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GENTE DI MARE


di ILFRATE
03.10.2023    |    117    |    0 6.0
""Oddio signora", sono le sole parole che riuscii a dire..."
......al di la del mare c'è qualcuno che , c'è qualcuno che non sa niente di Te.
Queste parole di una nota canzone segnano il solco dei mesi estivi per noi gente di mare. La donna che trascorre al mare un periodo di ferie và coccolata, intrigata e segnata nei desideri più profondi. Queste sono le estati che ci piacciono regalare. Sandra era sotto l'ombrellone nel suo costume intero che copriva quella assenza di abbronzatura tipica di chi si è permessa una vacanza appena il giorno prima o addirittura il giorno stesso. Depilazione perfetta, sguardo ancora in cerca di certezze del posto. Passare dinanzi al suo ombrellone non era obbligato, ma se termini una partita di beach tennis per andare in acqua bè è il tratto più breve. Stanco e con le gambe doloranti dalla partita appena terminata sfiori il suo ombrellone, senti la fragranza del suo olio solare e immancabilmente ti giri ad osservarla. Il costume sà quasi di bestemmia per aver privato i presenti di tanta risorsa divina. Da quel momento in poi ogni sguardo và sotto quell'ombrello, ogni pallina da beach tennis cade a terra per la profonda distrazione che quel corpo ti mette addosso. Ho aspettato che andasse in acqua, e poi le gambe iniziarono a muoversi da sole. Sandra rimase sulla battigia, io in acqua. L'intrigo della situazione mi ha portato ad una erezione difficle da gestire. Come se ci fosse una sirena ad avvisarla ha iniziato a controllare ogni mio movimento. Turbata nel suo imbarazzo è rimasta ferma e immobile. La desideravo li, in acqua. L'avrei abbracciata e sollevata per le cosce. Le avrei fatto male a possederla ma l'avrei voluta. Ritengo che non sarebbe stato il giusto scenario per avere quel corpo ma non riuscivo ad immaginare nessun altro posto all'altezza di quel desiderio. Si girò, tornò al suo ombrellone e si distese con lo sguardo diretto verso quella battigia che mi vedeva uscire affranto, quasi stanco per il peso del desiderio sopportato. Era quasi tardo pomeriggio, ognuno si apprestava a tornare a casa per vivere la serata d'estate in qualche ristorante. Io avevo paura di prendere la mia moto. Si paura. paura che sarebbe potuto essere solo quel giorno, ho atteso.
Il prendisole dello stesso colore del costume intero sfilò dinanzi al bar verso l'uscita. Lasciai il mio spritz appena consegnato e mi diressi alla moto. Quella Land Rover Evoque bianca mi ha condotto la moto, l'ha guidata fino al suo finestrino. Quello stesso finestrino che con uno sguardo di stupore si è abbassato. "Oddio signora", sono le sole parole che riuscii a dire. Il respiro interrotto, il volto incandescente, le mani ghiacciate, il membro di marmo. Aspettava che dicessi altro ma capì; comprese cosi perfettamente che la Land Rover bianca prese la strada della pineta. Scomoda quella strada per una moto come la mia, ma incredibilmente opportuna.
....se volete continuo.....
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