere che fossimo soli e poi mi dedicavo a lei. Mentre la pompavo limonavamo e le succhiavo i capezzoli. Dopo un po’ non ce la feci più
“Fra un po’ vengo, ti riempio tutta. Dove vuoi la sborra? In bocca come una pompinara o nella fica come una zoccola”
“Sborrami dove vuoi, sono la tua troia”
“Ti sborro in fica, così poi vai a casa piena di sperma. Mi eccita sapere che tornerai da lui ignaro completamente piena”
“Lo so che ti arrapa. Eccita anche a me”
“Così mentre parli con lui la sborra scende e ti ricordi di me e ti rendi conto di quanto sei zoccola”
“Chiavami ancora dai, sto per venire. Fammi godere”
Aumentai il ritmo. Ora con lei di sotto e la fregna spalancata entravo ed uscivo facendo rumore. La fica ormai piena d’aria cominciò ad emettere quei rumori classici che tanto eccitano. Sentivo le pareti della fica che stringevano il cazzo.
“Vengooo, prendi la sborra puttana, prendila, ti riempio”
Cacciò un urlo mentre le scaricavo una quantità di sborra che non immaginavo di avere.
Sentivo il cazzo pulsare ma forse erano le pareti vaginali che si contraevano.
Piano piano l’eccitazione calò. Rimasi dentro di lei ancora un po’ e poi mi spostai. Prontamente lo riprese in bocca per pulirlo. Lo leccò per bene e mi baciò.
“Andrea, ti ho sempre desiderato ma non immaginavo tu fossi così porco. Non so come facevi a stare con quella suora di mia cugina”.
Calò il silenzio e poi ci rendemmo conto che era tardi. Lei doveva tornare a casa”
Ci salutammo limonando ancora. Io sentivo di nuovo il cazzo che cresceva. Sapevo che per quel giorno sarebbe finita lì e cosi fu.
Ma ci furono altri tre anni di momenti rubati, incontri fugaci, sveltine in auto o dove capitava, ed anche lunghe scopate in hotel e a casa sua sul letto matrimoniale dove lei diventava veramente una porca indescrivibile.
Di quel giorno mi rimasero alcune cose: la felicità per averla ritrovata, lo stupore nello scoprire quanto era porcella, la certezza che ci saremmo rivisti.
Mi rimase anche il sedile dell’auto lato passeggero completamente intriso dei suoi umori. La mia compagna, sospettosa e gelosa se ne sarebbe accorta e quindi presi una drastica decisione. Rovesciai una lattina di birra sul sedile. Venni redarguito perché’ ero distratto e pasticcione ma mi salvai da ben altre punizioni.
Una lattina di birra non bevuta ma ben usata!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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