tradimenti
Pazzo di quella porca di mia moglie

22.11.2024 |
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"Dovevo darmi da fare, ma come? Intanto iniziai a relazionare con Roberto con pretesti vari: una bevuta al bar, una passeggiata e..."
Sono Franco e posso affermare, con tutta l'enfasi possibile, che sono fiero di mia moglie Tiziana. E' intelligente, maliziosa, provocante. Sì, è proprio questa sua ultima peculiarità che mi ha fatto attaccare a lei. Potete ammirarla nelle foto del profilo: è provocante da far paura, ma è anche consapevole della sensualità che emana attorno a sé, quando la porto in giro fa di tutto per farsi notare.Quel suo sguardo da "maliarda" fa strage di maschi, che ambirebbero ad un solo gesto da parte sua, per stendersi come zerbini ai suoi piedi.
Di sicuro questo effetto lo ha avuto su di me la prima volta che l'ho vista, perché me ne sono innamorato e l'ho sposata.
Però, come dicevo, ha anche la qualità, che ovviamente apprezzo molto, di esser "civettuola", maliziosa, così, fin dal primo momento, abbiamo avuto un rapporto aperto e di assoluta complicità.
Quando si faceva all'amore, non omettevo di farle notare come il suo comportamento con gli altri fosse talmente disinvolto da ingenerare, in colui che ne era destinatario, il pensiero "indecente" di potersela scopare.
Le è sempre stato congeniale quel suo modo di fare, al punto che, in fondo era quello che aveva usato anche con me, al farglielo notare, mi rispondeva con la naturalezza e carineria di chi si sente stimolato nell'amor proprio.
"Ma, scusa, a te, questo dà fastidio?" Non mi è mai sembrato che ti dispiacesse! Ma, forse, mi sono sbagliata e, quindi, devo chiederti perdono?" A queste sue osservazioni, rispondevo: "No, non ho alcun fastidio per questo tuo modo d'essere, anzi... Forse, se potesse portare a qualcosa di più intrigante, di più eccitante o erotico, di sicuro ne guadagneremmo entrambi sul piano della nostra sessualità."
Erano questi i dialoghi che, spesso, ci trovavamo a fare sull'argomento "sesso". Finché, usando la concretezza che non difetta a nessuna donna, mi fa: "Se ho capito bene, sarebbero queste che ti piacerebbero?" Ed accompagnò la frase con uno smagliante sorriso ed il gesto delle "corna".
Ebbi come un sussulto: accidenti se era intelligente, la mia Tiziana. La abbracciai e baciai con tutto l'ardore possibile, facendole chiaramente intendere che aveva colto nel segno.
Allora, sempre scrutandomi con quel sorriso da "furbetta" e, continuando a mostrare il gesto delle "corna", mi rispose:
"Dovresti saper bene che a me non mancherebbe di certo, la possibilità di fartene. Ma ora mi è chiaro che a te piacerebbe e, ti dico, era quanto aspettavo mi confessassi a tua volta. Tra i tanti ammiratori che vorrebbero infilarsi fra le mie cosce, c'è un amico di palestra, Roberto, che tu hai conosciuto. Mi intriga proprio tanto, anche perché ho saputo da Claudia che è munito di uno splendido strumento che ha fatto la felicità di parecchie donne.
Ora, se proprio dovessi arricchire di "corna" la tua fronte, avrei piacere a farlo con lui, perché, cerca di immaginare, se provo piacere io, pensa a quanto potrei donarne a te nel vedermi chiavata e goduta da lui?"
Il suo ragionamento non faceva una piega nella sua ovvietà e sincerità. Sicché, forse, potevo davvero sperare di veder mia moglie Tiziana chiavata da Roberto che, da quanto appreso, doveva esser munito di un cazzo fuori misura?
La cosa mi faceva sbaragliare, ma la desideravo con tutto me stesso.
Non potevo, né dovevo farmi sfuggire l'occasione; avevo a disposizione tutto il necessario per farle cosa gradita, non mancava nulla per realizzare quella mia fantasia e, da ora, anche quella di lei.
Nei giorni a seguire, facemmo l'amore con rinnovato ardore: il nostro era diventato un rapporto quasi animalesco e, intanto, lei godeva, continuando a sciorinarmi quel suo sorriso da femmina che sa di tenere il pugno il suo "cornuto".
Dovevo darmi da fare, ma come? Intanto iniziai a relazionare con Roberto con pretesti vari: una bevuta al bar, una passeggiata e... proprio durante una di queste, avvertita mia moglie sul percorso che facevamo di solito, la incrociammo, come sempre conturbante e sensuale alla sua maniera. Vidi Roberto sorpreso, ma immensamente felice, così ci sedemmo ad un bar a bere qualcosa.
Mia moglie non smetteva di guardarlo e pendeva dalle sue labbra quando raccontava qualcosa sulle sue esperienze con donne sposate. Si mostrava interessata al punto da spronarlo a fare "gossip" su questa o tal altra sua conoscenza.
Era lampante l'ammirazione che Tiziana mostrava nei confronti di Roberto e, allora, mi defilai con il pretesto del bagno; in realtà l'avevo fatto apposta a lasciarli soli, sperando che Roberto facesse qualche avance nei confronti di mia moglie. Al mio ritorno, notai che qualcosa doveva esser successo e ne ebbi conferma da Tiziana che, in tutta la sua solarità, mi riferì con lui presente: "Sai, Franco, Roberto, quando ci si incontra in palestra, mi invita sempre per una cena fuori, ma gli ho risposto che, piuttosto, potrebbe esser lui a venire a casa nostra a cena, una di queste sere, perché non sono abituata ad uscire senza te".
Fu subito chiaro il disappunto che dovette provare Roberto nei miei confronti, per aver tentato di insidiare mia moglie.
Allora io, per stemperare un po' la tensione, aggiunsi allegramente: "Ma certo, che problema c'è? Quando si è amici e ci si stima, un invito a cena può far sorgere una convivialità cha va al di là di ogni titubanza o remora. Trascorrere insieme qualche ora tra facezie varie ed allegria, dispone gli animi ed il corpo a sensazioni uniche. Quindi, Roberto, se non hai niente in contrario, domani sera sarai nostro ospite."
"Macché domani sera -intervenne Tiziana - facciamo dopodomani: devo pur organizzarmi per non far brutta figura": praticamente avevamo steso un tappeto ai piedi di Roberto. Ora stava a lui ed al suo "savoir-faire" stare al gioco.
Come prevedibile , il giorno dopo fu tutto un lavorio continuo per mia moglie, non tanto per imbastire una cena, quanto per preparare sé stessa al meglio della sue possibilità dividendosi fra estetista, parrucchiere e qualche intimo particolare. Voleva far in modo che Roberto restasse di stucco e fosse irretito dalla sua spiccata femminilità.
Arrivò il momento e Roberto si presentò a casa nostra con una bottiglia di bollicine ed un bel mazzo di rose.
Lo feci accomodare in salotto in attesa che si facesse viva mia moglie e, quando ciò accadde, rimanemmo entrambi di stucco: sembrava esser apparsa la "femme fatale" di hollywoodiana memoria. Corsi in bagno a controllare che tutto fosse in ordine, dal momento che avremmo dovuto servircene, prima di metterci a tavola e bene feci, perché erano stati lasciati, ben in vista, tre contenitori di clisterini, evidentemente usati da Tiziana per aver anche il retto pulito: forse aveva messo in conto la possibilità di godersi Roberto anche nel culo?
Eliminai il tutto e tornai subito in salotto. Tiziana stava ancora ringraziando Roberto per l'omaggio floreale, per poi invitarci a prendere posto a tavola. Tenne a precisare che non aveva preparato niente di particolare, ma solo delle ricche insalate. Ci sedemmo a tavola ed aprimmo una bottiglia ben fredda di Ribolla Gialla, mentre si dialogava allegramente. Tiziana non perdeva poi occasione per alzarsi, col pretesto di prendere posate e piatti con le portate, per mostrare il suo vestitino attillato, che valorizzava il suo splendido culetto, sollecitando gli inevitabili complimenti dell'ospite.
Avevamo quasi finito di cenare, quando ebbi l'idea di allontanarmi di nuovo con la scusa del bagno, in realtà volevo lasciarli un attimino soli al fine di permettere a Roberto una qualche avance nei confronti di Tiziana. Al mio ritorno, quest'ultima, nella sua totale schiettezza, esordì: "Franco, lo sai che in tua assenza Roberto mi ha baciata?"
A mio parere, in quel preciso istante, l'amico avrebbe voluto sprofondare, per la non bella figura fatta ad insidiarmi la moglie.
Ci pensai io a stemperare la tensione, dicendo: "E te ne meravigli? Io non l'ho fatto per non mettere in imbarazzo l'ospite, ma tu meriti molto più di esser solo baciata".
Mia moglie si alzò da tavola, prese per mano Roberto, annunciando: "Ci avviamo in salotto. Provvedi tu ad aprire la bottiglia di bollicine portata da Roberto".
Scomparvero alla vista, mentre provvedevo a stappare la bottiglia e riempire tre flute. Li raggiunsi in salotto e li trovai che se la ridevano, di sicuro, per qualche battuta di Roberto.
Brindammo alla salute e riempimmo di nuovo i calici. Bevemmo ancora e a Tiziana venne da dire: "Non avrete mica in mente di ubriacarmi? Ho già la testa che mi gira, devo distendermi..."
Si era appena allungata sul divano che Roberto la raggiunse e lei, d'un tratto, lo cinse con un braccio sul collo e lo attirò a sé.
Presero a limonare di brutto, quasi non ci fosse un domani; intanto la mano di quel braccio alle spalle di Roberto, fece il fatidico gesto delle "corna", chiaro messaggio per me.
Poco dopo, udii, in maniera distinta, lo scorrimento di una zip: la mano di Titti, dopo aver per un po' accarezzato il pacco di Roberto, ora stava aprendo la patta e subito dopo riapparve portando allo scoperto il fallo di lui. Me lo mostrò e disse:
"Tesoro, guarda quant'è grosso: pensi che riuscirò ad accoglierlo in bocca?" e, senza attendere risposta, prese a leccarlo lungo l'intera asta e, quando tornava su in cime, faceva scomparire la cappella nella sua bocca.
A quel punto si alzò dal divano, prese Roberto per mano e sparirono nella camera da letto.
Mi attardai un po' a raggiungerli e, quando lo feci... che spettacolo mi si presentò davanti agli occhi. In camera, per terra, erano sparsi i loro indumenti e, in primo piano, sul vestito che Tiziana aveva indossato, spiccavano le sue mutandine. Le raccolsi e le annusai, erano zuppe di umori vaginali ed un odore afrodisiaco invase le mie narici. Tiziana e Roberto, entrambi nudi, erano sul letto: Tiziana, con la schiena appoggiata alla testiera del letto, teneva le cosce spalancate e fra esse brucava con accanimento la lingua di Roberto, impegnato in un cunnilinguo devastante. Sentivo mia moglie emettere mugolii continui, aveva gli occhi languidi di chi era in piena estasi, ma, nel vedermi, subito allungò il braccio, mostrandomi ancora una volta, il gesto delle "corna".
"Dai, amore, vienimi vicino: sarà il vinello bevuto o quello che mi sta facendo questo porco del tuo amico, ma mi sembra come se fossi su una nuvola. Baciami, accarezzami e condividi con me le sensazioni che sto provando in maniera così sfacciata".
Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, che il suo corpo prese a fremere, vibrare, scosso da una serie di orgasmi violenti.
"Amore, vengo, sto venendo... e dove? Nella bocca di Roberto. Sarai tu Roberto ad ingoiare questi miei orgasmi? Dai, continua che ne ho ancora tanti da smaltire!"
La tensione erotica era ai massimi livelli e, probabilmente, anche Roberto era giunto al punto di non ritorno. Sta di fatto che, smise di leccare la fica di Tiziana e poggiò il suo notevole fallo tra le labbra che aveva quasi prosciugato. Poi, con una spinta da maestro, penetrò mia moglie in un sol colpo, facendole emettere un mugolio intervallato dalle seguenti frasi:
"Franco, amore, mi sta scopando quasi fosse un martello pneumatico. Lo sento tutto dentro che mi riempie e mi svuota, facendomi godere come una matta".
Incuriosito da ciò che diceva, mi avvicinai a guardare cosa succedeva alla fica di mia moglie. E quello che vidi era da cardiopalma: un momento prima le labbra della fica si ritiravano all'interno per la pressione esercitata dalla verga nel chiavarla, poi, un attimo dopo, vedevo quelle stesse labbra che aderivano spasmodicamente all'asta che si ritirava, quasi a non voler permettere che se ne uscisse. Insomma uno spettacolo cui, neanche nei migliori film porno, era possibile assistere.
Ero infinitamente contento per quanto avevo visto fino a quel momento, compreso il rivolo di sborra che si riversò fuori allorché Roberto si sfilò da Tiziana. Si riversò su un fianco stremato per il poderoso lavoro appena concluso.
Titti, intanto, mi riempiva di baci, in riconoscenza del piacere che le avevo permesso di di avere. Non sapevo come distribuirmi sul suo corpo, ancora vibrante per gli orgasmi raggiunti. Poi, fui sorpreso nel veder che mia moglie aveva ripreso a carezzare il fallo di Roberto, fino a farlo irrigidire di nuovo; lo faceva con leccatine e succhiate sulla cappella.
Roberto aveva ripreso in toto la sua vigoria e notai che Tiziana gli si addossò di spalle, scavalcando con una gamba il fianco di lui. Praticamente era tutta offerta all'amante, che doveva solo scegliere quale foro penetrare.
Fu allora che mi vennero in mente i clisterini. Mi avvicinai all'orecchio di Roberto e gli suggerii: "Falle il servizio completo; mettiglielo nel culo". A quel punto Roberto non si trattenne e guardandomi mi disse "Pensi sia la prima voltà che inculo tua moglie ?".
A quel punto capii che il gioco lo avevano condotto loro e che cornuto lo ero davvero. Così mentre guardavo mia moglie inculata dal fallo poderoso di Roberto, mi assalì questo semplice pensiero: avevo una moglie davvero porca e non desideravo altro che mi cornificasse davanti agli occhi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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