Prime Esperienze
ANNI VERDI 4

12.01.2022 |
632 |
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"Ci salutammo ed andammo nel locale lavanderia/stireria a fianco il garage..."
CAPITOLO 4Roberto, dopo alcuni giorni, era guarito. Gli parlai della disponibilità e della voglia di Raffaello di poter giocare tutti e tre assieme. Gli accennai sia l’incontro con lui, sia l’incontro con Marta.
Mi disse: - Aspetta a raccontarmi… andiamo sulle collinette… Ho voglia di fare una sega….
Prendemmo le bici, in pochi minuti eravamo nei campi.
Ci siamo tolti i pantaloni e gli slip ed abbiamo iniziato a toccarci reciprocamente.
- Dai… raccontami ora…. lascia stare Raffaello… Dimmi cosa hai fatto con sua madre… intanto che parli, te lo succhio… allarga le gambe che ti tocco il culo e mi faccio una sega…. Mi sembra già di prendere gusto…
Narrai, con dovizia di particolari, le cose fatte con Marta… ma, non ero ancora arrivato a metà storia, che mi disse: - Dai…prendimelo in bocca tu…dai…che prendo gusto…. Dicendo l’ultima parola, con il cazzo durissimo, mi schizzo due o tre volte in gola la sua sborra… Era talmente eccitato che lo sentii per la prima volta ansimare dal piacere. Avevo la bocca piena…. Mi venne uno sforzo come a vomitare…Dovetti sputare il suo seme tossendo… Era tantissimo! Roberto mi disse: - Non mi è mai piaciuto tanto come oggi. Ci siamo entrambi seduti sull’erba. –Dai… continua a raccontare che ora ti faccio io con la bocca. Continuai il racconto ancora per poco…stavo prendendo gusto anch’io…. Mentre stavo venendo, gli toccai il cazzo… era diventato piccolo e fiappo…. Quasi come il mio…. Ci fosse stata Marta presente, lo avrebbe sicuramente succhiato e, sicuramente, avrebbe infilato nel suo culo un dito lubrificato precedentemente nella sua figa. Gli sborrai in bocca quando stavo per giungere alla fine della storia…cioè alla telefonata maledetta da parte del marito. Ho provato anch’io molto piacere.
A termine del racconto Roberto ha commentato: - Che sfortuna hai avuto! Quando vi rivedete?
Risposi: - Domani vado da lei in pasticceria e ci accordiamo…. Anzi…. Ti devo dire una cosa…. Lei vorrebbe vedere noi mentre ci tocchiamo… la volta che ci ha guardati l’ha eccitata molto. Le ho detto che ora, nella casa in costruzione a fianco la sua, non ci si poteva più entrare. Mi ha risposto che doveva pensarci su…. Tu, naturalmente, penso sia d’accordo a fare un po’ di teatrino per lei…vero? E, naturalmente, io non ti ho detto nulla… Mi ha detto pure che, se tra noi ci sarà anche Raffaello, la cosa non le dispiacerebbe… anzi… Cosa ne pensi?
Mentre stavo parlando, ho immaginato di farlo in tre: Io, Roberto e Raffaello… Ho immaginato Marta che, non vista, si toccava la figa guardando noi, tutti e tre nudi, mentre facevamo “quella cosa”.
Roberto mi disse di essere d’accordo e mi giurò di non farsi capire da nessuno… Rimaneva il problema di dove combinare l’incontro tra noi con la possibilità di Marta di poter assistervi non vista… Mi aveva detto: - Ci penserò… e a quelle parole ho dato tutta la mia fiducia al risultato finale.
Prima di lasciarci Roberto mi chiese quando e dove avremmo incontrato Raffaello. Risposi: - Oggi è tardi e devo studiare un po’, domani vado da Marta… dai vediamo anche cosa dice lei… magari possiamo vederci a casa sua. Da quel che ho capito, dopo gli ultimi fatti, Marta dia il permesso a Raffaello affinchè anche tu possa andare a casa sua.
Ci rimettemmo slip e pantaloni, inforcammo le nostre bici e rientrammo nelle nostre case.
Poi, nella mia stanza, pensavo a tutta la storia…. Mi sentivo già adulto…
Il giorno successivo, pranzai, feci un po’ di compiti, presi la borsa semivuota di scuola e, prima delle tre pomeridiane, dissi a mia madre che sarei andato a studiare da Giovanni.
Arrivai in pasticceria; c’erano due anziani che bevevano il cappuccino con un vassoio di paste davanti. Ma non avevano una casa?
Poi, appoggiato al banco, un cinquantenne sorridente che faceva la corte a Marta….insomma: il vero rompiballe!
Marta mi salutò con entusiasmo facendomi passare per un compagno di classe di Raffaello. Mi disse: - Siediti che ti porto un bignè…vuoi anche un the?
Mi sedetti lontano dai vecchietti e, dopo un po’, Marta arrivò con il vassoio, lo mise sul tavolino e si sedette con me.
Parlammo del più e del meno sino a quando, lo “spasimante” rimasto da solo al banco, salutò ed uscì. I due vecchietti erano già alla terza pasta…. Non avevano intenzione di andarsene…
Eravamo abbastanza distanti da loro da poterci parlare quasi liberamente.
Marta mi guardò negli occhi e seria mi disse: - Ieri sera ho incrociato Roberto, l’ho salutato e, dal suo comportamento di circostanza, ho avuto il sospetto che tu gli abbia parlato della nostra relazione. Dimmi la verita!...Hai parlato con lui di me? Guarda che sono una mamma e le bugie le so riconoscere…. Rispondimi!
Divenni rosso e sentii tutto il mio corpo pervaso da un senso di vergogna… Cosa potevo dirle? Ma possibile che quello stronzo si sia tradito o, peggio ancora, si sia fatto scappare qualche parola in più?
Vennero in mio aiuto, ma non per molto, i due vecchietti che dovevano pagare. Marta si alzò, andò in cassa, prese i soldi e li salutò mentre uscivano….Rimanemmo solo noi due.
Balbettando dissi a Marta: - Sai…è successo che quando giocavamo tra noi, ho chiesto a Roberto se avesse mai guardato dal vero una donna nuda…Cioè…gli ho chiesto quello che mi chiedesti tu la prima volta in auto…
- E allora? Disse lei..
- Mi ha risposto no, non aveva mai vista una donna nuda. Io, già gli avevo detto della volta che avevo guardato la mia madrina di dietro….ma gli ho aggiunto pure che avevo avuto modo di guardare un’altra donna: avanti e dietro…. con la possibilità di averla anche toccata nelle sue parti intime. Sai Marta, mi sento molto a disagio ora, comunque, la stessa domanda la feci anche a Raffaello, il quale mi confessò che tra voi non ci sono vergogne….anzi….fate ancora il bagno assieme…e, mentre insaponi il suo pistolino, a lui tira e a te piace… Comunque lui, ti assicuro, non sospetta nulla.
- Mi sembra che le cose si sono un po’ complicate… cosa devo fare? Ti posso solo confessare che ho si incontrato Roberto, ma non ha tradito nessuna emozione nei miei riguardi…il mio era solo un trucco per rendermi conto della situazione…
- Ti posso dire che Roberto è un ragazzo di cui ci si possa fidare…. Da quando ha saputo di noi, non fa che farsi raccontare da me ciò che facciamo nella cameretta….un po’ come tu, che ti fai raccontare da me, quello che faccio con Roberto o Raffaello… Da quando lo sa, mi ha sempre fatto intendere di voler entrare nei nostri giochi…. Pensa…tu e due ragazzini tutti per te…
- Scusami un’attimo… vado in bagno….
Rimasi da solo nel locale per dieci minuti circa. Quando rientrò mi disse:
-Ho dovuto andare ad asciugarmi sotto…Maledizione a te….Mi sono eccitata al massimo, mi sono masturbata anche….peccato non ci fossi pure tu… dai….vieni un momento nel laboratorio … alzo la gonna…tu lo tiri fuori dalla patta….sono senza le mutandine…dai… anche se entra qualcuno, in laboratorio suona il cicalino e possiamo rimetterci in sesto.
Si sedette sul tavolone da lavoro con un canovaccio sotto il culo.
Supina aprì le gambe e la mise in bella mostra ai miei occhi. Poi, mise due dita dentro ad una terrina contenente della crema pasticcera, e le passò sulla figa bagnata e sul culo dicendomi: - Lecca… e dimmi se ti piace….
Il sapore, dapprima dolce e gradevole, cambiava ad ogni passata di lingua fino a gustare il vero sapore della figa. Avevo l’uccello fuori e me lo stavo menando…
Quando dissi a Marta che stavo prendendo gusto, scese dal tavolo e terminò “il lavoro” con la bocca. Quando ebbe terminata l’opera, mi baciò infilandomi la ligua in bocca…La fusione dei sapori percepita fu indescrivibile e del tutto nuova… C’erano gli ingredienti della crema e dei nostri umori intimi… Indimenticabile….!
Non ci eravamo ancora rimessi decenti che suonò il cicalino dell’ingresso del locale….
Marta aveva ancora le mutandine in mano…. Me le passò e svelta si diresse verso il bar. Io la seguii e, soprapensiero me le misi in tasca.
Servì una cliente che aveva prenotato una torta. Poco dopo, eravamo di nuovo soli.
Ritornò sul discorso iniziale dicendomi che la cosa la preoccupava non poco ma, come era intuibile, la tentava molto.
Ci furono molte supposizioni e piani su come rendere possibili le cose e, alla fine, decidemmo sul da farsi. Avrei parlato io a Roberto dell’intenzione di Marta a farlo partecipare ai giochi. L’incontro si sarebbe svolto sempre di lunedì. Avrebbe usato l’Appia e non la Giardinetta. Noi ci saremmo rannicchiati di dietro con un plaid sopra… il resto già si sa come funziona…
- Sai… le dissi, con Roberto abbiamo parlato di giocare a quella cosa anche con Raffaello…me lo avevi chesto tu….ricordi? Se ti va ancora…devi dire a Raffaello che può invitare a casa vostra anche Roberto….
Mi rispose che l’avrebbe fatto.
Il bar cominciava ad aver giro di clienti…la salutai dicendole che appena potevo, l’avrei chiamata al telefono per le novità del caso.
Arrivai a casa. Sul tavolo trovai un biglietto di mia madre che mi diceva essere a casa di vicini.
Fu allora che, mettendo una mano in tasca, mi accorsi aver ancora io le mutandine di Marta. Erano ancora belle che umide, ma soprattutto odorose della sua figa. Mi si stava già drizzando quando ebbi l’idea di telefonarle….
Mi rispose quasi subito… in sottofondo si sentiva che nel bar c’erano clienti. Le dissi: - Ciao, sono Gianni… sai che per sbaglio mi sono messo in tasca quello che prima mi hai dato in mano quando eravamo in laboratorio?
- Si… mi sono accorta dopo… comunque ho combinato nel negozio qui vicino… non c’è problema…. Ciao cara… si… appena ci vediamo ne parliamo…
CARA??? Sul momento non c’ero arrivato, ma probabilmente voleva far intendere a qualcuno stesse parlando con un amica.
Come chiusi la conversazione, telefonai a Roberto.
- Ciao Roberto…grosse novità….se vieni da me ti racconto tutto… no! Ho detto qui da me.
Non so come, ma pochissimi minuti dopo Roberto era a casa mia.
Lo misi al corrente di tutta la storia…anche di quello che era successo nel laboratorio di Pasticceria… era felicissimo ed eccitatissimo…Mi disse: - ma è per questo lunedì?
- Probabilmente si… Ci troviamo verso le tre nel vicolo dietro il cinema ******. Ora ti voglio far vedere e sentire una cosa….
Così dicendo gli diedi le mutande di Marta in mano. Si erano quasi asciugate e, nel punto della figa, avevano formato un medaglione più rigido.
- Annusa… senti l’odore della figa… pensa che tra non molto la potrai anche leccare…
Eravamo in stanza mia… si calò i pantaloni e gli slip… mi sembrò naturale prenderlo in bocca e farlo venire mentre annusava le mutandine…stette pochissimo a venirmi abbondantemente in bocca gemendo di gusto…
Tirava pure a me, ma mi trattenni… Avevo sborrato poco tempo prima…
Questa volta dovetti ingoiare tutto a causa del tappeto sotto di noi…
Poi mi chiese: - Pensi che possiamo anche metterlo nella sua figa?
Gli risposi: - Non saprei….comunque non credo… penso la cosa sia un po’ pericolosa…vedremo…
Aggiunsi poi: - Domani telefono a Raffaello e gli chiedo se viene con noi sulle collinette…. Sono sicuro che sua madre gli avrà già dato il permesso affinchè tu possa andare a casa sua… Ti va?
- Si; mi va molto… fammi sapere…
Roberto se ne andò ed io nascosi gli slip, infilati in una busta, dietro una riga di libri posti in alto della libreria della mia camera…. Quando andai a letto, quella sera, li ritirai fuori…e, per ravvivare l’odore, alitai sopra con la bocca aperta…Ritornarono come appena tolti…. Come mi piaceva…. Li nascosi e mi addormentai…
Mi sognai di essere nudo e legato a cavalcioni di una sedia. Dietro di me c’era mia santola, Roberto e mia madre che si passavano reciprocamente una frusta e mi colpivano con violenza la schiena. Erano nudi pure loro ed i colpi, a me inferti, mi davano una sensazione di gran godimento… non facevano male…anzi….
Di fronte a me un uomo, anch’egli nudo, mi metteva in bocca un grosso cazzo spingendolo sempre più a fondo nella gola… altro non era che il marito di Marta…mi sembrava di soffocare… Un sogno che univa il sottile piacere dato dal dolore con l’agonia a me inflitta da colui pensavo potesse odiarmi. Queste conclusioni le ho tratte molti anni dopo…cioè, quando avevo la maturità per poterle comprendere.
Mi sono svegliato con il fiatone come se ciò fosse realmente successo… avevo il cazzo duro…lo toccai e mi accorsi che il sogno mi aveva fatto sborrare… In questo preciso istante, mentre scrivo, ho il cazzo duro e mi sto toccando…. Ogni qualvolta che penso a quei tempi, mi eccito sempre…. Mi eccita anche il pensiero che coloro che lo leggeranno…faccia lo stesso effetto.
Scusate la piccola variazione al racconto…
Siamo a sabato dopo pranzo…
Telefono a Raffaello, ma mi risponde Marta.
Mi dice stava uscendo per andare ad aprire la pasticceria. – Raffaello arriva subito…. Puoi parlare? Mi chiese.
- Ora si, ma non per molto..
- Hai parlato con Roberto?
- Si. E’ entusiasta…. Non vede l’ora sia lunedì….
- Sono un po’ preoccupata… non so….tu che dici?
- Oramai gli ho già spiegato tutto…. Non vedo come fare ora a rinunciare….
- Va bene….dai, Ci vediamo come d’accordo lunedì. Non farti scappare nulla con Raffaello….Mi raccomando….
- A proposito, hai detto a Raffaello che può venire a casa vostra anche Roberto?
- Si…. Ne ho parlato ancora ieri a cena…. Tutto tranquillo…. Trattatemelo bene e poi mi raccontate….
Era fatta! Dalla conversazione capii che tutto stava andando per il verso giusto. Infatti ha detto al plurale: -Poi mi raccontate.
Chiusa la conversazione e, in attesa di telefonare a Raffaello, chiamai Roberto, ma non avevo ancora composto il numero, che suonò il campanello…. Era lui….
Mia madre era impegnata ancora alla cura del giardino e noi salimmo nella mia stanza.
Lo misi al corrente delle ultime notizie…. Era tutto eccitato…. Adirittura balbettava…. Ad un certo punto mi disse: - Dai…. Fammi annusare ancora le mutande…. Non ho fatto altro che pensarci su….
- No, risposi, tieniti buono per dopo… oggi siamo a giocare da Raffaello
Aspettammo un po’ e poi telefonai:
- Ciao… sono con Roberto…. Andiamo a fare un giro in bici sulle collinette?
- Non serve, rispose, la mamma mi ha dato il permesso che anche lui può venire qui.
Naturalmente mi aspettavo il genere di risposta, ma era meglio così….
- Bene, tra poco arriviamo….
Trovammo il cancello dello scivolo già aperto ed entrammo direttamente nel garage. Raffaello salì lo scivolo e lo chiuse.
Ci salutammo ed andammo nel locale lavanderia/stireria a fianco il garage.
Non sapevamo come rompere il ghiaccio…
Dissi ad un certo punto: -Sapete che i gemelli hanno molti ritagli di giornali esteri dove si vedono donne e uomini nudi? Me le hanno fatte vedere….
Colpo di scena! Raffaello dice: - Mio padre ha molte foto vere… le ha nascoste, ma io le ho trovate… sono grandi… se volete ve le faccio vedere…
Mi sembravano frasi già sentite dire da sua madre… non è che…? Nooo!
Poco dopo arrivò con uno di quei vecchi e grossi album per foto del periodo bellico.
Ci sedemmo vicini e cominciammo a guardare…. Quelle si erano foto! Tutte grandi; due o adirittura una per pagina.
Tutte belle donne nude: sia artistiche, sia volgari con la figa aperta e gambe larghe…
Più avanti iniziarono quelle pornografiche vere… Grossi cazzi in mano, in bocca o nella figa….Tutti con molti peli e tutte con abbondanti mammelle.
Verso la fine, dulcis in fundo, lesbiche in tutte le pose…. Ero eccitatissimo… e pensai: - Ecco perché Marta si eccita mentre guarda i maschi…
Raffaello disse che suo padre aveva girato il mondo…Solo in italia, queste foto, erano proibite.
Eravamo tutti eccitati quando io, per muovere la cosa, dissi: - Ho voglia di menarmelo…e voi?
Mentre lo dicevo lo feci uscire in tiro dalla patta dei calzoni e cominciai a masturbarmi davanti a loro… Roberto iniziò di lì a poco a fare altrettanto mentre Raffaello ci guardava…
- Che stai aspettando…dai togliamoci tutto….voglio vedervi nudi…
Finalmente, tutti nudi, potemmo guardarci e toccarci.
Abbracciai Raffaello, tirandolo a me per le chiappe, e strusciai il mio cazzo contro il suo facendo un movimento su e giù come ci stessimo masturbando senza le mani…
Dietro di lui, Roberto, aveva fatto passare tra le chiappe e le coscie il suo cazzo, come lo stesse inculando… se solo ci fosse stata Marta…sarebbe andata in estasi.
Mi inginocchiai e cominciai a succhiare il cazzo a Raffaello, mentre Roberto cominciava a godere stando dietro a lui….
Li fermai dicendo: - Non ancora dai… abbiamo appena iniziato….
Mi misi in ginocchio e, avvicinandoli, presi in bocca tutti e due i cazzi dei miei compagni. Poi misi le mani sotto i loro testicoli accarezzandoli mentre loro strusciavano le loro cappelle sulla mia bocca e la mia lingua.
Allungai le dita in direzione dei loro buchini e cominciai a cercar di entrarci… mancava un po’ di crema….
Raffaello capì al volo, si staccò e, senza dire nulla, aprì il tubetto, ne prese un po’ sulle dita passandole poi sul suo culo, su quello di Roberto e poi sul mio…La spalmava in giro ben bene per poi passarla anche all’interno… eravamo tutti eccitati. Io ripresi a leccare e succhiare i loro cazzi facendo scivolare su e giù le mie dita nei loro buchini ben oliati. Poi mettemmo Raffaello tra me e Roberto, io dietro e lui avanti. Mettemmo i nostri cazzi in tiro io tra le chiappe e le coscie e l’altro tra le gambe sotto i coglioni e simulammo una chiavata/inculata. Roberto prese gusto per primo… il suo schizzo mi arrivò sulle gambe… lo sentii molto caldo ed eccitante… poco dopo venni anch’io gemendo di piacere…
Raffaello dava segni di voler godere pure lui…
Si stese sul tavolo a gambe larghe. Mi stesi a fianco mettendogli in bocca il mio cazzetto oramai floscio e bagnato e presi a succhiare il suo bel cazzo in tiro pronto a sborrare. Roberto, mentre ci guardava, aveva un dito nel mio culo e un dito in quello di Raffaello il quale sborrò in poco tempo….
Avevamo avuto un bel pomeriggio… un’esperienza nuova fatta in tre in attesa di un’altra futura esperienza a tre, ma con una donna presente…
La nostra intesa si era ben consolidata anche in attesa di futuri nostri incontri…. Incontri che davano modo, a me e Roberto, di ulteriori incontri con Marta.
Voglio chiudere qui questo capitolo per dar modo, a chi legge, di poter immaginare, magari masturbandosi soli o in compagnia, il proseguo della storia.
Continua…..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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