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Prime Esperienze

Le nuove Virtù parte 2


di Neottolemo
08.11.2019    |    7.437    |    5 10.0
"Mi alzai lo presi per i capelli e lo sbattei sul letto con le natiche alzate pronto a sfondarlo con brutalità..."
Da quel momento con Filippo ed Enrica era iniziato uno strano menage nel quale mi trovavo al centro delle attenzioni di madre e figlio.
Con Enrica continuavamo a prendere i nostri momenti di svago mentre Filippo, approfittando della situazione in studio, mi stuzziacava con continui ammiccamenti.
Devo dire he quella situazione era di mia piena soddisfazione. Avevo entrambi i sessi approfittando smaccatamente della bellezza matura di Enrica e del piacere efebico di Filippo, il quale godeva sempre più intensamente delle pentrazioni profonde al quale lo sottoponevo.
A lui non avevo mai accennato degli incontri sessuali che avevo con la madre, per la quale provava una totale venerazione, e chiaramente non avevo detto nulla a Enrica del fatto che inculavo suo figlio nel mio piedaterre.
Era l’appartamento privato che avevo in centro la mia isola felice, atteso che Enrica ci veniva slo quando Filippo era in università, mentre quando vi andavo con lui Enrica sapeva che il figlio era con me per questioni lavorative e non ci avrebbe mai disturbato.
Dopo pochi mesi in cui mi godevo del mio harem, Enrica, però, conobbe un altro uomo e i nostri incontri iniziarono a diradarsi.
Lui le prometteva una stabilità che sicuramente io non potevo darle anche per la situazione fra Herman ed Eleonora, e quindi mi feci in disparte per non disturbare la nascita della sua nuova relazione.
Continuai comunque a godermi il culo stretto di Filippo che dilatavo contuamente a mio piacere riempiendolo del mio sperma fino ad esserne ricolmo.
La fine di tutte queste delizie arivarono in un giorno di settembre.
Quel sabato mattina Enrica doveva partire per un weekend al mare con il suo fidanzato e così dissi a Filippo di venire in ufficio per sbrigare del lavoro arretrato.
Lui si presentò con il suo solito zainetto e cominciammo a pendere i fascicoli e studiarli.
Il caldo sole di fine estate ben presto ci tolse la poca voglia che avevamo di lavorare, e così mi trovai con le labbra di Filippo intorno al mio cazzo che succhiavano voracemente.
Li inginocchiato ai miei piedi spingevo con le anche scopandogli la bocca, fino a quando un rivolo di sperma iniziò a colare dalle sue labbra simbolo del mio orgasmo.
Filippo ingoiò rapidamente tutta la sborra e mi baciò avidamente, cosa che non fece altro che procurarmi una nuova e più furente erezione.
Decisi che avremmo continuato nell’intimità dell’appartamento, presa la macchina e guidai velocemente.
Ancora sulla porta palpavo avidamente il culo di Filippo e già sentivo le sue natiche irrigidirsi in vista della dura scopata anale che lo attendeva, quando, corse in bagno per vestire i panni di Eleonora.
Mi misi comodo sul letto, e Filippo entrò indossando tacchi altissimi ed un bustino di pelle.
In quella vesione fetish era decisamente splendido ed impesonificava la bellezza fatta donna.
Mi alzai lo presi per i capelli e lo sbattei sul letto con le natiche alzate pronto a sfondarlo con brutalità.
Gli allargai le cosce con le mai e sputai sul suo culo per ammorbidirlo,iniziando con la mia possente cappela a farmi largo fra le sue chiappe sode.
Mentre lo sfondavo con colpi secchie profondi, con la mano sinistra tiravo i suoi capelli e con la destra gli davo delle poderose sculacciate.
Ad ogni tac del palmo della mia mano, dalla bocca di Filippo proveniva un grido di piacere che si amplificava quando facevo seguire un affondo del mio grosso cazzo nel suo sfintere.
Non contento presi dal comodino delle manette e girato Filippo lo legai polso e caviglia contringendolo così a rimanere oscenamente dilatato.
Girato con la pancia rivolta verso di me e aperto completamente lo sbattevo profondamente e con forza mentre il suo cazzetto aveva dei sussulti rimandendo tirato, fino a quando in pieno orgasmo rilasciò un poco di sperma sporcando tutto il bustino.
Ero pronto ad inondare anche io il culo di Filippo quando improvvisamente suonò il campanello.
Dopo il lungo trillare senti battere pesantemente alla porta e corsi a vedere chi fosse dato che solo poche persone conoscevano questo mio nascondiglio.
Dallo spioncino vidi Enrica sulla porta e rimasi un attimo spiazzato.
Dissi a Filipo di correre a chiudersi in bagno, mi misi un accappatoio e andai ad aprire.
Enrica entrò di furia nell’appartamento chiudendosi la porta alle spalle.
Era molto agitata e si scusò subito per quell’intrusione.
Il suo novo fidanzato le aveva dato buca senza motivo e non rispondeva alle sue chiamate e lei allora era corsa a casa sua ma non aveva trovato nessuno.
In un impeto di rabbia mista a preoccupazione si era messa a girare per la città a cercarlo, e passando sotto l’appartamento aveva visto la mia auto e si era decisa a suonare.
Le offrii un drink per calmarla e lei ripresa la compostezza mi chiese “ma non dovevi lavorare con Filippo oggi?”
Io le risposi che vista la bella giornata lo avevo lasciato libero, e avevo deciso di prendermi una delle mie pause che lei ben conosceva.
Enrica chiaramente non aveva nulla da riproverarmi, il nostro era stato un rapporto aperto senza gelosie o paranoie, ma solo puro divertimento.
“ti sei portato qualche bella troia da sbattere come facevi con me…beato te bei tempi quelli in cui facevamo le nostre porcate!! Dai divertiti ora ti lascio. E grazie per la comprensione”, mi disse senza immaginare chi ci fosse in bagno, e si spostò verso la porta per andarsene.
Immaginai la rabbia di Filippo da dietro la porta a sentire che la sua adorata mamma era stata la ia troia, e lo pensai ad raffigurare tutte le sconcerie che avevamo fatto insieme, in un crecscendo di rabbia e confusione.
Capii subito che tutto era finito ed allora decisi di andarmene alla grande!
Bloccai Enrica, ed approfittando della sua rabbia verso il fidanzato, la presi per i capelli e la baciai.
La sua bocca calda rispose immediatamente mentre con la coda dell’occhio notai la luce nascere dalla porta del bagno e Filippo che ci stava spiando.
Alzai la gonna ad Enrica in modo da mostrare a Filippo il culo di sua madre e come le mie mani lo stringessero in una sorta di piacere morboso.
Le ghermivo il culo mentre mi facevo leccare il dito dalle labbra umide di Enrica, che di copo, aveva ripreso il piacere di essere stretta dalla mie braccia e il desiderio di essere scopata selvaggiamente dal mio poderoso cazzo.
Lei scendva con la mano sentendo la protuberanza indurirsi da sotto l’accappatoio e sussurrava “Quanto mi è mancato il tuo cazzone e quanto mi sono mancati i nostri giochi!!”.
Le tolsi il dito dalla bocca e lo infilai nel suo morbido culo dimostrando a Filippo che lui non era l’unica troia a cui lo avevo sfondato.
Il suo cazzettino vedendo l’adorata madre trattata da cagna in calore, era diventato duro come mai lo avevo visto, e riempiva la mano femminile di Filippo che si menava in un impeto di incestuoso piacere.
Ad un tratto Enrica mi sciolse la cintura ed aprendomi l’accappatoio si gettò ai miei piedi prendendomi il cazzo in bocca.
La sua lingua guizzava sulla cappella e poi ancora più in fondo.
Si apri la camicetta e fece uscire i turgidi seni mentre si rimepiva la bocca assaporando il liquido seminale frammisto agli umori che mia aveva lasciato Filippo.
“Sento il sapore del culo della troia che stavi scopando cazzo è fantastico!!” gemeva Enrica alternado le leccate di cazzo a quelle dei coglioni.
“Dai falla uscire dal bagno che mi scopate insieme!!”.
A quelle parole Filippo venne, ed era pronto ad uscire dalla porta quando lo bloccai con un gesto della mano.
Dissi ad Enrica “Sai lei è una nuova amica e si vergogna a fare queste cose. Ho una poposta. Stai qui e ti bendo così non la potrai vedere e sicuramente sarà più predisposta”.
“Enrica mi guardo eccitata “cazzo sei il solito porco…bendami e falla uscire che ho voglia”.
Andai verso l’armadio e presi una benda da notte con la quale oscurai la vista di Enrica.
Feci cenno a Filippo di uscire e gli imposi il silenzio.
Lo feci avvicinare alla madre e dissi “questa è la mia amica Giorgia, è molto timida e non dirà nulla ma vedrai come ti farà godere…forza Giorgia bacia per bene Enrica”
Filipo rimase attonito…adorava la madre fino al piacere sessuale e molte volte aveva immaginato di baciarla ma ora rimaneva bloccato e con lo sguardo mi chiese di fuggire.
Mi avvicinai lo presi con decisione per i capelli e avvicinai la sua bocca a quella della madre.
Le loro lingue si unirono…Enrica che non poteva immaginare di baciare il figlio iniziò a far guizzare la sua lingua fra le labbra di quella che per lei era Giorgia e lui le rispondeva oramai sopraffatto dal piacere e dal desiderio.
Le due troie si baciavano con lascivia..mi avvicinai a loro e presi per i capelli Filippo spingendolo fino alle tette della madre.
“Forza Giorgia leccagli i capezzoli”...
Filippo si ataccò al seno della madre in un ricordo infantile leccando e poppando con avidità mente Enrica ansimava portando le dita di Giorgia alla sua figa grondante di umori.
Era il tempo di prendere la mia parte. Mi tolsi l’accappatoio e mi posizionai fra loro due rivolgendo il cazzo verso Filippo ed il culo alla madre.
“Ed ora troie leccate…”.
Filippo si riempì la bocca con il mio cazzo e lo succhiava bagnandomi di saliva tutto il pube mentre Enrica allargatomi le natiche con le mani, mi lecava il culo con lunghe e felpate strisciate di lingua.
Mi godevo quel piacere alternando i movimenti di bacino ora verso Filippo ed ora verso Enrica, quando li presi entrambi per i capelli e li portai a letto.
Stesi Enrica a cosce larghe portando la bocca di Filippo all’altezza della sua figa e gli dissi “ora Giorgia lecca!!”.
Filippo iniziò a leccare la figa che lo aveva partorito con una veemenza che non riconscevo.
Non solo leccava il clitoride ma penetrava la vulva succhiando tutto il sapore e gli umori di Enrica che presto venne, spruzzando in bocca al figlio tutto il suo piacere.
“Questa vacca lecca da dio. Bravo gli hai insegnato bene!!”.
Menre Filippo era impegnato in quel lavoro gli leccavo il buco del culo e lo penetravo a fondo con le dita in modo di avvicinarlo al piacere.
Ripresa dall’orgasmo agguantai Enrica e la misi a carponi in parte a Filippo.
Avevo lo spettacolo di entrambi i culi, quello più poderoso della madre e quello efebico di Filippo pronti per essere sfondati a mio piacimento.
Non mi feci pregare ed ordinai “Forza Giorgia ora bacia enrica fagli sentire il suo sapore”.
Filippo obbedì immediatamente ed inizò a leccare la madre e a baciarla appassionatamente.
Io dietro di loro passavo dal culo di Filippo alla figa di Enrica sbattendoli con forza. Quando mi godevo un culo penetravo con le dita l’altro in modo da lasciarli entrambi ben dilatati.
Filippo impazziva nel vedere la madre inculata con forza ed il cazzetto gli esplodeva a sentire i miei coglioni che sbattevano contro le natiche di Enrica, per poi suplicarmi con gli occhi di ottenere lo stesso trattamento.
Quando mi dedicavo a Filippo, Enrica si indispettiva reclamando ancora cazzo ma godendo delle mie dita piantate nel suo culo, mentre con la lingua assaporava il calore del figlio.
Ero proprio dentro il suo culo quando esplose in un secondo orgasmo nsquitando sulle lenzuola e bagnandole copiosamente.
A qyello spettacolo vidi Filippo che a stento tratteneva lo sperma ed allora decisi di lanciarmi nel gran finale.
“Ora enrica scoprirai le particolarità di Giorgia”.
Presi Enrica ancora stanca ed ansimante e la misi sul letto con il culo ben in alto.
Mi rivolsi poi a Filippo e lo presi per i capelli portandolo a leccare il culo apero della madre e la figa bagnata e gli ordinai “Ora scopala!!”.
Filippo mi guardò attonio ma obbedì al mio ordine.
Con il cazzetto iniziò a penetrare la madre con colpi duri per ciò che poteva fare ma Enrica, ancora al massimo dell’eccitazione, inizò ad ansimare godendo con piccoli gemiti.
“Allora ti piace la mia amica Giorgia!!.
“Bastardo dovevi dirmelo che era un trans!! Ma fallo continuare fammi riempire…cazzo se sei porco!!”.
Filippo spingeva a più non posso nela figa della madre arrivando al culmine dell’orgamso ma senza riuscire nell’atto finale.
Decisi di dargli una mano ed allora mentre scopava Enrica nella figa bagnata, gli riempii il culo con il mio grosso cazzo iniziando a spingere senza ritengno.
Ben presto entrambi i nostri cazzi si gonfiarono e così mentre io sborravo nel culo di Filippo, lui rimepiva Enrica del suo sperma accasciandosi poi stremato sula sua schiena e sentendo solo il riecheggiare delle urla di godimento di quella che da adorata madre aveva riscoperto come fottuta troia.
Dopo un attimo di smarrimento il cellulare di Enrica ci riportò alla realtà. Filippo corse in bagno ed Enrica si tolse la benda non vedendo mai chi l’avesse montata per tutto il pomeriggio.
Enrica rispose, era il fidanzato che si scusava dicendo di essere stato chiamato dalla madre in ospedale e di aver dimenticato il cellulare a casa, le diceva che ora era tutto a posto, e le chiedeva di vedersi tra un ora per poter partire per il loro weekend.
Enica si sentì mortificata ed imbarazzata e mi guardò supplichevole.
La tranquillizzai con gli occhi, sapeva che poteva contare sul mio silenzio ed allora rivolse lo sguardo al bagno.
La assicurai che di Giorgia si poteva fidare e che non avrebbe dovuto preoccuparsi e lei, dopo essersi riassestata, corse a casa per preparsi ed attendere il fidanzato.
Filippo usci dal bagno senza dire una parola, si rivestì ed usci di corsa.
Sapevo perfettamente che quella giornata avrebbe avuto le sue conseguenze.
Enrica partì per il weekend con il fidanzato dove scopò abbondantemente e l’ultima sra ricevette la proposta di matrimonio.
Una volta tornata a casa apprese la decisione di Filippo di cambiare sede universitaria trasferndosi ad Urbino.
Enrica non riusciva a darsi una spiegazione di tale decisione e mi chiese anche consiglio ma io le dissi di lasciarlo fare che l’università via da casa avrebbe sicuramente giovato a Filippo.
Argomentai bene il mio consiglio dicendo che il figlio le era troppo attaccato e probabilmente mal avrebbe digerito il legame con il fidanzato e la loro futura convivenza.
Le dissi anche che Filippo mi aveva confidato la sua omossesualità e lei, per nulla sorpresa, mi rivelò di averlo capito da tempo e che non era un grosso problema purchè lui fosse felice.
Da li a poco Filippo partì per Urbino senza neppure salutarmi e non ebbi più alcuna sua notizia.
Dopo un anno ricevetti l’invito al matrimonio fra Enrica e Giovanni e visto che Herman era il fidanzato di Eleonora e che anche fra loro si parlava di nozze, non potei esimermi dal partecipare.
Mi tenni in disparte ed a malincuore non vidi Filippo con il quale avrei voluto avere un chiarimento, ma in compenso notai subito una splendida ragazza molto somigliante ad Eleonora che mi dissero essere una sua cugina di Torino.
L agiornata passò velocemente fra musica, cibo e ualche bicchiere di troppo quando la misteriosa cgina si avvicinò a me e molto sensualmente mi disse “Ciao sono Giorgia..ti ricordi di me…”.
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