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Scambio di Coppia

una giornata al mare 4bis


di cicas
10.10.2011    |    17.217    |    1 9.8
"Eravamo rimasti tutti con la voglia, così decidemmo di utilizzare il gommone per il nostro scopo..."
Tornando nel nostro alloggio io e Daniele, iniziammo a parlare su quello che ci era capitato in quegli ultimi giorni. Lui aveva realizzato il suo sogno nel cassetto, io ero molto entusiasta, ma onestamente non avrei mai pensato concretamente di imbarcarmi in uno scambio di coppia. Ero un pochino imbarazzata nei confronti del mio ragazzo: farmi scopare, succhiare cazzi di altri sotto i suoi occhi non mi metteva assolutamente a mio agio. I retaggi di un educazione cattolica si facevano sentire. Avevo il timore di un suo giudizio negativo; in fin dei conti stavamo assieme, io ero la sua ragazza, nessuno è geloso però un pochino di fastidio era lecito, non mi ero tirata indietro davanti a nulla, avevo soddisfatto con il mio corpo uomini e donne. Lui per togliermi dall’imbarazzo iniziò ad ironizzare facendo battute, decantando la bravura di Silvia nel succhiare e di Domitilla nel prenderlo tra le chiappe. Non fece nessun commento volgare, sul mio modo di essere al contrario,mi confesso , che la scena più intrigante ed eccitante era stata quella di vedermi alle prese con altri uomini, mentre me lo infilavano dappertutto. Con questo pensiero ci addormentammo serenamente. Alle prime luci dell’alba , mi svegliai, ero agitata per tutto quello che era successo. Vedere il mio ragazzo con un'altra, mi aveva sul momento dato fastidio, poi con l’evolversi della situazione la situazione si era completamente invertita, provavo piacere nel vedere il suo bel cazzo andare avanti e dietro, prima nella bocca di Silvia e poi nella fica di Domitilla. Questo pensiero fece scattare al mai fantasia e rividi la scena nella mia mente. Mi alzai da letto senza vegliare Daniele e mi diressi in cucina, aprii il frigo e presi una bella melanzana di quelle piccole, la lavai ed iniziai lentamente a leccarda e succhiarla per riscaldarla un pochino. Con una mano intanto avevo alzato al camicia da notte, con l’altra mi preparavo a ricevere l’ortaggio. Lo infilai senza alcuna fatica me lo misi tutto dentro e sdraiandomi sul pavimento iniziai a toccarmi la clitoride. Venni immediatamente, di solito mi ci vuole un pochino prima di venire completamente. Mentre venivo dimenandomi ed ansimando mi sentii uno schizzo caldo sulla faccia: era Daniele, non dormiva e si era goduto lo spettacolo... logica conseguenza mi aveva sborrato in faccia. Il ditalino più bello della mia vita. Ero tutta bagnata, sia in basso che in alto. Soddisfatti ed esausti, ci preparammo per andare al mare. La mattina di buon ora, il panorama ambientale era completamente diverso, mancando l’essere umano, tutto assumeva una prospettiva diversa; venivano notate e percepite alcune sfumature invisibili nell’ora di punta. Iniziammo a camminare sul bagnasciuga, scrutando l’orizzonte animato dal volo di stupendi e rumorosi gabbiani.
Arrivammo in una caletta deserta dove l’acqua era talmente trasparente, che veniva voglia di berla. Ci sdraiammo sui nostri asciugamani ed iniziammo a prendere il sole. Non ci volle molto che Daniele preso da una delle sue solite voglie, iniziò a leccarmi la fica palpeggiando dolcemente le mie tette. Senza farmelo dire mi girai su di un fianco ed iniziai a prenderglielo nella bocca. Sentendo il rumore di un gommone che si avvicinava, ci staccammo immediatamente, per ritornare alle nostre posizioni originarie. Dal gommone scesero due ragazzi stranieri molto carini. Ci si misero vicino e si presentarono, erano Olandesi, e non capivano una parola di italiano. Mi trovavo tra tre uomini nudi ben dotati con una voglia di cazzo da paura. Avevo la fica completamente bagnata, un poco dalla saliva di Daniele, un poco dal piacere che provavo nell’immaginarmi alle prese con i tre ragazzi. Da come li guardavo, Daniele stringendomi tra le braccia iniziò ad ironizzare su quello che sarebbe potuto accadere. Mi chiese quali dei due mi sarei fatto prima e quale dopo e quando sarebbe toccato a lui. Mi confessò che l’esperienza del giorno prima lo aveva eccitato non poco e l’idea di ripeterla lo avrebbe molto gratificato. Mentre parlava sentivo il suo cazzo duro che mi premeva sulle chiappe. Come se non bastasse i due alla vista dell’abraccio molto sensuale si erano evidentemente eccitati. Da dietro Daniele mi guidò le braccia verso i due cazzi. Li presi entrambi uno con la destra, l’altro con la sinistra. Mentre mi davo ad fare con i due, Daniele da dietro mi aveva chinata a novanta gradi, penetrandomi con vigore. Il ragazzo di sinistra mi tolse la mano e me lo infilò tra le labbra. iniziando a scoparmi in bocca. Fummo interrotti dal vociare di alcune persone che si stavano avvicinando alla spiaggia. Per la seconda volta ci rimettemmo ognuno al posto suo con aria disinvolta. Eravamo rimasti tutti con la voglia, così decidemmo di utilizzare il gommone per il nostro scopo. Salimmo tutti e quattro e ci allontanammo dalla costa. Trovandoci in alto mare, riprendemmo ad dove eravamo rimasti Daniele si sdraiò sul pavimento del gommone, io gli salii sopra infilandomelo in fica, lasciando libero ben visibile e dilatato il mio buco del culo. Uno dei due prese al volo l’invito e me lo schiaffò tutto nel culo. L’altro si prese l’ultimo buco rimasto libero : la mia calda bocca. Andammo avanti per un bel po’; i giovani erano instancabili. Cambiarono spesso le posizioni,ad ogni cambio facevo il pieno di sborra. Praticamente io feci tre scopate, tre inculate, tre pompini. Come inizio giornata non c’era male. Per rilassarci ci facemmo un bel bagno a largo. Appena tornati alla spiaggia, che ormai si era popolata , salutammo i due Olandesi e ci rimettemmo a prendere il sole. Al pensiero di quello che era accaduto non stavo più nella pelle, lo avrei voluto gridare a tutti tanto ero infervorata. Poco dopo fummo raggiunti da Antonio e Domitilla i quali ci chiesero di Paolo e Silvia. Non finirono di parlare che vedemmo apparire dalla folta macchia mediterranea retrostante i due amici. Eravamo ancora tutti e sei insieme, pronti chissà per quali avventure erotiche. La mattinata trascorse così in modo gradevole e spensierato.
Tornati al villaggio, ci accorgemmo della presenza di nuovi arrivati. Erano alloggiati nel bungalow accanto al nostro.
Una bella coppia con due figli, una bambina deliziosa di circa tredici anni, ed un maschietto con arai furbetta, di dieci. Lui paffutello, un pochino stempiato, lei molto carina sia nei modi, che nelle fattezze. Iniziammo da buoni ficcanaso a fantasticare sulla famigliola, un passatempo che io e Daniele facevamo spesso. I due vedendoci, si avvicinarono e si presentarono. Erano due persone molto educate e cordiali. Cosa rara da trovare al giorno d’oggi. Ci raccontarono la loro odissea e di come erano capitati nel club naturista, a loro totale insaputa. All’agenzia non li avevano avvisati delle caratteristiche del villaggio. Arrivati in loco, avevano apprezzato la bellezza del posto, però si erano accorti dello specifico del luogo. Non sapendo ormai dove andare, si erano dovuti adattare alle regole. L’imbarazzo dei due veniva dalla presenza dei figli; non abituati al fenomeno del nudismo, neppure in casa. Non erano contrari almeno lei al naturismo, ma avrebbero preferito poter scegliere da soli senza alcuna forzatura. Poco dopo i due si alzarono e si diressero con i figlioletti verso la spiaggia. Mangiammo fugacemente e ci incamminammo pure noi verso la spiaggia. Vedemmo i due nuovi arrivati impacciati alle prese con i figlioletti. La loro apprensione, era in netto contrasto con il comportamento spontaneo dei due bambini, i quali erano affascinati da quel fenomeno naturale che era il naturismo e giocavano spensierati con altri bambini. Ci avvicinammo a loro e subito notammo un irrigidimento da parte di tutti e due. Lei mi confessò che da quando erano arrivati non si erano mai mossi per vergogna e per la gelosia di lui. Addirittura mi disse che stava quasi per tornare indietro perdendo la vacanza ed i soldi anticipati. Effettivamente lei era molto carina, al contrario di lui che era un rospo. Erano rimasti immobili sui loro lettini con un bel segno bianco del costume. Io per incoraggiarli, li presi entrambi per mano e li invitai a fare il bagno. Tutti e tre, seguiti da Daniele ci dirigemmo in mare. Mentre nuotavamo spensierati, lei mi ringraziò della nostra prontezza nell’aiutarli ad inserirsi in un ambiente non ostile ma sconosciuto, seppi in seguito che lei molti anni prima da ragazza, aveva frequentato posti simili con un il suo ragazzo dell’epoca. Mi pregò di non rivelarlo al marito geloso. Tornati a riva, trovammo Paolo e Silvia accanto ai nostri lettini. Senza perdere tempo gli presentammo i due nuovi conoscenti. Marzia e Donato. Lei era rimasta in piedi mostrando tutte le sue grazie, senza veli, così come la mamma l’aveva fatta. Lui subito con aria seccata la esortò a sdraiarsi per nascondere le sue fattezze. La rimproverò oltretutto di non essersi depilata. Lei un poco in imbarazzo, arrossendo un pochino si mise sul lettino, coprendosi con un pareo. Avevo voglia di parlare con quella ragazza a mio avviso triste, soggiogata da un testa di cazzo per giunta geloso. Mi alzai e le chiesi se mi accompagnava a fare un giro e poi alla toilette. Senza farselo dire due volte, Marzia si alzò fasciandosi il pareo attorno al corpo e prendendoci per mano, ci incamminammo verso la toilette. Era chiaramente una banale scusa, per farsi due chiacchiere in santa pace. Erano anni che sopportava il comportamento dispotico del marito sospettoso. Mi confidò dentro la cabina della toilette, la sua voglia di trasgredire pensando di andare con il primo o la prima che capitava. Era stata sempre frenata dalla presenza dei figli piccoli. Ora che erano cresciuti aveva voglia di fare quello che non aveva potuto fare prima. Appurai bene la seconda opzione, ”la prima”. La sua risposta fu affermativa, aveva avuto una relazione con una sua amica ai tempi del liceo. Il rapporto saffico, l’aveva gratificata non poco. Dopo quell’esperienza il vuoto, non le si era mai riproposto, quindi aveva alternato vari ragazzi, prima di sposarsi con Donato. Non la feci finire di parlare e la baciai intensamente. Sentivo nella mia bocca la sua lingua morbida e la immaginavo tra le mie cosce stimolarmi la clitoride. Non andò così, fui io a chinarmi per leccarla, fu proprio lei ad indirizzarmi la testa tra le sue gambe divaricate. Mentre dal basso la slinguazzavo ebbi la paradisiaca visione dei suoi capezzoli completamente irrigiditi. Puntavano in alto, più affondavo la lingua più crescevano. Lei gemeva e si strofinava le tette con le mani. Non ci volle molto che Marzia venne. Avevo la bocca impastata di umori, misti ad un retrogusto salmastro. Non feci in tempo ad alzarmi che la sentii aprirsi un varco tra le cosce con la sua linguetta umida e vogliosa. Mi lecco a fondo non tralasciando nulla. Iniziò dal pube inumidendomi tutto il folto pelo,scendendo sulla clitoride, per proseguire verso il buco del culo. Qui si soffermò un pochino cercando con successo, di far entrare la lingua nel mio buchetto. Continuò a leccarmi il culo per un po’per passare definitivamente ad occuparsi della mia fica in fiamme dal piacere. Nel momento cruciale ,mi esortò pisciarle in bocca. Mi liberai completamente fino all’ultima goccia, bagnandole tutta la faccia. Fummo fortunate, che nel wc vi era un ampio lavandino ove potemmo pulirci senza problemi.
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