Prime Esperienze
Francesca la studentessa la mia nuova schiava

06.04.2025 |
19 |
0
"Mi parlò di quello che è sempre stato il suo desiderio nascosto: provare a essere sottomessa nella realtà per vedere se le piaceva come nella fantasia, e che..."
Francesca è una studentessa di diciotto anni mia accanita lettrice, ma anche accanita lettrice di racconti erotici ad alto contenuto di dominazione e sottomissione.Mi scrive una mail un giorno dicendomi che le piacerebbe provare il bdsm con una persona adulta e in poco tempo mi diede il suo contatto Telegram.
Mi parlò di quello che è sempre stato il suo desiderio nascosto: provare a essere sottomessa nella realtà per vedere se le piaceva come nella fantasia, e che un’amica le aveva suggerito di contattare me.
Le feci presente che sono un padrone molto severo ed esigente e che, se non si dimostrerà all’altezza, la lascerò al suo destino (cosa essenziale da dire in quanto c’è un sacco di aspiranti schiave che alla prova del nove fanno solo perdere tempo)
Lei mi disse che ci stava ed era disposta a tutto e allora le ordinai di darmi del lei, di chiamarmi padrone e le chiesi se si toccasse spesso.
La risposta era che si masturbava spesso, cosa devo dire abbastanza normale per una ragazza della sua età.
Come prima cosa le ordinai la castità forzata: per una settimana non avrebbe potuto scopare, masturbarsi, né toccarsi in alcun modo.
Decise di obbedire prontamente, ma mi chiese quale sarebbe stata la punizione nel caso non ce la facesse, io le faccio presente che non dico mai le punizioni prima.
Per metterla in difficoltà, provocarla e renderle difficile resistere le feci delle domande provocatorie: se la sua fighetta e il suo culetto erano stretti o usati, se era fidanzata o se veva avuto fidanzati.
Da queste domande capisco che aveva avuto pochi fidanzati e che cercava una persona dominante più adulta proprio perché era rimasta insoddisfatta dai rapporti con i suoi coetanei, soprattutto con l’ultimo che aveva provato a metterle il cazzo in culo, ma da impacciato come era non ci riuscì perché le disse che il buchetto era troppo stretto.
Tutte queste domande e conversazioni a sfondo sessuale con me. L’avevano messa a dura prova e dopo qualche giorno non riuscì a trattenersi dal masturbarsi e mi vidi costretto a farla venire a casa mia per punirla.
Una volta fatta entrare le ho offerto da bere, sono sempre un gentleman, ma poi le ho ordinato di spogliarsi e con il retro di una spazzola di legno le ho dato 200 colpi.
Il dolore per lei fu lancinante era la prima volta veniva frustata e la sua soglia di resistenza al dolore si vedeva chiaramente che era molto bassa, la cosa mi eccitò tantissimo: la sofferenza da sadico quale sono mi provoca sempre una grande eccitazione sessuale.
La sera la portai per la prima volta a mangiare fuori. Le ordinai di togliersi le mutandine, di metterle sopra il tavolo, prima che venisse il cameriere per le ordinazioni. La cosa la fece diventare rossa dall’imbarazzo, poi le chiesi come andasse vestita all’università.
Lei mi disse che andava sempre vestita in modo abbastanza sportivo per non dare nell’occhio, io le risposi che questo non andava più bene e da domani avrebbe dovuto indossar solo minigonne sopra le ginocchia, mettendo sempre in evidenza le sue belle e fresche tette.
Finita la cena la invitai a casa mia per la sua prima sessione bdsm: Francesca era visibilmente emozionata.
Mi sedetti sul divano: le ordinai di pulirmi le scarpe, cosa che fece prontamente senza fiatare, poi le alzai per fargliele pulire anche sotto, cosa che fece prontamente senza fiatare.
La portai in bagno scappandomi la pipì: le feci indirizzare il mio cazzo contro il water e poi glielo feci pulire con la sua bocca. Cercò di resistere per lo schifo che le provocava questa cosa, ma capì subito che un rifiuto avrebbe significato in caso positivo una punizione e in caso negativo essere accompagnata alla porta; quindi, chinando il capo prese in bocca il mio cazzo e lo pulì tutto.
La portai in camera da letto: le legai mani e piedi, iniziai a masturbarla per periodi limitati, ma senza mai farla godere. Lei alla soglia dell’impazzimento mi chiese di farla godere, ma io con battuta beffarda le dissi che mi piacciono le cagne quando sono eccitate, ma non le quando godono.
Presi allora una piuma e le feci il solletico sotto i piedi: si contorse come una pazza soffrendolo in modo intenso.
La slegai, le attaccai un attaccapanni di quelli che si usano per attaccare le gonne, si mise ad urlare come una pazza dal dolore all’istante. Si vedeva che era la prima volta, non avevo mai visto un dolore lancinante durante questa pratica che pure non era la prima volta che facevo neanche con schiave alle prime armi.
Per chiudere la serata le misi il cazzo in culo: fu un’esperienza fantastica prendere la sua verginità anale, il buchetto era strettissimo così come il dolore che provò anche perché non le lubrificai l’ano volendo provocarle ancora più dolore e la inculai fino a sborrarle dentro il culo
Per infierire ancora di più le frustai il culo in modo molto pesante con un’asta di bambù per essersi lamentata del dolore senza il mio permesso.
Capì la lezione e mi ringraziò.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Francesca la studentessa la mia nuova schiava:
