tradimenti
Felicemente cornuto.
di pennabianca
27.03.2021 |
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"Dopo un mese circa, il capo scoprì che ero ancora vergine..."
Felicemente cornuto.Mi chiamo Stefano, ho 55 anni e sono sposato con Lidia che ne ha 49. Lidia è una bella donna, alta e formosa, ha una quarta di seno e un bel culo che lei evidenzia con indumenti che ne risaltano la rotondità. Lavora come impiegata e in tutti questi anni ho sempre pensato che lei mi mettesse le corna. Il mio aspetto non induce a molte fantasie, non sono molto alto e in sovrappeso, quasi calvo e per di più non ho una grande dotazione, anzi direi piccolo. Ed è per questo che col passare degli anni mi sono sempre reso conto che lei si divertisse con altri cazzi, ma non ero mai riuscito ad avere la conferma fin quando circa quattro mesi fa, ho scoperto nel suo cellulare alcuni messaggi di un suo amico che non conosco, ma che lei invece sembra conoscere molto bene ed essere in confidenza molto stretta se lui in un messaggio le chiede cosa indossa come intimo. Dopo una simile scoperta ho capito che bisognava correre ai ripari se non volevo essere deriso da tutta la città. Mentre cercavo una soluzione ero, si, corroso dalla gelosia, ma contemporaneamente ero eccitato come un maiale nell’immaginare lei fra le braccia di un altro maschio. Ero così eccitato che dopo tanti anni mi sono fatto una sega godendo come un porco e mentre sborravo ho chiuso gli occhi e ho immaginato lei che mi osservava mentre schizzavo e mi faceva le corna nel preciso istante in cui lui le sborrava in faccia. Dopo questa scoperta ho deciso di affrontare l’argomento con mia moglie che dopo un momento di imbarazzo ha ammesso che aveva una certa confidenza con questo suo amico di nome Carlo, e che spesso lui le faceva dei complimenti e che l’aveva più volte invitata a prendere un caffè, ma che lei aveva sempre rifiutato. Mentre la sentivo parlare il cazzo mi si era drizzato al massimo. Ero eccitato e lei se ne accorta.
«Ma amore, che ti succede? Ti ecciti se ti dico che un altro uomo mi corteggia? Che mi vorrebbe chiaramente portare a letto?»
L’ho guardata con occhi lucidi, molto emozionato le ho confessato i miei dubbi, le mie paure, ma anche i miei più intimi desideri.
«Ho solo paura che tu possa lasciarmi per un maschio più bello e più importante di me. Si, mi eccita sapere che un altro maschio ti desidera, pur di non perderti sono disposto ad accettare che tu scopi con altri maschi, ma voglio solo essere presente.»
Lei mi ha guardato stupita, mi ha abbracciato forte e coperto di baci.
«Amore, ti amo! Sei la persona più dolce del mondo, non ti cambierei per nessun motivo, e nessun maschio può darmi quello che mi dai tu! Ti confesso che mi piacerebbe scopare con altri maschi, e se tu vuoi essere presente io non avrei problemi, ma sei sicuro di tutto questo? Capisci che se imbocchiamo questa via non se ne verrà più fuori. Io mi sento molto attratta da questo gioco che tu mi prospetti, ma anche un poco intimidita, se poi mi dovesse piacere, non se ne potessi più fare a meno tu potresti sentirti ferito, trascurato o peggio escluso. Quindi pensiamoci bene, non voglio rovinare il nostro matrimonio, ma sono così attratta da tutto questo che mi eccita tantissimo.»
L’ho guardata ed ero già consapevole che non mi sarei mai tirato indietro se lei avesse accettato le mie condizioni, quindi ho fatto un cenno d’assenso con il capo, e siamo andati a letto dove me la sono scopata con furore e passione. Dopo averla fatta gode un poco, ed essere venuto due volte, per la forte eccitazione, abbiamo ripreso a parlare.
«Come ti ho detto voglio sapere sempre tutto quello che tu fai con i tuoi eventuali amanti, se vuoi scopare con loro, lo voglio sapere. Dimmi anche se in passato ci sono state altre occasioni in cui qualche maschio ti ha fatto delle proposte piccanti. Lo voglio sapere, devo essere al corrente di tutto quello che hai fatto, che fai, e che farai.»
Lei mi ha dato un bacio, poi con un certo imbarazzo iniziale, ha cominciato il suo racconto.
«Da quando siamo sposati ho cercato di esserti fedele, ma non sempre ci sono riuscita. Come ti ho detto prima di te ho avuto due fidanzati, ma non è tutta la verità. A sedici anni ero già brava succhiare il cazzo. Me lo aveva insegnato il proprietario del negozio, dove mia madre mi mandava a fare la spesa, e lui da bravo porco, mi portava sempre nel magazzino, mi faceva succhiare il cazzo, e in cambio mi faceva uno sconto nella spesa, io mi trovavo dei soldi in più in tasca. Era una cosa che mi piaceva tantissimo, sentirlo crescere in gola, poi schizzare anche l’anima, e io ingoiavo tutto, lo pulivo alla perfezione. Non mi scopava, perche ero minorenne, aveva paura di mettersi nei casini. Dopo che ci siamo trasferiti, non l’ho più visto, io avevo quasi diciotto anni, ho avuto il mio primo fidanzato. Era un bravo giovane, molto timido, che lavorava in una autofficina. Spesso lo passavo a trovare, il proprietario le prime volte ci guardava e sorrideva. Dopo un po’ di tempo, ogni volta che andavo in officina trovarlo, il proprietario lo mandava sempre a prendere dei pezzi di ricambio, mentre lo aspettavamo, lui mi corteggiava. Ero lusingata dai suoi complimenti, e ben presto mi ha infilato il cazzo in gola, sapessi quanto era grosso. Era enorme. A fatica lo riuscivo a mettere in bocca, e quando veniva mi teneva il capo fermo, mi faceva ingoiare tutta la sborra che usciva dalle sue palle enormi. Era un piacere unico, bere tanta sborra, lui mi diceva che ero sprecata per un giovane come il mio fidanzato, che mi avrebbe fatto godere tantissimo, se mi fossi data a lui. Per essere più convincente, un giorno fece assistere al mio fidanzato, mentre gli succhiavo il cazzo. Ero molto eccitata dal fatto che lui mi guardava con occhi così dolci, e il capo gli spiegò che lui, non avrebbe mai potuto soddisfare una bella troietta come me.
«Vedi come lo succhia? Questa è una troia nata per il cazzo, sicuramente tu non puoi certo, con quel cazzetto soddisfare una zoccola così.»
Lui annuiva convinto, io ero molto felice di renderlo partecipe del mio e suo piacere. Dopo un mese circa, il capo scoprì che ero ancora vergine. Chiamò il mio fidanzato, lo convinse che solo lui, sarebbe stato in grado di sverginarmi in maniera perfetta, e lui acconsentì a patto di poter assistere alla scopata. Fu incredibile. Io che ero con il cazzo in gola, il mio fidanzato, che mi leccava la fica per prepararmi alla monta. Devo ammettere che tutta la faccenda mi eccitava tantissimo, era surreale, ma incredibilmente vero. Mi stavano per sverginare, e lui stava guardare, segandosi il cazzo, che in confronto a di quello del suo capo, era assolutamente piccolo. Mi ha leccato la fica, che era già un lago, intanto io succhiavo un palo di carne durissima, che lì a poco mi avrebbe spaccato tutta, e aperto in maniera totale. Poi mi hanno fatto distendere sul divano che c’era nell’ufficio, mentre il mio ragazzo mi teneva la mano guardandomi negli occhi, con tanta ammirazione, lui si è posizionato fra le mie gambe, ha spennellato la grossa cappella lungo il taglio della fica che era fradicia, e desiderosa di sentirlo tutto dentro. Si, lo volevo, non aspettavo altro, anche se con un poco di timore e paura del dolore che avrei potuto sentire.
«Rilassati, fai un bel respiro. Vedrai che dopo un attimo sentirai tanto piacere.»
Ho guardato quell’uomo che stava per sverginarmi, quando ho aperto la bocca per respirare, lui di colpo è entrato dentro di me. Per un attimo mi è sembrato che una lama mi squartasse il ventre. Ho spalancato la bocca, ma non sono riuscita a dire nulla, ero sconvolta. Lui mi ha sorriso, ha guardato il mio ragazzo, che aveva le lacrime agli occhi.
«Tranquilli, va tutto bene. Dai, che il peggio è passato adesso sentirai solo piacere.»
Ha incominciato a pomparmi. Subito ho sentito quel palo che mi scorreva dentro, la sensazione di essere aperta, mi ha fatto godere all’istante. Ben presto lo assecondavo, spingendo il mio corpo incontro al suo cazzo, che ora entrava tutto dentro fino in fondo. Ogni volta che sentivo la punta battere contro l’utero, era una scarica elettrica che mi sconvolgeva la mente. Ho avuto il mio primo orgasmo, ho urlato tutto il mio piacere.
«VENGO!»
Ero scossa da scariche elettriche, che facevano tremare il mio corpo, che reagiva in maniera convulsa alle spinte che lui mi dava. Il mio ragazzo aveva ripreso a segarsi, e quando ho goduto ha sborrato anche lui, schizzando il suo seme per terra.
«Bene bravo! Vedi come faccio godere questa troietta. Ti piace mentre le sfondo la fica? Dai segati, bravo.»
Lui mi guardava estasiato, mentre io ero in preda ad un delirio sconvolgente, che mi faceva dire cose che mai avrei pensato.
«Spaccami. Fammi godere. Godo. Dai più forte. Vengo!»
Mi ha pomato per un altro poco, poi ha aumentato il ritmo, mi ha inondato la fica con getti di sborra bollenti.
«Troietta ti sborro dentro. La prima volta la devi sentire dentro. SBORRO.»
Ho sentito la mia vagina inondata da un getto di calore, che mi ha fato godere di nuovo.
«Oddio. VENGO!»
Lui dopo aver goduto, ha estratto il cazzo ancora barzotto, pieno dei miei umori e la sua sborra.
«Leccami il cazzo zoccoletta! Lecca la tua prima borrata dentro. Senti il sapore del tuo piacere, e del sangue di quando eri vergine!»
Ho preso quel cazzo in gola, l’ho leccato e succhiato fino all’ultima goccia. Dopo quel giorno, mi scopava tre o quattro volte alla settimana. A volte anche quando non c’era il mio ragazzo, che a dire il vero mi ha scopato solo una volta, e con lui non ho goduto molto, anzi per nulla. Ero così aperta, che il suo cazzetto nemmeno lo sentivo, e poi lui appena messo dentro veniva subito. Una volta mentre ero nel suo ufficio piegata sulla scrivania a prenderlo dentro da dietro, è entrato un cliente, e lui lo ha invitato a mettermi il cazzo in gola.»
«Bene, giusto te volevo. Questa puttanella mi fa godere tanto, voglio che le prescrivi delle precauzioni, altrimenti rischio di ingravidarla subito, e poi finisce il divertimento. Intanto falle sentire il tuo cazzo in gola, che ti assicuro lo succhia meravigliosamente.»
Il tizio che era un ginecologo, dopo avermi inondato la gola, mi ha dato appuntamento per il giorno dopo nel suo studio. Quando mi sono presentata da lui era solo, mi ha fatto spogliare, mi ha chiavato sborrandomi dentro anche lui. Mi ha prescritto la pillola, e la seconda volta che sono andata per avere la ricetta, lui mi ha fatto spogliare di nuovo, e quando si è reso conto che il mio culo era vergine, ha spalmato del gel lubrificante, e mi ha sfondato anche il culo. All’inizio ho sentito come un fastidio, ma poi ho incominciato a godere anche di culo, e quando ha sborrato mi è sembrato di svenire dal piacere che sentivo. Per circa due anni, mi hanno scopato anche insieme, facendomi godere tantissimo. Poi i miei genitori si sono trasferiti. All’inizio mi mancava molto il sesso come lo facevo con loro, ho avuto qualche avventura occasionale. Quando sono stata assunta nello studio di ragioneria, i tre titolari, hanno capito subito che il cazzo mi piaceva, e ben presto mi scopavano anche tutti e tre insieme. Poi una delle mogli se ne accorta, ha stampato un mezzo casino, e loro sono stati costretti a licenziarmi. Ho trovato un nuovo lavoro, e mi ero ripromessa di rigare dritto, per non perdere di nuovo il lavoro. A quel tempo ho incontrato te, ho deciso che era ora di fare la brava moglie. Da quando siamo sposati ti ho messo le corna solo due volte. La prima volta con il tecnico della lavatrice, circa due anni fa, la seconda quando eravamo al mare in vacanza, e tu sei dovuto tornare una sera a casa, io sono uscita, avevo voglia di cazzo, ho trovato tre militari che mi hanno inondato ogni buco. Credo che ti lo ricordi, perche quando sei tornato mi hai detto che avevo l’aria stanca, e ero distratta. Questo e tutto.»
Mentre lei mi raccontava la sua vita da troia, ero così eccitato, che alla fine del discorso, lei si è abbassata, e lo ha preso in bocca nel preciso istante in cui io sborravo. Ha bevuto tutto, e ci simo addormentati. Il giorno dopo a colazione, siamo tornati sul discorso, io le ho chiesto di indagare, e prendere precise informazioni sul questo Carlo, il tizio che la corteggia. Due giorni dopo, mi ha detto che lui è scapolo, viva da solo, sembra un tipo molto affidabile e porco, così abbiamo deciso di invitarlo a cena da noi. Quando è arrivato, per un attimo è rimasto stupito della mia presenza, credeva che lei lo avesse invitato perche io non c’ero, ma poco dopo ha capito quello che noi volevamo da lui, allora le cose sono cambiate. Subito è scattata fra di noi una certa complicità, che ha messo lei al centro delle nostre attenzioni, e alla fine siamo andati nel nostro letto, dove io ho assistito alla prima monta di mia moglie, che ha preso il cazzo di Carlo in ogni buco. Quando l’ha inculata, lui mi ha chiesto di aiutarlo. Dopo che io le avevo leccato bene e lubrificato il buchetto anale, lui che era in ginocchio dietro di lei, mia ordinato di posizionare il suo cazzo sul buco del culo di mia moglie. Sentire quel grosso palo fra le mani, mi ha dato un certo brivido, e quando lui lo ha spinto dentro sfondandola tutta, ho avuto un orgasmo senza toccarmi. Lui ha sorriso, ha incominciato a scoparla con forza mentre lei si è voltata, mi ha fatto le corna sorridendomi.
«Guarda caro come mi sfonda il culo! Mi sventra con questa bestia di cazzo che mi spinge dentro.»
Gode e urla convolta.
«Mi fa godere. Caro vengo! Mi apre tutta.»
Lui l’ha chiavata a lungo, poi quando ha sborrato lo ha estratto fradicio di umori anali, sborra, e lo ha presentato alla sua bocca. Vedere lei che lo puliva, mi ha fatto eccitare di nuovo, mi sono segato mentre lui rideva compiaciuto.
«Bravo cornuto, segati, che a farla godere ci penso io, e tu mi ringrazierai.»
Quando mi ha chiamato cornuto, ho sentito un brivido lungo la schiena. Mi sono reso conto, che per amore di mia moglie, non averi più dovuto interferire con lei quando decide di scoparsi un altro maschio. Mi sono reso conto che stava godendo, che io non sarei mai riuscito a farla impazzire di piacere come stava facendo lui, e per tanto mi sono seduto sulla sedia, e sono rimasto a guardare lei, che veniva scossa dai possenti colpi di lui, che nonostante fosse già venuto, era rimasto bello duro e che la scopava con molto impegno, portandola a vette di piacere che io in tutti questi anni non ero mai stato in grado di farle provare. Dopo che avevano scopato per quasi tutta la notte, lui se ne andato, io ho abbracciato mia moglie, che mi ha coperto di baci.
«Grazie amore. Sei la persona più buona e dolce del mondo. Ti amo, voglio che tu sappia che io sono molto felice, del fatto che mi hai permesso di godere come una troia, e sono sicura che in futuro continuerai a farmi provare queste sensazioni uniche.»
L’ho abbracciata, le ho detto che ero molto felice del fatto che aveva goduto tanto, che se lo voleva poteva far tornare Carlo ogni volta che voleva. Da allor lui è diventato il suo amante fisso. Spesso la porta fuori, la fa montare anche ad altri maschi. A volte, io vado a riprenderla, e lui me la rimanda ben piena del seme di tutti quelli che hanno goduto dentro di lei. Ultimamente ho espresso il desiderio di leccarla dopo che era tornata o che lui aveva finito di scoparla. Carlo ha sorriso, e mi ha permesso di farlo. Sentire nella mia bocca il sapore del seme di un altro maschio, mi ha eccitato notevolmente, e lui mi ha detto che in futuro provvederà a fare in modo che io, non debba mai lamentarmi della carenza di sborra, da leccare dalla fica di mia moglie. Da allora, aspetto spesso mia moglie a casa, e lei dopo un primo momento di imbarazzo adesso quando arriva, apre le cosce e mi invita a leccarla.
«Dai cornuto dai fai il tuo dovere che così godi anche tu.»
Si, è vero ci godo pure io, nel sentire i diversi sapori di sperma che inondano la fica di mia moglie, adesso non mi importa di guardare con chi gode, ma di sentire il piacere che le hanno riversato dentro, e questo mi eccita così tanto che spesso vengo senza toccarmi. Ho capito quale sia il mio ruolo di maschio sottomesso, felice di sapere che la donna che ama, ha goduto e si preoccupa che pure io ne tragga piacere. Se questo non è amore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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