Prime Esperienze

Guasto al PC


di GattoSilvestro93
31.07.2024    |    17    |    0 6.0
"La mia lingua era dentro di lei e la sua bocca intorno al mio cazzo, sentivo la voglia di scoparmela sempre più forte, mi sembrava di vivere un sogno..."
Era un caldo pomeriggio di un sabato di fine giugno ed ero impegnato a prepararmi per gli orali dell'esame di maturità quando venni interrotto da mia madre che passandomi il cordless mi disse che Amabile, una vicina, aveva chiesto di me perché il computer del figlio non funzionava. Scocciato risposi alla chiamata e mi resi conto che lei non aveva nessuna idea di cosa stesse parlando. Le dissi comunque, per gentilezza, che sarei dovuto passare a casa loro perché dovevo capire meglio di cosa si trattava.
Dieci minuti dopo ero sotto casa sua, suonai il campanello e lei mi aprì senza chiedere chi ero. Salito in casa la vidi e la cosa non mi lasciò indifferente. Amabile era una donna di circa 40 anni, non una bellezza sconvolgente, ma con quella canotta bianca ed i pantaloncini di jeans molto corti le sue forme risaltavano in un modo che non avevo mai avuto modo di apprezzare prima. In fondo era proprio una bella figa, pensai.
In casa c'era solo lei, il figlio ed il marito erano usciti per andare a pescare insieme. Chiesi di farmi vedere il PC, tentai di accenderlo ma senza successo. Il problema era sicuramente legato all'alimentatore, cercai di spiegarle che era necessario un intervento di riparazione e lei fece finta di capire. A quel punto mi chiese se mi andava di bere qualcosa di fresco, quasi come risarcimento per avermi disturbato. Dissi di si, e ci sedemmo a tavola a bere un succo di frutta, io su un lato e lei su quello vicino del tavolo. Non potevo fare a meno di notare la scollatura della canotta e soprattutto il fatto che non indossava il reggiseno. I miei ormoni da diciottenne si misero in moto e cominciavo a faticare a tenere a bada l'erezione che si stava insinuando nei miei boxer.
Lei mi parlava, e soprattutto mi guardava, in un modo che mi stava spiazzando perché sembrava quasi avesse voglia di me. I miei dubbi divennero realtà quando lei, d'improvviso, si alzò e senza dire una parola, si accomodò sul divano e mi disse "Cosa aspetti? Vieni a farmi compagnia...". Imbambolato dalla situazione la guardai e probabilmente diventai rosso come un peperone. Lei rise, e disse ancora: "Dai su, dai che non abbiamo molto tempo...". Mi alzai, mi misi vicino a lei e dopo qualche istante di indugio dovuto alla timidezza le nostre mani iniziarono ad esplorare a vicenda i corpi l'uno dell'altra mentre le lingue si intrecciavano in un bacio che diventava a tratti quasi soffocante. Sentivo il suo seno ancora piuttosto sodo tra le mie mani, i suoi capezzoli diventare sempre più turgidi e il calore tra le sue cosce, mentre la sua mano iniziava a darmi piacere e a farmi diventare duro come mai ero stato prima. Mi toccava delicata, sentivo i polpastrelli avvinghiare il mio cazzo sempre più grosso mentre la mie dita si insinuavano dentro le sue mutandine accarezzando la figa umida e la esploravano sempre più in profondità. Ci spogliammo e rimanemmo completamente nudi, io mi sdraiai a pancia in su sul divano e lei salì sopra di me dandomi le spalle. La mia lingua era dentro di lei e la sua bocca intorno al mio cazzo, sentivo la voglia di scoparmela sempre più forte, mi sembrava di vivere un sogno. Mi succhiava la cappella, leccava l'asta, le palle e poi lo ingoiava fino in fondo alla gola facendomi impazzire di piacere. E io succhiavo il suo clitoride, leccavo le labbra e infilavo la lingua più dentro che potevo per assaporare tutto il suo dolce succo. Ad un tratto lei si girò verso di me, prese il mio cazzo in mano e si strusciò la cappella sulla figa per un po' mentre mi fissava con uno sguardo da porca che ancora adesso riesco a vedere, poi senza fatica se lo infilò dentro. Mi cavalcava piano, ansimando, e ogni tanto si chinava su di me per baciarmi. Ci mise pochissimo a farmi venire, la inondai di sborra calda dentro la figa mentre gemevamo all'unisono per il piacere reciproco che ci stavamo dando. Rimanemmo così, lei china sopra di me, sudati e ansimanti mentre ci scambiavamo piccoli baci e coccole.
Poco dopo tornai a casa, mia madre mi chiese se il PC era a posto. "Mi sa che ci vorranno altri interventi, è messo male", risposi ridendo tra me e me.
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