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In ginocchio da te 2 (solo storie vere)


di stayfree
04.12.2020    |    1.006    |    0 6.0
"Sentii un clack, era la chiave, aveva aperto..."
Il problema più grosso con Federica è che conoscevo bene sia i suoi figli sia suo marito. Amici è un parolone, ma col marito, al centro sportivo, non erano mancate occasioni per parlare di basket e per bere insieme in occasione di alcune feste. Non era una presenza ingombrante dal punto di vista fisico, era il membro della famiglia che incrociavo di meno, lo era dal punto di vista morale, mi scopavo spesso e volentieri sua moglie e poi mi ritrovavo a chiacchierare con lui tranquillamente come se nulla fosse, a volte con anche Federica presente. Ahinoi, la carne è la carne, quando mi cercava per vedermi non riuscivo a resistere, anche perché mi eccitava tantissimo alzare l'asticella delle esperienze da fare, sempre più in alto. L'asticella fu alzata di brutto un sabato sera di anni fa. Ci fu una festa di fine stagione del circolo sportivo in un grande ristorante, avete presente quelle mega trattorie da matrimoni o comunioni anni '80? ecco, proprio quel genere. Erano presenti almeno un centinaio di persone, tra dirigenti, istruttori, e genitori dei ragazzi. Era una festa che prevedeva una cena ed un dopocena al pianobar, per questo non era prevista la presenza di allievi troppo piccoli, in quanto si sarebbero fatte bisbocce fino ad ora tarda. Federica venne accompagnata dal marito, era ben vestita ma non provocante, un'ampia gonna nera abbastanza lunga ed una semplice camicetta bianca. Salutai cordialmente entrambi appena arrivato e, dopo poche chiacchiere, tutti andarono a sedersi ai tavoli. Non eravamo vicini, la sala era enorme e c'era un gran vociare che aumentava proporzionalmente al vino che veniva versato. Ero al tavolo con istruttori ed istruttrici di varie discipline sportive, l'ambiente era decisamente informale e festaiolo. Dopo la cena ci si spostò al pianobar all'aperto, vicino alla piscina vi erano tanti tavolini disposti a ferro di cavallo di fronte al pianista. Ci si spostava continuamente da un tavolino all'altro per salutarsi, per bere e per parlare coi genitori degli allievi. Ovviamente passai, tra gli altri, anche al tavolo dove c'era Federica col marito ed il papà di un altro mio allievo. Mi fermai con loro per una mezz'oretta, il tempo di un drink; la situazione era strana, ogni tanto incrociavo lo sguardo di Fede, ma giusto un attimo, non era il caso di farci beccare così stupidamente. Finito il drink mi spostai al bar per prenderne un altro, da lì avevo Fede di fronte a me, che poteva vedermi, mentre i 2 uomini erano di schiena. Fede, approfittando del fatto che non potessero vedermi e che il livello alcolico di tutti era alto, iniziò un gioco intrigante, alternando momenti in cui parlava fitto coi 2 senza degnarmi di uno sguardo ad attimi in cui mi fissava con fare provocante. Questa situazione durò per parecchio tempo, ormai ci cercavamo spesso e l'eccitazione stava salendo, mi rendevo però conto delle difficoltà ad averla per me in tale contesto. Ad un certo punto mi dissi, o la va o la spacca, proviamo anche questa avventura. Dopo aver pensato un po' sul da farsi, le mandai un messaggio: "Hai coraggio?", la risposta non si fece attendere: "Sì...e te l'ho già dimostrato!". Non aveva torto! "Allora tra 5 minuti vai in bagno, entra nell'ultima porta in fondo e chiuditi dentro. Se vuoi scoparmi togliti già le mutandine e mettile in borsetta.Ti mando un messaggio quando entro nei bagni così mi apri". Avevo osato parecchio, lo sapevo, avrebbe anche potuto rispondermi che non se la sentiva e l'avrei capita. Dopo poco arrivo il suo messaggio, breve: "Ok". Mi prese un'eccitazione indescrivibile: la voglia di scoparmela e il rischio di essere beccati crearono un mix potentissimo. Passarono più di 10 minuti dall'ultimo messaggio e Fede era ancora al tavolo, iniziavo a temere avesse cambiato idea, quando ad un certo punto la vidi prendere la borsetta, salutare i 2 ed andare tranquilla verso l'interno del ristorante. Aspettai un attimo, giusto per vedere che nessuno seguisse lei o me, dopodiché entrai a mia volta dirigendomi verso i bagni. Vi erano 6 bagni, uno per gli handicappati, 2 per le donne, 2 per gli uomini ed uno in fondo senza targhetta. Mandai il messaggio: "Ci sono". Sentii un clack, era la chiave, aveva aperto. Aprii la porta, lei era dietro. La richiusi e ci baciammo stringendoci forte: le lingue sembravano impazzite, esploravano le bocche fameliche; le mani percorrevano vorticosamente ogni centimetro disponibile. Lei sentiva nitidamente il mio membro appoggiarsi con forza contro il bacino. Misi una mano sotto la gonna, per tastarle il culo...non c'era traccia di mutandine; misi una mano davanti ed entrai facilmente prima con una e poi con 2 dita nella sua calda, bagnata ed aperta patatina. Andavo velocissimo con le dita e la limonavo vorticosamente affinché non si sentisse alcun gemito. Intanto lei, dopo averlo a lungo palpeggiato, tirò giù la zip dei pantaloni, abbassò le mie mutande e, dopo averlo impugnato con mano salda, si liberò del mio ditalino, si inginocchiò, ed iniziò a spompinarmi a buon ritmo. Fu tutto tanto veloce quanto adrenalinico! Ora la volevo e, mentre mi aveva ancora in bocca, tirai fuori un preservativo e lo scartai. La girai di schiena, le feci appoggiare le mani al muro, misi il profilattico, le tirai su la gonna ed entrai! Fu una scopata intensa, non animalesca ma decisa. Una mano sul culo ed una a tapparle la bocca, sempre per evitare che qualcuno potesse sentirci. La voglia ci aveva travolto anche questa volta e, dopo averla sentita inequivocabilmente venire, le chiesi se preferiva che venissi nel preservativo o altrove. "In bocca!". Nel sentire questa risposta non resistetti oltre, lo tolsi dalla sua tana abbastanza pelosa, buttai il profilattico nel cestino e lo affidai a quelle meravigliose labbra. In un attimo le riversai tutto il mio godimento in gola. Come amava fare, lo tenne dentro fino all'ultima goccia, ingoiò tutto e poi lo rimise nelle mutande pulito come nuovo. Non c'era più tempo, solo per un sorriso luminoso e un bacio veloce. In un orecchio le bisbigliai: "Sei stata tanto coraggiosa quanto fantastica! Esci prima tu, se tutto ok, mandami un messaggio". Detto fatto, dopo essersi rimessa le mutandine uscì e dopo un paio di minuti arrivò l'ok. Una volta uscito mi sentivo un po' come un ladro subito dopo il colpo; a rassenerarmi fu la vista del tavolino di Fede, seduta come se nulla fosse tra il marito e l'amico, che ridevano a crepapelle. Ci voleva subito qualcosa di forte: salute!! 🍸
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