tradimenti
Autista di auto a noleggio
di Vincent_W
15.08.2019 |
1.474 |
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"Chiude la telefonata, e mi dice: - Riportami a casa dove sei venuto a prendermi, ti pagherò anche un extra per il disturbo..."
A 41 anni per arrotondare mi trovo costretto ad improvvisarmi con la mia comoda auto, come autista con auto a noleggio...Questa sera non ho nessuna chiamata, e sono già vicino alla fine del mio orario di disponibilità, quando il telefono vibra, è l'app che mi fornisce una destinazione: un indirizzo nella zona residenziale bene della città; è strano che in quella zona ricorrano a sevizi come il mio, con tutte le auto e autisti che hanno a disposizione, forse si devono liberare di qualche escort.
Arrivo subito all'indirizzo, e trovo una signora molto distinta, elegante vestita in modo sobrio, con pantaloni, un piumino, scarpe col tacco e una piccola valigia.
- Buonasera Signora.
Carico la valigia, sale dietro nel buio.
- Dove desidera andare, Signora ?
Mi fornisce, stranamente, un indirizzo, nella nuova zona industriale.
Durante il viaggio, sento il rumore di strani movimenti sulla pelle del sedile, il frusciare del tessuto dei suoi abiti e poi inizio a percepire degli ansimi leggeri, così le dico: - Tutto bene, Signora?
- Sì, non si preoccupi - risponde con respiro affannato.
Approfittando delle luce dei lampioni, al semaforo cerco di spiarla con lo specchio aggiuntivo che uso per parlare con i clienti.
Lei, improvvisamente accende la luce di lettura a faretto e dirige lo spot luminoso tra le sue gambe: - E' questo che vuoi vedere ? - mi dice con tono secco tra il rimprovero e il seducente.
La vista è molto eccitante: ha i pantaloni aperti, le mutandine scostate a lato, una peluria castana scura leggermente lunga ma ben delimitata e nella parte bassa bagnata, una vulva con labbra corte e chiare, la tiene aperta con il clitoride esposto, sembra gonfia, molto umida quasi appiccicosa, all'interno di un rosso vivo.
Non sapendo cosa dire, sfarfuglio un'improbabile scusa.
Lei mentre riparto, si inginocchia dietro il mio sedile, raggiunge la patta dei pantaloni, la apre con il mio aiuto e impugna il mio membro già eretto, e inizia dopo una ricognizione tattile, una lenta ma vigorosa masturbazione, poi toglie la mano, e la rimette umida di...credo saliva.
Come fosse la cosa più normale al mondo, mi dice:
- E' bello grosso e duro, non lo meno a tutti. Sicuramente non a quel cornuto di mio marito.
In un attimo scavalca i sedili, è accanto a me, si tocca e poi mi porta le dita umide al naso. Con le dita bagnate e odorose fa un giro attorno alla mia bocca e poi di traverso come a dirmi di stare zitto.
- Adesso te lo succhio, ho voglia di avere un maschio nella mia bocca, bello duro, non come il misero uccello di mio marito!
È una succhiatrice abilissima, alterna la profondità della gola con la bocca, le labbra e giochi di lingua, se non fossi impegnato nella guida e un poco distratto, sarei già venuto da un pezzo.
Purtroppo siamo giunti a destinazione, lei aziona un telecomando, un cancello si apre, e mi ordina di entrare.
- Fermati li davanti alla luce del faro.
Io mi rimetto a fatica il pene duro nei pantaloni, scendo e recupero la valigia.
Lei scende apre la valigia, recupera una piccola coperta, la stende sul cofano della macchina, mi fa sedere leggermente, mi apre i pantaloni e riprende a succhiare, poi senza che quasi me ne accorga, mi mette con la bocca un preservativo, che srotola con le labbra fino alla base dell'asta, spingendo il glande in profondità nella sua gola.
-Adesso mi scopi !
Sale su di me, io libero le sue tette rifatte e comincio a succhiarle, mentre lei dà il ritmo di un lento amplesso.
- Che bello, riempimi tutta, altro che il cazzo moscio di mio Marito !
Poi si alza, si appoggia al cofano
- Adesso lo voglio alla pecorina !
Pochi colpi e la sento godere...gridare:
- Sì, godo, bravo, mi hai fatto godere più tu che mio Marito da quando lo conosco.
Io stavo aumentando il ritmo per venire, quando mi dice di uscire.
Prende qualcosa dalla valigia, si spalma qualcosa sulle mani, sul mio membro e tra le sue chiappe, poi si mette ancora a pecora.
- Mettimi duo o tre dita nel culo allargano un po', altrimenti con quell'arnese mi rompi del tutto.
Io eseguo come un automa.
- Adesso fammi il culo, non l'ho mai dato a quel gran cornuto di mio marito ! - poi inizia a darmi indicazioni - Su Entra piano, lentamente, ma in modo fluido.
Vedendo che non sono tanto esperto di penetrazioni anali, guida con le mani l'angolo di entrata del mio pene, quando sente finalmente, i miei peli pubuci sulle sue chiappe, mi dice di stare fermo per un po', poi quando è pronta mi ordina di iniziare a muovermi:
- Bravo sei tutto dentro, lo sento, adesso comincia a scoparmi piano.
Inizio lentamente, quasi con timore, a muovermi avanti e indietro, aumento un po' il ritmo, è molto stretto, poi lei mi incita a cavalcarla forte:
- Scopami forte nel culo... dai... dai... forte!
La cavalco con spinte forti e veloci, in un modo primitivo e animalesco, fino a quando dopo un bel po' perdo il controllo, e con un ritmo forsennato vengo.
Lei si scosta, e sorridendomi mi dice: - Quanta ne hai fatta il preservativo è gonfio.
Io lo tolgo e lo butto nel cestino che ho in macchina.
Lei mette tutte le sue cose nella valigia.
Poi la sento parlare: - Si caro è stato bravo, mi ha fatto godere molto.... sono contenta che ti sia piaciuto.
Mi accorgo solo ora che indossa un auricolare, con il quale stava per tutto il tempo in collegamento telefonico con il marito.
Ecco spiegate tutte quelle frasi denigratorie sul marito e da film porno, penso un po' imbarazzato.
Chiude la telefonata, e mi dice: - Riportami a casa dove sei venuto a prendermi, ti pagherò anche un extra per il disturbo.
- Come vuole signora, ma suo Marito ?
Lei con un velo di imbarazzo mi dice: - A lui piace così, ama essere umiliato, sentirsi un cornuto e guardare. Non dirmi che non hai visto quella telecamera ? - mi dice indicandomi una telecamera puntata proprio su di noi.
Pensando velocemente, le rispondo: - Per la verità no.
Lei con aria preoccupata: - Per te è un problema ?
Facendole un sorriso: - Se non viene divulgato, no.
Lei rassicurata mi sorride: - Bene, magari in futuro potrei aver ancora bisogno dei tuoi servizi.
Annuendo con la testa le dico: - Come vuole Signora, le lascio il bigliettino.
Poi la riporto a casa e incasso una ricca mancia.
Fine.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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