Prime Esperienze

Ballerina


di LordBrummell
03.05.2018    |    6.003    |    2 8.0
"Le ho detto “vuoi sapere cosa sei ?”..."
Ho sempre disperatamente cercato di afferrare l’universo femminile. Ero piccolo e già fantasticavo di toccare le mie compagne.
Dopo una vita passata a tentare di raggiungere l’irraggiungibile, finalmente l’ho afferrato. O almeno ne ho sfiorato una parte.
Mentre stavo su un letto con una compagna occasionale, e lei era china con la bocca sul mio pene, ho avuto il coraggio di fare quello che volevo veramente. La ragazza aveva dei glutei sodi, da vera atleta, o da ballerina, una che ha passato una vita attaccata a una sbarra ad obbedire a comandi di una vecchia un po' sadica.
Deux pas en avant, deux pas en arriére
Bras bas jeune filles, vite, vite, plié!.
Ci ho pensato quasi un minuto, un lungo minuto. Forse anche meno. Forse meno di venti secondi.
E poi mi sono lasciato andare.Le ho schiaffeggiato con forza quel culo di marmo. Era troppo invitante. Ho pensato “non me ne frega niente se ti arrabbi, ho troppa voglia di farlo e tu sei troppo figa con quel culo all’aria”.
Lei, senza togliere la bocca dal pene, ha emesso un mugolio soffocato. Un mugolio che mi è parso di piacere più che di sorpresa o irritazione.
In un istante mi sono eccitato come non mi era mai accaduto. E ho continuato. Anche i mugoli continuavano. Quando le ho toccato la vagina era totalmente fradicia. Se possibile mi sono eccitato ancor di più. Ho pensato “adesso, cazzo, faccio quello che voglio, senza ritegno”. Le ho afferrato i capelli e le ho spinto la testa contro il pene, fino a farglielo arrivare in gola.
I mugolii continuavano.
Le ho spostato la testa per qualche secondo, altrimenti sarei venuto subito, e poi ho ricominciato.
Le ho detto “vuoi sapere cosa sei ?”. Lei mi guardava dal basso verso l’alto. “Sei solo una troia in calore”. Ha cominciato a succhiare come se non ci fosse un domani. …
Ho sempre cercato di rispettare le mie partner. La consideravo una cosa essenziale per ottenere qualcosa, mi dicevo “Le donne vogliono essere trattate con rispetto, anche durante l’atto sessuale. Vogliono passione ma rispetto”.
Quanto mi sbagliavo.
Le donne vogliono essere violate. Quello che le eccita è stare inermi nelle mani di un bruto di cui, più o meno, si possono fidare.
Ho preso la cravatta che avevo lasciato sulla spalliera del letto, le ho girato le mani dietro la schiena e l’ho legata.
Nessuna protesta.
“Adesso troia ti sfascio quel buco caldo che hai fra le cosce”
Nessuna protesta.
Supina su letto le ho divaricato le gambe e l’ho penetrata con tutta la forza che mi era possibile.
Di nuovo i mugolii, ma stavolta diversi, urgenti e quasi disperati. La ballerina inarcava la schiena e spingeva il ventre contro le mie cosce.
Povero Cesare Pavese, se avesse saputo cosa volevano veramente le ballerine di cui era innamorato. Le aspettava per notti intere ad appuntamenti a cui non arrivavano mai. Si è anche ammalato di polmonite per attenderLe sotto la pioggia. Non arrivavano perché sapevano che era un debole. Debole dentro. Sensibile e colto. Non un bruto che voleva sfasciargli la vagina.
Ho ripreso a schiaffeggiarle quei begli ammassi di muscoli sodi sopra le gambe e a stringerli forte. Anzi quasi a strapparli via. Quei segni rossi sulla pelle della ballerina erano la cosa più bella che avessi mai visto.
Poi mi sono aggrappato ai suoi bei capelli setosi e lucidi e ho tirato. Il mugolio è diventato un urlo. Mentre continuavo a sbatterla da dietro.
Ci ho messo tutta la forza che avevo.
Povero Cesare Pavese, perduto nella pioggia, aspettando, da sei ore, il suo amore, ballerina.
“Adesso ti vengo in bocca troia”.
L’ho girata sulla schiena, le sono saltato sopra la testa e le ho infilato il pene in bocca. E ho ricominciato a spingere.
Fino alla fine.
Dopo lei era allegra e sorridente, e mi parlava come sempre, come se non l’avessi trattata come la peggiore puttana della schifosa metropoli.
Come se fosse successo con un’altra. Per lei era un mondo a parte. Chiuso un mondo se ne apriva un altro.
Separati da muri invalicabili.
“Mi è venuta fame amore, ho voglia di mangiare una pizza, anzi due”.
Amore ??
Il tuo amore ti ha appena trattato come un pezzo di carne da macelleria. Come una bambola giapponese di resina. Di quelle che replicano qualche eroina dei manga.
Pensavo mi mandasse via e non volesse vedermi più. Dopo lo sfogo sessuale arriva la vergogna. Almeno un po’. E invece nessuna vergogna.
Tutto era esattamente come prima.
Quasi. Ero io che non ero più come prima. E mai più lo sarei stato. Prima ero l’ombra di me. Adesso ero finalmente me stesso.
Ho detto: “Paghi tu la pizza ? In fondo ti ho fatto divertire......”
Lei stavolta non ha riso.
Si era offesa.
Offesa per una stupida battutina, non per quello che era successo.
Non perchè l'avevo trattata in quel modo. Quello era normale.
Questa invece è la vita e non il sesso. Era di nuovo una ballerina permalosa e un po’ vanitosa.
Quella che piaceva a Cesare Pavese.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ballerina:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni