La cugina acquisita (2)

La storia con la cugina è proseguita per due anni ancora, non faccio un romanzo a puntate su ciò che è successo, ma almeno ancora una parte (forse due) le voglio raccontare.

La storia con la cugina si interruppe causa Covid, non ci si è più potuto incontrae e quindi la storia non direi che è proprio chiusa ma sospesa giacché ogni tanto ci sentiamo ma si parla per ora di banalità.
Purtroppo non abitiamo vicini per cui è molto difficile ritagliarsi spazi e tempi.

Il primo incontro di sesso in auto non aveva calmato le mie voglie, anzi. Nei giorni successivi contatti frequenti e finalmente un mattino, ci si trova. Ho preso mezza giornata di ferie, lei lavora a turni. Dove ci si vede? L’idea sua è vieni a prendermi a casa. Non mi pare una cosa intelligente ma mi assicura che il marito (autista di camion) è in viaggio in Germania. Il figlio è a scuola.
A malincuore passo da lei. Mi chiede di salire in quanto non ancora pronta. Comincio a sospettare.
Arrivo al suo appartamento, la porta è socchiusa, da dentro lei mi dice di entrare.
Entro, chiudo la porta e mi incammino nel corridoio, non so dov’è esattamente.
Una porta a destra è aperta, è il soggiorno.
Che zoccola! Allungata sul divano al centro del locale, vestita solo di reggiseno, slip e calze autoreggenti. Indossa anche sandali con il tacco.
Ho un brivido di paura che ci sorprenda il marito, non mi fido di un camionista.
Ma ho anche una eccitazione da paura, sembra di essere in un film porno.
Ora con la mano si massaggia la fica da sopra gli slip.
“dio mio quanto sei porca” sono le uniche parole che mi escono dalla bocca.
“Finalmente sei arrivato, da quando mi sono svegliata ti penso, ho già dovuto masturbarmi”
“Sei sicura che Mario non arrivi?”
“Vieni qua, prendimi, ho voglia di te. Ieri sera voleva scoparmi prima di partire ma non ho voluto, desideravo te”
Ho il cazzo nei pantaloni che spinge, mi fa male.
“oggi non siamo in auto, qua a casa posiamo fare tutto quello che vuoi”
Mi avvicino, lei mi tira a se e comincia ad armeggiare con la zip. Non voglio che sia lei a farlo. Mi allontano, apro i pantaloni , lo tiro fuori. E’ duro. Lo smanetto due volte e poi con eccitazione glielo infilo in bocca. Non perde tempo, comincia una pompa favolosa.
“Succhia zoccola, sei proprio una cagna infoiata. Chissà che fregna fradicia hai già”
Non può parlare ma con la mano si toglie gli slip ed allarga le cosce.
Mi prende la mano e se la porta in mezzo alle gambe. Un lago, Umori che colano. Lo sciacquio mi fa tirare ancora di più il cazzo.
Ad un tratto all’improvviso si alza, mi dice di seguirla e si lancia nel corridoio. Entra in fondo.
Dio mio la camera da letto.
Si butta sul letto a cosce spalancate come una prostituta che attende il cliente.
“ma proprio qua?”
“Si, voglio farmi fottere da te sul letto matrimoniale”
“Sei proprio una vacca”
“Si, ma mai nessuno oltre a Mario mi ha scopata qui, sei il primo e l’unico”
Non so se crederci ma non importa.
Mi spoglio tutto e poi mi butto sul letto. Non resistiamo. Lei me lo prende in mano, lo avvicina alla fica ed io spingo.
Sono stato irruento ma ha gradito, comincia a muoversi anche lei per prenderlo bene.
Mentre la scopo limoniamo. La saliva cola dappertutto.
“Come mi stai arrapando puttana. Non immaginavo fossi cosi’ vacca”
“Si, montami come una cagna, dai. Sono la tua puttana, fammi sentire porca”
Dal punto di vista del linguaggio era quanto di meglio potessi volere,
Andammo avanti un bel po’, la fica faceva rumore quando la penetravo. Dopo un po’ si sfilò, mi fece distendere.
Pensavo ad un pompino invece scese sul cazzo ancora, forse lo voleva ancora in fica ed invece no.
Puntò la verga sul buco del culo e si impalò ad uan velocità che mi sorprese. Dilatata anche di culo.
“Ecco, così nel culo”
“Se continui così mi farai sborrare porca”
“No, resisti, abbiamo ancora tante cose da fare”.
La feci mettere a pecora e poi la inculai. Davanti a noi lo specchio dell’armadio rifletteva l’immagine di due porci infoiati.
“Prendimi ancora qua sul letto del cornuto, fammi sentire che mi desideri”
“Ti ho sempre desiderara, in questi giorni dopo la scopata in auto ho pensato tante volte a te e mi sono segato tantissimo”
“scommetto che anche mentre scopavi con tua moglie mi pensavi”
“certo puttana, immaginavo la tua fregna calda”
Andammo avanti per tutta la mattinata, mi fece sborrare nel culo e poi anche in bocca.
Era ormai ora di tornare al lavoro e mi chiese se volevo fare una doccia. Dissi di si, entrai nella doccia, lei dietro di me, la doccia era grande. Appena entrata la vidi allargare le gambe e senza dire nulla cominciò a pisciarmi sul cazzo. La teneva larga con le mani e schizzava. Mi venne di nuovo duro. Ma non successe niente altro.
Mi disse :” Questo potrebbe essere il programma per la prossima volta”.
Uscii dalla doccia, io mi lavai e me ne andai. Lei si preparò per andare al lavoro. Uscimmo in tempi diversi per ovvie ragioni. Ero stanco.
Sapevo con certezza che ci saremmo rivisti, infatti dovevano ancora succedere alcune cose importanti nei successivi mesi: una storia strana con sua sorella (altrettanto zoccola se non di piu), un pomeriggio al cinema e… altre cose.


PS per la redazione di Annunci69. Visto che continuate a dirmi che il racconto non rispetta le regole e devo controllare ortografia e formattazione, spiegatemi voi (non in modo generico) dove sarebbero i problemi riscontrati. Se non volete metterlo nella lista dei racconti "selezionati" non mi interessa ma non venite a dirmi che sia scritto in "italiano non corretto" e "controllare la formattazione(!!!??)". Se non vi piace il testo o l'argomento, la questione e' diversa e "comprensibile". Siate piu' onesti, se non vi piace l'argomento cancellate il racconto e bannate il mio profilo, vivro' lo stesso!!! Saluti