tradimenti
DOPPIO TRADIMENTO

27.10.2020 |
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"In quel momento tutto si era ovattato intorno a me, le persone, il rumore, la mia ragazza, tutto era stato spazzato via da istinto emotivo allo stato puro,..."
Sono trascorsi molti anni dall’episodio che vado a raccontare ma il suo ricordo mi eccita ancora molto per come si è svolto. Ve lo racconterò per come è accaduto omettendo ovviamente nomi e luoghi reali sostituendoli con nomi di fantasia, premetto che non sono uno scrittore e vi saranno sicuramente molti “ORRORI” di grammatica, per cui vi chiedo clemenza in anticipo, quello che voglio cercare di condividere con chi lo leggerà è l’eccitazione dei momenti che ho vissuto. Buona Lettura.Era la fine di un estate di molti anni fa, avevo trascorso diversi mesi come animatore in un villaggio turistico del sud Italia, oltre a tanti bei ricordi di quella stagione ero tornato a casa con una relazione assieme ad una ragazza del posto, purtroppo per via dei pochi soldi che avevamo entrambi ci vivevamo la storia a distanza di centinaia di chilometri.
Non essendoci all’epoca i telefoni cellulari passavo diverse ore del giorno in cabine telefoniche del paese per cercare di tener viva la relazione che si era creata da poco.
Tra sonno perso che cercavo di recuperare e lunghe telefonate, le giornate di settembre volgevano al termine ed ottobre era alle porte, fino a quando un gruppetto di amici ed amiche saputo del mio rientro mi invitarono a bere qualcosa un mercoledì sera, in una città vicina dove alcuni di loro frequentavano l’università. Raccolsi l’invito con un po’ di reticenza, non avevo tanta voglia di stare al casino dopo esserci stato per diversi mesi, ma decisi di uscire comunque pur di non farmi attanagliare dai pensieri dati dalla mancanza della mia ragazza.
Arrivai in auto con un amico e ci incontrammo tutti in una piazzetta vicino al locale scelto, ci salutammo alla nostra maniera, tra battute e sfottò, anche se non li vedevo da diversi mesi era come se li avevo visti la sera prima, con alcuni di loro ci conoscevamo da ragazzini , notai che con loro c’erano un paio di persone che non conoscevo, tra cui una ragazza di nome Giulia coinquilina della mia amica, gli dedicai un occhiata veloce, una ragazza di media altezza, capelli castani sciolti sulle spalle con una frangetta che lasciava intravedere degli occhi marroni poco truccati, vestita in maniera sobria, un giubbetto nero corto stretto in vita, da cui si intravedeva sotto una camicetta bianca che copriva una seconda di seno, un paio di pantaloni neri che fasciavano un sedere un po’ in carne ma nel contesto armonioso, con sotto degli stivali con tacco basso, una ragazza che se incontrata per strada non avrebbe attirato la mia attenzione per i miei canoni di bellezza.
Dopo i saluti e le presentazioni decidemmo di entrare nel locale, tipico ritrovo del mercoledì degli universitari e di chi andava a caccia di universitarie, il locale lo conoscevamo bene musica a palla e per parlare era praticamente impossibile se non urlando.
Il cameriere ci sistemò in un tavolo proprio sotto l’altoparlante, a posto pensai tornerò a casa senza voce e con le orecchie che fischieranno per due giorni, capitai seduto al tavolo tra la mia amica e la sua coinquilina Giulia.
La serata scorreva leggera come avevo immaginato, parlavo per lo più con la mia amica, ma da lì a poco Giulia avrebbe attirato completamente la mia attenzione, si perché anche se eravamo seduti vicini al tavolo le nostre gambe avevano lo spazio per non toccarsi, eppure lei in un paio di occasioni aveva toccato la mia con la sua, io prontamente scostavo la mia, ma la terza volta lei la strusciò in modo inequivocabilmente sensuale, a quel punto la mia testa era tutta concentrata lì e volevo indagare se la sensazione era giusta.
La lasciai fare e iniziai a strusciare anch’io la mia gamba contro la sua, tutto questo senza neanche guardarci, ma lei rilanciò ed avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò qualcosa che a malapena compresi per via del chiasso, ma il contatto delle sue labbra e del suo respiro nel mio orecchio mi fecero eccitare all’istante, glielo sussurrai nell’orecchio che se continuava in quel modo non avrei più risposto delle mie azioni, lei per tutta risposta allungò una mano sotto il tavolo sulla mia coscia per risalire fino al pacco che era in pieno tiro sotto i pantaloni, se lo tastò per bene per sentirne le consistenza, a quel punto si girò verso di me e mentre mi guardava negli occhi con la bocca si mordicchiò il labbro inferiore, “BOOOM” il mio cervello era andato.
Come animatore ero abituato a tante situazioni di quel genere, ma questa mi aveva mandato in brodo di giuggiole perché proprio non me l’aspettavo.
In quel momento tutto si era ovattato intorno a me, le persone, il rumore, la mia ragazza, tutto era stato spazzato via da istinto emotivo allo stato puro, Giulia aveva toccato senza saperlo i tasti giusti che accendevano la mia eccitazione, l’avrei scopata lì sul tavolo di fronte a tutti per quanto ero eccitato, ma il non poterlo fare mi eccitava ancora di più e lei l’aveva percepito, tant’è che continuò anzi continuammo con il gioco dei palpeggiamenti.
La serata aveva preso una piega diversa e del tutto inaspettata, quando l’amico con cui era venuto mi dice che deve andare a casa perché il mattino seguente si sarebbe dovuto alzare presto, la mia amica avendo intuito cosa stava accadendo si offrì di riaccompagnarmi insieme a Giulia ed un altro ragazzo, accettai ben volentieri e salutai l’amico.
Dopo una mezz’ ora anche noi ci mettemmo in auto, le ragazze davanti e noi maschietti dietro, io mi posizionai dietro a Giulia e mentre con una mano mi tenevo al sedile anteriore con la scusa di vedere la strada con l’altra iniziai ad infilarmi sotto i suoi vestiti, il buio dell’abitacolo favoriva il tutto, in più la mia amica intratteneva l’altro ragazzo avendo capito che di fianco a lei qualcosa stava accadendo, Giulia da parte sua con una mano cercava di carezzarmi ed incoraggiarmi, ma oltre alla mia caviglia non riusciva ad arrivare dal sedile davanti, mentre io con la mano ero sotto la sua camicetta e le carezzavo il seno soffermandomi sul suo capezzolo, da come lei mi stringeva la caviglia gradiva la cosa, poi piano piano scesi più in basso, lei si allentò la cinta in modo che io potessi arrivare sotto il suo slip ed iniziare a sentire il suo boschetto fino a trovare la sua grotta proibita che grondava di umori, la troietta era un lago, ed io ne approfittai riuscendo con il mio braccio lungo a far tuffare le mie due dita nelle sue labbra grondanti, lei inarcò leggermente la schiena e mi stringeva sempre più la caviglia, vedevo il riflesso del suo viso che si articolava in smorfie di goduria smorzata per non farsi sentire, vedere poi come si mordeva il labbro mi faceva eccitare da morire, le massaggiai per bene il clitoride e le labbra fino a che non sentii i suoi umori divenire un lago che tracima, lei accavallò le gambe per farmi smettere, mentre toglievo le dite bagnatissime le portai verso la sua bocca, lei si girò verso il finestrino e se le succhiò e ripulì in un attimo con la lingua mordicchiandole nello stesso tempo.
Non riuscivo a star seduto per quanto ero eccitato, avevo il cazzo durissimo sarebbe bastato un nonnulla e sarei venuto nei pantaloni, facendomi sicuramente scoprire dal ragazzo di fianco a me, fortunatamente eravamo arrivati sotto casa sua.
Salutammo il ragazzo e la mia amica mi riaccompagnò, arrivati sotto casa scendemmo tutti per salutarci per bene, la mia amica ci guardò entrambi e con aria di chi ti ha beccato con le dita nel barattolo della marmellata fà “Vedo che per questa sera vi siete conosciuti abbastanza non credete?” e fa un sorrisetto furbetto, io rispondo “Per iniziare non cè male vero Giulia?”, mentre glielo dico la stringo per un abbraccio, ma la prendo da sotto il suo culo e la spingo verso il mio basso ventre per fargli sentire tutta la mia granitica eccitazione, lei accompagna il mio movimento roteando il suo bacino per sentire tutta la mia consistenza e mi risponde “Si ma dobbiamo rivederci quanto prima per approfondire la conoscenza non credi?” e mi passa in mano un foglietto con su scritto il numero di telefono del suo appartamento. Abbraccio e saluto anche la mia amica che mi sussurra in orecchio di non chiamare nei prossimi giorni perché il fidanzato di Giulia l’indomani sarebbe venuto a trovarla per qualche giorno, ma di chiamarla direttamente l’inizio della prossima settimana.
La cosa mi fece capire che la mia amica e Giulia avevano pianificato la serata ed io ero la preda da irretire e poi in quella serata si erano buttate le basi per un doppio tradimento, visto sia io che Giulia eravamo fidanzati, la cosa per un attimo mi turbò ma la voglia di finire quanto prima quello che avevo cominciato mi fece eccitare di nuovo e dovetti ricorrere ad una bella sega per sfogare l’eccitazione accumulata. Non vedevo l’ora che quei pochi giorni passassero per rincontrarmi con Giulia, ma questo sarà argomento di un altro racconto.
Spero che vi sia piaciuto. Grazie per l’attenzione. A presto
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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