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Finalmente ci incontriamo


di ReservedBull50
19.08.2019    |    365    |    2 9.6
"Mi dice che gli piacerebbe che io sedessi in un tavolo vicino il loro, con la signora di fronte, provocante lei e provocante io, così potremmo capire le..."
Arriva cosi, il giorno che ci incontriamo, dopo tanto chattare e stare al telefono. Per un occasione di lavoro è lui a venire da me. Ci vediamo in un bar di periferia, elegante, con ampia sala. Ci sediamo in un tavolo appartato, non si vede la strada. Li, discutiamo amabilmente del più e del meno. Finche lui, non mi dice chiaramente, che mi trova la persona ideale per il grande salto. Io esplodo di felicità dentro. Mi spiega che la moglie, anche se decisa, in certi momenti è ancora titubante, che non sa come impostare la situazione, pur volendo accada in modo naturale. Io gli propongo di continuare cosi, di dirle nei momenti di più foga che ha conosciuto una persona, con cui è in contatto, ed aspettare che sia le poi a chiedere. Magari ci potremmo sentire al telefono mentre c’è lei, magari, se disponibile, potrei parlare con lei, così pian piano, un passo alla volta andiamo avanti.
Passano le settimane, chattiamo, ci sentiamo. Un bel giorno mi dice che la signora avrebbe piacere di sentirmi. Cioè ha fatto tutto senza dirmi niente, così, a sorpresa, mi dice che mi vuole parlare. Io accetto, non vedevo l’ora. Parliamo del più e del meno per un po’, io cerco di buttarla sul piccante, la signora mi asseconda come se non vedeva l’ora, ma poi frena. Mi dice che non sa come reagirebbe nella realtà, che ha paura. Io gli spiego che tutto deve accadere con naturalezza, senza la quale nessuno può far nulla e che quindi se dovesse accadere sarà solo meraviglioso. Aggiungo anche che vorrei che con me, lei, ma anche lui, si sentissero liberi, anche di pentirsi l’istante dopo aver preso una decisione. Quindi, libertà assoluta senza nessuno impegno in qualunque momento.
Manco a farlo apposta, il sabato successivo, mi chiama lui. E mi dice, che la sera escono per una delle loro serate da esibizionista soft, che la signora farà la porca per lui. Mi dice che gli piacerebbe che io sedessi in un tavolo vicino il loro, con la signora di fronte, provocante lei e provocante io, così potremmo capire le reazioni della signora ed agire di conseguenza.
Arriva il sabato sera, mi reco al locale convenuto, emozionato come un ventenne, entro, li vedo, e trovo tavolo di fronte la signora. Lei, piena, abbondante, calze a rete, gonna cortissima che fa intravedere il reggicalze, seno straripante, con una giacca che apre a suo piacimento, una bomba sexy insomma. Mi siedo, la guardo, mi guarda, accenno un sorriso. Guardo il cel, un messaggio di lui in cui leggo ‘PERFETTO’. Ordino da bere, guardo il cel, sorseggio, lei non chiude la giacca ed io la guardo insistentemente, accavalla le cosce per scoprirle ancora un po’, io alterno sguardi profondi a atteggiamenti vaghi. Scrivo a Franco, gli chiedo cosa pensa la signora del tizio che la guarda, anche se immagino la risposta.
Finiamo di bere, mi avvicino al loro tavolo, faccio i complimenti a Franco per la signora, e chiedo se posso avere il privilegio di pagare. Franco ringrazia, dice che non è il caso, io insisto. E cosi, mentre pago loro escono, mi avvicino a loro, Franco mi presenta alla signora, e gli dice che sono io la persona che ha sentito al telefono. La signora sorpresa, arrossisce, va in panico, noi con disinvoltura, ci mettiamo a parlare del più e del meno finche la signora si riprende ed inizia a parlare pure lei. Ad un certo punto Franco mi spiega che loro hanno un posto all’aperto dove vanno a fare sesso, che hanno sempre fantasticato su un guardone, io prendo la palla al balzo e mi propongo come guardone, la signora acconsente.
Nella pineta, posteggio accanto a loro, ma un po’ defilato, la signora è costretta a girarsi su se stessa per vedermi, questo per non farmi sentire invadente. Lei non mi vede, ma io la vedo, vedo le mani di Franco sui suoi seni scoperti, strepitosi!!!! Il mio cazzo si gonfia, diventa un pezzo di legno, lo tiro fuori dai pantaloni, inizia a farmi male. Adesso vedo Franco armeggiare sotto, il seno della signora muoversi in libertà, decido di scendere e mostrarle il cazzo, mi avvicino al finestrino della signora e me lo tocco. Franco abbassa il finestrino, la signora si gira ed esclama ‘Mio Dio’, si rigira e si avvinghia a Franco. Dopo qualche minuto Franco le sussurra qualcosa all’orecchio. Lei allunga una mano ed inizia a toccarlo, guardando sempre Franco. Dopo un po’, si tranquillizza, me lo guarda, mi guarda con un sorriso di compiacimento, e si ritrova con un cazzo nella mano ed un altro nell’altra. Franco le chiede se si sente troia, lei risponde ‘adesso si’. Io gli avvicino il cazzo alla bocca e lei con grande naturalezza prende a succhiarlo, mentre con l’altra mano masturba Franco. A questo punto, gioco la mia carta, le tolgo il cazzo dalla bocca, apro la portiera, la prendo per mano, lei con naturalezza me la da, scende dalla sua macchina e la porto sulla mia. Ci sediamo dietro, avevo già tirato i sedili anteriori avanti. Ci accomodiamo, inizio a baciarla, in bocca, sul collo, dietro, gli metto una mano in figa, costatando l’allagamento, gli chiedo se posso assaggiarla, lei risponde con un si perso e cosi mi metto a leccarla sentendo gemiti infiniti. Indosso un profilattico e inizio a scoparla, gli alzo le gambe per arrivare meglio alla clitoride, a giudicare dalle sue urla ci riesco benissimo. Qui arriva Franco, si siede davanti, un pò stretto, ma non vuole rinunciare allo spettacolo della sua signora scopata da un altro. Finalmente, forse. Dopo un po’ di orgasmi la giro e la scopo a pecora, chiedo a Franco di darmi una mano strimpellandogli la clitoride. Lei sembra gradire a giudicare dalle urla. Dopo un po’ esco, lascio campo libero alla mano di Franco e prendo a leccarle il culo, tanto, cosi tanto, che la lingua poi affonda senza difficoltà. La signora gradisce, eccome se gradisce. Riprendo a scoparla a pecora, gli sussurro se le è piaciuta la lingua, se mi trova abbastanza porco, se le piaccio porco, se si sente porca, se le piace sentirsi porca, se le fa piacere essere la mia porca. Dopo avere incassato si a tutte le domande glielo metto nel culo. Nessun dolore, come se fosse abituata da una vita a prendere cazzi in culo. A questo punto mi apro, le dico che è una grande troia, la troia di un cornuto. La grande troia di un grande cornuto. Che voglio sia la mia troia, che la voglio sempre più troia, per far sentire Franco un gran cornuto. Lei continua a risponde sempre di si. A quel punto le dico ora fai vedere a Franco quanto sei troia. Gli sfilo il cazzo dal culo, tolgo il profilattico, la giro, glielo sbatto in bocca, e gli dico spompinami troia, fammi venire nella tua bocca che dopo Franco pulisce. E cosi, la troia mi fa venire nella sua bocca, ingoia e si prende un lungo bacio di ringraziamento da Franco.
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