Prime Esperienze

ODE ALL’ANO


di Giocare_e_Godere
29.06.2024    |    161    |    0 6.0
"Io cominciai un vero e proprio training anale, cercando di dilatarle l'ano con attenzione..."
Quel piccolo buchetto stretto
che si nasconde tra le tue chiappe
tonde, sode, color del latte
perché si cela? perché si nasconde?
ci rifletto e come tante onde
le risposte arrivano continue, d’altronde
come ogni donna lo usi per far uscire
l’aria che il tuo corpo non riesce a digerire
gli scarti solidi della tua sacra digestione
che concimeranno i campi di questa regione
ogni giorno lo spalanchi seduta sul wc
eppure ogni uomo vorrebbe stare lì
a toccarlo, baciarlo, leccarlo
allargarlo, e poi infine sondarlo
è la tua seconda bocca, quella più scostumata
con la quale ingoi i cazzi, e non ti senti soffocata
con la quale succhi mazze, potendo anche parlare
e urlare a squarciagola, lasciandoti impalare
amo il tuo culo, amo il suo buco
ami il mio cazzo, ami il suo sugo
amo il tuo retto e l’intero intestino
te lo sfondo ora a pecora, ho un cazzo asinino
ti guardo negli occhi, ti tiro i capelli
tuo marito si sega e fa bianchi acquerelli
tu vieni col culo, e ti senti una vacca
ti senti una donna con chi te lo spacca
Io come un idrante ti sborro nel culo
oggi chiamami toro, o forse anche mulo
domani sul vaso, la tua strettoia irredenta
ti brucerà un poco, ma sarai si contenta
intenta alla spinta ti svuoterai il culo
ancora nell’attimo di me che ti inculo
mi scriverai un feedback, con grande piacere
già pensando ad un nuovo che ti apre il sedere


PS: circa quindici anni fa incontrai una coppia. Parlammo in un bar e il marito voleva realizzare la fantasia di segarsi mentre inculavo sua moglie. Lei era già abituata a fare car sex, e si era succhiata parecchi uccelli, ma il culo ancora non lo aveva mai dato. Quella sera entrai nella loro macchiana, andammo in un parcheggio isolato e mi fece un pompino statosferico. Io e lei eravamo sul sedile di dietro, mentre suo marito era al posto di guida e si segava. Le sborrai in bocca e decidemmo di rivederci.

La seconda volta venne a casa mia da sola (il marito sapeva, ma non venne) e me la scopai ampiamente. Bocca, fica, ma il culo no. Mi confessò che l'idea di farmi entrare nel suo culo la imbarazzava molto, per via che naturalmente era pieno di cacca. Dal marito si era fatta infilare al massimo un dito, ma non di più. Io le spiegai che con un clistere fatto prima dell'incontro si risolveva tutto. Poi tirò fuori il discorso del dolore, e allora dai a farle capire che se fatto con delicatezza, non c'era problema.

Ci rivedemmo. Lei s'era fatta un bel clistere, e quindi stava abbastanza tranquilla. Io cominciai un vero e proprio training anale, cercando di dilatarle l'ano con attenzione. Dopo parecchio si ritroò ad avere l'ano abbastanza rilassato ed aperto, e quindi (usando tanta vasellina) cominciai ad incularla. Lei cominciò a godere e mi diceva che non si era mai sentita così vacca. Le schiaffeggiai le chiappe, aspettai che orgasmasse, e poi le sborrai dentro il culo. La sua venuta era stata provocata anche dalla mia mano che le smanettava la fica.

La volta successiva tutto fu più semplice. All'inizio mi raccontò di come aveva provato fastidio mentre faceva la cacca il giorno dopo. Il buco le bruciava un pò,ma in fondo era contenta. Dopo queste chiacchiere andammo sul letto e cominciai a scoparla, concludendo con una lunga inculata. Fu il suo primo vero e proprio orgasmo anale.

Qualche settimana dopo mi invitò a cena. C'era anche suo marito. Dopo la cena, andammo in camera e me la inculai quasi subito. Suo marito si segava e sborrò varie volte. Adorava che sua moglie venisse inculata. Io le dicevo che era una grande troia, una vacca, e lei era sempre più eccitata.Ci vedemmo un altro paio di volte.

Mesi dopo ci sentimmo al telefono e mi raccontò che di cazzi nel culo nel frattempo ne aveva presi abbastanza. Aveva scelto sempre più delle grandi mazze, e ora voleva rivedermi. Io le proposi un incontro a tre: io, lei e un mio amico.

Ce la scopammo in ogni modo, e lei sperimentò la sua prima doppia anale.

E' parecchio che non la sento e non oso immaginare quanti cazzi nel frattempo saranno entrati dentro il suo bel culo.

Nell'hard disk del mio pc ho però ritrovato questa poesia che le scrissi una volta, per farla ridere. Mi ricordo che prima rise, e poi si girò, offrendomi il buco del suo culo.

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