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Al lavoro prima parte


di troiaecuckpassivo
06.01.2024    |    950    |    4 9.3
"Non vi erano responsabilità di nessuno di noi in ciò, ma la cosa stava stretta ad entrambi e fu così che un giorno, come capita spesso per caso, qualcosa..."
Siamo una coppia trasgressiva da anni. Abbiamo fatto le esperienze più disparate perdendoci nei labirinti più estremi che la perversione può nascondere con la consapevolezza che ogni esperienza ne nasconde dietro altre sconosciute e, pertanto, la nostra sessualità é sempre stata particolarmente aperta a nuovi orizzonti. Un po' il lavoro, un po' l'ordinario della quotidianità, però, negli ultimi tempi ci avevano soggiogato e avevano raffreddato la nostra voglia di scoprire. Non vi erano responsabilità di nessuno di noi in ciò, ma la cosa stava stretta ad entrambi e fu così che un giorno, come capita spesso per caso, qualcosa accadde e fu molto particolare... Simona aveva cambiato lavoro da poco, aveva cambiato ambiente, location, colleghi. Aveva conosciuto altre persone e stava ancora cercando di capire con chi aveva a che fare. La figlia del suo capo, Claudia, era una ragazzina impertinente, viziata, viziosa. Una ragazza figlia del benessere e della vita facile che non perdeva mai l'occasione per ocheggiare all'interno del mondo benestante costruito dal padre che, ovviamente, aveva tutto il suo staff ai suoi piedi. Entrava in ufficio di tanto in tanto, vestita griffatissima e, spesso, in modo non certo consono al luogo in cui si trovava, specie in considerazione del fatto che tutti i sottoposti paterni erano ingessati in cravatte a tailleur. Tra questi c'era Marco, un ragazzone da uno e novanta, 27 anni, occhi cerulei e sguardo da timido che, inconsapevolmente lasciva dietro di sé una scia di sospiri di tutte le cagnette che scondinzolavano alle sue spalle troppo timorose per farlo cadere ma troppo puttane per non parlarne tra di loro. In un pomeriggio piovoso, Claudia entrò nel feudo paterno e trovò Simona sola che stava completando un lavoro che la tormentava da una settimana. Non si erano dette molto fino a quel tempo; la solita competizione tutta femminile aveva portato la ragazzina ad evitare di socializzare con quella che poteva essere una concorrente. Quel pomeriggio, però, complice il fatto che le due erano sole Claudia fece il primo passo e disse: " te lo scoperesti Marco vero?" Simona, che fino allora non aveva mai mischiato le sue due vite diede una risposta di circostanza e spiegò alla ragazzina che era una donna sposata, tra le altre cose da un anno o poco più e che non gli interessavano gli altri uomini. Disse così senza alcun doppio senso ma la ragazzina intese quel disinteresse verso gli altri "uomini" come una mal celata disponibilità verso il gentil sesso. Claudia era, al solito, vestita come una zoccoletta in calore, prese la mano a Simona e se la portò sotto la sua gonnellina corta ma pieghettata che consentiva un facile accesso spingendola giusto per farle capire che non portava sotto nulla. Simona restò inebetita e, nel mentre si domandava come fosse possibile che, dopo anni di orge e gang bang potesse sentirsi imbarazzata per una diciottenne che ci stava provando, Claudia le confessò: "quando vengo qui non metto mai il perizoma perché Marco mi vuole sempre pronta". A quel punto il rumore della chiave nella serratura fece rientrare la situazione, il capo, padre dell'impertinente puttanella, era rientrato e subito si parlò di lavoro.
Nei giorni seguenti Simona non mi confidò nulla e proseguì il suo quotidiano senza far trapelare nulla.
Claudia la settimana seguente fece di tutto per andare con Simona ad un appuntamento di lavoro fuori città. Simona sapeva che la circostanza sarebbe stata propizia per riaprite il discorso bruscamente chiuso. In quell'occasione Claudia si presentò minigonnata e, per giunta, con una scollatura vertiginosa che, di certo, non avrebbe fatto fare una gran bella figura al padre né era francamente in alcun modo coordinata con Simona che, al contrario, aveva un tailleur stretto sì, ma molto formale. Iniziarono a fare strada verso l'appuntamento e Claudia raccontò a mia moglie del suo strano rapporto con Marco. Era la sua schiava, un oggetto di piacere nelle sue mani, pronta a fare di tutto per compiacerlo non perché lo amasse ma solo perché amava essere usata ed abusata come la più scontata delle puttane da strada. Queste furono esattamente le sue parole e Simona, oggi sweet di un marito Cuck , si bagnò copiosamente sentendo quella ragazzina votata alla perdizione. Claudia prese la mano a Simona che guidava e se la ficcò in mezzo alle gambe. Non portava nulla sotto come l'altro giorno e Simona:" ma non stavi così solo quando c'era Marco in giro?" - "accosta in quella benzina" disse la piccola smorfiosa. Scese al volo e si diresse in bagno. Passarono dieci, quindici minuti. Simona si stava innervosendo perché i clienti aspettavano e non se la sentiva di fare tardi, d'altro canto non poteva nemmeno abbandonare la figlia del capo in autostrada... Claudia ricomparve col volto infiammato, entrò in macchina, Simona riprese la strada e dopo un attimo si incazza e dice: " senti ragazzina, sarai anche la figlia del mio capo, ma io lavoro oggi e non mi va di fare tardi perché tu devi chiuderti in un cesso di un autogrill e sditalinarti ok?" . Tutto avrebbe pensato Simona di avere come risposta tranne un imperativo " fermati subito, accosta adesso". Passarono pochi secondi da quello che pareva un comando, Simona non capiva perché un fare ed un dire tanto beffardo di una diciottenne la facesse tremare. Mise la freccia e si fermò di lato con le quattro frecce. "Senti stronza" irruppe Claudia, " io non mi faccio i ditalini nei cessi! " Alzò la sua gonnellina e Simona vide una pozza di sborra colante che dalla sua figa allagava il sedile... Mentre i suoi occhi si spalancavano la ragazzina tuonò nuovamente " adesso leccami e ripulisci tutto puttana". Non era certo una richiesta malvagia anche se posta con estrema crudezza ma proprio questo portò Simona a chinarsi ed ad assaggiare quella giovane passerina ripiena di un quantitativo di sborra che si era vista solo nelle gang più affollate vissute nella sua vita parallela. Ripulito il tutto e dopo tre orgasmi urlanti di Claudia capaci di appannare i vetri dell'auto, la piccola arpia comandò nuovamente" adesso andiamo a lavorare". La strada correva veloce quando ad un tratto Claudia comunicò la prima regola mostrando il suo cellulare " ho ripreso tutto. Ti si vede bene in viso mentre lecchi una figa che dal video non si comprende di chi sia. Adesso sei un mio giocattolo. Farai quello che io ti comanderò altrimenti questo bel video arriverà dritto in rete. " Simona frastornata capì che non vi erano molti spazi per trattative e rispose timidamente "si". (Continua).
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