Nella calura estiva

Il sole stava annegando nel mare di quella bella serata di prima estate. Io e Camilla stavamo aspettando Fabio ed Aurora per una cena sul nostro terrazzo. Camilla stava finendo di preparare una pasta alle vongole, mentre io impiattavo in alcuni vassoi dei carpacci di mare su letti di variopinte insalate.

Fra me e Camilla le cose non andavano benissimo, o meglio: andare andavano, ma non più con la stessa passione di un tempo. Me la dava un po’ col contagocce e ormai da tempo non mi svegliava più con il suo meraviglioso “pompino del buongiorno” o strusciando i suoi capezzoli turgidi sulle mie labbra, o quando mi svegliavo per primo io e le mettevo la mia erezione mattutina in mano, non sempre gradiva. Talvolta si lamentava di una mia mancanza di fantasia, altre volte mi diceva che avrebbe voluto provare qualcosa di più forte. Fu in quell’occasione che le proposi di metterglielo nel culo (qualcosa di nuovo e più forte), ma lei mi rispose inviperita che potevo io andarlo a prendere nel culo.

Fabio era un bel ragazzo, fratello di una mia amica d’infanzia, mentre Aurora era una stanga bellissima, oltre il metro e settanta col il classico fisico della pallavolista quasi perfetto, ma non perfetto, con le gambe ed il culo tornito e lavorava con Camilla in un centro commericale della zona. Suonarono e dopo i soliti convenevoli, la bottiglia di vino, “questa l’avevo in casa...”, “ma cosa ti sei stato a disturbare”, “ma figurati”, ci sedemmo in terrazza ed apriamo un prosecchino.

Fabio era sempre stato un mistero per me. Da bambini lo chiamavano “Renato” per le movenze effeminate, io avrei giurato che fosse gay, finchè non cominciò a presentarsi con ragazze sempre più belle e a raccontarci cose sempre più porche. Lavorava in un atelier di architetti e mi dicono fosse straordinariamente bravo nel suo lavoro. Di Aurora so poco, avevo visto delle foto di quando aveva una decina d’anni di meno sul suo profilo Facebook, in topless di spalle a Formentera ed il fortunato che era con lei doveva avere goduto di uno spettacolo veramente eccitante.

Camilla portò gli spaghetti alle vongole, perfettamente al dente, con le vongole che alla prima volta che le schiacciavi coi denti lasciavano in bocca il sapore del mare. Aurora e Camilla cominciarono a parlare di due loro colleghe comuni, mentre io e Fabio parlavamo di una mostra d’arte che ci sarebbe stata di lì a poco ed i due discorsi procedevano su binari paralleli: noi non ascoltavamo le donne e loro non ascoltavano noi. Fu quasi comico, dopo che io avevo messo un punto al mio discorso dopo la parola “Kandinskiy”, come Aurora nel silenzio pronunciò la parola “scambisti”. A me e Fabio si drizzarono immediatamente le orecchie. Perché è inutile dirlo a noi uomini sta cosa delle orge ci piace parecchio. “Come scusa?” ed entrammo di prepotenza nel discorso. Aurora ci spiegò che questa ragazza, dopo un primo momento in cui tradiva il fidanzato con un collega del reparto magazzino, lo aveva coinvolto unitamente alla fidanzata del collega stesso in un rapporto a quattro, che la collega non disdegnava la fidanzata del magazziniere e che anche questo avesse accettato di buon grado di giocare col di lei fidanzato.
“Beh io non saprei…- dissi io - con due donne anche si, con un uomo… poi però sai mai dire mai…”. Camilla disse che con una donna ci era già stata, ai tempi dell’università, ma che per ripetere la cosa la lei del caso sarebbe dovuta essere molto molto brava, mentre Aurora era molto curiosa dell’esperienza lesbo ed inoltre diceva che le sarebbe piaciuto molto sgrillettarsi con davanti due uomini che se lo buttavano nel culo, un po’ come aveva visto fare al personaggio di Francesca Neri ne “Le età di Lulù di Bigas Luna”. Fabio restò curioso ad ascoltarci.

Portammo in tavola i carpacci, buoni e rinfrescanti col limone spruzzato sopra ed aprimmo la bottiglia di vino che aveva portato Fabio. La temperatura era abbastanza alta e sia Camilla che Aurora erano vestite in modo leggero. Finiti i carpacci io e Camilla andammo in cucina a riportare i vassoi, mentre Fabio ed Aurora si erano messi, convinti di non essere visti ad amoreggiare sul divanetto.

“Ehy…-disse Fabio – stavamo pensando: e se ci provassimo anche noi?”.
“A far cosa?” dissi io
“A scopare in quattro, se la cosa vi sconvolge troppo possiamo fare ognuno con il suo partner, ma alla presenza dell’altra coppia” disse Aurora.

Ero imbarazzatissimo. Camilla no. Non so e non ho mai saputo se Camilla ed Aurora si fossero messe d’accordo prima, ma Camilla fece un sorriso complice che non le vedevo fare da tempo e mi si avvicinò cominciando a mordermi l’orecchio. “Dai, proviamo, sarà veramente qualcosa di nuovo”. Nel frattempo Aurora si era seduta accanto a Fabio e gli toccava il pacco senza troppe remore.

Mentre Camilla mi toglieva la maglia, Aurora apri la cerniera a Fabio, gli tirò fuori l’uccello e cominciò a succhiarglielo avida. Devo dire che Fabio aveva un cazzo veramente notevole non tanto per lunghezza, quanto piuttosto per calibro. Io sfilai la maglietta ed il triangolo a Camilla e cominciai a strizzarle i capezzoli mentre lei m baciava il petto. Aurora si tolse le mutandine e s’infilò il cazzo di Fabio nella figa. “Ti piace guardarla eh? Mi disse Camilla” “Certo –le sussurrai all’orecchio- ma credo che valga la stessa cosa per Fabio” “Ti spiace se vado divertirmi con la mia amica?” disse Camilla “Vai pure” dissi io. Vidi Camilla che afferrava Aurora per le tette, baciandola dietro al collo sotto i capelli, dopo di che si voltò e mi fece cenno di raggiungerla. Mi avvicinai e me lo prese in bocca e mentre mi baciava l’uccello con veemenza toccava le tette di Aurora.

Dopo un po’ Fabio girò Aurora allargandole le gambe alla mia vista ed io e Camilla, e questo ci venne naturale, cominciammo insieme a leccargliela. Aurora urlava forte stava godendo e anche Fabio sembrava sul punto di venire. Mi salvai per un attimo dal suo schizzo, mentre invece Camilla lo prese tutto nel viso mentre usciva dalla fica di Aurora.

Io rimasi li a cazzo duro guardando il viso di Camilla tutto unto dello sperma di Fabio, fu lì che mi accorsi che Aurora mi stava accarezzando le palle con una mano. Camilla si alzò per andarsi a ripulire ed io rimasi lì con Fabio ed Aurora che mi stava masturbando. “Vuoi provare qualcosa di veramente nuovo?” Mi disse e senza neanche attendere la mia risposta fece un sorrisino a Fabio spingendo il mio cazzo nella sua bocca. Ero imbarazzatissimo. Lei continuava a massaggiarmi le palle mentre Fabio mi spompinava come una zoccoletta ed Aurora, con l’altra mano si sditalinava la fica.
Quando tornò Camilla e vide la scena capì che era il suo momento. Si mise a pecora per terra e mentre Fabio mi spompinava si fece aprire il culo dalle dita di Aurora. Fu allora che Aurora disse “Basta pompini fra uomini” e tenendomi il cazzo in mano lo infilò nel culo di Camilla che urlò in un misto di dolore e piacere. Cominciai a stantuffarla con Fabio ed Aurora che guardavano compiacenti e compiaciuti. Le sborrai copiosamente dentro il culo ed uscendo vidi quel buco di solito così stretto e restio ad ospitarmi largo e ben disposto. Il mio sorriso fece capire a Fabio che era la sua volta e lui entrò subito nel culo di Camilla mentre io e Aurora lo sodomizzavamo con le nostre dita a turno. Aurora me lo riprese in bocca per farmelo diventare duro ed appena ritrovai le giuste dimensioni mi fece inculare anche Fabio. In questo trenino Aurora si mise in cima facendosi leccare la fica ancora sborrata da Camilla che dopo poco venne in un urlo strozzato. Dopo poco venne anche Fabio e per finire anch’io nel culo di Fabio.

Stramazzammo a terra stanchissimi e nudi e ci addormentammo sul balcone nella calura della notte estiva.

Il giorno dopo sentii qualcuno che baciava la mia erezione mattutina ma tenni gli occhi chiusi: non volli sapere se fosse Camilla o Aurora. O Fabio